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Fernando Colombo
Historie

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  • 101 - Come i Porras, con gran parte della gente, si sollevarono contro l'Ammiraglio dicendo che se n'andavano in Castiglia.
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101 - Come i Porras, con gran parte della gente, si sollevarono contro l'Ammiraglio dicendo che se n'andavano in Castiglia.

 

Partite le canoe per la Spagnola, la gente restata nei navigli cominciò ad ammalarsi, sì per i grandi travagli che nel viaggio avevano patito, come per la mutazione dei cibi, perché oramai non mangiavano cosa alcuna di quelle di Castiglia, né bevevano vino, né avevano carne, fuorché alcune di quelle huttie che qualche volta potevano aver per alcun riscatto: di modo che, parendo a quelli che erano sani aspra vita lo starsi lungamente serrati, fra loro per i cantoni non lasciavano di mormorare, dicendo che l'Ammiraglio mai non voleva tornare in Spagna perché i Re Cattolici l'avevano sbandito e che ancor meno poteva andare alla Spagnola, dove a lui partito di Castiglia in quel viaggio era stata vietata l'entrata: e che egli aveva mandati coloro nelle canoe, acciò che andassero in Ispagna a negoziare i fatti suoi, e non perché dovessero condurre navigli né alcun altro soccorso: e che frattanto Spagnola coi Re Cattolici essi negoziavano, egli voleva starsi quivi per obbedienza del suo esilio, giacché, se fosse stato altrimenti, Bartolomeo Fiesco sarebbe oramai tornato, come era stato pubblicato che egli aveva a tornare: oltre che non avevano certezza se egli e Diego Mendez si fossero annegati nel passaggio, il che, se per avventura fosse avvenuto, mai non avrebbero avuto soccorso o rimedio, se essi non si disponevano a procacciarlo con le loro persone, poiché l'Ammiraglio non si dimostrava disposto a mettersi in tal cammino, per le accuse suddette, e per l'infermità della gotta che in tutte le sue membra pativa in modo che quasi non poteva muoversi da letto, non che mettersi al travaglio e pericolo di passare con canoe alla Spagnola. Per la qual cosa dovevano risolversi con deliberato animo poiché si ritrovavano sani, avanti che si ammalassero come gli altri: e che l'Ammiraglio non potrebbe loro vietar ciò; e che, passati nella Spagnola, sarebbero tanto meglio ricevuti in quanto maggior pericolo avessero lui lasciato, per l'odio e per l'inimicizia che aveva seco il commendator Lares, che era allora governatore in detta isola: e che, andati in Castiglia, vi avrebbero trovato il vescovo don Giovanni di Fonseca il quale li favorirebbe, e anche il tesoriere Morales, il quale perché aveva per concubina una sorella di detti fratelli, chiamati Porras, che erano sulle navi capi dei congiurati e quelli che più incitavano tutti, avevano per cosa certa di dover essere caramente accolti dai Re Cattolici, dinanzi ai quali sempre la colpa sarebbe attribuita all'Ammiraglio, come era avvenuto nelle cose della Spagnola con l'Orlando [Roldán], i quali piuttosto lo prenderebbero per compire di torgli quel che egli aveva, che obbligarsi ad osservare le cose capitolate tra loro e lui.

Con tali e altre cosiffatte persuasioni che l'uno all'altro faceva, e con la speranza e sedizione dei detti fratelli, l'un dei quali era capitano della nave Bermuda, e l'altro contatore di quell'armata, si sottoscrissero nella congiura 48, ricevendo il Porras per capitano; e per quel giorno e ora che avevano deliberato ciascuno apparecchiò le cose più necessarie: e così, essendo essi all'ordine con le loro armi, ai 2 di gennaio di mattina il sopraddetto capitano Francesco di Porras salì sulla poppa della nave, dov'era l'Ammiraglio, e gli disse, Signore, che vuol dire che non volete andare in Castiglia, e vi piace tenerci qui tutti perduti? A che l'Ammiraglio, sentendoarroganti parole, e fuor del suo costume di parlare, sospettò quel che potesse essere: laonde con simulazione e quietamente rispose, non vedere il modo di poter passare finché quelli che erano andati con le canoe gli mandassero un naviglio nel qual navigassero: e che egli più d'alcun altro desiderava l'andata per suo bene particolare e in generale per tutti loro, dei quali era obbligato a render conto: ma che, se altra cosa paresse, sì come altre volte s'erano ridotti i capitani e gli uomini principali che ivi erano per esporre quel che convenisse, anche allora, e più altre volte li farebbe ridurre, affinché di nuovo si discorresse sopra questo negozio. A che il Porras replicò non esservi luogo di tante parole, ma che s'imbarcasse tosto, o rimanesse con Dio: e con ciò volgendo le spalle, con alta voce soggiunse, Io me ne vado in Castiglia con coloro che vorranno seguirmi. Nel qual tempo tutti i suoi seguaci ch'erano presenti cominciarono a gridar forte, Vogliamo andar seco, Vogliamo andar seco: e, saltando altri dall'una parte, e altri dall'altra, occuparono i castelli e le gabbie con le loro armi in mano, senza alcun ordinegiudizio, alcuni gridando, Muoiano, altri, A Castiglia, A Castiglia, e altri, signor capitano, che faremo? E quantunque allora l'Ammiraglio fosse nel letto, oppresso dalla gotta in maniera che non poteva stare in piedi, non poté contenersi di non levarsi su per andar zoppicando a quel rumore. Ma tre o quattro personaggi onorati suoi servitori lo abbracciarono, acciò che la gente tumultuata non l'uccidesse, e lo riposero con fatica nel letto. Corsero poscia al Prefetto il quale con valoroso animo si era opposto con una lancia in mano, e toltagliela per forza lo misero col fratello, pregando il capitano Porras che se n'andasse con Dio, e che non volesse esser causa di male che toccasse a tutti, e che bastar doveva che alla sua partenza egli non aveva impedimentoresistenza: che se fosse stato causa della morte dell'Ammiraglio, non poteva se non aspettarne grave castigo, senza speranza di riportare per lei alcuna utilità.

Acquetato alquanto il tumulto, i congiurati presero dieci canoe, ch'erano legate al bordo dei navigli, le quali l'Ammiraglio aveva fatto cercare e comprare per tutta l'isola, sì per torle agl'Indiani se avessero voluto offendere in alcun modo i Cristiani con quelle, come per valersi di esse nelle cose necessarie. In queste s'imbarcarono essi con tant'allegrezza come se montati fossero in alcun porto di Castiglia: onde poi molti altri, i quali non sapevano del tradimento, disperati di vedersi restare, com'essi pensavano, abbandonati, portando la maggior parte, e i più sani le robe loro, entrarono con essi nelle canoe con tanto pianto e dolore dei pochi fedeli servitori che con l'Ammiraglio rimanevano e dei molti ammalati che v'erano, che pareva a tutti di rimanere per sempre perduti e senza alcun scampo. Né v'ha dubbio che, se fosse stata la gente sana, non sarebbero rimasti 20 uomini con l'Ammiraglio.

Il quale uscì a confortar la sua gente con quelle migliori parole che gli dette il tempo e lo stato delle cose sue; e i sollevati col loro capitano Francesco di Porras seguirono con le canoe il cammino della punta del levante, da cui avevano traversato Diego Mendez e il Fiesco alla Spagnola; e per ogni parte ov'essi passavano, facevano mille insulti agl'lndiani, togliendo loro le vettovaglie per forza, e tutte le altre cose che più ad essi piacevano, e dicendo che andassero dall'Ammiraglio, che esso gliele avrebbe pagate; e quando pur non li pagasse, concedevano loro che l'ammazzassero, nel che avrebbero fatto quel che più era conveniente perché non solo i Cristiani l'odiavano, ma era ancora stato cagione di tutto il male degl'Indiani dell'altra isola, e che il medesimo avrebbe fatto di loro, se non vi rimediassero con la sua morte, poiché con tal disegno rimaneva a popolare quell'isola.

Così camminando essi fino alla punta orientale di Giamaica, col primo buon tempo e calma si posero al passaggio della Spagnola, menando seco in ogni canoa alcuni Indiani che vogassero. Ma perché i tempi non erano ben fermati, e avevano troppo cariche le canoe, e camminavano poco, non essendo ancora quattro leghe in mare si voltò loro il vento contro, con tanta loro paura che deliberarono di voltarsi a Giamaica. E non essendo essi destri in governare le canoe, avvenne che entrò un poco d'acqua sopra il bordo, onde presero per rimedio alleggerirle, gittando all'acqua quel che portavano, di modo che non rimase loro altro che l'arma, e tanto da mangiare che bastasse loro per la volta. Ma, rinfrescando il vento, e parendo loro d'essere in qualche pericolo, per più alleggerirle deliberarono di gettare gl'Indiani in mare, ammazzandoli a coltellate, il che essi eseguirono contro alcuni, e ad altri i quali per paura della morte, confidati nel saper nuotare, s'erano gettati in acqua, e già molto stanchi voleva attaccarsi al bordo delle canoe per respirare alquanto, tagliavano le mani, e davano loro altre percosse: di modo che ne ammazzarono 18, non ne lasciando vivi se non alcuni i quali governassero le canoe, perché essi non sapevano governarle. E veramente, se quel bisogno ch'avevano di loro non li costringeva, avrebbero dato interamente effetto alla maggiore crudeltà che pensar si può, non lasciando uomo di loro vivo, in premio di averli tratti, con inganno e con preghi per servirsi di loro, a così importante viaggio.

Giunti poi in terra, furono di diversi pareri: e alcuni dicevano esser meglio andarsene a Cuba, e che d'indi ov'erano avrebbero presi i venti levanti e le correnti a mezzo fianco, e così passati sarebbero con prestezza e senza fatica per traversar poscia alla Spagnola d'una terra ad un'altra, non sapendo che lontani n'erano 7 leghe: altri dicevano esser meglio ritornare ai navigli, e pacificarsi con l'Ammiraglio, o torgli a forza quello ch'era a lui rimasto d'armi e riscatti: altri furono di opinione, prima che si tentasse alcuna di queste cose, che si dovesse aspettare quivi un'altra bonaccia, o calma, per tornare a far quel passaggio. Preso adunque ciò per migliore, si stettero in quella popolazione di Aomaquique più d'un mese, aspettando il tempo, e distruggendo il paese. Poi, venuta la calma, tornarono ad imbarcarsi due altre volte: ma non fecero nulla, per avere i venti contrari. Per la qual cosa, essendo disperati di cotal loro passaggio, d'una popolazione nell'altra s'inviarono verso ponente molto di mala voglia, senza canoe e senza consolazione alcuna, mangiando alle volte di quel che trovavano, e altre fiate pigliandolo a discrezione, secondo il potere o la resistenza dei cacichi per dove passavano.

 




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