Esequie
della guida E. R.
Spezzato il pugno
che vibrò l'audace
Picca tra ghiaccio
e ghiaccio, il domatore
De la montagna ne
la bara giace.
Giù da la Saxe in
funeral tenore
Scende e canta il
corteo: dicono i preti
- La requie eterna
dona a lui, Signore -,
- E la luce
perpetua l'allieti -
Rispondono le
donne: ondeggia al vento
Il vessil de la
morte in fra gli abeti.
Or sì or no su
rotte aure il lamento
Vien dal martorio,
or sì or no si vede
Scender tra' boschi
il coro grave e lento.
Esce in aperto, e
al cimiter procede.
Posta la bara fra
le croci, pria
Favella il prete: -
Iddio t'abbia marcede,
Emilio, re della
montagna: e pia
Avei l'alma, e ogni
dì le tue preghiere
Ascendevano al
grembo di Maria -.
Le donne sotto le
gramaglie nere
Co 'l viso in terra
piangono a una volta
Sopra i figli
caduti e da cadere.
A un tratto la
caligine ravvolta
Intorno al Montebianco
ecco si squaglia
E purga nel sereno
aere disciolta:
Via tra lo sdrucio
de la nuvolaglia
Erto, aguzzo,
feroce si protende
E, mentre il ciel
di sua minaccia taglia,
Il Dente del
gigante al sol risplende.
|