COMINCIA
IL PRIMO LIBRO
Quando io incominciai propuosi di
scrivere il vero delle cose certe che io vidi e udi', però che furon cose
notevoli le quali ne' loro principi nullo le vide certamente come io: e quelle
che chiaramente non vidi, proposi di scrivere secondo udienza; e perché molti
secondo le loro volontà corrotte trascorrono nel dire, e corrompono il vero,
proposi di scrivere secondo la maggior fama. E acciò che gli strani possano
meglio intendere le cose advenute, dirò la forma della nobile città, la quale è
nella provincia di Toscana, edificata sotto il segno di Marte, ricca e larga
d'imperiale fiume d'acqua dolce il quale divide la città quasi per mezo, con
temperata aria, guardata da nocivi venti, povera di terreno, abondante di buoni
frutti, con cittadini pro' d'armi superbi e discordevoli, e ricca di proibiti
guadagni, dottata e temuta, per sua grandeza, dalle terre vicine, più che
amata.
Pisa è vicina a Firenze a miglia
XL, Lucca a miglia XL, Pistoia a miglia XX, Bologna a miglia LVIII, Arezo a
miglia XL, Siena a miglia XXX, San Miniato in verso Pisa a miglia XX, Prato
verso Pistoia a miglia X, Monte Accienico verso Bologna a miglia XXII, Fighine
verso Arezo a miglia XVI, Poggi Bonizi verso Siena a miglia XVI; tutte le
predette terre con molte altre castella e ville; e da tutte le predette parti,
sono molti nobili uomini conti e cattani, i quali l'amano più in discordia che
in pace, e ubidisconla più per paura che per amore. La detta città di Firenze è
molto bene popolata, e generativa per la buona aria; i cittadini bene
costumati, e le donne molto belle e adorne; i casamenti bellissimi, pieni di molte
bisognevoli arti, oltre all'altre città d'Italia. Per la quale cosa molti di
lontani paesi la vengono a vedere, non per necessità, ma per bontà de' mestieri
e arti, e per belleza e ornamento della città.
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