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Fernando Colombo
Historie

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  • 30 - Come l'Ammiraglio attraversò alla Spagnola, e ciò che in essa vide.
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30 - Come l'Ammiraglio attraversò alla Spagnola, e ciò che in essa vide.

 

Avendo adunque l'Ammiraglio navigato 120 leghe verso levante per la costa di Cuba, giunse all'oriental punta di quella, alla quale fu posto nome Alfa; e quindi il mercoledì ai 5 di dicembre partì per attraversare verso la Spagnola, che distava 16 leghe dall'altra alla via dell'Est, né per alcune correnti, che ivi sono, si potè giungere fino al seguente, ch'entrò nel porto di S. Nicolò, nominato così da lui in memoria della sua solennità, la qual correva in quel giorno. Questo porto è grandissimo e molto buono, e cinto di molti e grandi alberi, ed è molto profondo; ma il paese ha più rocche, e gli alberi minori, cioè simili a quelli di Castiglia, fra i quali vi erano quercie piccole, arbuti, e mirti, e discorreva per una pianura alla volta del porto un fiume molto piacevole: e per tutto il porto si vedevano canoe grosse come fuste di 15 banchi. Ma perché l'Ammiraglio non poteva aver pratica con quella gente, seguì la costa verso tramontana fin che giunse ad un porto che chiamò la Concezione, il quale giace quasi al mezzodì di una piccola isola a cui poi disse Tortuga, grande quanto la gran Canaria. E vedendo che questa isola Bochio era molto grande e che le terre e gli alberi d'essa somigliavano a quelli di Spagna, e che in una pescata, la quale con le reti quelli delle navi fecero, pigliarono di molti pesci come quelli di Spagna, cioè cefali, varoli, salmoni, lachie, galli, pampani, corbi, sardelle e gamberi, deliberò di darle eziandio nome conforme a quel della Spagna, e però una domenica ai 9 di dicembre la chiamò Spagnola.

E perché avevano tutti molto desiderio d'informarsi delle qualità di detta isola, mentre la gente stava nella spiaggia pescando, tre Cristiani si misero a camminare per il monte, e diedero in una banda d'Indiani così nudi come i passati, i quali, vedendo che i Cristiani si accostavano loro troppo, con grande spavento si misero a fuggire per la foltezza del bosco, come quelli che non potevano essere impediti da drappi e falde: e i Cristiani, per aver lingua da essi, tennero loro dietro correndo, ma non poterono raggiungere altri che una donna giovane che portava appiccata al naso una lamina d'oro. A questa, poi che fu menata ai navigli, l'Ammiraglio donò di molte cosuccie, cioè alcune merci e sonagli, poi la fece tosto ritornare in terra senza che le fosse fatto dispiacere e comandò che andassero con essa tre Indiani di quelli ch'ei menava dalle altre isole, e tre Cristiani che l'accompagnassero fino alla sua popolazione.

E il seguente mandò 9 uomini a terra, bene in ordine d'armi, i quali, avendo camminato 4 leghe, trovarono una popolazione di più di mille case compartite per una valle, gli abitatori delle quali, veduti i Cristiani, tutti abbandonarono la popolazione e se ne fuggirono ai boschi. Ma l'Indiano guida che menavano i nostri da San Salvatore, andò loro dietro, e tanto chiamò e predicò loro, e tanto bene loro disse dei Cristiani, affermando che eran gente che veniva dal cielo, che li fece tornare quieti e sicuri: onde poi, pieni di stupore e di maraviglia, mettevano la mano sulla testa ai nostri come per onore, e portavano loro da mangiare, e davan loro tutto quello che ricercavano, senza domandare per ciò cosa alcuna, pregandoli che volessero rimanere quella notte nella loro popolazione. Ma i Cristiani non vollero accettar l'invito, se non tornavano prima ai navigli riportando novella che la terra era molto amena e copiosa dei loro cibi, e che la gente era molto più bianca e più bella di quanta fino allora avevano veduta per tutte le altre isole, e che era trattabile, e di buonissima conversazione: e dicevano che la terra ove si raccoglieva l'oro giaceva più oltre al levante.

L'Ammiraglio, ciò inteso, fece tosto spiegar le vele, ancorché i tempi fossero molto contrari, onde la domenica seguente ai 16 di dicembre, volteggiando tra la Spagnola e la Tortuga, trovò un Indiano solo, e una piccola canoa, la quale essi stupivano che dal mare non fosse ingoiata, tanto erano il vento e le onde. Raccoltolo adunque nella nave, lo menò alla Spagnola e lo mandò in terra con molti doni: il quale riferì agli Indiani le carezze che gli erano state fatte, e disse loro tanto bene dei Cristiani, che di subito vennero molti alla nave: ma non portavano cosa di valuta, eccetto alcuni granelli d'oro appiccati alle orecchie ed ai fori del naso, ed essendo ricercati di qual parte avessero quell'oro, accennavano che più in su ve n'era gran copia.

Poi il seguente venne una gran canoa dall'isola Tortuga, vicina al luogo dove l'Ammiraglio era sorto, con 40 uomini, in tempo che il cacico, o signore di quel porto della Spagnola, era nella spiaggia con la sua gente barattando una foglia d'oro ch'egli aveva portata; e quando egli e i suoi videro la canoa, si misero tutti a sedere in terra in segno che non volevano combattere: e allora quasi tutti quelli della nave smontarono con animo in terra: contro i quali il cacico della Spagnola si levò solo, e con parole di minaccia li fece tornare alle loro canoe. Indi gettava loro dell'acqua dietro e, prendendo dei sassi della spiaggia, li lanciava in mare verso la canoa. Ma, poiché tutti con sembiante di ubbidienza furono ridotti nella loro canoa, tolse un sasso, e lo pose in mano ad un ministro dell'Ammiraglio acciò che lo tirasse a quelli della canoa, per dimostrare che l'Ammiraglio si era dichiarato contro gl'Indiani: ma il ministro non tirò altrimenti, vedendo che subito si partirono con la canoa. Dopo questo, parlando il cacico sopra le cose di quell'isola, alla quale l'Ammiraglio aveva posto nome Tortuga, affermava che era in essa molto più oro che nella Spagnola, e che medesimamente in Baveche ve n'era molto più che in alcun'altra, la quale poteva distare 14 giornate dal luogo dov'erano.

 




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