Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Fernando Colombo
Historie

IntraText CT - Lettura del testo

  • 91 - Come l'Ammiraglio partì di Cariai e andò a Cerabora e Beragua, camminando finché giunse a Bel Porto, il qual viaggio tutto era per costa assai fruttuosa.
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

91 - Come l'Ammiraglio partì di Cariai e andò a Cerabora e Beragua, camminando finché giunse a Bel Porto, il qual viaggio tutto era per costa assai fruttuosa.

 

Poscia il mercoledì ai 5 d'ottobre l'Ammiraglio fece vela, e arrivò al canal di Cerabora, che sono 6 leghe in lunghezza e più di tre in larghezza, nel quale sono molte isolette, e tre o quattro bocche molto comode per entrarvi e uscirne con tutti i tempi. Tra queste isolette vanno le navi, come per strade, fra l'una isoletta e l'altra, e toccano le fronde degli alberi le corde dei navigli. Ora, tosto che sorgemmo in questo canale, le barche andarono ad una di quelle isolette, dove erano 20 canoe in terra, e la gente sulla riva, tutti nudi come uscirono del ventre alle madri, e avevan solo uno specchio d'oro al collo, e alcuni di essi portavano un'aquila di guanil. Costoro, senza mostrar paura, intercedendo i due Indiani di Cariai, diedero subito uno specchio per tre sonagli, che pesò 10 ducati, e dissero di quell'oro esservi copia grande, il quale si raccoglieva quivi nella terraferma molto presso di loro. E il seguente ai 7 d'ottobre le barche andarono in terraferma, ove, trovate 15 canoe piene di gente, perché non vollero commutar gli specchi coi nostri, ne furono presi due dei maggiori, acciò che l'Ammiraglio s'informasse di loro col mezzo dei due interpreti. Lo specchio che uno di questi portava, pesò 14 ducati, e l'aquila dell'altro ne pesò 22. I quali Indiani dicevano che fra terra una giornata o due si raccoglieva molto oro in alcuni luoghi che essi nominavano: e in quel canale prendevasi infinito pesce, e in terra molti animali di quelli che dicemmo essere in Canaria, e gran quantità delle cose che essi mangiano, cioè radici, grano, e frutta. Gli uomini qui vanno tinti di diversi colori, bianco, negro, e rosso, così nel volto come nel corpo. Vanno inoltre nudi, senonché coprono le parti inoneste con uno stretto panno di bambagia.

Da questo canale di Cerabora noi passammo ad un altro, il quale confina con esso, chiamato Aburema; e in tutto è somigliante a quell'altro. Poi ai 17 del mese uscimmo al mare largo per seguire il nostro viaggio: e giunti a Guaiga, che è un fiume 12 leghe lontano da Aburema, l'Ammiraglio comandò alle barche che andassero in terra: le quali, mentre che andavano, videro più di 100 Indiani nella spiaggia, dai quali furiosamente furono assaltate, entrando essi nell'acqua fino alla cintura, e vibrando le loro zagaglie, e suonando corni e un tamburo in atto di guerra, per difendere la regione, e gittando dell'acqua salsa verso i Cristiani, e masticando erbe, e spruzzandole addosso a loro. Ma i nostri, non movendosi, procacciarono di acquetarli, come fecero: e perciò finalmente accostaronsi per barattare gli specchi che essi portavano al collo, chi per due sonagli, e chi per tre. Così vi furono 16 specchi d'oro fino che valevano 150 ducati.

E il seguente giorno, che fu il venerdì ai 21 d'ottobre, le barche ritornarono in terra per barattare: e avanti che alcun Cristiano smontasse, alcuni Indiani chiamarono, i quali stavano alla marina sotto alcune frascate che avevano fatte quella notte per guardar la terra, con paura che i Cristiani smontassero a far loro alcun dispiacere. Ma quantunque li chiamassero più volte, mai non volle venire alcuno: e nemmeno i Cristiani smontarono, senza saper prima di quale animo fossero, giacché, siccome poi si vide, li aspettavano con animo di assaltarli quando smontassero. Ma veduto che non veniamo fuori delle barche, suonarono i loro corni e il tamburo, e con molte strida saltarono in acqua, come il avanti, e vi entrarono, finché giunsero quasi alle barche, mostrando di voler tirar loro con le zagaglie se non tornavano ai navigli. Del qual atto mal soddisfatti i Cristiani, e perché non avessero tanto ardire, né li sprezzassero, ferirono uno di loro con un freccia in un braccio, e spararono una bombarda: di che fu tanta la loro paura che tutti si diedero a fuggire confusamente alla volta di terra. Allora smontarono quattro Cristiani; e, richiamatili, lasciate le loro armi essi vennero alla volta dei nostri molto sicuramente, e commutarono tre specchi, dicendo di non averne più, perché non venivano provveduti per commutare, ma per combattere.

Ma l'Ammiraglio non si curava in questo cammino d'altro che d'aver le mostre. Perciò, senz'altra dimora, abbreviando la strada, passò a Cateva, e gittò l'ancora nella bocca di un gran fiume. La gente della terra si vedeva con corni e tamburi chiamarsi e ridursi insieme: e poi mandarono alle navi una canoa con due uomini, i quali, avendo parlato con l'Indiano che fu preso in Cariai, subito entrarono nella capitana molto sicuri, e per consiglio del detto Indiano donarono all'Ammiraglio due specchi d'oro, i quali portavano al collo; ed esso donò lore altre cosette delle nostre. Poscia, smontati che furono questi in terra, venne un'altra canoa con tre uomini con gli specchi al collo, i quali fecero il medesimo che i primi. E fermata l'amicizia, i nostri smontarono in terra, ove trovarono molta gente col re loro, il quale in niuna cosa era differente dagli altri, salvo che era coperto con una foglia d'albero, perché allora pioveva molto: e per dare esempio ai suoi vassalli, riscattò uno specchio, e subito disse loro che essi ancora barattassero gli specchi che avevano; i quali furono in tutto 19 d'oro fino: e qui fu dove la prima volta nelle Indie si vide segno di edificio, cioè un gran pezzo di stucco, che pareva lavorato di pietra e calcina, e l'Ammiraglio comandò che se ne pigliasse un pezzo in memoria di quell'antichità.

Quindi passò verso oriente e giunse a Cobrava, i popoli del qual luogo giacciono presso ai fiumi di quella costa: e perché non veniva gente alla spiaggia, e il vento era molto gagliardo, seguì di lungo il suo cammino e passò a 5 popolazioni di molto riscatto, fra le quali era Beragua, ove gl'Indiani dicevano raccogliersi l'oro e farsi gli specchi. Poi il seguente giunse ad una popolazione che si dice Cubiga, dove, per quel che diceva l'Indiano di Cariai, finiva la terra del riscatto, il cui principio era in Cerabora, e continuava fino a Cubiga, il quale spazio è di 50 leghe di costa. E, senza fermarsi punto, l'Ammiraglio salì più in su, finché entrò in Belporto, al quale pose questo nome perché è molto grande, e assai bello e popolato, e attorniato da gran paese coltivato. In questo entrò ai 2 di novembre per mezzo di due isolette: e dentro di esso le navi possono accostarsi a terra, e uscir volteggiando, se vogliono. La regione attorno questo porto più in su è non molto aspra, ma lavorata e piena di case, un tratto di sasso o di balestra lontane l'una dall'altra, e pare una cosa dipinta, e la più bella che si sia veduta. In 7 , che per le pioggie e cattivi tempi noi quivi stemmo, sempre venivano canoe di tutto il contorno a riscattar di quelle cose che ivi mangiano, e gomitoli di bambagia filata assai bella, le quali cose essi davano per alcune cosuccie di ottone, come aghi di pomo e ferretti di stringhe.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License