I signori Priori elessono XL
cittadini d'amendue le parti, e con loro si consigliavano della salveza della
terra, acciò che da niuna delle parti non fussono tenuti sospetti. Quelli che
aveano reo proponimento, non parlavano: gli altri aveano perduto il vigore.
Bandino Falconieri, uomo vile,
dicea: «Signori, io sto bene; perch'io non dormia sicuro»; mostrando viltà a'
suoi adversari. Tenea la ringhiera impacciata mezo il dì; e eravamo ne' più
bassi tempi dell'anno.
Messer Lapo Salterelli, il quale
molto temea il Papa per l'aspro processo avea fatto contro a lui, e per
appoggiarsi co' suoi adversari, pigliava la ringhiera, e biasimava i signori,
dicendo: «Voi guastate Firenze: fate l'uficio nuovo comune; recate i confinati
in città». E avea messer Pazino de' Pazi in casa sua, che era confinato;
confidandosi in lui che lo scampasse, quando fusse tornato in stato.
Alberto del Giudice, ricco
popolano, maninconico e viziato, montava in ringhiera biasimando i Signori,
perché non s'affrettavano a fare i nuovi, e a fare ritornare i confinati.
Messer Lotteringo da Monte Spertoli dicea: «Signori, volete voi esser
consigliati? fate l'uficio nuovo, ritornate i confinati a città, traete le
porti de' gangheri; ciò è, se voi fate queste due cose, potete dire d'abbattere
la chiusura delle porti».
Io domandai messer Andrea da
Cerreto, savio legista, d'antico ghibellino fatto guelfo nero, se fare si potea
uficio nuovo sanza offendere gli Ordini della Giustizia. Rispose che non si
potea fare. E io, che n'era stato accusato, e appostomi che io avea offesi
quelli Ordini, proposimi observarli, e non lasciare fare l'uficio contro alle
leggi.
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