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In questo tempo si destò la
guerra di Siena; e volendo 'l Duca afforzificare Firenze, distribuì le porte
infra i sua scultori e architettori; dove a me fu consegnato la Porta al Prato
e la Porticciuola d'Arno, che è in sul prato dove si va alle mulina; al
cavalieri Bandinello la porta a San Friano; apPasqualino d'Ancona, la porta a
San Pier Gattolini; a Giulian di Baccio d'Agnolo, legnaiuolo, la porta a San
Giorgio; al Particino, legnaiuolo, la porta a Santo Niccolò; a Francesco da
Sangallo, scultore, detto il Margolla, fu dato la porta alla Croce; e a
Giovanbatista, chiamato il Tasso, fu data la porta a Pinti: e così certi altri
bastioni e porte a diversi ingegneri, i quali non mi soviene né manco fanno al
mio proposito. Il Duca, che veramente è sempre stato di buono ingegno, dappersé
medesimo, se n'andò intorno alla sua città; e quando Sua Eccellenzia
illustrissima ebbe bene esaminato e resolutosi, chiamò Lattanzio Gorini, il
quale si era un suo pagatore: e perché anche questo Lattanzio si dilettava
alquanto di questa professione, Sua Eccellenzia illustrissima lo fece disegnare
tutti i modi che e' voleva che si afforzificassi le dette porte, e a ciascuno
di noi mandò disegnata la sua porta; di modo che vedendo quella che toccava a
me, e parendomi che 'l modo non fussi sicondo la sua ragione, anzi egli si era
scorrettissimo, subito con questo disegno in mano me n'andai a trovare 'l mio
Duca; e volendo mostrare a Sua Eccellenzia i difetti di quel disegno datomi,
non sì tosto che io ebbi cominciato a dire, il Duca infuriato mi si volse, e
disse: - Benvenuto, del far benissimo le figure io cederò a te, ma di questa
professione io voglio che tu ceda a me; sì che osserva il disegno che io t'ho
dato -. A queste brave parole io risposi quanto benignamente io sapevo al mondo
e dissi: - Ancora, Signor mio, del bel modo di fare le figure io ho imparato da
Vostra Eccellenzia illustrissima; imperò noi l'abbiamo sempre disputata qualche
poco insieme; così di questo afforzificare la vostra città, la qual cosa
importa molto più che 'l far delle figure, priego Vostra Eccellenzia
illustrissima che si degni di ascoltarmi, e così ragionando con Vostra
Eccellenzia, quella mi verrà meglio a mostrare il modo che io l'ho asservire
-. Di modo che, con queste mie piacevolissime parole, benignamente ci si messe
a disputarla meco; e mostrando a Sua Eccellenzia illustrissima con vive e
chiare ragione, che in quel modo che ei m'aveva disegnato e' non sarebbe stato
bene, Sua Eccellenzia mi disse: - O va, e fa un disegno tu, e io vedrò se e' mi
piacerà -. Così io feci dua disegni sicondo la ragione del vero modo di
afforzificare quelle due porte, e glieli portai, e conosciuto la verità dal
falzo, Sua Eccellenzia piacevolmente mi disse: - O va, e fa attuo modo, che io
sono contento -. Allora con gran sollecitudine io cominciai.
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