Iddio solamente si chiama nelle sagre carte, Scrutator Cordium161, essendoché
lo scrutinare i cuori e conoscere i prosperi ed i futuri eventi, neppure agli
angelici spiriti appartiene, come insegna l’angelico San Tommaso. Suole alle
volte il Sommo Iddio compartire questo dono a qualche fedele dei suoi servi, al
fine di rendere le loro virtù più rispettabili nel mondo, per promuovere la
gloria del suo santissimo nome e per il vantaggio spirituale delle anime.
Non mancò alla nostra serva di Dio questo tratto
della divina beneficenza, di conoscere l’interno dei cuori; alle figlie più
volte con molta destrezza e prudenza, faceva qualche esortazione; queste bene
si avvedevano che aveva penetrato l’occulto dei loro cuori di tale maniera che
fra loro ne facevano le maraviglie, dicendo: Chi avrà detto a mamma ciò che pensavamo?
questa è una gran cosa, e ne sentivano dispiacere. Ma la suddetta in molte
occasioni diceva: Non vi gravate di
quello che io vi dico, perché quando una ha qualche età, la fa parlare l’esperienza. Ma le figlie
purtroppo si avvedevano che non era cosa naturale e difatti quando conosceva il
vantaggio delle anime parlava candidamente ad ognuna.
Ad un’amica che molto si prestava per lei e per le
figlie, ad ogni modo senza riguardo le disse: Mia sorella in Gesù Cristo, voi vi siete confessata, ma non vi siete
ricordata o non avete avvertito a
molte mancanze, e siccome la suddetta si conturbò a queste parole, allora
Elisabetta le manifestò i suoi difetti, dei quali viveva dimentico.
Con somma sua meraviglia e stupore degli altri
accadde simile cosa, scoprendo i segreti dei loro cuori; dandole ancora quei
documenti e consigli adatti per le loro anime; perfino scoprì a qualche
persona, qualche pensiero sinistro che di lei aveva formato e con ingenua
semplicità glieli discoprì senza turbamento di animo per se stessa ma dimostrandole
che si pregiudica la propria anima se si dava adito a giudicare male il
prossimo.
A molte altre persone scoprì i loro travagli
interni, di spirito e le cagioni per cui le provenivano, per questo molti
soggetti che tendevano allo spirito, massime ecclesiastici e religiosi, poiché
avevano parlato una volta con questa serva di Dio ne restavano talmente presi
che le domandavano in grazia di potervi ritornare, benché la suddetta era molto
avvertita nel parlare. Ma quando il Signore le dava a conoscere il loro interno
non poteva negarsi di dimostrarglielo per loro profitto spirituale. Molte volte
si lagnava di sé con le figlie, dicendo: Oh
poveretta me, quanto ho parlato, ho detto tante pazzie! procurate di
impedirmelo, io parlo come una sciocca, dico certe cose come le capisco, ma
disdice a una donna ignorante fare da maestra
a soggetti dotti, ma loro bene comprendevano che ciò che diceva era per
divina rivelazione mentre senza avvedersene svelava l’interno dei loro cuori.
Più di una volta accadde a qualche persona che
nemmeno conosceva, di ricevere qualche avvertenza con maniera indifferente, se
si trovava in peccato o se non curava le occasioni prossime di peccare. A
qualcuna altra la curava da scrupoli o perplessità, insomma era così chiaro che
conosceva l’interno delle persone che niuno poteva dubitare.
Un giorno stando in Chiesa ove era il Santissimo
esposto, Elisabetta si riscosse dal suo profondo raccoglimento e si accostò ad
una giovane molto elegantemente vestita, e si mise a discorrere con questa
molto di proposito. La figlia che vide ciò, si meravigliò molto ed appena
tornata a casa la madre le disse: Ti ha
fatto specie che in Chiesa mi sia messa a discorrere, ma che volete fare il
Signore mi ha manifestato che quella era un giovane sposa tanto travagliata e
quasi disperata che mi ha fatto tanta compassione e mi sono mossa per
consolarla e darle qualche indirizzo opportuno a vantaggio della sua anima e
per sopportare la grave croce per amor di Dio.
Passiamo oltre dando un saggio dello spirito
profetico.
I parenti di un padre di famiglia che era spedito
dai medici, mandarono da Elisabetta una comune amica per chiederle che pregasse
per questo infermo, rispose Elisabetta: Dite
ai famigliari che stiano di buon
animo, ché fra tre o quattro giorni sarà guarito, come fu con sorpresa dei
professori che dissero: Questa si chiama
guarigione istantanea e prodigiosa.
A molti infermi predisse la guarigione, ad altri
che pareva che stessero meno male, diceva: Poco
ci spero della guarigione di quel infermo, e difatti con evidenza si vedeva
verificato quanto diceva.
Predisse molti eventi futuri per vantaggio di
molte famiglie. Un galantuomo negoziava con un altro, Elisabetta fece sapere al
primo che si disbrigasse da tale mentre il suo socio avrebbe fallito nell’anno
futuro, come accadde, benché al suddetto sembrasse una cosa strana non
essendovi alcuna probabilità in questo suo dire. Ciò nonostante si ritirò da
tale negoziato con poca voglia, ma quando vide avverato il tutto, si trovò
sopra modo contento di averle dato ascolto, perché si sarebbe trovato molto
impoverito se si fosse trovato unito nel fallimento del compagno. Di questi
casi ne potrei addurre molti a Roma e a Marino, specialmente i marinesi stavano
attenti a qualunque parola le sortisse di bocca, mentre il tutto riusciva come
diceva. Tanto negli affari come nelle persone, molte madri le conducevano i
loro figli e figlie e le domandavano: Che
ne dite di questi? Elisabetta si mostrava ritrosa162 a rispondere,
ma quelle buone marinesi insistevano fintanto che ne riportavano qualche
risposta, ed infatti a puntino riusciva. Così ad una che aveva una figliastra
per la quale soffriva molto perché aveva un carattere spiritoso le disse: Abbiateci un poco più di pazienza, perché di
qui a qualche mese vedrete un cambiamento notabile163 e presto si farà monaca domenicana qui a
Marino, come seguì.
Ad un’altra che aveva un numerosa famiglia e un
maschio di poca età spiritoso e direi impertinente, disse: Tenete da conto questo figlio che sarà l’appoggio della famiglia, sarà
sacerdote164 molto dotto e
farà un’ottima riuscita, come è stato.
Così dunque Elisabetta pronunziava il futuro come
cosa presente, con tanta chiarezza enumerando le più minute circostanze delle
quali se ne potrebbe produrre un copioso volume, ma per non essere troppo
prolissa mi sono ristretta.
Questo basta per conchiudere che quanto presagì
alla sua minore figlia ha avuto tutto il suo compimento, benché la suddetta ripugnasse
di sentire qualche cosa che le doveva accadere contro il suo genio e amor
proprio, ma così è stato.
Non passo più oltre, basta sapere che leggeva
sulla fronte di tutti le più strane fatalità tanto di vita quanto di morte.
Penetrava l’interno dei cuori e vedeva le cose
lontane come se fossero a lei presenti, e di continuo alzava le cortine del
tempo avvenire. Questo spirito profetico era a lei familiare.
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