Elisabetta essendo restata in casa senza la
sorella minore Benedetta, ebbe altre richieste, e fra vari partiti fu richiesta
da Cristoforo, figlio unico del dottor Francesco Mora27 ricchissimo.
I genitori di ambedue fecero la trattativa; non
essendovi disparità di natali, né di educazione, avvenenti e di bell’aspetto
l’uno e l’altra, il tutto restò concluso subito. Gli interessi un poco
ristretti del genitore di Elisabetta, non fecero alcun ostacolo al matrimonio,
benché poté riunire la somma di circa mille scudi e l’acconcio completo. Così,
dalla trattativa se ne venne all’esecuzione con una universale gioia e contento
di ambedue i parentati. La buona madre di Elisabetta nel raccomandare al
Signore questa figlia che stava per allocarsi, sentì nell’animo tanto travaglio
e pena. Si era risoluta di disfare questo matrimonio, ma ne fu dissuasa quando
palesò questo suo sentimento; pensò che fosse un timore nato dal troppo amore
che portava alla figlia e non fece alcun passo per impedirlo, e il tutto si
concertò.
Lo sposo Cristoforo, perché aveva quattro sorelle
nubili in casa e la quinta già collocata in matrimonio, pensò di prendere una
casa comoda e adatta; l’ammobiliò con molta proprietà e la preparò alla sua
novella sposa acciò niente le mancasse. I genitori del suddetto che tanto
amavano quest’unico figlio, aspiravano il momento di vederlo contento e di
ricevere la nuora come figlia, essendo tanto contenti della scelta.
|