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Fernando Colombo Historie IntraText CT - Lettura del testo |
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96 - Come per sicurtà della popolazione dei Cristiani fu imprigionato il Quibio con molti uomini principali, e come per trascuraggine fuggì per la via.
Erano già tutte le cose della popolazione in ordine con 10 ovvero 12 case coperte di paglia, e l'Ammiraglio in punto per partire per Castiglia, quando, come già una volta il fiume ci aveva messi in pericolo per soverchia acqua, così allora ci mise in assai maggiore per difetto di quella, poiché con le bonaccie essendo già cessate le pioggie di gennaio, si ritirò la bocca del fiume con l'arena di modo che, sì come al tempo che vi entrammo v'erano quattro braccia d'acqua, ch'era molto scarsa per quel che bisognava, successe che quando noi volevamo uscirne eravene mezzo braccio, per cui ci ritrovammo rinchiusi, e senza rimedio. Tirare i navigli per l'arena era impossibile, e quando pure avessimo avuti gl'ingegni per farlo, mai il mare non è tanto queto che con la minore onda che viene alla riva non possa rompere in pezzi i navigli, specialmente i nostri, ch'erano divenuti oramai un nido d'api essendo tutti forati dalle biscie. Ci convenne adunque raccomandarci a Dio, e supplicarlo che mandasse pioggia, come in altro tempo, e pregammo di mandarci bonaccia, perché, piovendo, sapevamo che il fiume avrebbe portato più acqua e si sarebbe aperta l'entrata, come in quei fiumi suole avvenire. E perché in questo tempo s'intese per via dell'interprete che il Quibio, o cacico di Beragua, aveva deliberato di venire nascostamente a metter fuoco alle dette case e ammazzare i Cristiani perché a tutti gli Indiani dispiaceva molto che popolassero in quel fiume, parve che per castigo suo ed esempio, e timore dei vicini, fosse bene imprigionarlo con tutti i suoi principali, e mandarli in Castiglia, e che la sua popolazione rimanesse in servizio dei Cristiani. Per far che con 74 uomini ai 30 di marzo il prefetto andò alla popolazione di Beragua: e se io dico popolazione, egli è da avvertire che per quei paese non si trovano case insieme, ma si abita, come in Biscaglia, un pezzo lontano l'uno dall'altro. Ora, quando il Quibio intese che il prefetto era vicino, gli mandò a dire che non salisse in casa sua, la quale giaceva in una collina sopra il fiume di Beragua: e il prefetto, affinché non fuggisse per paura di lui, deliberò di andarvi con 5 uomini soli, lasciando ordine a quelli che rimanevano che a due a due, discosti gli uni da gli altri, gli venissero dietro e che, sentendo sparare un archibugio, circondassero la detta casa, acciò che niuno scampasse. Essendosi adunque accostato alla casa, il Quibio gli mandò un altro messo dicendo che non entrasse in quella giacché egli uscirebbe fuori a parlargli, come che fosse ferito di una saetta: il che fanno essi, acciò che vedute non siano le loro donne, delle quali sono gelosi oltremodo. E così venne fino all'uscio, e si pose a sedere sulla porta, dicendo che solo il prefetto si accostasse a lui: il quale così fece, lasciando ordine agli altri, che, tosto che egli lo prendesse in un braccio, investissero. Giunto al cacico, gli domandò della sua indisposizione e d'altre cose del paese col mezzo di un'Indiano che avevano, il quale più di tre mesi avanti avevamo preso quindi poco lontano e domesticamente camminava con noi volentieri, il quale allora aveva gran paura per amor nostro, sapendo che il Quibio era molto desideroso di ammazzare i Cristiani, e non conoscendo egli ancora bene le nostre forze, pensava ciò potergli facilmente riuscire per la moltitudine della gente che era nella provincia. Ma il prefetto non curava della sua paura, e fingendo di voler vedere dove il cacico aveva la ferita, lo prese per un braccio: e, come che ambedue fossero di gran forza, fu però sì buona la presa che il prefetto fece, che bastò fin che giunsero i quattro: il che fatto, subito l'altro sparò l'archibugio, e così corsero tutti i Cristiani fuor intorno alla sua casa, ov'erano 50 persone tra grandi e piccoli, dei quali fu la maggior parte presa, e niuno ferito, perché vedendo essi che il re loro era prigione, non vollero fare alcuna difesa. Tra i quali erano alcuni figliuoli e donne del Quibio, e altri uomini principali, che promettevano grandi ricchezze, dicendo che nel bosco vicino era un gran tesoro, e che tutto lo donerebbero per il loro riscatto. Ma non pascendosi il Prefetto di quella promessa, volle che avanti che quelli del contorno si radunassero insieme, si mandasse tosto alla nave il Quibio insieme con la moglie, coi figliuoli e con gli altri principali, ed egli quivi rimase con la maggior parte della gente, per andar contro i suoi sudditi e parenti che erano fuggiti. Poi, trattando egli coi capitani e con la gente onorata a chi si dovessero commettere quelle genti affinché le conducessero alla bocca del fiume, consegnolli infine ad un Giovanni Sanchez di Cadice, piloto e uomo assai stimato, che si offerse di condurveli, mandando il cacico legato i piedi e le mani; e avvertendo questo conduttore che guardasse che egli non si sciogliesse: e così dicendo egli contentarsi che gli fosse pelata la barba se gli fuggiva, lo tolse in sua cura, e partì con lui, andando giù per il fiume di Beragua, dalla foce del quale essendo già lontano mezza lega, e lamentandosi il Quibio molto d'aver legate troppo strette le mani, Giovanni Sanchez, mosso a compassione, lo sciolse dal banco della barca a cui era legato, e tennelo per la fune. Ma indi a poco il Quibio, vedendolo alquanto fuor di pensiero, si gettò all'acqua, e Giovanni Sanchez, non potendo tener salda la fune, lo lasciò, per non andargli dietro nell'acqua; e sopraggiunta la notte, col rumore di quelli che nella barca andavano, non potettero vedere né udire ove egli smontasse, di modo che non seppero più novella di lui che se fosse caduto alcun gran sasso in acqua. Ora, affinché non avvenisse il medesimo con gli altri prigionieri che erano restati, seguirono il loro cammino alle navi con assai vergogna della loro trascuraggine e inavvertenza. Il dì seguente, che fu il primo di marzo, vedendo il Prefetto che la terra era molto montuosa e piena di alberi, e che non vi era popolazione ordinata, ma una casa in un poggio e una in un altro, e che sarebbe stato molto difficile il voler andare di un luogo in un altro incalzando gl'Indiani, deliberò di tornarsi ai navigli con la sua gente, senza che vi fosse alcun di loro o morto o ferito, e presentò all'Ammiraglio le spoglie che nella casa del Quibio si ebbero, e valevano fin 300 ducati, in specchi e aquiline e cannelle d'oro, che si mettono infilzate alle braccia, e intorno alle gambe, e in cordelle d'oro che si mettono attorno la testa a guisa di corona: tutte le quali cose, tratta però la quinta parte per i Re Cattolici, le compartì e divise fra coloro che erano andati a quella impresa, e al prefetto per segno di vittoria gli si diede una corona di quelle che abbiamo detto.
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