Li ultimi
eventi tendono a introdurre, per forza d’armi e di commercio, nuovi principii
nel sistema chinese, e ad aprir nuovi campi alla sua forza espansiva. Nelle
nostre colonie i Chinesi si vanno mescolando principalmente colla libera stirpe
anglobritanna. Non è possibile che questa non le communichi le sue idee
dominanti; e sono appunto quelle che mancano al sistema chinese. Esse tendono:
— a sciogliere le famiglie dai riti antichi, dall’eccessiva autorità paterna,
dalla poligamia dei grandi, che avvilisce la donna e soffoca nel seno delle
madri i generosi sentimenti dei figli; — a istituire la proprietà intera, e
libera, non avvinta a concessione di principe; — a fondare communità, municipii
e altre società deliberanti; a riformare un sistema di scrittura che, oltre a
isolar la nazione, le fa consumare nelle scôle
un tesoro inapprezzabile di tempo e di fatica; — a spalancarle i confini
dell’antico suo mondo; - ad iniziarla nella nuova scienza esperimentale, questa
grande rivelazione moderna, tanto consona alla filosofia di Confucio, ch’è la
dottrina della ragione e della perfettibilità.
Le istorie universali che,
come quelle del Bossuet e del Leo e d’altri parecchi, non fanno conto veruno di
questa grandissima e degnissima parte del genere umano, meglio si direbbero
istorie parziali. Il Petavio, benché gesuita, fa menzione una sola volta
di questo popolo, a proposito del processo dei riti chinesi (Rationarium
temporum, Append. X).
Tutto come in Oriente!
Siamo Chinesi a nostro modo anche noi.
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