Baschiera Tosinghi era uno
giovane figliuolo d'un partigiano, cavaliere, nominato messer Bindo del
Baschiera, il quale molte persecuzioni sofferì per Parte guelfa, e nel castello
di Fucecchio perdé uno occhio per uno quadrello gli venne, e nella battaglia
cogli Aretini fu fedito e morì. Questo Baschiera rimase dopo il padre: dovendo
avere degli onori della città, come giovane che 'l meritava, ne era privato,
però che i maggiori di casa sua prendevano gli onori e l'utile per loro e non
li accomunavano. Costui acceso nell'animo di Parte guelfa, quando la terra si
volse nella venuta di messer Carlo, vigorosamente s'armò; e contro a' suoi
consorti e adversari pugnava con fuoco e con ferri, con la compagnia de' fanti
che avea seco.
I fanti, che il Comune avea a
soldo, di Romagna, vedendo perdere la terra, l'abbandonorono; e andorono al
palagio per avere le loro paghe, e chiesonle per avere cagione di partirsi. I
priori accattorono fiorini cento da Baldone Angielotti, e dieronli a' fanti; e
colui che li prestò, volle i fanti stessono appresso a lui per guardia della
casa sua: e così perdé il Baschiera i fanti che erano con lui. Di tanto vigore
fussono stati gli altri cittadini di sua parte, che non arebbono perduto! ma
vanamente pensorono, dandosi a credere non esser offesi.
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