Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Fernando Colombo
Historie

IntraText CT - Lettura del testo

  • 92 - Come l'Ammiraglio giunse al Porto del Bastimento e al Nome di Dio, e salì finché entrò nel Retrete.
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

92 - Come l'Ammiraglio giunse al Porto del Bastimento e al Nome di Dio, e salì finché entrò nel Retrete.

 

Il mercoledì ai 9 di novembre uscimmo da Belporto, e navigammo 8 leghe la via del levante; ma il dì seguente tornammo indietro 4 leghe, costretti dal cattivo tempo, ed entrammo nelle isolette presso a terraferma, dove è il Nome di Dio: e, perché tutti quei contorni e isolette erano pieni di maizali, fu loro posto nome porto del Bastimento [cioè delle vettovaglie], dove volendo un battello ben fornito aver lingua da una canoa, stimando gl'Indiani che i nostri volessero far loro alcun dispiacere, e vedendo che il battello era giunto a men che un tratto di pietra lontano da loro, tutti si gettarono all'acqua per fuggire nuotando, come fecero, perché, sebbene il battello vogasse molto, mai non poté arrivarne alcuno nello spazio di mezza lega nel quale loro diede la caccia, e, quantunque se ne arrivasse qualcuno, colui, come fanno gli uccelli d'acqua, si sommergeva, e usciva poi un tratto o due di balestra lontano verso un'altra banda; la qual caccia era veramente di gran diletto, vedendo come il battello si affaticava indarno; il quale ultimamente tornò indietro vacuo.

Qui stemmo fino ai 23 di novembre, acconciando i navigli e la vasa, nel qual giorno uscimmo verso oriente fino ad una terra che chiamavamo Guigna, dello stesso nome che si chiama un'altra, la quale giace fra Beragua e Cerabora. E giunte le barche in terra, trovarono sulla spiaggia più di 300 persone con desiderio di barattare di quelle cose che mangiano, e alcune mostre d'oro ch'essi portavano appiccate alle orecchie e al naso.

Ma senza far quivi alcuna dimora, il sabato ai 26 di novembre entrammo in un piccolo porto, al quale fu messo nome Retrete [cioè luogo raccolto], perché non vi potevano stare più di 5 o 6 navigli insieme; e l'entrata era per una bocca di 15 o 20 passi di larghezza, e da ambedue i lati vi erano sassi che avanzavano sopra l'acqua come punte di diamante, e il canale in mezzo era sì profondo che, accostandosi un poco ad una riva, potevamo saltare dal naviglio in terra: il che fu principal causa che i navigli non perissero, per la strettezza di quel porto: di che sarebbero stati in colpa coloro i quali, andati con le barche a scandagliarlo prima che vi entrassero essi navigli, riferirono il falso, per smontare in terra, desiderosi di far baratto, quando gl'Indiani avessero voluto, e vedendo che si sarebbero avvicinati alla riva i navigli. In questo porto stemmo 9 giorni con tempo turbato, nel principio dei quali gl'Indiani venivano molto domesticamente a riscattare le loro cosuccie, ma poi che videro i Cristiani nascosamente uscire dai navigli, si ritirarono alle loro case, perché i marinai, come gente dissoluta e avara, facevano loro mille oltraggi, onde furono cagione che gl'Indiani si alterassero in modo che si ruppe la pace con essi, e passarono alcune scaramuccie fra ambedue le parti. E, crescendo essi ogni dì in maggior numero, presero animo di accostarsi ai navigli, i quali, come abbiamo detto, stavano col bordo in terra, parendo loro di poter farci danno: il qual disegno loro [non] sarebbe riuscito falso, se l'Ammiraglio non avesse avuto sempre riguardo ad acquetarli con pazienza e con cortesia. Ma veduta poi la loro soverchia arroganza, per impaurirli fece alcune volte sparare qualche pezzo di artiglieria: al qual rumore essi rispondevano con gridi, percotendo coi bastoni le fronde degli alberi, e facendo grandi minaccie, e mostrando che non avevano paura del suo rumore, perché in effetto pensavano che solo fossero tuoni per cagionare spavento. Per la qual cosa, e anche perché non avessero tanta superbia, né sprezzassero i Cristiani, l'Ammiraglio fece tirare ad una squadriglia di loro, che si era ridotta insieme in un piccolo poggio, e, dando in mezzo a loro la palla, fece loro conoscere che quella burla era così fulmine come tuono. Onde poi neppure dietro ai monti avevano ardire di affacciarsi.

Era la gente di questo paese la più disposta che fino allora si fosse veduta fra gl'Indiani, perché erano alti e asciutti, senza alcuna gonfiezza di ventre, e di bei volti: la terra tutta era piena di picciol'erba, e di pochi alberi, e nel porto vi erano ramarri grandissimi, o coccodrilli, i quali escono a stare e dormire in terra e spargono un certo odore che pare che vi sia tutto il musco del mondo: ma son tanto carnivori e crudeli che prendono un uomo, se lo trovano a dormire in terra, e lo trascinano fino all'acqua per mangiarselo, per quanto poi siano timidi e fuggano quando sono assaliti. Di cotali ramarri si trovano ancora in molte altre parti della terraferma e alcuni affermano questi essere coccodrilli come quelli del Nilo.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License