Innanzi alla sua venuta, si
palesò una congiura ordinata da messer Rosso dalla Tosa; il quale tutto ciò che
facea e procurava nella città, era per avere la signoria a guisa de' signori di
Lombardia. E molti guadagni lasciava, e molte paci facea, per avere gli animi
degli uomini pronti a quello che egli disiderava.
Messer Corso Donati nonne scusava
moneta; ogni uno, chi per paura, chi per minaccie, gli dava del suo; non lo
chiedeva, ma facea senbiante di volere.
I due nimici si guardavano a'
fianchi. Messer Rosso temea l'abbominio de' Toscani, se contro a messer Corso
avesse procurato; temea i nimici di fuori, e procurava d'abbassarli prima che
contro a messer Corso mostrasse sua nimistà; e temea il nome che avea della
Parte, che il popolo non si turbasse: teneasi col popolo grasso, però ch'erano
le sue tanaglie, e pigliavano il ferro caldo. E messer Corso, per l'animo grande
che avea, alle piccole cose non attendea e non si dichinava, e non avea l'amore
di cotali cittadini per sdegno. Sì che, lasciando il popolo grasso, co' grandi
si congiurò, mostrando molte ragioni come eglino erano prigioni e in servitù
d'una gente di popolani grassi, anzi cani, che gli signoreggiavano e togliènsi
gli onori per loro: e così parlando, raccolse tutti i gran cittadini che si
teneano gravati, e tutti si giurarono. Nella qual fu messer Lottieri dalla
Tosa, vescovo di Firenze, e messer Baldo, suo nipote, in però che messer
Rossellino suo consorto si tenea uno suo castello e' fedeli; e non se ne osava
dolere, mentre che papa Bonifazio visse. E furonvi i Rossi, i Bardi, i
Lucardesi, i Cavalcanti, i Bustichi, i Giandonati, i Tornaquinci quasi tutti, i
Manieri, e parte degli Adimari; e molti popolani vi furono. E in tutti, tra di
famiglie e popolani, furno XXXII i giurati; e diceano, sopra il grano venuto di
Puglia che si dava per bocche al popolo:»I popolani sono gravati, e tolto il
loro colle grandi inposte, e poi convien loro mangiare le stuoie», dicendo che
le tagliavano nel grano, perché la misura crescesse.
Il popolo grasso cominciò a
temere, gli amici di messer Corso montarono: ma non tanto; ché ne' consigli e
nelle raunate smentivano messer Corso: molto il perseguitavano i Bordoni, che
erano popolani arditi e arroganti; e più volte lo smentirono, e non guardavano
a maggioranza d'aversari, né che advenire ne potesse; del Comune traevano assai
guadagno, e le lode gli sormontavano. Non però i seguaci di messer Rosso gli
lasciavano molestare. Posono in uno mese il grano a soldi XII, e feciono la
libra, e poson MCC cavagli a fiorini L per cavallo, sanza niuna piatà. E allora
mandorono gente e feciono un battifolle presso a Monte Accinico, e misonvi
uomini a guardia.
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