Stando amendue le parti nella
città, godendo i benefici della pace, i Guelfi che erano più potenti
cominciorono di giorno in giorno a contraffare a' patti della pace. Prima
tolsono i salari a' confinati; poi a chiamare gli ufici sanza ordine; i
confinati feciono rubelli: e tanto montò il soprastare, che levorono in tutto
gli onori e' benefici a' Ghibellini, onde crebbe tra loro la discordia. Onde
alcuni, pensando ciò che ne potea advenire, furono con alcuni de' principali
del popolo, pregandoli ci ponessono rimedio, acciò che per discordia la terra
non perisse. Il perché, alcuni popolari gustando le parole si porgeano, si
raunorono insieme sei cittadini popolani, fra' quali io Dino Compagni fui, che
per giovaneza non conoscea le pene delle leggi, ma la purità de l'animo e la
cagione che la città venìa in mutamento. Parlai sopra ciò, e tanto andamo
convertendo cittadini, che furono eletti tre cittadini capi dell'Arti, i quali
aiutassono i mercatanti e artieri dove bisognasse: i quali furono Bartolo di
messer Iacopo de' Bardi, Salvi del Chiaro Girolami, e Rosso Bacherelli; e raunoronsi
nella chiesa di San Brocolo. E tanto crebbe la baldanza de' popolani co' detti
tre, vedendo che non erano contesi; e tanto li riscaldorono le franche parole
de' cittadini, i quali parlavano della loro libertà e delle ingiurie ricevute;
e presono tanto ardire, che feciono ordini e leggi, che duro sarebbe suto di
rimuoverle. Altre gran cose non feciono, ma del loro debile principio ferono
assai. Il detto uficio fu creato per due mesi, i quali cominciorono a dì XV di
giugno 1282: il quale finito, se ne creò sei, uno per sestiero, per due mesi,
che cominciorono a dì XV d'agosto 1282. E chiamoronsi Priori dell'Arti: e
stettono rinchiusi nella torre della Castagna appresso alla Badia, acciò non
temessono le minaccie de' potenti: e potessono portare arme in perpetuo: e
altri brivilegi ebbono: e furono loro dati sei famigli e sei berrovieri.
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