Sciarra dalla Colonna, in sabato
a dì VII di settenbre 1303 entrò in Alagna, terra di Roma, con gente assai, e
con quelli da Ceccano, e con uno cavaliere che era quivi per lo re di Francia,
e con la sua insegna e con quella del Patrimonio, cioè delle Chiavi. E ruppono
la sagrestia e la tesoreria del Papa, e tolsonli molto tesoro. Il Papa
abbandonato dalla sua famiglia, rimase preso. Dissesi che messer Francesco Orsini
cardinale vi fu in persona con molti cittadini romani: e tennesi fusse congiura
fatta col re di Francia, perché il Papa s'ingegnava d'abbassarlo, e la guerra
de' Fiaminghi fattali contro si disse fu per sua diliberazione; onde molti
Franciosi perirono.
Il re di Francia per questa
cagione raunò in Parigi molti maestri in teologia e baccellieri, de' frati
Minori e Predicatori e d'altri ordini: e quivi il fece pronunziare eretico, e
poi il fece ammunire, accusandolo di molti orribili peccati. Il Papa era preso
in Alagna; e sanza fare alcuna difesa o scusa, fu menato a Roma, ove fu ferito
nella testa, e dopo alcuni dì arrabbiato si morì.
Della sua morte molti ne furono
contenti e allegri, perché crudamente reggea, e accendea guerre, disfaccendo
molta gente e raunando assai tesoro: e spezialmente se ne rallegrorono i
Bianchi e Ghibellini, perché era loro cordiale nimico; ma i Neri se ne
contristoron assai.
|