Il giorno seguente i baroni di
messer Carlo, e messer Cante d'Agobbio, e più altri, furono a' priori, per
occupare il giorno e il loro proponimento con lunghe parole. Giuravan che il
loro signore si tenea tradito e ch'elli facea armare i suoi cavalieri, e che
piacesse loro la vendetta fusse grande, dicendo: «Tenete per fermo, che se il
nostro signore non à cuore di vendicare il misfatto a vostro modo, fateci
levare la testa». E questo medesimo dicea il podestà, che venia da casa messer
Carlo, che gliele avea udito giurare di sua bocca che farebbe impiccare messer
Corso Donati. Il quale (essendo sbandito) era entrato in Firenze la mattina con
XII compagni, venendo da Ognano: e passò Arno, e and= lungo le mura fino a San
Piero Maggiore, il quale luogo non era guardato da' suoi adversari, e entrò
nella città come ardito e franco cavaliere. Non giurò messer Carlo il vero,
perché di sua saputa venne.
Entrato messer Corso in Firenze,
furono i Bianchi avisati della sua venuta, e con lo sforzo poterono gli
andorono incontro. Ma quelli che erano bene a cavallo, non ardirono a
contrastarli; gli altri, veggendosi abbandonati, si tirorono adietro: per modo
che messer Corso francamente prese le case de' Corbizi da San Piero, e posevi su
le sue bandiere; e ruppe le prigioni, per modo che gli incarcerati n'uscirono;
e molta gente il seguì, con grande sforzo. I Cerchi si rifuggirono nelle loro
case, stando con le porti chiuse.
I procuratori di tanto male
falsamente si mossono, e convertirono messer Schiatta Cancellieri e messer Lapo
Salterelli; i quali vennoro a' priori, e dissono: «Signori, voi vedete messer
Carlo molto crucciato: e vuole che la vendetta sia grande, e che 'l Comune
rimanga signore. E per tanto a noi pare che si eleggano d'amendue le parti i
più potenti uomini, e mandinsi in sua custodia; e poi si faccia la esecuzione
della vendetta, grandissima».
Le parole erano di lunge dalla
verità. Messer Lapo scrisse i nomi: messer Schiatta comandò a tutti quelli che
erano scritti che andassono a messer Carlo, per più riposo della città. I Neri
v'andarono con fidanza, e i Bianchi con temenza; messer Carlo li fece guardare:
i Neri lasciò partire, ma i Bianchi ritenne presi quella notte, sanza paglia e
sanza materasse, come uomini micidiali.
O buono re Luigi, che tanto
temesti Iddio, ove è la fede della real casa di Francia, caduta per mal
consiglio, non temendo vergogna? O malvagi consiglieri, che avete il sangue di
così alta corona fatto non soldato ma assassino, imprigionando i cittadini a
torto, e mancando della sua fede, e falsando il nome della real casa di
Francia! Il maestro Ruggieri, giurato alla detta casa, essendo ito al suo
convento, gli disse; «Sotto di te perisce una nobile città». Al quale rispose
che niente ne sapea.
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