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Dino Compagni
Cronica

IntraText - Concordanze

era

                                                    grassetto = Testo principale
    Libro,  Capitolo                                grigio = Testo di commento
1 1, 5 | E tenendo questa forma, era grande utilità del popolo: 2 1, 6 | che della Chiesa, il quale era de' Pazi, uomo superbo e 3 1, 6 | superbo e di grande animo. Era prima scaduta una differenzia 4 1, 6 | gli avean tolto, la quale era rimessa nella Parte guelfa 5 1, 8 | in Dino Compagni, perché era buono e savio uomo, ne facesse 6 1, 8 | Pazi, suo consorto, che era nel consiglio, disse che 7 1, 9 | Casentino, dicendo che quella era migliore via, assegnandone 8 1, 9 | Rinaldo de' Bostoli, che era degli usciti d'Arezo, con 9 1, 10| uomini vi moriano, ché non era in uso l'ucciderli. Ora 10 1, 10| onde erano scoperti: l'aria era coperta di nuvoli, la polvere 11 1, 10| coperta di nuvoli, la polvere era grandissima. I pedoni degli 12 1, 10| cioè de' Priori, perché non era loro uficio, ma di gentili 13 1, 12| i rettori: e se l'offeso era ghibellino, e il giudice 14 1, 12| ghibellino, e il giudice era ghibellino; e per lo simile 15 1, 12| virile e di grande animo, era tanto ardito che lui difendeva 16 1, 12| contro a' colpevoli: e tanto era temuto da' rettori, che 17 1, 13| maldisposti». Tra' quali era uno chiamato Pecora, gran 18 1, 13| e nocivi alla republica; era perseguitato dall'Arte, 19 1, 14| feciono, però che la congiura era fatta con falsi popolani, 20 1, 16| dissimulando i cittadini, la città era in gran discordia. Advenne 21 1, 16| ardere la porta.~ ~Giano, che era co' Priori, udendo il grido 22 1, 16| seco la donna, la quale era in Lonbardia assai pregiata 23 1, 16| buoni biasimavano quello che era fatto; altri dava la colpa 24 1, 17| chiamarono per Podestà uno che era Capitano. E cominciorono 25 1, 17| e aquistare ciò che gli era stato promesso, domandava 26 1, 17| avea promesso. Il cavaliere era di grande animo: andossene 27 1, 17| d'Inperio, per lo quale era venuto e aveane mandato. 28 1, 18| minuti, facea congiure, e era di tanta malizia, che mostrava 29 1, 18| Signori che erano eletti, era per sua operazione. A molti 30 1, 18| promesse gl'ingannava. Grande era del corpo, ardito e sfacciato, 31 1, 18| una volta sotterra. Poco era constante, e più crudele 32 1, 18| ne' consigli, e dicea che era egli quello che gli avea 33 1, 18| Giano, e che molte notti era ito con picciola lanterna, 34 1, 20| il palagio de' conti, che era presso alle case de' Pazzi 35 1, 20| Accierito da Gaville, la quale era reda; ma non consentendo 36 1, 20| il quale andò in vano. Era quivi, con messer Corso, 37 1, 20| l'asino di Porta, perché era uomo bellissimo, ma di poca 38 1, 21| simile esercizio; e con lui era uno figliuolo d'uno affinatore 39 1, 21| l'Arti a offerere, come era usanza, e essendo i consoli 40 1, 21| mostrando che tra loro era congiura. I rettori li voleano 41 1, 21| pace, che egli cercava, era per abbassare la parte de' 42 1, 21| finestra del vescovado (dove era il Cardinale), il quale 43 1, 22| 22 - Quale era stato il fatto, che determinò 44 1, 22| brigata de' Donati, tra' quali era uno nipote di messer Corso, 45 1, 22| Cavalcante Cavalcanti, perché era nimico di messer Corso Donati; 46 1, 22| Naldo Gherardini, perché era nimico de' Manieri, parenti 47 1, 22| Manfredi Adimari, perché era loro compagno; messer Biligiardo, 48 1, 23| persona. E col Nero Cambi che era compagno degli Spini in 49 1, 23| La parte de' Cerchi, che era confinata, tornò in Firenze. 50 1, 23| temperato cavaliere, disse che era gran rischio, e che troppo 51 1, 23| Iacopo de' Bardi (a cui era data gran fede), le cose 52 1, 24| che il loro consiglio non era che per spegnere scandalo 53 1, 24| Palmieri Altoviti, che allora era de' Signori, fortemente 54 1, 25| aveano i Pistolesi, che era che i loro Anziani si eleggessono 55 1, 25| rettori.~ ~Giano della Bella era stato capitano: il quale 56 1, 25| non ubidiano.~ ~In Pistoia era uno pericoloso cavaliere 57 1, 25| e fattore d'ogni male; e era con la parte di messer Corso 58 1, 25| e con la parte adversa era uno altro chiamato messer 59 1, 25| e meno crudele; il quale era parente de' Cerchi bianchi.~ ~ 60 1, 27| sanza alcuno consiglio. Era il detto cavaliere uomo 61 1, 27| guerra non li piacea; e tutto era contrario al suo consorto, 62 1, 27| Ghibellini. E questo non era vero. E con molta gente 63 2, 2 | reali di Francia, il quale era partito di Francia per andare 64 2, 2 | buono, ma il proponimento era contrario; perché volea 65 2, 4 | signore: e perché anche lui era corrotto, li confermava 66 2, 4 | seminatori degli scandoli gli era detto, che ogni gli erano 67 2, 4 | compagnia, ma non erano interi. Era tra loro alcuno nocivo uomo: 68 2, 5 | l'uficio degli altri non era compiuto. I Guelfi neri 69 2, 5 | subito dissono che questo era malizia e tradimento, e 70 2, 5 | seconda, perché cagion non v'era altro che di discordia, 71 2, 5 | distruzione della terra, tanto era grande la loro potenzia.~ ~ 72 2, 6 | messer Carlo di Valos, che era in Corte, venisse in Firenze: 73 2, 6 | cavaliere provenzale che era il contrario, con lettere 74 2, 6 | sangue reale di Francia era venuto in Toscana, solamente 75 2, 6 | parte che volea messer Carlo era maggiore e più baldanzosa 76 2, 6 | inteso che la parte de'Donati era assai innalzata, e la parte 77 2, 6 | innalzata, e la parte de' Cerchi era assai abbassata. ~ ~I Signori 78 2, 7 | negassono il passo, il quale era ordinato d'afforzare per 79 2, 7 | Bernardo de' Rossi, che era vicario. In questo tempo 80 2, 7 | domandai, se di sua volontà era scritta; rispose: «Sì, certamente». ~ ~ 81 2, 8 | dicevano che la caritevole pace era trovata per inganno. Se 82 2, 9 | venìano, però che lo spazio era grande, e il luogo sicuro; 83 2, 10| de' Pazi in casa sua, che era confinato; confidandosi 84 2, 10| potea fare. E io, che n'era stato accusato, e appostomi 85 2, 11| timori e supposizioni. Com'era internamente ordinata Parte 86 2, 11| signore sopra noi, spiando chi era nella città, lasciò le lusinghe 87 2, 11| sei mesi; de' quali l'uno era Noffo Guidi, iniquo popolano 88 2, 11| biasimava i fattori: il perché era tenuto di buona temperanza, 89 2, 12| Giustizia fusse, perché non era il tempo da eleggerli, accordamoci 90 2, 13| fare non lo potavamo (e ciò era vero), perché fra noi stimavamo 91 2, 13| schernirono, dicendo che meglio era arrotare i ferri. Facemmo, 92 2, 15| contastare a' nimici, perché era uomo più atto a riposo e 93 2, 16| avea gran fidanza, perché era potente d'amici e di séguito) 94 2, 16| perché sapeano bene che quivi era bisogno riparare, per la 95 2, 18| quale (essendo sbandito) era entrato in Firenze la mattina 96 2, 18| Maggiore, il quale luogo non era guardato da' suoi adversari, 97 2, 19| grossa fusse sonata, la quale era su il loro palazo: benché 98 2, 19| uno e mezo; e l'una linea era di lungheza braccia XX in 99 2, 19| potemo comprendere che Iddio era fortemente contro alla nostra 100 2, 19| quello?». Erali risposto che era una capanna, quando era 101 2, 19| era una capanna, quando era un ricco palazzo. E questo 102 2, 19| durò giorni sei; ché così era ordinato. Il contado ardea 103 2, 20| Ridolfi, de' nuovi priori, era mezano, e dicea: «Vogliate 104 2, 20| ch'egli lasciò stare.~ ~Era in Firenze un ricco popolano 105 2, 21| E chi non si difendea, era accusato, e per contumace 106 2, 21| accusato, e per contumace era condannato nell'avere e 107 2, 21| republica; ma il combattere non era utile, perché i loro adversari 108 2, 21| temeano le leggi. E questo non era vero; però che venendo a' 109 2, 22| signoria dicesti che grande era la parte tua, e schiudesti 110 2, 23| puniano, secondo che tra loro era ordinato e scritto. Niuno 111 2, 23| muoiano i traditori! «, colui era il maggiore.~ ~Molti di 112 2, 24| Tosinghi.~ ~Baschiera Tosinghi era uno giovane figliuolo d' 113 2, 24| giovane che 'l meritava, ne era privato, però che i maggiori 114 2, 25| messer Manetto Scali, che era a Calenzano e andonne a 115 2, 25| Cerchi, giovane cavaliere, era in palagio di messer Carlo, 116 2, 25| andorono nel palagio, che era loro, e misonsi tra il cavaliere 117 2, 25| Orlandi, Dante Allighieri che era anbasciadore a Roma, i figliuoli 118 2, 27| male ordinata. La città era forte, e di buone mure guernita 119 2, 27| Serravalle, sappiendo non era fornito; perché parlando 120 2, 27| savi di lui, disse loro non era fornito. Onde il castello 121 2, 27| trattato tenea con chi v'era dentro messer Pazino de' 122 2, 28| n'andarono ad Arezo dove era podestà Uguccione dalla 123 2, 28| ne andorono a Furlì, dove era vicario per la Chiesa Scarpetta 124 2, 28| in Pian di Sco, nel quale era Carlino de' Pazi con LX 125 2, 29| però che fino a quel non era sparto sangue, il perché 126 2, 30| assalirono il podestà, che era con pochi, ma tagliarono 127 2, 30| fece, perché la guerra gli era utile, e la pace dannosa: 128 2, 33| vincere si potea.~ ~In Arezo era Uguccione da Faggiuola, 129 2, 35| e con uno cavaliere che era quivi per lo re di Francia, 130 2, 35| orribili peccati. Il Papa era preso in Alagna; e sanza 131 2, 35| Bianchi e Ghibellini, perché era loro cordiale nimico; ma 132 2, 36| li sbandiano, ma il bando era viziato, che non agravava; 133 3, 2 | e procurava nella città, era per avere la signoria a 134 3, 3 | L'altra parte, di cui era capo messer Rosso dalla 135 3, 3 | che ne fu gran danno, ché era valente.~ ~Messer Rosso 136 3, 4 | li buoni, che diceano non era degno di pace. Andavano 137 3, 4 | fece, per indugiarlo, ché era cosa impossibile.~ ~A 138 3, 5 | cavalcò a Prato, donde nato era, e dove mai non era stato: 139 3, 5 | nato era, e dove mai non era stato: e quivi con molto 140 3, 6 | che in Prato contro a lui era ordinato, di subito si partì 141 3, 7 | andossene a Perugia, ove era il Papa.~ ~ 142 3, 8 | e abbatteronlo, il quale era guardato da gente che avea 143 3, 8 | botteghe.~ ~In Orto San Michele era una gran loggia con uno 144 3, 8 | poteano avere: e niente era lor detto. E chi vedea portarne 145 3, 8 | perché la terra in ogni cosa era mal disposta.~ ~I Cavalcanti 146 3, 8 | detto fuoco a Ognissanti: ed era composto per modo, che quando 147 3, 9 | diliberarono andare a Perugia, dove era la Corte. Quelli che v'andorono: 148 3, 10| venire presto. Il tenpo era di luglio, il di Santa 149 3, 10| che vi dovea esser non v'era ancor tutta; però che i 150 3, 10| Uberti co' Pistolesi non era ancor giunto, perché non 151 3, 10| ancor giunto, perché non era il diputato. I Cavalcanti, 152 3, 10| scesi. Ma il Baschiera, che era quasi capitano, vinto più 153 3, 10| dovean fare, perché la notte era loro più amica che 'I , 154 3, 10| si scopersono, perché non era l'ora determinata.~ ~Vennono 155 3, 10| stando schierati. Il caldo era grande, sì che parea che 156 3, 11| altri luoghi che degna cosa era che tornassono nelle loro 157 3, 12| consecrazione rovinò il luogo ove era, e che la corona gli cadde 158 3, 13| favoreggiata la sua elezione, era molto in sua grazia. E essendo 159 3, 13| molte guardie.~ ~La città era nel piano, piccioletta, 160 3, 14| però che chi ve ne portava era preso, e tagliatoli il naso, 161 3, 14| gentileza fusse ricolta, era da nimici vituperata. E 162 3, 14| loro doglie, perché vedeano era di bisogno di così fare 163 3, 14| uccideano. Ma la gran piatà era di quelli eran guasti nel 164 3, 14| la sua taglia colui che era a' confini, come chi era 165 3, 14| era a' confini, come chi era nella città. E a tutti i 166 3, 14| partiti: e il loro pensiero era tenersi fino all'estremo, 167 3, 15| sua dignità, e sì perché era grande in Roma, e sì per 168 3, 19| lui; perché messer Corso era di sì alto animo e di tanta 169 3, 19| facesse. Questo Scambrilla era potente della persona, e 170 3, 19| coloro cui egli seguiva: non era uomo di grande stato, ché 171 3, 19| uomo di grande stato, ché era stato soldato.~ ~Crescendo 172 3, 20| loro arme.~ ~Messer Corso era forte di gotti aggravato, 173 3, 20| Gente avea poca, ché non era il ordinato.~ ~Gli assalitori 174 3, 20| casa i Tornaquinci, ché era vecchio.~ ~ 175 3, 22| lo favoreggiavano, perché era di loro animo, pensando 176 3, 23| in superbia perché da lui era proceduta la morte di papa 177 3, 23| degli uomini la Chiesa non era ubbidita; e non avendo braccio 178 3, 23| trovarono uno che in Corte era assai dimorato, uomo savio, 179 3, 23| fazionato, un poco guercio.~ ~Era stato questo conte in Corte, 180 3, 24| arme, in però che il paese era sicuro; sì che al tenpo 181 3, 24| impedito dal re Ruberto era in Lombardia.~ ~ 182 3, 25| Pavia, tu perdi Milano». Era messer Maffeo stato più 183 3, 25| anni rubello di Milano, e era capitano quasi di tutta 184 3, 25| più che leale. Di Melano era allora capitano e signore 185 3, 25| maliscalco a Milano, che era nato di quelli dalla Torre, 186 3, 26| novelle che 'l suo figliuolo era coronato re di Buemia, e 187 3, 26| dicembre 1310. La quale corona era di ferro sottile, a guisa 188 3, 26| volontà dello Imperadore era giustissima, perché ciascuno 189 3, 26| dinanzi. La sua vita non era in sonare, né in uccellare, 190 3, 27| messer Mosca, che l'uno era arcivescovo, cugini di messer 191 3, 27| fuga.~ ~Messer Guidotto era malato di gotte; fu trasportato 192 3, 27| parte: dissesi che scampato era nelle forze del Dalfino. 193 3, 29| da combattere. La città era fortissima e popolata di 194 3, 29| quella forteza; la città era forte a conbatterla. Quivi 195 3, 29| però che avutala, la città era vinta.~ ~Messer Tibaldo, 196 3, 29| 1311; perché il luogo dove era il campo era disagiato, 197 3, 29| luogo dove era il campo era disagiato, e 'l caldo grande, 198 3, 30| capo dell'altra parte, che era rubello, li si fece innanzi, 199 3, 31| Cremonesi e dié a lui, il quale era sulla riva di Po; e la bella 200 3, 31| contro messer Galasso, che era alla guardia di Cremona 201 3, 32| rie opere. La lor vita non era in altro che in simili cose.~ ~ 202 3, 32| di quanto da' Fiorentini era pregato, gli tenea in speranza, 203 3, 33| allo Imperadore, quando era ad assedio a Brescia, ne 204 3, 33| poi tolsono a colui a cui era rimaso.~ ~I due anbasciadori 205 3, 33| né di danari, perché non era stato così fedele come l' 206 3, 36| sentì che lo Imperadore era a Roma, di subito vi mandò 207 3, 39| fallo misericordia. Molto era aoperato in anbascerie, 208 3, 39| aoperato in anbascerie, perché era buono oratore: familiare 209 3, 39| Donati; e a tanto male s'era dato, che non curava210 3, 40| di messer Corso, perché era stato gran suo amico, e 211 3, 40| curava. Ma i Cavalcanti, che era potente famiglia, e circa 212 3, 40| animo, che messer Pazino era ito sul greto d'Arno da 213 3, 40| ché dentro al serraglio era messer Gottifredi e messer


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