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Giovanni Della Casa
Galateo ovvero de' costumi

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


-1--cieri | cifer-gazuo | gener-nuoco | nuove-risci | risco-trapa | trapp-zuffa

                                             grassetto = Testo principale
     Capitolo                                grigio = Testo di commento
1 1 | -1-~ ~Con ciò sia cosa che tu 2 | 10 3 11| 11-~ ~Nel favellare si pecca 4 | 12 5 | 13 6 | 14 7 | 15 8 | 16 9 | 17 10 | 18 11 | 19 12 | 2 13 | 20 14 | 21 15 | 22 16 | 23 17 | 24 18 | 25 19 | 26 20 | 27 21 | 28 22 | 29 23 | 3 24 | 30 25 | 4 26 | 5 27 | 6 28 | 7 29 | 8 30 | 9 31 20| tu non sii soverchiamente abbagliato di te stesso, perciò che 32 29| Non si conviene anco lo abbandonarsi sopra la mensa, né lo empiersi 33 5 | grifo nella broda tutti abbandonati non levar mai alto il viso 34 24| che egli sia lasciato et abbandonato dagli uditori, mostrando 35 18| stessa, che ella mette in abbandono il piacere altrui: e, per 36 14| opere e con gli effetti abbassata et avilita, è cresciuta 37 22| forestiero per mia sciagura s'abbattesse a questo trattato, egli 38 28| degli uomini gravi e tra gli abiti cittadini, e molto meno 39 11| come quel buono uomo che abitò non lungi da te, vicino 40 16| uomini, sì che non si deono abominare, come alcuni rustici e zotichi 41 17| queste due cagioni i più abondano di cirimonie superflue, 42 13| di quelle stimano avere abondanza e dovitia. Per la qual cosa 43 29| vino a quel modo, per gara, abondevolmente e soverchio è gran battaglia 44 26| membri che elle aveano quasi accattato chi uno e chi un altro da 45 16| che l'uom può, e più tosto accennarle che isprimerle (il che i 46 28| le calze di colori molto accesi, né molto vaghi, per non 47 29| potrai agevolmente non accettar lo 'nvito e dire che tu 48 8 | cosa lo esser presto di accettarli non per quello che essi 49 18| consiglio de' poveri non è accettato- et -Il tale vuol fare a 50 3 | ma, scioperato essendo et accidioso, facilmente se ne ricorda; 51 4 | pregandonelo il Conte et accommiatandolo, con lieto viso gli venne 52 16| scrivendo, dèi salutare et accommiatare non come la ragione, ma 53 4 | cavallo col Conte, per modo di accompagnarlo, se ne andasse con esso 54 9 | sostengono di esser visitati et accompagnati e non si rallegrano de' 55 14| possiamo accozzare insieme et accoppiare nel nostro trattato, poiché 56 16| mozzarle del tutto o almeno accorciarle più che l'uom può, e più 57 25| suo. Poiché io non posso accordare l'opera con le parole, per 58 16| non di meno, quando si accorgono di essere onorati artatamente, 59 22| come che pure alcune, poco accorte, nominino assai spesso disavedutamente 60 3 | grandissima instantia, pure accostandocela al naso e dicendo: -Deh, 61 22| semplici, perciò che di quelle accozzate insieme si compone quel 62 28| alcuni odoruzzi semplici di acque stillate. I tuoi panni convien 63 18| costumati, sì che se ne acquista odio e malavoglienza; et, 64 25| uso, il quale non si può acquistare in un momento né in breve 65 8 | valoroso uomo e dotato di acutissimo ingegno e di profonda scienza, 66 16| stropiccio di piedi, rispondendo adagio, dice: -Signor mio, io sto 67 12| rivolto allo spetiale, gli addimandava: -Maestro, questi chi è? 68 12| ben desta che a visione di addormentata mente o virtù sensitiva 69 3 | medesimi, cioè di avere addormentato animo e sonnacchioso; la 70 17| persone non procedesse più adentro di quella prima vista: e 71 1 | lasciandosi lunghissimo spatio adietro coloro che erano dotati 72 8 | tavola, che che si avenga; et adirandosi no 'l dèe mostrare, né del 73 5 | perciò che quello che poteva adivenire così noia come se egli fosse 74 25| nelle quali, non di meno, adopera pure alcuna cosa non la 75 1 | mancando, esse nulla o poco adoperano; dove questa, sanza altro 76 14| tempera loro per lo continuo adoperarli che noi facciamo, non si 77 20| voler in sì fatto essercitio adoperarsi, acciò che non avenga loro 78 15| di guadagno, tante volte adoperiamo come disleali e malvagi 79 16| a questi letterati) per adulatore: il qual vitio i nostri 80 23| né sì ingordamente, come affamato, ma come temperato uomo 81 28| gentiluomo, sanza che l'uomo s'affanna e suda et ansa, le quali 82 16| legnaggio e di baroni d'alto affare, non si confarebbe per aventura 83 18| lasciamo stare che a talora si affaticano a purgare l'altrui campo, 84 22| mani, per molto che egli si affatichi, sì bene i propri e particolari 85 22| sconcie e lorde, come alcuni affermano essere queste pur di Dante:~ 86 29| secondo che io ho sentito affermare a più letterati uomini, 87 11| e per tal cagione egli affermava essere state da principio 88 29| fatto noia; e tutto che affermino oltre a ciò che, così come 89 12| recitare i sogni loro con tanta affettione e facendone sì gran maraviglia 90 | affinché 91 30| di mestiero che altri v'affisi l'occhio, perciò che essi 92 28| semini le biade nel campo, né affissare gli occhi altrui nel viso, 93 29| spiacevole atto, come fa chi s'affretta sì, che convenga che egli 94 23| ve' che lo dissi: maestro Agabito!-: che sono a chi t'ascolta 95 24| favellare si dèe più tosto agevolare il desiderio altrui che 96 25| tu, mirando le mie poco aggradevoli e quasi oscure maniere, 97 27| la mente degli uomini lo aggradisce e prendene piacere e diletto: 98 6 | sé e non appoggiarsi né aggravarsi addosso altrui; e, quando 99 19| la sua vergogna, anzi la aggravò, scusandosi per motti della 100 5 | tovagliuole che le pezze degli agiamenti sono più nette? Con le quai 101 28| case ugualmente buone et agiate non hanno perciò uguale 102 23| Agostino- a tale che arà nome Agnolo o Bernardo; e non arai a 103 23| dire: -Ben venga, messere Agostino- a tale che arà nome Agnolo 104 11| ella merita bene di esserne agramente ripresa da ogni intendente 105 25| quantunque dilicato e soave, pare agro o salso, e duolsi della 106 24| cagione di ciò, anzi è l'agrume e lo aloe della loro rustica 107 8 | con ciò sia che, come gli agrumi che altri mangia, te veggente, 108 | ai 109 24| veggiamo talvolta su per l'aie de' contadini l'uno pollo 110 21| chiama?- o -Quel lavorio- né -Aiutatemelo a dire- e -Ricordatemi come 111 1 | maniera solamente; dalla quale aiutati e sollevati, sono pervenuti 112 29| mattina vegnente in su l'alba fece una sottil misura per 113 12| né pentola né bossolo né alberello vi rimanea che vòto non 114 20| plebei di Dioneomadonna Aldruta, alzate la coda...»), né 115 5 | avicinare sì che se gli aliti nel viso, perciò che molti 116 30| della notte in capo, né allacciarsi anco le calze in presanza 117 8 | altri mangia, te veggente, allegano i denti anco a te, così 118 19| io che Lupo degli Uberti alleggerisse la sua vergogna, anzi la 119 8 | a tavola, che è luogo d'allegrezza e non di scandalo. Sì che 120 23| conviene a gentiluomo bene allevato e costumato.~ 121 17| ricevute e poco ci sono allignate, con ciò sia che questa 122 24| ciò, anzi è l'agrume e lo aloe della loro rustica natura 123 16| tempo; e colui, fatte prima alquante riverenze, con grande stropiccio 124 14| cherici usano d'intorno agli altari e negli ufficii divini e 125 22| spetialmente colà dove di cose alte e nobili si favelli; e per 126 1 | sollevati, sono pervenuti ad altissimi gradi, lasciandosi lunghissimo 127 | altr' 128 | altrettanto 129 29| Assaggiate di questo, o di quest'altro- non mi pare laudevol costume, 130 23| della natura. Non istà bene alzar la voce a guisa di banditore, 131 20| Dioneomadonna Aldruta, alzate la coda...»), né fingersi 132 24| con mano, o quando tu hai alzato il braccio per trarre la 133 22| e non la muffa. ~Le mani alzò con amendue le fiche,~disse 134 22| sapete!-; però che cortese et amabile usanza è lo scolpare altrui, 135 1 | cioè questa vita mortale, amandoti io assai, come io fo, ho 136 22| questi vocaboli importino «lo amante», e più convenevol parlare 137 16| perduta gran parte della loro amarezza; e, sì come alcune erbe 138 3 | ami, ma che se alcuno ci amasse, si dis[inn]amori: sì come 139 16| pare che doni del suo et è amato e tenuto magnifico. E vammi 140 19| ricordare che Mitione, il quale amava cotanto Eschine che egli 141 | ambedue 142 21| Lombardi~E Mantovan per patria ambidui;~perciò che niente rilevava 143 3 | che così spesso sbadiglia amerebbe di esser più tosto in altra 144 17| vizzi e mucidi, e perciò amerebbono che l'usar con le persone 145 14| deditissimi servidori, che noi ameremmo di diservire più tosto che 146 3 | a fare, non che altri ci ami, ma che se alcuno ci amasse, 147 19| conseguente, di ricreatione, amiamo coloro che sono piacevoli 148 22| a dire la fanciulla e l'amica che «la concubina di Titone»; 149 19| coloro che sanno beffare per amichevol modo e dolce sono più amabili 150 18| colui che ama di essere amichevole e dolce nel conversare non 151 24| volentieri veduti nelle liete et amichevoli brigate. Adunque piacevol 152 18| voglioso di correggere e di ammaestrare altrui; e dèesi lasciare 153 16| le altrui malatie hanno ammalato anco noi e di questa infermità 154 23| e quelle accozzare, non ammassandole a caso, né con troppo scoperto 155 16| osserviamo. E non ostante che l'Ammiraglio, sì come il costume de' 156 25| naturalmente duri e rozzi, et ammollirgli e polirgli, io sarei per 157 4 | luogo di caro dono la sua amorevole riprensione et avertimento; 158 3 | alcuno ci amasse, si dis[inn]amori: sì come testimonia lo spirito 159 12| sì che in poco d'oraampolla né pentola né bossolo né 160 | anch' 161 28| maraviglia. Sono alcuni che in andando levano il piè tanto alto 162 4 | diligentemente mi guarderò; et andatevi con Dio.~ 163 4 | nobili gentiluomini che andavano e venivano a lui, onorandogli 164 24| che tu lo sai, o, se egli anderà per entro la sua istoria 165 16| stato cacciato di sua terra, andò già ad Atene al re Teseo, 166 25| costumati, perciò che molti ne andrebbono con duro trotto, et egli 167 13| tante collane d'oro e tante anella in dito e tanti fermagli 168 1 | modo molto spesso; e gli animosi uomini e sicuri similmente 169 13| magnificare, né ad ogni proposito annoverargli, come molti soglion fare: 170 28| uomo s'affanna e suda et ansa, le quali cose sono disdicevoli 171 29| sì, che convenga che egli ansi e soffi con noia di tutta 172 14| alquanto in arnese. E sì come anticamente si solevano avere i titoli 173 12| uomo grande di statura, antico e con venerabile aspetto, 174 13| rinculati a guisa di ronzino che aombri. Perché con costoro cattivo 175 21| o anco da Cremona. Anzi, apparai io già da un gran retorico 176 25| amara, con ciò sia che ella apparecchi loro innanzi non il piacere, 177 3 | conviene a gentiluomo costumato apparecchiarsi alle necessità naturali 178 21| mente, e le parole pronte et apparecchiate, sì che non ti convenga 179 16| sé, ma più tosto alcuna apparenza di cortesia, si vuole, anzi 180 16| pascono di frasche e di apparenze. E sappi che io, non confidandomi 181 22| il farsi indrieto, allora apparirebbe la disonestà di cotal parola, 182 14| così di fuori bella et appariscente, è di dentro del tutto vana, 183 25| con ciò sia che nelle cose appartenenti alle maniere e costumi degli 184 18| regimento delle quali a noi appartiene, o veramente quando gran 185 20| giudici, non si dèe l'uomo appellare a se medesimo, né più riprovarsi. 186 19| abbia per niente, o che appetisca quello che egli sprezza 187 6 | avaritia et altri ad altri appetiti; ma, in comunicando solamente 188 23| masticherai né inghiottiraile appiccate et impiastricciate insieme 189 13| capo e su per li vestimenti appiccati di qua e di , che si disdirebbe 190 6 | recarsi sopra di sé e non appoggiarsi né aggravarsi addosso altrui; 191 29| che per invidia gli furono apposti molti articoli di eresia 192 2 | acciò che tu più agevolmente apprenda di fare, dèi sapere che 193 25| conseguentemente meglio apprendiamo le cose singolari e gli 194 16| scioperata o forse avendole apprese da Vinegia, loro donna, 195 28| sarebbe. E se la leggiadria s'apprezza negli animali et anco nelle 196 26| proprie nostre, debbiam noi apprezzarle per sé medesime et averle 197 4 | molto lo commendarono et apprezzarono; se non che un picciolo 198 1 | stati, e tuttavia sono, apprezzati assai per cagion della loro 199 6 | dimostrano che poco gli apprezzino e poco lor caglia di loro 200 28| tempo. Puossi bene ciascuno appropriare l'usanza comune; ché se 201 24| perciò non istà bene di appropriarsi maggior parte di questa 202 22| parole il più che si può appropriate a quello che altri vuol 203 20| piacevolezze non saranno approvate dalle risa de' circonstanti, 204 24| perché il favellare è un aprir l'animo tuo a chi t'ode, 205 3 | che tu ti sarai il naso, aprire il moccichino e guatarvi 206 23| maestro Arrigo... No, maestro Arabico... O, ve' che lo dissi: 207 16| favellando col re Pietro d'Aragona gli dicesse molte volte « 208 23| e miglior significatione aranno, sanza alcuna rammemoratione 209 3 | messer Giovanni Boccaccio ardea di quella sua male da lui 210 22| il nostro Dante, ma non ardiscono di così dire le nostre donne, 211 3 | memoria quello che eglino arebbono prima fatto, se essi se 212 21| quello avenimento, e tu gli aresti fatto indugiare; sì come 213 19| sapere da messer Filippo Argenti nella loggia de' Caviccioli. 214 5 | nel piattello o con altro argomento scuoterne la cenere. Non 215 29| uomo che si faceva chiamare Aristofane, e la mattina vegnente in 216 28| fregiati e così impennati et armati non istanno bene in quella 217 28| cittadini, e molto meno le armi e le maglie; sì che quello 218 20| Dove mi manda egli?- -Ad Arno!-; -Io mi voglio radere- - 219 5 | alcuna parte. E quelli che arrecano i piattelli o porgono la 220 1 | virtù hanno mestiero di più arredi, i quali mancando, esse 221 18| si dèe sforzare di essere arrendevole alle openioni degli altri 222 25| gli animi sono teneri et arrendevoli, coloro a' quali caleva 223 29| nvito e dire che tu ti arrendi per vinto, ringratiandolo, 224 24| fuga per calar vela non s'arresta, così costoro trapportati 225 23| rinvenire una parola: -maestro Arrigo... No, maestro Arabico... 226 23| etiandio dalla pompa dello arringare: altrimenti sarà spiacevole 227 18| così non si truova chi si arrischi di avere la costoro domestichezza, 228 29| a ciò che, così come lo arrischiarsi spesse volte ne' pericoli 229 16| essi carezzano sia vano et arrogante et, oltre a ciò, tondo e 230 18| consiglio non sia maggiore arroganza che non è il voler pur seguire 231 13| de' suoi meriti che punto arrogervi con parole; perciò che ancora 232 19| e chi si diletta di fare arrossire altrui: i quali dispettosi 233 22| nominasse loro in pruova elle arrossirebbono, facendo mentione per via 234 11| che niuno della brigata ne arrossisca o ne riceva onta. Né di 235 4 | udendoselo rimproverare, arrossò così un poco, ma, come valente 236 5 | d'intorno al focolare, o arrostito pane in su la brage, tu 237 16| adulationi che io debba dire) per arrota alle altre loro cattività 238 16| accorgono di essere onorati artatamente, lo prendono a tedio, e 239 9 | nelle speculationi delle arti che si chiamano, secondo 240 29| gli furono apposti molti articoli di eresia et altri villani 241 20| sì come sottil cosa et artificiosa, non si può fare se non 242 14| riverire l'un l'altro con artificiosi modi, fuori del convenevole, 243 18| senno- et -Il tale non mi ascolta-; come se il richiedere che 244 21| molto tedio, a coloro che ascoltano e sono vogliosi e frettolosi 245 25| vuole tosto incominciare ad ascoltarla, non solamente perché così 246 13| creduti, ma essi non sono ascoltati, sì come quelli le parole 247 23| volentieri e con piacere ascoltato dalle persone, e manterrai 248 25| alcuna volta. Ma noi non la ascoltiamo per lo più, e così per lo 249 25| e certo, se i buoi o gli asini o forse i porci favellassero, 250 16| di Rovigo o i cittadini d'Asolo tenessero quella medesima 251 22| motti sono riputati persone aspere e ruvide, e così è fuggito 252 26| di lei né odoresapore aspero, né suonocolore alcuno 253 20| rispondere altrimenti che non si aspettava, sanza alcuna sottigliezza 254 16| pare che essi ricerchino et aspettino più tosto ubidienza che 255 1 | istessa ce ne castiga con aspra disciplina, privandoci per 256 3 | e lo stropicciar pietre aspre et il fregar ferro spiace 257 19| persone con le quali, per l'asprezza loro, in niuna guisa si 258 10| titolo appunto, le querele asprissime e le inimicitie mortali 259 29| ringratiandolo, o pure assaggiando il vino per cortesia, sanza 260 25| e vezzosi, rifiutiamo di assaggiarla e ricopriamo la nostra viltà 261 29| cosa che vi piaccia?- o -Assaggiate di questo, o di quest'altro- 262 3 | quale tu arai posto bocca et assaggiatolo, salvo se egli non fosse 263 24| quella orecchia che elle assannano. Ma, come il soverchio dire 264 23| guisa di veltro che non assanni, per ciò non mi guarderò 265 27| sensi e dello appetito che assegnarle allo 'ntelletto, acciò che 266 28| ella si sia, vuole essere assettata alla persona e starti bene, 267 7 | Vogliono essere ancora le veste assettate e che bene stiano alla persona, 268 4 | ringratiatelo sanza fine, assicurandolo che io del mio difetto sanza 269 3 | sì fatto lo strepito che assordano altrui; e di quelli che, 270 5 | coppa, diligentemente si astenghino in quell'ora da sputare, 271 9 | di essere maninconoso né astratto dove tu dimori; e come 272 14| di mutarla: anzi, siamo astretti, poiché ella non è peccato 273 1 | largo et il magnanimo è astretto di operare ad ogni ora magnificamente, 274 16| di sua terra, andò già ad Atene al re Teseo, per campare 275 25| natura degli artefici, male atta agli ammaestramenti generali, 276 16| il loro essere, che agli attempati fra loro; né alla gente 277 22| o -Voi non vi curaste di attenermi la promessa-, perciò che 278 22| alcuna cosa e non te la attenne, non istà bene che tu dichi: - 279 4 | la qual cosa, avendo egli attentamente risguardato alle vostre 280 24| novità e rivolgendo la loro attentione altrove: ché non istà bene 281 8 | par loro di dovere essere attesi a mangiare, a cavalcare, 282 13| passare avanti, anzi sì attraversano e tornano indietro, e sì 283 24| ritenere e ciò che si può attraversare al corso delle parole di 284 14| privilegiato, né per lo contrario attribuire sanza scherno a chi non 285 8 | chiamati a letitia, et ora gli attristi; con ciò sia che, come gli 286 8 | in ciascuna cosa essere avantaggiati dagli altri, e coricarsi 287 18| openione che il senno a lui avanzi et ad altri manchi. E fermamente 288 3 | di quelle cose che l'uomo ave a schifo, etiandio che allora 289 | avean 290 30| usanza che altri non se ne avede. E come le spese minute 291 20| uomini di acuto e di pronto avedimento, e spetialmente improviso, 292 30| si specchiò nell'acqua e, avedutasi de' nuovi atti che sonando 293 22| tu non diresti il drudo, avegna che amendue questi vocaboli 294 | avendole 295 1 | maggiore che non è l'essere avenente e costumato, non di meno 296 28| come molto, ma come poco avenenti. Ché, se il tuo palafreno 297 29| temeano non per aventura avenisse loro quello che era avenuto 298 5 | fosse avenuto. E se talora averai posto a scaldare pera d' 299 | averlo 300 16| leggiere, e forse peggio gli averrebbe ancora, ché egli sarebbe 301 4 | amorevole riprensione et avertimento; perciò che egli si rende 302 5 | diligenza lavate e nette, sanza avervi pure un segnuzzo di bruttura 303 | avessi 304 | avete 305 | avevano 306 | avevi 307 25| cose alle quali altri si avezza prima sogliono sempre piacer 308 29| della nostra fermezza e per avezzarci a resistere alle forti tentationi 309 25| trovasse le orecchie altrui avezze ad altro suono, quantunque 310 5 | alcuno, non se gli dèe l'uomo avicinare sì che se gli aliti nel 311 21| presente, dove degli strani non avien così.~ 312 20| dèe, per piacere altrui, avilire sé medesimo, che è arte 313 13| Non dèe adunque l'uomo avilirsi, né fuori di modo essaltarsi, 314 13| E sappi che coloro che aviliscono se stessi con le parole 315 14| gli effetti abbassata et avilita, è cresciuta solamente et 316 23| del favellar comune e non aviluppate et intralciate in qua et 317 17| e ristretta natura loro, avisando, se eglino fossero sì scarsi 318 7 | delle brigate, e poco cari avutivi.~ 319 4 | signore era- avveduto et avutone consiglio con alcuno de' 320 4 | intendente signore era- avveduto et avutone consiglio con 321 20| ntelletto, i quali, se sono avvenenti e leggiadri, fanno segno 322 27| che il farsetto si voglia azzuffar co' calzari, sì male gli 323 18| non è altro che un volersi azzuffare con esso loro, e dicono: - 324 24| fanno venir voglia altrui di azzuffarsi con esso loro, perciò che, 325 13| maraviglie e di essere gran baccalari. Puossi ancora mentire tacendo, 326 11| perciò che gli uditori non vi badano e perciò non ne hanno diletto, 327 11| che possa né risponderebadare a sì fatte sciocchezze, 328 16| perciò che cieco era), non badò a salutar Teseo, ma, come 329 23| dica!-; né a scilinguare o balbotire lungo spatio per rinvenire 330 25| prenda soverchio potere e baldanza; ma le più persone nol fanno, 331 11| bambini e la donna e la balia loro: -Il fanciullo mio 332 23| ché chi va per via non dèe ballare, ma caminare, con tutto 333 8 | ebbe nome messer Ubaldino Bandinelli. Costui solea dire che qualora 334 23| alzar la voce a guisa di banditore, né anco si dèe favellare 335 20| rodere!-; -Va chiama il barbieri- -E perché non il barba ... 336 16| prencipi né marchesi né barone alcuno. Sì che le maniere 337 16| uomini di gran legnaggio e di baroni d'alto affare, non si confarebbe 338 14| con titoli isquisiti, e basciandosi le mani come se essi le 339 16| parrocchiano, che io li debba così basciar le mani?-; perciò che colui 340 16| esso loro. E quantunque il basciare per segno di riverenza si 341 16| dipartenze: -Signore, io vi bascio la mano- o -Io son vostro 342 23| ti avezzi a favellarebassamente come la feccia del popolo 343 22| mio, non istette bene il basso vocabolo delle taverne in 344 19| ruzzare o scherzare, che l'uno batte per ciancia e l'altro riceve 345 8 | mentione) e molto più il battergli, con ciò sia cosa che ciò 346 19| ciancia e l'altro riceve la battitura per villania, e di scherzo 347 6 | cotali si risentono sudati e bavosi. E per questa cagione medesima 348 22| alcun biasimo la nostra Beatrice, quando disse:~L'alto fato 349 24| pollo tòrre la spica di becco all'altro, così cavano costoro 350 13| sé piace loro, come chi bee non per sete, ma per gola 351 29| idolatria; ma certo perché egli beesse cotanto vino quella notte 352 18| dire- e -'l vino che voi beete non vi è sano, anzi vuole 353 19| cercare di esser tenuto beffardo, perché molte volte interviene 354 19| prendea talora sollazzo di beffarlo, come quando e' disse seco 355 19| zuffa; così quegli che è beffato per sollazzo e per dimestichezza 356 19| sia che la intention del beffatore è di prendere sollazzo dello 357 21| non conosceste altri!- Un bel vecchio diritto, che portava 358 22| femine di mondo (come la Belcolore disse, più nel favellare 359 8 | tribolatione tutta la brigata: -A bell'ora mi chiamasti stamane!- - 360 28| gli altri costumi di lui belli e misurati, quel valoroso 361 4 | cavaliere parea loro e di bellissime maniere, molto lo commendarono 362 26| membri delle quali sono bellissimi a riguardare ciascuno per 363 28| misura etiandio il bene non è bello e la bellezza non è piacevole. 364 | benché 365 23| né a dire - Io non dissi bene- né -Domin, ch'io lo dica!-; 366 13| vantare ci debbiamo de' nostri beni, né farcene beffe, ché l' 367 24| cacciare via coloro che non beono, così sono questi così fatti 368 23| tale che arà nome Agnolo o Bernardo; e non arai a dire -Ricordatemi 369 7 | portano le cuffie o certi berrettoni grandi alla tedesca; ché 370 3 | quello che egli stesso dèe bersi o mangiarsi, poscia che 371 22| facendo mentione per via di bestemmia di quello onde elle sono 372 8 | venisti meco alla chiesa; bestia, io non so a che io mi tenga 373 29| battaglia alle forze del bevitore, vogliono che ciò si faccia 374 12| Domenedio; e l'acqua da lui solo bevuta, e da ciascun altro, come 375 12| l'acqua della guastadetta bevve egli tutta, la quale tutti 376 28| paia che l'uom semini le biade nel campo, né affissare 377 29| lo suo soverchio andare biasimando ciascuno. Perciò che per 378 22| una parte per sé, e poi biasimarlo o riprenderlo: -Noi errammo 379 16| scialacquatore, sarebbe biasimato, sì come vano e leggiere, 380 13| in ciò tutti gli altri o biasimi o disprezzi; e lo sprezzar 381 8 | stadera del mugnaio che con la bilancia dell'orafo; et è convenevol 382 22| fan così cigolar le sue bilancie,~che se egli avesse detto 383 19| dèe motteggiare, sì come Biondello poté sapere da messer Filippo 384 18| tanto metter compenso alle bisogne altrui: nel quale errore 385 24| abbiano e siano poveri e bisognosi dell'altrui. E sappi che 386 20| vocaboli che noi chiamiamo bistìccichi, di niun sentimento; e tale 387 8 | sollazzare. Alcuni altri sono sì bizzarri e ritrosi e strani, che 388 20| la grascia di San Giovan Boccadoro- e -Dove mi manda egli?- - 389 16| rammorbidite dimorando nelle bocche degli uomini, sì che non 390 28| lingua, come che ciò alla bontà di lui non rilievi nulla, 391 21| di lui, quale a Guglielmo Borsieri fu detto esser di messer 392 12| né ampolla né pentola né bossolo né alberello vi rimanea 393 5 | arrostito pane in su la brage, tu non vi dèi soffiare 394 11| lungi da te, vicino a San Brancatio, faceva. Né a festa né a 395 28| de' piedi in fuori, e tale brandisce la gamba; chi si china ad 396 | breve 397 21| motti, che per lo più sono brievi, ma nel favellar disteso 398 5 | di porci col grifo nella broda tutti abbandonati non levar 399 22| contrafarci a guisa di mastro Brufaldo, sì come soglion fare alcuni 400 26| mento in fuori, e la pelle bruna, pare che quel viso non 401 8 | al suo signore che alla Brunetta; e se Currado avesse fatto 402 23| alcuna rammemoratione di cosa brutta, né laida, né bassa, e quelle 403 26| stesso viso; il che nelle brutte non adiviene, perciò che, 404 26| quanto si può il più e la bruttezza per lo contrario è molti, 405 22| Dirieto a noi, ché troverai la buca.~E dèi sapere che, come 406 5 | moccichino (come che egli sia di bucato) a persona: perciò che quegli 407 17| sotto quel poco di polita buccia niuno sugo hanno et a toccarli 408 18| alla fine ogniuno fugge il bue che cozza, e le persone 409 13| verità; ma a lungo andare i bugiardi non solamente non sono creduti, 410 24| istoria spargendo alcuna bugiuzza, non si vuole rimproverargliele 411 25| perciò che in vedendo il buio si conosce quale è la luce 412 25| ritenere: e certo, se i buoi o gli asini o forse i porci 413 8 | essercitio, e dicono: -Egli è buon'ora!- -Ben potete indugiare 414 30| come se essi ti volessero cacciar le mosche: che sono difformi 415 24| feste e d'inebriarsi soglion cacciare via coloro che non beono, 416 16| fu Edipo, essendo stato cacciato di sua terra, andò già ad 417 3 | poscia che dal naso possono cader di quelle cose che l'uomo 418 11| fatte rammemorationi fosse caduto, si dèe per acconcio modo 419 3 | etiandio che allora non caggino. Né per mio consiglio porgerai 420 26| dinanzi a sé le fanciulle calabresi, niuna altra cosa fece che 421 24| spinta dalla prima fuga per calar vela non s'arresta, così 422 3 | cenere sedendosi in su le calcagna e tossiva et isputava farfalloni. 423 28| barba inanellata col ferro caldo, e 'l viso e la gola e le 424 30| egli ragiona che poco gli cale d'altro; e chi dimena il 425 26| come che per altro non ti calesse di lei, sì ti dispiacerebbe 426 25| arrendevoli, coloro a' quali caleva di me avessero saputo piegare 427 16| che, dovendo tagliare una calza, ne riesca un sacco né un 428 27| farsetto si voglia azzuffar co' calzari, sì male gli stanno i panni 429 14| signore a talora che egli sarà calzolaio o barbieri, solo che egli 430 8 | letti e nelle più belle camere, e sedersi ne' più comodi 431 23| via non dèe ballare, ma caminare, con tutto che ogniuno non 432 28| femina o come sposa, et in camminando troppo dimenarsi disconviene. 433 16| ad Atene al re Teseo, per campare la persona (ché era seguitato 434 3 | dèesi l'uomo guardare di cantare, specialmente solo, se egli 435 6 | modi che alcuni usano: cioè cantarsi fra' denti o sonare il tamburino 436 22| sette passatoi~fu da un canto all'altro trapassato.~Ancora 437 28| come buono et ammaestrato cantore suole le false voci, tantosto 438 25| vecchiezza, e così vaneggeremmo canuti come noi facciamo bambini, 439 16| le persone con picciolo capitale fa grosso guadagno: tu farai 440 4 | un dono per sua parte, e caramente vi manda pregando che vi 441 9 | prendono in gradoonorecarezza che loro si faccia, a guisa 442 16| stimare che colui cui essi carezzano sia vano et arrogante et, 443 16| soleva dire che chi sa carezzar le persone con picciolo 444 16| come padre, si diede a carezzare la fanciulla; e, ravvedutosi 445 17| deono le cirimonie e le carezze a guisa che le meretrici 446 28| maggiore è il romore delle carra; tale gitta l'uno de' piedi 447 23| accidente cigolare come le carrucole fanno, né, mentre che l' 448 28| come noi veggiamo che due case ugualmente buone et agiate 449 18| la vittoria in sì fatti casi torna in danno, con ciò 450 22| sospetta, dicon più tosto le castagne, come che pure alcune, poco 451 19| ché, potendosi tenere nel castello di Laterina, vedendosi steccare 452 1 | la natura istessa ce ne castiga con aspra disciplina, privandoci 453 13| si disdirebbe al Sire di Castiglione: le maniere de' quali sono 454 8 | forestieri, come che egli grave castigo avesse meritato, avendo 455 16| ancora: -Vostro schiavo in catena-, non dèi esser tu più schifo 456 29| ché di vero fu buono e catolico secondo la loro falsa idolatria; 457 23| quelle persone che hanno una cattiva usanza e spiacevole, cioè 458 12| vasellamento dello spetial cattivello e trovando quale vòto e 459 29| ci fa sovenire di questi cavadenti che noi veggiamo salir su 460 4 | presente trattato. Costui, cavalcando col Conte, lo ebbe assai 461 8 | essere attesi a mangiare, a cavalcare, a giucare, a sollazzare. 462 21| è appunto il trotto del cavalier di madonna Orretta! E se 463 4 | perciò che gentilissimo cavaliere parea loro e di bellissime 464 20| loro quello che avenne al cavaliero di madonna Orretta. E se 465 25| come tu puoi vedere che i cavalli fanno, che molte volte - 466 24| di becco all'altro, così cavano costoro i ragionamenti di 467 19| Argenti nella loggia de' Caviccioli. Medesimamente non si dèe 468 11| donna mia è cotale...- -La Cecchina disse... Certo voi no 'l 469 5 | perché egli sia alquanto ceneroso), perciò che si dice che 470 19| tosto si vuol fuggire che cercare di esser tenuto beffardo, 471 9 | stavate- -Venga, e sì mi cerchi il polso!-: sono adunque 472 7 | volge a mirarli e fassi loro cerchio, come a coloro i quali pare 473 5 | la sospettione, quanto la certezza; e perciò procurino i famigliari 474 11| voi no 'l credereste del cervello ch'ella ha!-. Niuno è sì 475 23| anco dèi gridare, acciò ch tu non dimostri d'imbizzarrire 476 14| quelle solennità che i cherici usano d'intorno agli altari 477 24| è il favellare e lo star cheto ciascuno, quando la volta 478 18| noi alla schermaglia; e chiamanci per soprannome «Messer Vinciguerra», 479 25| la statua, pur «Regolo» chiamandola. Ora fosse piacer di Dio 480 8 | commendare, ché già non conveniva chiamar messer Domenedio che entrasse 481 14| fuori del convenevole, et a chiamarsi «padroni» e «signori» tra 482 8 | brigata: -A bell'ora mi chiamasti stamane!- -Guata qui, come 483 8 | teco, perciò che tu gli hai chiamati a letitia, et ora gli attristi; 484 16| dica villania, quando tu il chiami per lo suo nome, o che tu 485 14| poco, diciamo troppo, e chiamiamolo gentiluomo e signore a talora 486 10| voi «Vostra Signoria»? Io chiamo pur voi il «signor tale», 487 25| scultore, il quale per la sua chiara fama, sì come io credo, 488 25| e per mostrare anco più chiaramente la sua eccellenza, provedutosi 489 22| nome «enigma» et in più chiaro volgare si chiama «gergo»:~ 490 8 | moltiplicare in novelle con Chichibio per non turbare i suoi forestieri, 491 6 | che chiegghino, né possano chiedereappetire, alcuna delle 492 6 | infra di loro, non pare che chiegghino, né possano chiedere né 493 8 | acqua data alle mani, essi chieggono che loro sia portato da 494 8 | Non venisti meco alla chiesa; bestia, io non so a che 495 22| Umana carne al tuo virginal chiostro!~E come che Dante, sommo 496 19| vedendosi steccare intorno e chiudersi, incontinente il diede, 497 17| valore, e perciò che queste ciance s'imparano di fare assai 498 19| disdice il motteggiare et il cianciare.~ 499 16| riconoscendola (perciò che cieco era), non badò a salutar 500 14| servire. Sarebbono adunque le cierimonie non solo bugie, sì come


-1--cieri | cifer-gazuo | gener-nuoco | nuove-risci | risco-trapa | trapp-zuffa

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