Ma chi potea
smuovere il ministro della guerra dall'idea di difendere la repubblica nella
centrale? Egli volle anche difenderla in un modo tutto suo. Non impiegò se non
picciolissime forze, le quali, se prima sarebbero state bastanti ad impedire
che l'insorgenza nascesse, non erano poi sufficienti a combatterla.
Egli avea fatto
credere al governo ed alla nazione che potea disporre di ottomila uomini di
truppe di linea; ma questa colonna, colla quale si avrebbe potuto formare un
campo per difendere Napoli, non si vide mai intera. Molti credettero che si
avrebbe potuto riunire gran numero di patrioti, se si dichiarasse la patria in
pericolo; ma, sia timore, sia soverchia confidenza, questo linguaggio franco
non si volle mai adottare dal governo, e solo si ridusse ad ordinare che ad un
tiro designato di cannone tutti della milizia nazionale dovessero condursi ai
loro posti, e gli altri del popolo ritirarsi nelle loro case, né uscirne, sotto
pena della vita, prima del nuovo segno. Misura più allarmante di qualunque
dichiarazione di pericolo, poiché, non dichiarandolo, lasciava libero il capo
alla fantasia alterata d'immaginarlo più grande di quello che era; misura che
non dovea usarsi se non negli estremi casi e che, essendosi usata
imprudentemente la prima volta, quando bisogno non vi era, fece sì che si fosse
usata quasi che inutilmente, quando poi vi fu bisogno61.
Intanto le infinitesimali colonne spedite da Manthoné
furono ad una ad una distrutte. Quella comandata da Spanò fu battuta a
Monteforte; l'altra, comandata da Belpulsi, che dovea esser per lo meno di
mille e duecento uomini, vanguardia di un corpo più numeroso, e che poi si
trovò essere in tutto di duecentocinquanta, fu costretta a retrocedere da
Marigliano, ove non potea più reggere in faccia a tutta la forza di Ruffo. La
sola colonna di Schipani resse nella Torre dell'Annunziata, perché era composta
di numero maggiore, perché non poteva esser circondata se prima non si
guadagnava Marigliano e perché finalmente era sotto la protezione delle barche
cannoniere, le quali allontanavano l'inimico dalla strada che va lungo il mare.
La nostra marina continuò a ben meritare della patria e, finché vi rimase il
minimo legno, tenne sempre lontani gl'inglesi. E chi mai demeritò della patria,
all'infuori di coloro che alla patria non appartenevano?
Ma finalmente
Ruffo, padrone di Nola e di Marigliano, si avanzò da quella via verso Portici,
tagliando così la ritirata alla colonna di Schipani e togliendole ogni
comunicazione con Napoli. Tra Portici e Napoli vi era il picciol forte di
Vigliena, difeso da pochi patrioti; e, ad onta delle forze infinitamente
superiori di Ruffo, sostennero oltre ogni credere il forte: quando furono
ridotti alla necessità di cederlo, risolverono di farlo saltar per aria.
L'autore di questa ardita risoluzione fu Martelli.
Non minor
valore dimostrò la colonna di Schipani: si aprì per sei miglia la strada in
mezzo ai nemici, prese de' cannoni, giunse a Portici. Le nuove che si aveano di
Napoli, la quale si credeva già presa, indussero alcuni vili a gridar «viva il
re» e costrinsero gli altri a rendersi prigionieri di guerra.
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