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Melchiorre Cesarotti
Poesie di Ossian

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LA NOTTE

 

Argomento

 

In più d'un luogo di queste poesie, e segnatamente nel poemetto di Croma, al v. 191, si fa menzione di canti fatti all'improvviso. Furono questi tenuti in grandissimo pregio dai Bardi dei tempi susseguenti. Ciò che ci riman di quel genere mostra piuttosto il buon orecchio, che il genio poetico degli autori. Il traduttore inglese non ha incontrato che una sola di queste composizioni che meriti d'esser conservata, ed è per l'appunto la presente. Ella è di mille anni più recente del secolo di Ossian, ma sembra che gli autori si sieno studiati d'imitar lo stile di questo poeta, e di adottarne molte espressioni. Eccone il soggetto. Cinque bardi, o cantori passando la notte in casa d'un signore, o capo di tribù, il quale era anch'esso poeta uscirono a far le loro osservazioni sopra la notte, e ciascheduno ritornò con una improvvisa descrizione della medesima. La notte descritta è nel mese d'ottobre, e nel nord della Scozia ell'ha veramente tutta quella varietà, che i cantori le attribuiscono.

 




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