Tanto crebbe la baldanza de'
Neri, che si composono col marchese di Ferrara di tòrre Bologna (e l'una delle
due parti dentro, che erano amendue guelfe, dovea assalire l'altra il dì della
Pasqua di Resurresso), cavalcandovi con VIc cavalli e con VIm pedoni.
I Bianchi che erano rifuggiti in
Bologna, virilmente s'armorono e feciono la mostra: i Neri temerono, e non
assalirono. Il marchese disfece l'armata; e i Neri si partirono. Il perché la
condizione de' Bianchi migliorò in Bologna, e furonvi poi veduti volentieri, e
i Neri tenuti per nimici. I Bolognesi feciono compagnia co' Romagnuoli, dicendo
che il marchese gli avea voluti tradire, e, se fatto l'avesse, arebbe confusa
Romagna.
In quella compagnia fu Furlì e
Faenza, e Bernardino da Polenta, e la Parte bianca di Firenze, e i Pistolesi, e
il conte Federigo da Montefeltro, e i Pisani.
Del mese di giugno 1303 i detti
congiurati feciono taglia di Vc cavalli, e feciono capitano messer Salinguerra
da Ferrara.
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