Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giosuè Carducci
Rime e ritmi

IntraText CT - Lettura del testo

  • Cadore
    • -2-
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

-2-

 

Non te, Cadore, io canto su l'arcade avena che segua

de l'aure e l'acque il murmure:

te con l'eroico verso che segua il tuon de' fucili

giù per le valli io celebro.

 

Oh due di maggio, quando, saltato su 'l limite de la

strada al confine austriaco,

il capitano Calvi - fischiavan le palle d'intorno -

biondo, diritto, immobile,

 

leva in punta a la spada, pur fiso al nemico mirando,

il foglio e 'l patto d'Udine,

e un fazzoletto rosso, segnale di guerra e sterminio,

con la sinistra sventola!

 

Pelmo a l'atto e Antelao da' bianchi nuvoli il capo

grigio ne l'aere sciolgono,

come vecchi giganti che l'elmo chiomato scotendo

a la battaglia guardano.

 

Come scudi d'eroi che splendon nel canto de' vati

a lo stupor de i secoli,

raggianti nel candore, di contro al sol che pe 'l cielo

sale, i ghiacciai scintillano.

 

Sol de le antiche glorie, con quanto ardore tu abbracci

l'alpi ed i fiumi e gli uomini!

tu fra le zolle sotto le nere boscaglie d'abeti

visiti i morti e susciti.

 

- Nati su l'ossa nostre, ferite, figliuoli, ferite

sopra l'eterno barbaro:

da' nevai che di sangue tingemmo crosciate, macigni,

valanghe, stritolatelo -.

 

Tale da monte a monte rimbomba la voce de' morti

che a Rusecco pugnarono;

e via di villa in villa con fremito ogn'ora crescente

i venti la diffondono.

 

Afferran l'armi e a festa i giovani tizïaneschi

scendon cantando Italia:

stanno le donne a' neri veroni di legno fioriti

di geranio e garofani.

 

Pieve che allegra siede tra' colli arridenti e del Piave

ode basso lo strepito.

Auronzo bella al piano stendentesi lunga tra l'acque

sotto la fósca Ajàrnola,

 

e Lorenzago aprica tra i campi declivi che d'alto

la valle in mezzo domina,

e di borgate sparso nascose tra i pini e gli abeti

tutto il verde Comelico,

 

ed altre ville ed altre fra pascoli e selve ridenti

i figli e i padri mandano:

fucili impugnan, lance brandiscono e roncole: i corni

de i pastori rintronano.

 

Di tra gli altari viene l'antica bandiera che a Valle

vide altra fuga austriaca,

e accoglie i prodi: al nuovo sol rugge e a' pericoli novi

il vecchio leon veneto.

 

Udite. Un suon lontano discende, approssima, sale,

corre, cresce, propagasi;

un suon che piange e chiama, che grida, che prega, che infuria,

insistente, terribile.

 

Che è? chiede il nemico venendo a l'abboccamento,

e pur con gli occhi interroga.

- Le campane del popol d'Italïa sono: a la morte

vostra o a la nostra suonano -.

 

Ahi, Pietro Calvi, al piano te poi fra sett'anni la morte

da le fosse di Mantova

rapirà. Tu venisti cercandola, come a la sposa

celatamente un esule.

 

Quale già d'Austria l'armi, tal d'Austria la forca or ei guarda

sereno ed impassibile,

grato a l'ostil giudicio che milite il mandi a la sacra

legïon de gli spiriti.

 

Non mai più nobil alma, non mai sprigionando lanciasti

a l'avvenir d'Italia,

Belfiore, oscura fossa d'austriache forche, fulgente,

Belfiore, ara di màrtiri.

 

Oh a chi d'Italia nato mai caggia dal core il tuo nome

frutti il talamo adultero

tal che il ributti a calci da i lari aviti nel fango

vecchio querulo ignobile!

 

e a chi la patria nega, nel cuor, nel cervello, nel sangue

sozza una forma brulichi

di suicidio, e da la bocca laida bestemmiatrice

un rospo verde palpiti!

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License