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Fernando Colombo
Historie

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  • 19 - Come la gente mormorava con desiderio di tornarsi indietro, e vedendo altri segni e dimostrazioni di terra, camminò verso quella assai lieta.
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19 - Come la gente mormorava con desiderio di tornarsi indietro, e vedendo altri segni e dimostrazioni di terra, camminò verso quella assai lieta.

 

Quanto più i segni sopraddetti riuscivano vani, tanto più cresceva la loro paura e l'occasione di mormorare, ritirandosi dentro ai navigli e dicendo che l'Ammiraglio con la sua pazza fantasia aveva deliberato di farsi gran signore con le vite e pericoli loro, e in quella impresa morire, e poiché già essi avevano soddisfatto all'obbligo loro nel tentar la fortuna, e s'erano allontanati dalla terra e da ogni soccorso più che mai altri, non dovevano essere autori della loro propria ruina, né seguir quel cammino, finché poi indarno avessero a pentirsi e mancassero loro le vettovaglie e i navigli, i quali, come sapevano, erano già pieni di difetti e di falle in modo che male avrebbero potuto salvare uomini penetrati sì addentro nel mare; che niuno giudicherebbe mal fatto ciò che in tal caso avessero deliberato, anzi, che sarebbero stimati molto più animosi per essersi posti a tale impresa ed esser proceduti sì avanti: e che, per essere l'Ammiraglio straniero, e senza alcun favore, e per aver sempre tanti uomini savi e dotti riprovata e biasimata la sua opinione, non vi sarebbe ora chi lo favoreggiasse e difendesse, e sarebbe a loro più creduto quel che dicessero, assegnando a lui colpa d'ignoranza e di mal governo, che quanto egli in sua giustificazione contro loro dicesse. Né mancarono di quelli che dissero che, per toglier via ogni contesa, s'egli non volesse dal suo proponimento rimuoversi, potrebbero accortamente gettarlo in mare, e pubblicar poi, che volendo egli riguardar le stelle e i segni, vi era caduto inavvertitamente, e che niuno andrebbe cercando sopra ciò il vero, e questo essere il più vero fondamento del loro ritorno e della loro salute.

In cotal guisa di giorno in giorno continuavano mormorando, lamentandosi, e consigliandosi: né l'Ammiraglio stava senza sospetto della loro incoscienza e mala intenzione verso di lui. Perché talora con buone parole, e altre volte con animo pronto a ricevere la morte, ammonendoli del castigo che sarebbe potuto tornare sopra di essi se impedissero quel viaggio, temperava alquanto le loro macchinazioni e i loro timori e, per conferma della speranza ch'egli loro dava, ricordava loro le mostre e i segni sopraddetti, promettendo loro che in breve tempo troverebbero alcuna terra, ai quali segni andavano eglino nel continuo sì attenti, che ogni ora pareva loro un anno per veder terra.

Finché il martedì ai 25 di settembre nel tramontar del sole, ragionando l'Ammiraglio col Pinzón che gli era molto appresso con la sua nave, gridò forte il detto Pinzón «Terra, terra, signore; non si perda la mia buona mano» e gli mostrò alla volta del Sud-Ovest un corpo che faceva chiara somiglianza d'isola, la quale distava 25 leghe dai navigli. Della qual cosa la gente fu tanto allegra e consolata che ne rendeva a Dio molte grazie; e l'Ammiraglio, che finché fu notte oscura aveva prestato alcuna fede a quello che gli era detto, per tener consolata la gente e anche perché non gli si opponessero e gl'impedissero il suo cammino, navigò verso là per gran parte della notte. Ma la mattina seguente conobbero che quel che avevano veduto erano nembi e nuvoloni, che spesse volte fanno mostra di chiara terra.

Per questo, con assai dolore e fastidio della maggior parte, tornarono a seguire la via dell'occidente, la quale sempre avevano continuata, se non quando il vento glielo impediva e, tenendo sempre l'occhio attento ai loro segni, videro un alcatraz, e un rabo di giunco e altri uccelli simili ai sopraddetti, e il giovedì ai 27 settembre di mattina videro un altro alcatraz, che veniva di ponente e andava verso levante, e comparirono molti pesci dorati, dei quali ne ammazzarono uno col tridente, e passò loro vicino un rabo di giunco, e conobbero appresso che le correnti in quegli ultimi dì non andavano così ferme e ordinate come solevano, ma tornando indietro con le maree, e l'erba per il mare si vedeva in minor quantità che prima.

Il venerdì seguente ammazzarono tutti i navigli alcuni pesci dorati, e il sabato videro un rabi orcado, il quale, ancorché sia uccello di mare, mai non vi riposa, ma va per l'aria perseguitando gli alcatrazi finché fa loro gettar per paura l'immondizia del loro ventre, la quale egli per l'aria raccoglie per suo nutrimento, e con tale astuzia e caccia si sostenta in quei mari, come si dica che si veggono più nei contorni delle isole di capo Verde. Poscia indi a poco videro altri due alcatrazi, e molti pesci rondini, che sono di grandezza di un palmo, e con due alette simili ai quelle del pipistrello volano talvolta quanto una lancia alto dall'acqua il tratto di un archibugio, quando più e quando meno, e talvolta cadono nei navigli. Medesimamente il dopo desinare videro altri due alcatrazi, e molti pesci rondini, che sono di vano, e altri tre alcatrazi, e un rabi orcado che li cacciava.

La domenica mattina vennero alla nave quattro rabi di giunco, i quali, per essere così insieme venutivi, stimarono d'esser più vicini alla terra, e specialmente perché indi a poco passarono altri quattro alcatrazi, e videro molta erba in filo verso Ovest-Nord-Ovest e all'Est-Sud-Est, e altresì videro molti pesci imperatori, i quali sono simili ai chiopi, e hanno la pelle durissima, e non è buon pesce da mangiare.

Né però, quantunque l'Ammiraglio ponesse mente a tutti questi segni, si scordava di quelli del cielo, né i corsi delle stelle. Laonde in quel paraggio notò con grande ammirazione che di notte le guardie stavano giustamente nel braccio dell'occidente; e quando aggiornava si ritrovavano nella linea sotto il braccio a Nord-Est, da che comprendeva che in tutta la notte non camminavano se non tre linee, che sono nove ore, e questo provava egli ogni notte. Parimenti notò, che da prima notte gli aghi norvesteavano per tutta una quarta, e, quando aggiornava, stavano giustamente con la stella. Per le quali cose i piloti erano in grande affanno e confusione; finché egli loro disse di ciò essere cagione il cerchio che la stella tramontana fa circondando il Polo, il quale avvertimento diede loro qualche conforto, giacché infatti per cotali differenze temevano di pericolo nel cammino, in tanta distanza e diversità di paesi.

 




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