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Giovanni Cena
In umbra

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  • L’INGANNO
    • 2 - Dorme
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2 - Dorme

 

ELLA dorme alternando sommessi aliti brevi:

sogna. Sogna di me?

Mormorano le labbra, ridono risi lievi

Non saprò mai perché!…

 

Non saprò mai: la guardo imporporarsi immersa

nel sogno. Alcuno l'ha

sua tra le braccia e nelle membra vibranti versa

acute voluttà.

 

Chi? Forse alcun che appena visto le apparve e sparve

entro la folla un ?

Od altri che formato di sue verginee larve

venia nel sonno?… Chi?

 

Non so. Qualche sembianza aveva ella cercato

nel mio volto, di lui?

Uomo ei non era, ed era da' suoi desiri nato.

Non io sono, non fui.

 

E ti compiango, amante delusa, e mi vergogno.

E tremo anche, non tu

desta repente a sommo della gioia, ove il sogno

frale non regge più,

 

me vedendo curvato pallido sul tuo cuore

e il viso e gli occhi miei

tristissimi, balzando pazza per il terrore,

gridi: «Chi sei? Chi sei?»

 

 




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