Concessione
dell'Indulgenza giubilare
Essendo poi senza dubbio più grate a Dio le preghiere degli uomini, se
queste a Lui si presentino con cuore mondo da ogni macchia; quindi giudicammo
di aprire con apostolica liberalità i Celesti tesori della Chiesa commessi alla
Nostra dispensazione, affinché i fedeli più ardentemente accesi di vera pietà e
purificati dalle macchie dei peccati col Sacramento della Penitenza, con
maggior fiducia presentino a Dio le loro preghiere, e conseguano la Sua
misericordia e la Sua grazia.
Dunque con queste lettere di Nostra Autorità Apostolica concediamo a tutti
i singoli fedeli dell'uno e dell'altro sesso dell'Orbe cattolico l'indulgenza
plenaria in forma di Giubileo per lo spazio solamente di un mese per tutto
l'anno prossimo 1865 e non oltre, da determinarsi da voi, Venerabili Fratelli,
e dagli altri legittimi Ordinari dei luoghi nello stesso modo assolutamente e
forma, con cui dal principio del Nostro supremo Pontificato abbiam conceduto
con le Nostre Lettere Apostoliche in forma di Breve in data del 20 novembre
1846, e spedite a tutto il vostro Ordine Episcopale, le quali cominciano Arcano
divinae Providentiae consilio, e con tutte le stesse facoltà, che con
quelle lettere vi furono accordate.
Vogliamo tuttavia che sia osservato tutto ciò che nelle citate lettere è
prescritto, e si eccettui ciò che abbiamo dichiarato eccettuato. E ciò
concediamo nonostante qualunque cosa in contrario da doversi ricordare in modo
speciale e degno di derogazione. E per togliere ogni dubbio e difficoltà,
abbiamo comandato che vi venisse spedita una copia di quelle lettere. «Preghiamo,
Venerabili Fratelli, dall'intimo cuore e con tutta la mente la misericordia di
Dio, perché Egli stesso aggiunse dicendo: la mia misericordia non disperderò da
loro. Chiediamo e riceveremo, e se vi sarà un po' di ritardo nel ricevere,
perché gravemente peccammo, picchiamo, perché a chi picchia sarà aperto, purché
battano la porta le preghiere e i gemiti e le lagrime nostre nelle quali
bisogna insistere e perseverare: e purché sia unanime la preghiera... Ciascuno
preghi Dio non tanto per sé, quanto per tutti i fratelli, come il Signore
c'insegnò a pregare» (S. Cipriano, Epist. I).
Ed affinché più facilmente Iddio esaudisca le Nostre, le vostre, e le
preghiere e i voti di tutti i fedeli, interponiamo con ogni fiducia
interceditrice appresso di Lui l'Immacolata e SS.ma Vergine Maria Madre di Dio,
che uccise tutte le eresie del mondo universo, e la quale amantissima Madre di
tutti noi «è tutta soave...è piena di misericordia... si offre a tutti
pieghevole, a tutti clementissima, e con certo amplissimo amore compatisce alla
necessità di tutti» (S. Bernard., Ser. de duodecim praerogativis B.M.V. ex
verbis Apocalyp.), e come Regina che sta alla destra dell'Unigenito Figliuolo
Suo, Nostro Signore Gesù Cristo, in veste aurea con ogni varietà di ornamenti,
nulla v'è che essa non possa da Lui impetrare.
Invochiamo eziandio il suffragio del Beatissimo Pietro principe degli
Apostoli e del suo Coapostolo Paolo e di tutti i Santi del Cielo, che già fatti
amici di Dio giunsero al regno Celeste, e, coronati, possiedono la palma, e
sicuri della loro immortalità sono solleciti della nostra salute.
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