Messer Rosso dalla Tosa fu
cavaliere di grande animo, principio della discordia de' Fiorentini, nimico del
popolo, amico de' tiranni. Questi fu quello, che la intera Parte guelfa di
Firenze divise e i Bianchi e' Neri; questi fu, che le discordie cittadinesche
accese; questi fu quello, che con sollicitudine con giure e promesse gli altri
tenea sotto di sé. Costui a Parte nera fu molto leale, e i Bianchi perseguitò;
con costui si confidavano le terre dattorno di Parte nera, e con lui avevano
composizioni.
Costui, aspettato da Dio lungo
tempo, però che avea più che anni LXXV, uno dì andando, uno cane li si
attraversò tra' piè e fecelo cadere, per modo si ruppe il ginocchio: il quale
infistellì; e martoriandolo i medici, di spasimo si morì: e con grande onore fu
sepulto, come a gran cittadino si richiedeva.
Lasciò due figliuoli, Simone e
Gottifredi; che dalla Parte furono fatti cavalieri, e con loro un giovane loro
parente, chiamato Pinuccio, e molti danari furono donati loro. E chiamavansi i
cavalieri del filatoio; però che i danari, che si dierono loro, si toglievan
alle povere femminelle che filavano a filatoio.
Questi due cavalieri suoi
figliuoli, volendo tener gran vita per esser onorati, perché parea loro che
l'opere del padre il meritassono, cominciorono a calare, e messer Pino a
sormontare; il quale in poco tempo si fece grande.
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