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Fernando Colombo Historie IntraText CT - Lettura del testo |
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67 - Come l'Ammiraglio scoprì l'isola della Trinità e vide la terraferma.
Martedì all'ultimo di luglio dell'anno sopraddetto 1498 avendo l'Ammiraglio navigato molti dì all'occidente, talché a suo giudizio lasciava già le isole dei Caribi a tramontana, deliberò di non seguir più quel cammino, ma di andarsene alla Spagnola, non solo perché pativa grande necessità d'acqua; ma ancora perché tutte le vettovaglie gli si distruggevano, e medesimamente perché dubitava che in sua assenza fosse successo alcun disordine o sedizione fra la gente che vi aveva lasciata, come in effetto era avvenuto, per quel che noi più oltre diremo. Laonde, lasciando la via dell'occidente, prese quella di tramontana, parendogli di poter quindi andare a prendere alcuna delle isole dei Caribi ove potesse rinfrescar la gente e fornirsi d'acqua e di legna, di cui aveva gran bisogno. Di modo che, navigando una mattina per quel cammino, piacque a Dio che nell'ora del mezzodì un marinaio di Huelva, chiamato Alfonso Perez Nizzardo, montato sulla gabbia, in distanza di 15 leghe dalla nave vide terra all'occidente, e fu la vista di tre moggetti tutti insieme in un medesimo tempo: benché non molto di poi videro che la medesima terra si distendeva verso Nord-Est, quando poteva comprendere la vista, e ancora non faceva mostra che se ne dovesse vedere il fine. Di che avendo tutti rese molte grazie a Dio e detta la Salve e altre devote orazioni che in tempo di fortuna o di allegrezza i marinai sogliono dire, l'Ammiraglio le mise nome isola della Trinità, sì perché aveva in pensiero di mettere quel nome alla prima terra che trovasse, come perché gli pareva che in ciò si gratificasse a Dio, il quale gli aveva mostrati i moggetti tutti in un medesimo tempo, come già abbiamo detto. E poi navigò alla volta dell'occidente per andare ad un capo che più all'ostro si mostrava, camminando per la parte australe della medesima isola fin tanto che andò a dar fondo, passate 5 leghe d'una punta che chiamò della Galea, per uno scoglio il quale presso a quella punta giaceva, e da lontano pareva una galea che andasse alla vela. E perché oramai non aveva più che una botte d'acqua per tutta la gente della sua nave, e le altre si ritrovavano nello stesso bisogno, e quivi non v'era la comodità per pigliarla, subito il mercoledì seguente di mattina, seguendo la detta via dall'occidente, andò a fermarsi presso ad un'altra punta, che chiamò della Spiaggia, dove con grande allegrezza smontò la gente in terra, e pigliarono acqua d'un bellissimo rivo, senza che per tutto quel contorno trovassero gente né popolazione alcuna, ancorché per tutta la costa che avevano lasciata indietro avessero vedute di molte case e popolazioni. È ben vero che trovarono vestigi di pescatori che erano fuggiti, lasciate alcune cosette di quelle che adoprar sogliono per pescare. Vi trovarono parimenti molte pedate di animali che mostravano di esser di capre, e ne videro le ossa d'una: ma, poiché la testa non aveva corna, giudicarono che potesse essere di alcun gatto mammone, o monicchio, come poi seppero che era, per i molti gatti di quelli che in Paria videro. E quello stesso giorno che fu il 1 d'agosto, navigando tra la punta della Galea e quella della Spiaggia sopra la mano sinistra alla volta dell'ostro, videro la terraferma in distanza di 25 leghe, come che essi credettero che fosse un'altr'isola, e ciò stimando l'Ammiraglio la chiamasse l'isola Santa. La terra, che dalla Trinità videro, cioè dall'una punta all'altra, era distante 30 leghe da Est a Ovest, senza alcun porto, ma tutto il paese era molto bello, e gli alberi fino all'acqua, con molte popolazioni e casali, e con grandissima amenità: la qual giornata passarono in brevissimo spazio, dato che la corrente del mare era sì veloce verso l'occidente che pareva un rapido fiume così il dì come la notte, e a tutte le ore, nonostante che crescesse e scemasse l'acqua per la spiaggia più di 60 passi alle marette, come in San Lucar di Barrameda suole avvenire quando ingrossano le acque, perché, quantunque s'alzi e si abbassi l'acqua, non perciò lascia mai di correre verso il mare.
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