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Fernando Colombo Historie IntraText CT - Lettura del testo |
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46 - Come l'Ammiraglio scopri l'isola di Guadalupa, e ciò che in quella vide.
Il lunedì ai 14 di novembre l'Ammiraglio si partì dalla detta isola Marigalante alla volta di tramontana per un'altra grande isola, che chiamò S. Maria di Guadalupe, per divozione e preghi dei frati della casa di quella vocazione, ai quali aveva promesso di mettere ad alcun'isola il nome del loro monastero. E, avanti che arrivassero ad essa, 3 leghe discosto videro un'altissima roccia che finiva in punta, dalla quale veniva fuori un corpo, o fonte d'acqua della grossezza per sua opinione d'una grossa botte, la quale cadeva con tanto rumore e asprezza che si sentiva dai navigli, ancorché molti affermassero che era fascia di roccia bianca, secondo la bianchezza e schiuma dell'acqua, per la sua aspra caduta e precipizio. Ma poi che furono sorti, con le barche andarono in terra per riconoscere certa popolazione che si vedeva dalla riva, nella quale non trovarono alcuno, perché la gente n'era fuggita al monte, fuorché alcuni fanciulli, alle cui braccia legarono dei sonagli, per assicurare i padri quando tornassero. Trovarono nelle case molte oche somiglianti alle nostre, molti pappagalli colorati di verde, e di azzurro, e di bianco, e rosso, della grandezza dei galli comuni; trovarono altresì zucche, e certe frutta, che parevano pigne verdi, come le nostre, benché assai maggiori, e dentro piene di massiccia polpa come il melone, e di molto più soave odore e sapore, le quali nascono in piante, come di gigli, o di aloè, per la campagna, per quanto siano migliori quelle che si coltivano, secondo poi si seppe. Videro parimenti altre erbe e frutta dalle nostre diverse, e letti di rete di bambagia, e archi, e freccie, e altre cose siffatte, delle quali i nostri non tolsero alcuna, affinché gl'Indiani si rassicurassero più dei Cristiani. Ma quel che allora cagionò loro più maraviglia fu che trovarono un tegame di ferro, quantunque io credo che, per essere i sassi e le pietre focate di quella terra del colore di lucidissimo ferro, taluno di poco giudizio che lo trovò, lo stimasse di leggieri di ferro, sebbene non fosse, giacché da quell'ora fino al dì d'oggi mai si è veduta cosa alcuna di ferro fra quelle genti, né io ho sentito dir ciò all'Ammiraglio. E però tengo che, usando egli di scrivere dì per dì quel che occorreva e gli era detto, notasse con l'altre cose anche quello che intorno a ciò gli era stato riferito da quelli che erano smontati in terra: e, quand'anche fosse stato di ferro, non sarebbe da meravigliarsi, perché, essendo [gli] Indiani di quell'isola di Guadalupe Caribi, e scorrendo e rubando fino alla Spagnola, forse ebbero quel tegame dai Cristiani o da altri Indiani della Spagnola, siccome parimenti può essere che avessero portato il corpo della nave che perdè l'Ammiraglio, da loro trovato, nelle medesime case, per prevalersi dei ferri: e, quando non fosse stato il corpo di quella nave, dovesse essere stato il costame di alcun'altra rotta, che i venti e le correnti avessero dalle nostre parti condotta in quei luoghi. Ma, sia quel ch'esser si vuole, quel dì non tolsero il tegame né altra cosa, e ai navigli se ne tornarono. Poi il giorno seguente, che fu il martedì ai 5 di novembre, l'Ammiraglio rimandò due barche in terra, per vedere se potevano prendere alcuna persona che gli desse nuova del paese e lo informasse della distanza e verso dove era la Spagnola, ciascuna delle quali barche condusse un giovane, che si conformarono in dire che non erano di quell'isola, ma di un'altra, nomata Borichen, ora detta S. Giovanni, e che gli abitanti di quest'isola di Guadalupe erano Caribi e li avevano fatti prigionieri nella loro medesima isola. E indi a poco che le barche tornarono in terra per raccogliere alcuni Cristiani che vi avevano lasciati, trovarono insieme con loro sei donne che erano venute ad essi, fuggendo dai Caribi, e di loro volontà se ne venivano alle navi. Ma l'Ammiraglio, per rassicurare la gente dell'isola, non volle ritenerle nei navigli, anzi donò loro alcune coronette di vetro e sonagli, e le fece riportare in terra contra il loro volere. Né ciò fu fatto con piccolo avvedimento, perché subito che smontarono, i Caribi, ciò vedendo i Cristiani, loro tolsero tutto quello che era stato loro dall'Ammiraglio donato. Per la qual cosa, o per l'odio loro verso quei Caribi, o per paura che di quelle genti avevano, indi a poco che le barche tornarono a pigliare acqua e legna, v'entrarono dentro le dette femmine, pregando i marinari che volessero condurle ai navigli, e dicendo per cenni che la gente di quell'isola mangiava uomini e le tenevano schiave, e che però non volevano starsi con loro: di maniera che i marinai, mossi dai loro preghi, alla nave le ricondussero con altri due fanciulli e un giovane, che era dai Caribi scampato, eleggendo per più sicura cosa il darsi a gente ch'egli mai non vide e tanto aliena dalla sua nazione, che rimanersi presso coloro che manifestamente erano tristi e crudeli e che avevano mangiati i loro figliuoli e mariti: e le donne dicono che non le ammazzano né le mangiano, ma le tengono per schiave. E da una di loro si seppe che alla parte di mezzodì giacevano molte isole, alcune popolate e altre no, le quali così quella donna, come le altre, separatamente chiamarono Giramachi, Cairoaco, Huino, Buriam, Aruberia, Sixibei. Ma la terraferma, che dicevano esser molto grande, esse, e quelli della Spagnola chiamavano Zuania, perché in altri tempi erano venute canoe di quella terra a barattar con gievanni, di cui dicevano che un'isoletta non troppo discosta n'aveva per due terzi: e medesimamente dissero che il re di quella terra ond'esse erano fuggite era andato con dieci grosse canoe e con trecento uomini a scorrere in altre isole vicine e a pigliar gente per loro cibo. E dalle medesime donne si seppe eziandio ove giaceva l'isola Spagnola; e ciò perché, quantunque l'Ammiraglio l'avesse situata nella carta navigatoria, volle nondimeno per maggiore informazione intendere quel che dicevano quei del paese. E di subito sarebbe partito per là se non gli fosse stato detto che un capitano chiamato Marco, con otto uomini, era smontato in terra senza licenza, avanti che aggiornasse, né era ancora tornato ai navigli; per la qual cosa bisognò ch'egli mandasse gente a cercarlo, benché indarno, dato che, per la gran foltezza degli alberi, non si potè sapere cosa alcuna di loro. Laonde l'Ammiraglio, per non lasciarli perduti e per non lasciare un naviglio che li aspettasse e raccogliesse e poi non sapesse andare alla Spagnola, deliberò di fermarsi fino al dì seguente; e per essere la terra piena di grandissimi boschi, come abbiamo detto, comandò che si tornasse a cercarli, e che ciascuno portasse una tromba e alcuni archibugi, acciò che coloro venissero al suono. Ma quelli ancora, dopo aver camminato tutto quel dì come perduti, tornarono ai navigli senza averli trovati, né saper nuova alcuna di loro. Per la qual cosa, vedendo l'Ammiraglio che era il giovedì di mattina, e dal martedì fino allora non si era intesa cosa alcuna di loro, e che s'erano partiti senza licenza, volle seguire il suo viaggio, o almeno far segno di volerlo seguire, acciò che per gli altri fosse castigo: ma per i preghi di alcuni loro amici e parenti si fermò e comandò che frattanto i navigli si fornissero d'acqua e di legna, e che la gente lavasse i suoi panni: e mandò il capitano Ojeda con quaranta uomini, perché, oltre al cercar gli smarriti, s'informasse dei segreti del paese: nel quale trovò massiz, legno di aloè, sandalo, zenzero, incenso, e alcuni alberi, che nel sapore e odore parevano di cannella, e di molta bambagia, e falconi assai; e videro che due falconi cacciavano e perseguitavano gli altri uccelli: e medesimamente videro nibbi, garze reali, cornacchie, colombi, tortore, pernici, oche, e rosignoli: e affermarono che nello spazio di 6 leghe passarono 26 fiumi, in molti dei quali l'acqua dava loro fino alla cintola, come che io mi faccia a credere che per l'asprezza della terra essi passassero un medesimo fiume molte volte. E mentre essi si maravigliavano di veder queste cose, e che altre compagnie andavano per l'isola cercando gli smarriti, vennero [costoro] ai navigli, senza che da alcuno fossero trovati, il venerdì agli 8 di novembre, dicendo che la gran foltezza dei boschi era stata cagione che si erano perduti. Allora l'Ammiraglio, per dar qualche castigo alla loro temerità, comandò che fosse messo in ferri il capitano, e che gli altri fossero castigati nelle porzioni del cibo che loro si dava. E poi smontò in terra in alcune case, nelle quali vide di tutte le sopradette cose; e sopra tutto assai bambagia filata, e da filare, e telai da tessere, e molte teste di uomini appiccicate, e cesti di ossa di uomini morti. Queste case dicono che erano le migliori e più copiose di vettovaglie e di tutte le altre cose necessarie per l'uso e servizio degl'Indiani che alcun'altra che avessero veduto nel primo viaggio nelle altre isole.
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