Venne il detto messer Carlo ne la
città di Firenze domenica addì IV di novembre, e da' cittadini fu molto
onorato, con palio e con armeggiatori. La gente comune perdé il vigore; la
malizia si cominciò a stendere. Vennono i Lucchesi, dicendo che veniano a
onorare il signore: i Perugini, con CC cavalli; messer Cante d'Agobbio con
molti cavalieri sanesi e con molti altri, a VI e a X per volta, adversarii de'
Cerchi: a Malatestino e a Mainardo da Susinana non si negò l'entrata, per non
dispiacere al signore. E ciascuno si mostrava amico. Sì che co' cavalli di
messer Carlo, che erano VIIIc, e con quelli de' paesani d'attorno venuti, vi si
trovarono cavalli MCC al suo comandamento.
Il signore smontò in casa i
Frescobaldi. Assai fu pregato smontasse dove il grande e onorato re Carlo
smontò, e tutti i grandi signori che nella città venìano, però che lo spazio
era grande, e il luogo sicuro; ma i suoi conducitori non lo feciono, anzi
providono afforzarsi con lui oltrarno, imaginando: «Se noi perdiamo il resto della
città, qui rauneremo nostro sforzo».
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