Stando le cose in questi termini,
a me Dino venne un santo e onesto pensiero, immaginando: «Questo signore verrà,
e tutti i cittadini troverrà divisi; di che grande scandalo ne seguirà».
Pensai, per lo uficio ch'io tenea e per la buona volontà che io sentia ne' miei
compagni, di raunare molti buoni cittadini nella chiesa di San Giovanni; e così
feci. Dove furono tutti gli ufici; e quando mi parve tempo, dissi: «Cari e
valenti cittadini, i quali comunemente tutti prendesti il sacro baptesmo di
questo fonte, la ragione vi sforza e strigne ad amarvi come cari frategli; e
ancora perché possedete la più nobile città del mondo. Tra voi è nato alcuno
sdegno, per gara d'ufici, li quali, come voi sappete, i miei compagni e io con
saramento v'abiamo promesso d'accomunarli. Questo signore viene, e conviensi
onorare. Levate via i vostri sdegni e fate pace tra voi, acciò che non vi trovi
divisi: levate tutte l'offese e ree volontà state tra voi di qui adietro; siano
perdonate e dimesse, per amore e bene della vostra città. E sopra questo
sacrato fonte, onde traesti il santo battesimo, giurate tra voi buona e
perfetta pace, acciò che il signore che viene truovi i cittadini tutti uniti».
A queste parole tutti
s'accordorono, e così feciono, toccando il libro corporalmente, e giurorono
ottenere buona pace e di conservare gli onori e giurisdizion della città. E
così fatto, ci partimo di quel luogo.
I malvagi cittadini, che di
tenereza mostravano lagrime, e baciavano il libro, e che mostrarono più acceso
animo, furono i principali alla distruzion della città. De' quali non dirò il
nome per onestà: ma non posso tacere il nome del primo, perché fu cagion di
fare seguitare agli altri, il quale fu il Rosso dello Stroza; furioso nella
vista e nell'opere; principio degli altri; il qual poco poi portò il peso del
saramento.
Quelli che aveano maltalento,
dicevano che la caritevole pace era trovata per inganno. Se nelle parole ebbe
alcuna fraude, io ne debbo patire le pene; benché di buona intenzione
ingiurioso merito non si debba ricevere. Di quel saramento molte lagrime ò
sparte, pensando quante anime ne sono dannate per la loro malizia.
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