Piangano adunque i suoi cittadini
sopra loro e sopra i loro figliuoli; i quali, per loro superbia e per loro
malizia e per gara d'ufici, ànno così nobile città disfatta, e vituperate le
leggi, e barattati gli onori in picciol tempo, i quali i loro antichi con molta
fatica e con lunghissimo tempo ànno acquistato; e aspettino la giustizia di
Dio, la quale per molti segni promette loro male siccome a colpevoli, i quali
erano liberi da non potere esser soggiogati.
Dopo molti antichi mali per le
discordie de' suoi cittadini ricevuti, una ne fu generata nella detta città, la
quale divise tutti i suoi cittadini in tal modo, che le due parti s'appellorono
nimiche per due nuovi nomi, ciò è Guelfi e Ghibellini. E di ciò fu cagione, in
Firenze, che uno nobile giovane cittadino, chiamato Buondalmonte de'
Buondalmonti, avea promesso torre per sua donna una figliuola di messer Oderigo
Giantruffetti. Passando dipoi un giorno da casa i Donati, una gentile donna
chiamata madonna Aldruda, donna di messer Forteguerra Donati, che avea due
figliuole molto belle, stando a' balconi del suo palagio, lo vide passare, e
chiamollo, e mostrògli una delle dette figliuole, e disseli: «Chi ài tu tolta
per moglie? io ti serbavo questa». La quale guardando molto li piacque, e
rispose: «Non posso altro oramai». A cui madonna Aldruda disse: «Sì, puoi, ché
la pena pagherò io per te». A cui Bondalmonte rispose: «E io la voglio». E
tolsela per moglie, lasciando quella avea tolta e giurata. Onde messer Oderigo,
dolendosene co' parenti e amici suoi, diliberarono di vendicarsi, e di batterlo
e farli vergogna. Il che sentendo gli Uberti, nobilissima famiglia e potenti, e
suoi parenti, dissono voleano fusse morto: ché così fia grande l'odio della
morte come delle ferite; cosa fatta capo à. E ordinorono ucciderlo il dì
menasse la donna; e così feciono. Onde di tal morte i cittadini se ne divisono,
e trassersi insieme i parentadi e l'amistà d'amendue le parti, per modo che la
detta divisione mai non finì; onde nacquero molti scandoli e omicidi e
battaglie cittadinesche. Ma perché non è mia intenzione scrivere le cose
antiche, perché alcuna volta il vero non si ritruova, lascerò stare; ma ho
fatto questo principio per aprire la via a intendere ,donde procedette in
Firenze le maladette parti de' Guelfi e Ghibellini: e ritorneremo alle cose
furono ne' nostri tempi.
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