Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Dino Compagni
Cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • TERZO LIBRO DELLA CRONICA DI DINO COMPAGNI, DE' TEMPI SUOI
    • 36 - Arrigo passa da Pisa a Roma e si ristringe coi Ghibellini. Pratiche de' Fiorentini con re Roberto di Napoli. Incoronazione di Arrigo in San Giovanni Laterano (1312).
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

36 - Arrigo passa da Pisa a Roma e si ristringe coi Ghibellini. Pratiche de' Fiorentini con re Roberto di Napoli. Incoronazione di Arrigo in San Giovanni Laterano (1312).

 

Lo Imperadore, schernito da' Fiorentini, si partì di Pisa, e andonne a Roma: dove giunse a VII di maggio 1312, e onoratamente fu ricevuto come signore, e messo nel luogo del senatore. E intendendo le ingiurie gli eran fatte da' Guelfi di Toscana, e trovando i Ghibellini che con lui s'accostavan di buona volontà, mutò proposito e accostossi con loro: e verso loro rivolse l'amore e la benivolenzia che prima avea co' Guelfi; e proposesi d'aiutarli, e d'aiutarli e rimetterli in casa sua, e i Guelfi e Neri tenere per nimici, e quelli perseguitare.

 

I Fiorentini sempre teneano anbasciadori a piè del re Ruberto, pregandolo che con la sua gente offendesse lo Imperadore, promettendoli e dandoli danari assai.

 

Il re Ruberto, come savio signore e amico de' Fiorentini, promise loro d'aiutarli, e così fe': e allo Imperadore mostrava di confortare e amunire i Fiorentini gli fussono ubbidienti, come a loro signore. E come sentì che lo Imperadore era a Roma, di subito vi mandò messer Giovanni suo fratello con CCC cavalli, mostrando mandarlo per sua difesa e onore della sua corona; ma lo mandò, perché s'intendesse con gli Orsini, nimici dello Imperadore, per corrompere il senato, e impedire la sua coronazione: che ben la 'ntese.

 

Mostrando il Re grande amore allo Imperadore, li mandò suoi anbasciadori a rallegrarsi della sua venuta, facendoli grandissime proferte, richieggendolo di parentado, e che li mandava il fratello per onorare la sua coronazione, e per suo aiuto, bisognando.

 

Rispose loro il savissimo Imperadore di sua bocca: «Tarde sono le proferte del Re, e troppo tostàna è la venuta di messer Giovanni». Savia fu la imperiale risposta, ché bene intese la cagione di sua venuta.

 

A primo d'agosto 1312 fu incoronato in Roma Arrigo, conte di Luzinborgo, Imperadore e Re de' Romani, nella chiesa di San Giovanni Laterano, da messer Niccolao cardinale da Prato, e da messer Luca dal Fiesco cardinale da Genova, e da messer Arnaldo Pelagrù cardinale di Guascogna, di licenzia e mandato di papa Clemente V e de' suoi cardinali.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License