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Fernando Colombo
Historie

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  • 100 - Come l'Ammiraglio mandò con canoe da Giamaica alla Spagnola a dare avviso come era quivi perduto can la sua gente.
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100 - Come l'Ammiraglio mandò con canoe da Giamaica alla Spagnola a dare avviso come era quivi perduto can la sua gente.

 

Essendo in questo modo nei navigli fortificati lontani un tratto di balestra da terra, gl'Indiani, ch'erano buona e domestica gente, vennero tosto in canoe a venderci delle loro cose e delle vettovaglie, per desiderio che avevano di avere delle cose nostre. E affinché non avvenisse alcun contrasto fra i Cristiani e loro nella compra, e questi non pigliassero più dell'onesto, e gli altri avessero quello che dovevano avere, l'Ammiraglio nominò due persone le quali avessero cura della compra o riscatto di quello che portassero, e che ogni giorno per sorte dividessero fra la gente delle navi quello che fosse stato riscattato, perché oramai nei navigli non avevamo cosa con che sostentarci, sì perché la maggior parte era stata da noi mangiata, come perché il resto si era putrefatto, e altrettanto s'era perduto al tempo dell'imbarcarci nel fiume di Betlem, dove con la fretta e sconcio dell'imbarcare non si poté cavare secondo che si voleva. Per sovvenirci adunque di cibo piacque a nostro Signore di condurci in quell'isola copiosa di vettovaglie e assai popolata da Indiani desiderosi di far riscatti con noi, per la qual cosa concorrevano d'ogni parte per riscattare di quel che essi avevano. Per ciò e anche perché i Cristiani non si sbandassero per l'isola, l'Ammiraglio volle fortificarsi in mare e non fare abitazione in terra, perché essendo noi per natura poco ubbidienti, niun castigocomandamento sarebbe bastato per fermare la gente, sì che non fosse andata a scorrere i luoghi e le case degl'Indiani per torre loro quel che essi avessero avuto e così avrebbero sdegnati i loro figliuoli e le donne, onde sarebbero poi nate fra loro diverse contese e rumori, per i quali ci saremmo fatti nemici, e, togliendo loro a forza di vettovaglie, si sarebbe causata fra noi gran necessità e affanno: il che non ci avvenne perché la gente stava nei navigli, donde non poteva uscire se non erano prima tolti in nota e non avevano licenza, il che soddisfece tanto agl'Indiani, che per cose di pochissimo prezzo ci portavano quello di che avevamo bisogno: e se portavano una o due huttie, che sono animali come conigli, noi davamo all'incontro per loro un ferretto di stringa: e se portavano focacce di pane, che essi chiamano zabi, fatte di radici di erbe grattate, loro si davano due o tre Ave Marie verdi o gialle: e se portavano cosa in quantità, era loro donata una campanella: e talora ai cacichi e altri capi si donava un piccolo specchio, o una berretta rossa, o un paio di forbici, per far loro cosa grata. Col qual ordine di riscatto la gente era molto abbondante di tutto quello che le era necessario, e gl'Indiani senza fastidio della nostra compagnia e vicinanza.

Ma essendoci bisogno di cercar modo per tornare in Castiglia, alcune volte l'Ammiraglio fece ridurre i capitani e gli uomini di maggiore stima per trattar con essi del modo che si potesse tenere per uscire di quella prigione, e che almeno tornassimo alla Spagnola, perché il volere star quivi con speranza che alcun naviglio dovesse capitare in quelle parti, era indarno e senza termine di ragione, e pensare di fabbricarne quivi di nuovo era impossibile, poiché non avevamo gl'ingegni, né maestranza che bastasse a far cosa buona, se non con lungo tempo, o far cosa che non fosse atta al navigare secondo i venti e le correnti che regnano fra quelle isole e vanno all'occidente, anzi sarebbe stato un perder il tempo, e dare ordine alla nostra totale ruina, piuttosto che rimediarci. Per ciò dopo molti consulti l'Ammiraglio deliberò di mandare alla Spagnola a fare intendere che in quell'isola egli era perduto, e che gli fosse mandato un naviglio con munizioni e con vettovaglie. Per far che elesse due persone, di cui molto si fidava, che dovessero far ciò con ogni fedeltà e con gran cuore: dico con gran cuore, perché il passaggio da un'isola all'altra pareva temerario e impossibile il farlo con le canoe, come era forza che si facesse, essendo esse barche d'un legno incavato, sì come di sopra abbiam detto, e fatte in modo che quando sono ben cariche non avanzano sopra l'acqua d'un palmo, oltre che era necessario che fossero mediocri per quel passaggio, che, se fossero state piccole, sarebbero state più pericolose, e se delle maggiori, per il peso loro non avrebbero servito a viaggio lungo né avrebbero potuto fare quel che si desiderava.

Scelte adunque due canoe atte a quello che noi volevamo, l'Ammiraglio nel mese di luglio del 1503 comandò che in una di quelle andasse Diego Mendez di Segura, scrivano maggiore di quell'armata, con 6 Cristiani e 10 Indiani i quali vogassero, e nell'altra mandò Bartolomeo Fiesco, gentiluomo genovese, con altrettanta compagnia, acciò che, tosto che Diego Mendez fosse nella Spagnola, seguisse di lungo il suo cammino finché giungesse a San Domingo, il qual luogo era quasi 250 leghe lontano dal luogo ove noi eravamo, e il Fiesco ritornasse a portare la nuova che l'altro fosse passato a salvamento, e non stessimo con dubbio e paura se gli fosse avvenuta alcuna disgrazia il che si doveva temere molto, considerato, come abbiamo detto, la poca resistenza che una canoa può fare a qual si voglia piccola alterazione di mare, e specialmente essendovi dentro i Cristiani, perché se vi fossero andati Indiani soli, non vi sarebbe stato così gran pericolo, essendo essi destri tanto che, quantunque la canoa si anneghi loro a mezzo il Golfo, nuotando tornano a pigliarla e vi entrano dentro.

Ma perché l'onore e il bisogno fanno imprendere altre cose di maggior pericolo, i sopraddetti presero il loro cammino per la costa all'insù della detta isola di Giamaica, camminando verso oriente, finché giunsero alla punta orientale dell'isola, che gli Indiani chiamano Aomaquique per un cacico di quella provincia così nomato, che dista 33 leghe da Maima, che è il luogo dove noi ci eravamo fatti forti. E perché l'attraversamento dall'isola all'altra è di 30 leghe, e nella strada non v'è altro che un'isoletta, o scoglio, 8 leghe lontano dalla Spagnola, per passar così gran golfo con tal sorte di legni fu necessario che aspettassero gran calma, la quale piacque a nostro Signore che venisse in breve.

Messa adunque dentro da ciascun Indiano la sua zucca d'acqua, e alcune delle specie che usano, e cazzabí, ed entrativi i Cristiani solo con le loro spade e rotelle e con le vettovaglie delle quali avevano bisogno, si cacciarono in mare; e il Prefetto, che con essi era andato fino al capo di Giamaica, per ovviare agli Indiani di quell'isola che non li impedissero in alcun modo, vi stette finché, venuta la sera, li perdé di vista, e poi si tornò a poco a poco ai navigli, persuadendo per viaggio la gente di quel paese a ricevere la nostra amicizia e pratica.

 




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