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Fernando Colombo
Historie

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  • 89 - Come l'Ammiraglio non volle andare alla Spagnola, ma voltar verso oriente a cercar Beragua e lo stretto della terraferma.
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89 - Come l'Ammiraglio non volle andare alla Spagnola, ma voltar verso oriente a cercar Beragua e lo stretto della terraferma.

 

Quantunque da quella canoa l'Ammiraglio intendesse delle gran ricchezze, e della civiltà e industria ch'era nei popoli delle parti occidentali della Nuova Spagna, parendogli nondimeno che, essendo quei paesi sotto vento, fosse in sua mano il potervi navigare da Cuba quando ci fosse il comodo, non vi volle andare, ma seguì il suo disegno di scoprire lo stretto di terraferma, per aprire la navigazione del mare del mezzodì, di cui v'aveva bisogno per scoprire le terre delle spezierie. E così a tentoni deliberò di seguir la via dell'oriente verso Beragua e il Nome di Dio, ove s'immaginava e credeva giacesse il sopraddetto stretto, come in effetto giaceva: ma s'ingannò nell'intenderlo, perché non pensava che fosse stretto di strettura di terra, come gli altri sono, ma di mari, che passasse come bocca da un mare all'altro. Del quale errore poteva esser cagione l'equivoco del nome perché dicendo che in Beragua e al Nome di Dio è lo stretto di questa terra ferma, si poteva intendere d'acqua e di terra, ed egli prendeva ciò per il più comune, e per quello che più desiderava: ancorché, sebbene sia quello stretto di terra, è nondimeno stato ed è la porta per dove tanti mari si dominano, e tante ricchezze sono state portate e scoperte perché non voleva Dio che una così grande e di tanta importanza si conseguisse altronde: poiché della Nuova Spagna da quella canoa s'ebbe cognizione. E per cercar detto stretto, non essendo in quelle isole dei Guanari cosa di cui si dovesse fare stima, senz'altra dimora navigò verso terraferma ad una punta che chiamò di Casine, perché vi erano molti alberi che producono alcuni pometti con certe rughe, e hanno l'osso spugnoso, e sono buoni da mangiare, specialmente cotti, i quali pomi gl'Indiani della Spagnola chiamano casine. E perché non si vedeva per tutto il paese cosa di cui si potesse far conto, l'Ammiraglio non volle perder tempo in entrar in un gran seno che vi si fa, ma seguire il suo cammino alla volta dell'Est lungo quella costa che si corre allo stesso rombo nel capo di Grazie a Dio, la quale è tutta molto bassa, e di spiaggia netta: e la gente che giace più presso alle Casine portava indosso le sopraddette camiciuole dipinte, e facciuoli avanti le loro vergogne, e fanno corazzine di bambagia col tratto, le quali per difesa delle loro picche sono assai forti, e anche per resistere ai colpi di alcune delle nostre armi. Ma la gente che giace più in su verso l'oriente fino al capo di Grazie a Dio, è quasi negra, e di brutto sguardo, né porta cosa alcuna coperta, e in tutto è molto selvatica; e come diceva l'Indiano che fu preso, mangia carne umana, e i pesci crudi così come li ammazza, e porta le orecchie forate coi buchi sì larghi che comodamente vi potrebbe entrare un ovo di gallina. Da che l'Ammiraglio chiamò questa costa dell'Orecchia.

Nella quale una domenica ai 14 d'agosto dell'anno 1502 di mattina il prefetto smontò in terra con le bandiere e coi capitani, e con molti dell'armata ad udir messa; e il mercoledì seguente, andando le barche in terra per prendere il possesso della regione in nome dei Re Cattolici, nostri signori, concorsero alla spiaggia più di cento persone, aspettandoli cariche di vettovaglie, le quali, tosto che giunsero, presentarono al prefetto; e subito si ritirarono senza dire alcuna parola. Il prefetto allora comandò che fossero loro donati sonagli, e Ave Marie, e altre cosette, e domandò loro per segni delle cose della regione per l'interprete sopraddetto: ancorché, per esser poco tempo che era con noi, non intendeva i Cristiani per la distanza, come che poca, della sua terra dalla Spagnola, ove molti dei navigli avevano appreso il parlare indiano, e nemmeno intendeva gli stessi Indiani; ma, restando essi soddisfatti di quel che s'era loro donato, il dì seguente vennero allo stesso luogo più d'altri 200 carichi pure di vettovaglie di varie sorti, cioè di galline di quel paese, che sono migliori delle nostre, d'oche, di pesce arrostito, di fave rosse e bianche simili ai fagiuoli, e altre cose tali, non differenti punto da quelle della Spagnola: ed era la terra verde e bella, per quanto bassa, nella quale erano molti pini, quercie, palme di sette sorti, mirabolani di quelli che nella Spagnola si chiamano hobi, e quasi tutte le altre frutta e vettovaglie che nella Spagnola si trovano. V'erano medesimamente molti leopardi, cervi e guazele, e di quei pesci ancora che vi sono, ve ne ha molti i quali in Castiglia non sono.

La gente di questo paese è quasi della disposizione delle altre isole, senonché non hanno le fronti larghe come quelli, né mostrano di aver fede alcuna. Sono tra loro diverse lingue, e tutti per lo più vanno nudi; portano nondimeno coperte le loro parti vergognose. Alcuni usano certe camiciuole come quelle che usiamo noi, lunghe e fino al bellico, e senza maniche. Portano le braccia e il corpo lavorati di lavori moreschi, fatti col fuoco, i quali li fanno parere strani: e alcuni portano dipinti i leoni, altri cervi, e altri castelli turriti, e altri diverse figure. Portano in vece di berretta i più nobili alcuni facciuoli di bambagia bianchi, e rossi, e ad alcuni pendono dalla fronte alcuni fiocchi di capelli. Ma se si adornano per alcuna festa, tingonsi la faccia di negro, altri di rosso, altri si fanno linee sul volto di varii colori, e altri hanno il becco di struzzo, e altri si fanno negri gli occhi: e così si adornano per parer belli, ove veramente paiono diavoli.

 




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