O messer Donato, quanto la
fortuna ti si volse in contrario! ché prima ti presono il figliuolo, e
ricomperastilo lire IIIm; e te ànno decapitato! Chi te lo à fatto? I Guelfi,
che tu tanto amavi, e che in ogni tua diceria dicevi uno colonnello contro a'
Ghibellini. Come ti poté esser tolto il nome di guelfo per li falsi volgari?
come da' Guelfi fosti giustiziato tra i Ghibellini? Chi tolse il nome a
Baldinaccio Adimari e al Baschiera Tosinghi, d'esser Guelfi, che tanto i padri
loro feciono per Parte guelfa? Chi ebbe balìa di tòrre e dare in picciol tempo,
che i Ghibellini fussono detti guelfi, e i grandi Guelfi detti ghibellini? Chi
ebbe tal privilegio? Messer Rosso dalla Tosa e suoi seguaci, che niente operava
ne' bisogni della parte, anzi nulla appo i padri di coloro, a cui il nome fu
tolto. E però in ciò parlò bene un savio uomo guelfissimo, vedendo fare
ghibellini per forza, il qual fu il Corazza Ubaldini da Signa, che disse: «E'
sono tanti gli uomini che sono ghibellini e che vogliono essere, che il farne
più per forza non è bene».
|