I realisti
aveano più libera e più estesa comunicazione pel nostro territorio che lo
stesso governo repubblicano. Le Calabrie erano loro aperte; aperto era tutto il
littorale del Mediterraneo da Castelvolturno fino a Mondragone, cosicché
gl'insorgenti di quei luoghi erano confortati ed aveano armi e munizioni
dagl'inglesi, padroni de' mari; aperto avea il mare anche Proni44, che
comandava l'insorgenza degli Apruzzi. Tutte queste insorgenze si andavano stringendo
intorno Napoli, ed in Napoli stessa aveano delle corrispondenze segrete, che
loro davano nuove sicure dell'interna debolezza.
Nulla fu tanto
trascurato quanto la polizia nella capitale. In primo luogo non si pensò a
guadagnar quelle persone che sole potevano mantenerla. La polizia, al pari di
ogni altra funzione civile, richiede i suoi agenti opportuni, poiché non tutti
conoscono il paese e sanno le vie, per lo più tortuose ed oscure, che calcano
gl'intriganti e gli scellerati. Felice quella nazione ove le idee ed i costumi
sono tanto uniformi agli ordini pubblici, che non vi sia bisogno di polizia.
Ma, dovunque essa vi è, non è e non deve esser altro che il segreto di saper
render utili pochi scellerati, impiegandoli ad osservare e contenere i molti.
Ma in Napoli gli scellerati e gl'intriganti furono odiati, perseguitati,
abbandonati. I nuovi agenti della polizia repubblicana erano tutti coloro che
aveano educazione e morale, perché essi erano quelli che soli amavano la
repubblica. Or le congiure si tramavano tra il popolaccio e tra quelli che non
aveano né costume né educazione, perché questi soli avea potuto comprar l'oro
di Sicilia e d'Inghilterra. Quindi le congiure si tramavano quasi in un paese
diverso, di cui gli agenti della polizia non conoscevano né gli abitanti né la
lingua; e la morale de' repubblicani, troppo superiore a quella del popolo, è
stata una delle cagioni della nostra ruina.
La seconda
cagione fu che il gran numero de' repubblicani si separò soverchio dal popolo;
onde ne avvenne che il popolo ebbe sempre dati sicuri per saper da chi
guardarsi. Questo fece sì che fosse ben esercitata quella parte della polizia
che si occupa della tranquillità, perché per essa bastava il timore; mal
esercitata fu l'altra che invigila sulla sicurezza, perché per essa è
necessaria la confidenza. Il popolo, temendo, era tranquillo; ma, diffidando,
non parlava: così si sapeva ciò che esso faceva e s'ignorava ciò che esso
macchinava.
I francesi
forse temettero più del dovere un popolo sempre vivo, sempre ciarliero;
credettero pericoloso che questo popolo, per necessità di clima e per abitudine
di educazione, prolungasse i suoi divertimenti fino alle ore più avanzate della
notte. Il popolo si vide attraversato nei suoi piaceri, che credeva e che erano
innocenti; cadde nella malinconia (stato sempre pericoloso in qualunque popolo
e precursore della disperazione; e non vi furono più quei luoghi dove, tra
l'allegrezza e tra il vino, il più delle volte si scoprono le congiure. Il
carattere e le intenzioni dei popoli non si possono conoscere se non se quando
essi sono a lor agio: in un popolo oppresso le congiure sono più frequenti a
macchinarsi e più difficili a scoprirsi.
È indubitato
che in Napoli erasi ordita una gran congiura, uno dei grandi agenti della quale
fu un certo Baccher. Baccher fu arrestato in buon punto: le fila dei congiurati
non furono scoperte; ma intanto la congiura rimase priva di effetto.
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