Ritornati i cittadini in Firenze,
si resse il popolo alquanti anni in grande e potente stato; ma i nobili e
grandi cittadini insuperbiti faceano molte ingiurie a' popolani, con batterli e
con altre villanie. Onde molti buoni cittadini popolani e mercatanti, tra'
quali fu un grande e potente cittadino (savio, valente e buono uomo, chiamato
Giano della Bella, assai animoso e di buona stirpe, a cui dispiaceano queste
ingiurie) se ne fe' capo e guida, e con l'aiuto del popolo (essendo nuovamente
eletto de' Signori che entrarono a dì XV di febbraio 1292), e co' suoi
compagni, afforzorono il popolo. E al loro uficio de' Priori aggiunsono uno con
la medesima balìa che gli altri, il quale chiamorono Gonfaloniere di Giustizia
(Baldo Ruffoli per Sesto di Porta Duomo), a cui fusse dato uno gonfalone
dell'arme del popolo, che è la croce rossa nel campo bianco, e mille fanti
tutti armati con la detta insegna o arme, che avessono a esser presti a ogni
richiesta del detto Gonfaloniere, in piaza o dove bisognasse. E fecesi leggi,
che si chiamorono Ordini della Giustizia, contro a' potenti che facessono
oltraggio a' popolani: e che l'uno consorto fusse tenuto per l'altro; e che i
malifìci si potessono provare per due testimoni di pubblica voce e fama: e
diliberorono che qualunque famiglia avesse avuti cavalieri tra loro, tutti
s'intendessono esser Grandi, e che non potessono esser de' Signori, né
Gonfaloniere di Giustizia, né de' loro collegi; e furono, in tutto, le dette
famiglie [...]: e ordinorono che i Signori vecchi, con certi arroti, avessono a
eleggere i nuovi. E a queste cose legarono le XXIIII Arti, dando a' loro
consoli alcuna balìa.
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