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Francesco Guicciardini
Considerazioni intorno ai discorsi del Machiavelli sopra la prima deca di Tito Livio

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  • LIBRO SECONDO.
    • XIII. Che si viene di bassa a gran fortuna più con la fraude che con la forza.
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XIII. Che si viene di bassa a gran fortuna più con la fraude che con la forza.

 

Se lo scrittore chiama fraude ogni astuzia o dissimulazione che si usa etiam sanza dolo, può essere vera la conclusione sua che la forza sola, non dico mai, che è vocabulo troppo resoluto, ma rarissime volte conduca gli uomini da bassa a grande fortuna. Ma se chiama fraude quella che è proprio fraude, cioè el mancamento di fede o altro procedere doloso, credo si truovino molti che hanno sanza fraude acquistato regni ed imperi grandissimi. Di questi fu Alessandro Magno, di questi Cesare, che di cittadino privato con altre arte che di fraude si condusse a tanta grandezza, scoprendo sempre la ambizione sua o lo appetito del dominare. Non ho ora fresca la memoria di Zenofonte, ma credo che instruisca Ciro di prudenzia, di industria, di simulazione o dissimulazione giuste, non di fraude. Né chiamo fraude se e' romani feciono tali patti a' latini che potettono pazientemente tollerare lo imperio loro, il che non fu perché non si accorgessino insino dal principio che sotto ombra di confederazione equale era servitù; ma el trovarsi impotenti, né essere trattati in modo che non avessino causa di desperarsi, gli fece aspettare insino a tanto, non dico che ebbono scoperto el fine de' romani, el quale sarebbono stati bene grossi se non avessino cognosciuto da principio, ma che cresciuti di numero di uomini e bene esperti di disciplina militare, ebbono speranza potere contendere del pari col popolo romano. Fu adunche prudenzia quella de' romani, non fraude, a trattare bene e' latini; e credo sia verissimo che sanza simili industrie e prudenti modi di governarsi, non solo rarissime volte si salga da bassa fortuna a alta, ma ancora difficilmente si conservi la grandezza. Ma quanto alla fraude, può essere disputabile se sia sempre buono instrumento di pervenire alla grandezza, perché spesso con lo inganno si fanno di molti belli tratti, spesso anche l'avere nome di fraudulento toglie occasione di conseguire gli intenti suoi.

 

 




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