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Fernando Colombo
Historie

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  • 80 - L'accordo fatto tra l'Ammiraglio e l'Orlando e gli altri ammutinati.
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80 - L'accordo fatto tra l'Ammiraglio e l'Orlando e gli altri ammutinati.

 

Le cose fermate e accordate col giudice Francesco Orlando e con la sua compagnia, per la sua spedizione e andata in Castiglia, sono queste.

Primieramente, che il signor Ammiraglio gli faccia dare due navigli buoni e bene ad ordine a giudizio di marinai, posti nel porto di Suragna, per esser quivi la maggior parte della gente della sua compagnia e ancor perché non vi è altro porto più comodo per porre ad ordine e apparecchiare le vettovaglie e le cose che loro faranno bisogno: ove s'imbarcherà il detto giudice con quelli della sua compagnia, e seguirà il suo viaggio alla volta di Castiglia, piacendo a Dio.

Che sua Signoria medesimamente gli farà dare un mandato perché gli sia pagato tutto il soldo che fino a questo dì debbono avere; e appresso lettere del loro ben servire per i Re Cattolici, acciò che li facciano pagare.

Parimenti farà loro dare gli schiavi della grazia che alla gente si fece, per i travagli che in quest'isola ha patiti, e per il servizio che ha fatto, con nota della grazia di quelli. E perché alcuni della detta compagnia hanno donne gravide, o che hanno partorito, che le dette donne, se vorranno menarle via, siano in luogo dei detti schiavi che debbono avere, e i figliuoli siano liberi e li portino seco.

Inoltre, che sua Signoria farà dar loro in detti navigli tutte quelle vettovaglie delle quali avranno bisogno per il detto viaggio, siccome ad altri eziandio sono state date: e, perché di pane non potranno esser provveduti, si dà licenza al giudice ed alla sua compagnia che si proveggano nel paese, e che siano loro dati 30 cantari di biscotto, il quale non trovandosi, si diano loro 30 sacchi di frumento affinché, se per avventura il cazabí si guastasse loro, il che facilmente potrebbe avvenire, possano sovvenersi col detto pane e frumento.

Appresso, che sua Signoria darà un salvacondotto per le persone che verranno a spedire i mandati del loro soldo.

Di più, che siccome ad alcuni di quelli che sono col detto giudice sono state tolte e sequestrate alcune robe, sua Signoria comanderà che del tutto siano soddisfatti.

Item che sua Signoria darà una lettera per i Re Cattolici, facendo saper loro che i porci del detto giudice restano quivi per provvigione della gente che vi si trova, i quali sono 120 teste grosse e 230 piccole, supplicando alle Altezze loro che gliele facciano pagare per quel prezzo che quivi avrebbe potuto venderli: i quali porci gli furono tolti nel mese di febbraio passato dell'anno 1498.

Che sua Signoria darà al detto giudice una patente perché possa vendere alcune cose sue, le quali sarà costretto a vendere per andarsene, o far di quelle quel che gli parrà, o lasciarle per sue in quell'isola a chi gli parrà che abbia a governargliele meglio.

Che sua Signoria comanderà ai giudici che tosto giudichino il caso del cavallo.

Che, se sua Signoria vedrà esser giuste le cose dei nostri di Salamanca, scriverà al detto giudice che gliele faccia pagare.

Item che si parlerà con sua Signoria intorno agli schiavi dei capitani.

Medesimamente che, poiché il detto giudice e la sua compagnia dubitano che sua Signoria, o altra persona per lui, faccia loro alcun dispiacere con gli altri navigli che nell'isola restano, farà loro un salvacondotto per cui prometta in nome dei Re Cattolici, e sotto la sua fede e parola di gentiluomo, come si costuma in Ispagna, che sua Signoria né altra persona perturberà il loro viaggio.

Veduto da me quest'accordo, fatto da Alfonso Sanchez de Carvagial e Diego di Salamanca con Francesco Orlando e con la sua compagnia, oggi mercoledì ai 21 di novembre dell'anno 1498 mi piace di osservare la forma che qui si contiene: con patto però che il detto Francesco Orlando, o alcuno di quelli della sua compagnia, in cui nome egli sottoscrisse e confermò la capitolazione da lui data ai sopraddetti Alfonso Sanchez di Carvagial, Diego di Salamanca, e tutti gli altri Cristiani dell'isola, di qual si voglia grado e condizione, non riceveranno altri nella sua compagnia.

Io Francesco Orlando giudice, per me e per tutte le altre persone che in mia compagnia sono, prometto e dono la mia fede e parola che saranno osservate e adempiute le cose di sopra contenute, senza che in ciò intervenga altra cautela salvo la lealtà della verità, secondo qui si contiene, osservando sua Signoria tutto quello che fra il signor Alfonso Sanchez di Carvagial e Diego di Salamanca, e me si è ragionato e accordato, siccome essi hanno in scrittura.

E prima, che dal giorno della data di questa finché torni la risposta delle sopraddette cose, che saranno 10 giorni di termine, non accetterò persona alcuna di quelle che sono col signor Ammiraglio.

Item che dal giorno che si porterà e consegnerà a me qui nella Concezione la detta risposta, con la spedizione di quello che abbiamo fermato e sottoscritto, da sua Signoria, il che sarà nel fine dei 10 giorni, nei 50 giorni prima seguenti noi c'imbarcheremo e faremo vela per Castiglia in buon'ora.

Item che niuno degli schiavi della grazia a noi concessa sarà menato per forza da noi.

Item che, non avendo ad essere il signor Ammiraglio al porto ove noi andiamo per imbarcarci, la persona, o persone, mandatevi da sua Signoria siano onorate, e rispettate, come ministri dei Re Cattolici e di sua Signoria; ai quali sarà reso conto e ragione di quel che metteremo in dette caravelle, affinché ne tengano nota o facciano quello che a sua Signoria ne parrà: e medesimamente per consegnar loro le cose che avremo in nostra mano dei Re Cattolici. Tutte le sopraddette cose s'intendano dover essere sottoscritte ed eseguite da sua Signoria, secondo che portarono in scritto il detto signor Alfonso Sanchez di Carvagial e il detto Diego di Salamanca: la risposta di che io aspetto qui nella Concezione fra 8 giorni prima seguenti; e, s'ella non verrà, io non sarò obbligato a cosa alcuna di quel che si è detto.

Ed in fede di ciò, e per mantenere e osservare per me e per tutti quelli della mia compagnia quel che ho detto, ho sottoscritto questa scrittura di mia mano, la quale è fatta nella Concezione, oggi sabato ai 16 di novembre dell'anno 1498.

 




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