Con l'aiuto degli Ubaldini, i
Bianchi e Ghibellini cominciorono guerra in Mugello; ma prima vollono esser
sicuri di loro danni. E i Pisani li sicurorono: ma Vannuccio Bonconti pisano
tenea per moneta con Parte nera; e però da lui niuno aiuto ebbono o favore.
Messer Tolosato degli Uberti,
tornato di Sardigna, sentendo questa discordia, s'acconciò co' Pisani, e
soccorse parte ghibellina, e in Bologna e in Pistoia personalmente fu; e molti
altri della casa degli Uberti. I quali più di XL anni erano stati rubelli di
loro patria, né mai merzè né misericordia trovorono; stando sempre fuori in
grande stato; e mai non abbassorono di loro onore, però che sempre stettono con
re, e con signori stettono, e a gran cose si dierono.
La Parte nera passò l'alpe; ville
e castella arsono; e furono nel Santerno, nell'Orto degli Ubaldini, e arsollo.
E niuno con arme si levò alla difesa! Che s'eglino avessono tagliati pur de'
legni che v'erano, e messigli in terra e intraversati agli stretti passi, dei
loro adversarii niuno ne sarebbe canpato.
Ebbono i Bianchi una altra ria
fortuna, per simplicità d'uno cittadino rubello di Firenze, chiamato Gherardino
Diedati: il quale stando in Pisa e confidandosi ne' consorti suoi, scrisse loro
che i confinati stavano in speranza di mese in mese essere in Firenze per
forza; e così scrisse a alcuno suo amico. Le lettere furono trovate: il perché
due giovani suoi nipoti, figliuoli di Finiguerra Diedati, e Masino Cavalcanti,
bel giovane, furono presi, e tagliata loro la testa; e Tignoso de' Macci fu
messo alla colla, e quivi morì; e fu tagliato il capo a uno de' Gherardini. De'
quanto fu la dolorosa madre de' due figliuoli ingannata! che con abbondanza di
lagrime, scapigliata, in mezo della via, ginocchione si gittò in terra innanzi
a messer Andrea da Cerreto giudice, pregandolo con le braccia in croce per Dio
s'aoperasse nello scampo de' suoi figliuoli. Il quale rispose, che però andava
a palazo: e di ciò fu mentitore, perché andò per farli morire. Pe' sopradetti
malifici i cittadini che aveano speranza che la città si riposasse, la
perderono; però che fino a quel dì non era sparto sangue, il perché la città
posare non dovesse.
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