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Fernando Colombo Historie IntraText CT - Lettura del testo |
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103 - Come fra coloro che erano restati con l'Ammiraglio si era suscitata un'altra congiura, la quale con la venuta d'un caravellone dalla Spagnola s'acquetò.
Ora essendo passati 8 mesi dopo ch'erano partiti Diego Mendez e Bartolomeo Fiesco, senza che si avesse alcuna nuova di loro, la gente dell'Ammiraglio era con gran pensiero, sospettando il peggio, e dicendo alcuni che erano annegati in mare, e altri affermando che dagli Indiani fossero stati uccisi nella Spagnola, e altri, che d'infermità e travagli erano morti per via: e ciò perché dalla punta più vicina a Giamaica fino a San Domingo, dove avevano da andare per soccorso, v'erano più di 100 leghe di monti asprissimi per terra, e di cattiva navigazione per mare, per le molte correnti e per i venti contrari che in quella costa regnano sempre. E per accrescere in loro ancor più il sospetto, li accertavano alcuni Indiani aver veduto un naviglio traboccato e portato via dalle correnti per la costa di Giamaica in giù, il che facilmente era stato disseminato dai sollevati per torre compiutamente la speranza dello scampo a quelli che erano con l'Ammiraglio. Così, tenendo essi quasi oramai per certo che non dovesse loro alcun soccorso venire, un maestro Bernardo, speziale valenziano, e due compagni chiamati Zamora l'uno e Villatoro l'altro, con la maggior parte di quelli che erano rimasti ammalati, segretamente fecero un'altra congiura per fare il medesimo che i primi. Ma vedendo nostro Signore il gran pericolo che all'Ammiraglio soprastava da questa seconda sedizione, gli piacque di rimediarvi con la venuta di un caravellone, il quale mandava il governatore della Spagnola. Giunse questo legno un giorno sul tardi presso ai navigli annegati, e il capitano di quello, chiamato Diego di Escobar, venne con la sua barca a visitar l'Ammiraglio dicendo che il commendator maggiore, il qual prima era di Larés, e governatore della Spagnola, si raccomandava a lui molto; e perché non gli si poteva mandar sì tosto naviglio che bastasse per condurre via tutta quella gente, aveva mandato lui a visitarlo in suo nome: e, presentatogli un barile di vino e una mezzena di porco salata, se ne tornò alla sua caravella, e, senza pigliar lettere di alcuno, partì quella stessa notte. Della cui venuta molto consolata, la gente dissimulò il trattato ordinato, quantunque sospettassero, e si maravigliassero, vedendo con quanta prestezza e segretezza era ripartito il detto caravellone, e credessero ancora che facilmente il commendatore maggiore non voleva che l'Ammiraglio passasse alla Spagnola. Il quale, di ciò accorgendosi, disse loro aver così ordinato perché non voleva quindi partire senza menarli via tutti, al che fare non bastava quella caravella, né voleva che del suo fermarsi seguissero altre pratiche o inconvenienti per cagione dei sollevati. Ma in effetto temeva e dubitava il sopraddetto commendatore maggiore che, tornato l'Ammiraglio in Castiglia, i Re Cattolici gli dovessero restituire il suo governo, onde a lui bisognasse lasciarlo, e perciò non volle provvedere comodamente di quel che avrebbe potuto, allo scopo che l'Ammiraglio passasse alla Spagnola, e però aveva mandata quella caravelletta per spia, per intendere dissimulando lo stato dell'Ammiraglio, e per sapere se poteva adoprare come in tutto egli si perdesse. Il che egli conobbe da quello che successe a Diego Mendez, il quale mandò il suo viaggio scritto col caravellone; ed era stato tale.
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