L'OPRA da l'uom nei
secoli costrutta
sta dell'eccelso
monte su la cima:
vaste radici ha
nella Terra e tutta
la Terra a' piedi
suoi vinta s'adima.
Nel ciel protese in
atto di minaccia
levansi torri tinte
di sanguigno.
tutto è grande ed
iniquo, e serba traccia
d'un'umana agonia
ciascun macigno
Sono le bolge
sotteranee piene
d'antichi ossami:
vittime recenti
sognano, morte
dentro le catene,
i sogni che né pur
la morte ha spenti.
*****
Ma, lenta, lungo le
ferrigne mura
come una pianta di
tenaci braccia
s'aggroviglia una
folla ignuda, oscura
che tutto
disperatamente allaccia,
ed intacca il
macigno a scaglia a scaglia,
curve le schiene,
attorti avidi, come
fiere su prede.
Intricasi la maglia
serpentina e
s'avvinghia in colossali
contorcimenti come
di pareti
vulcaniche, cui
l'ignea possanza
urga, sommova,
agiti d'inquieti
palpiti. Su dai
fianchi irti s'avanza
un'orda nuova e
guadagna la cresta.
Salgono corpi giovani con nòve
ire a l'assalto sorridenti, dove
li spinga morte,
come ad una festa:
e scalano li spalti
mentre goccia
su le lor fronti
sangue da le sante
membra paterne,
c'or vedranno infrante
ruinar balenando su
la roccia.
Fumano i corpi
ignudi. Il vasto incenso
e l'angoscia che
l'anime travaglia
sorge dai corpi
quale da un immenso
rogo. Chi mai
terribili, vi scaglia,
operai della morte,
a la ruina?
Non san; vennero,
ignari a quali pugne,
nel fòco interior
che li trascina.
Dolorosi
combattono, con l'ugne
coi denti e con
l'immane odio.Li incìta
l'oscura possa,
c'apre i monti e sferra
i mari e muta e
sconvolge la vita.
É suddita di lei
tutta la Terra.
Geme l'umana carne
sotto il vano
sforzo. Ma la gran
mole a tratti invade
un brivido: a
tratti qualche brano
della gran mole si
scoscende e cade.
Cade con esso
nell'abisso un denso
sciame di corpi.
Fuor da le profonde
caverne il rombo
sale, ed un intenso
da infranti petti
rantolo risponde.
L'ultimo sol che
annega dentro un cielo
vermiglio, come in
un sanguigno mare,
sembra di lunge
tutto lo sfacelo
come un enorme rogo
incendiare.
E mentre su la
terra già le tarde
ombre scendono
dense di paura,
nel silenzio
universo la natura
guarda muta il
miracolo che arde.
*****
E succedono atleti,
prorompenti
da la Terra. Uno
spirito inesausto
li crea, li scaglia
perché s'alimenti
di vittime l'eroico
olocausto.
*****
Demolitori delle
forme, vuole
per voi l'eternità
mutar vicenda.
Questa è l'opra del
tempo, in fin che il sole
grande sul capo
all'uomo ultimo splenda.
Che importa il poi?
La vostra opra compita
un tempio sorga su
la vetta sgombra.
Non voi, non altri
ucciderà la Vita.
L'Ombra la cova e
la ringoia l'Ombra.
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