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Giovanni Della Casa
Galateo ovvero de' costumi

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


-1--cieri | cifer-gazuo | gener-nuoco | nuove-risci | risco-trapa | trapp-zuffa

                                             grassetto = Testo principale
     Capitolo                                grigio = Testo di commento
501 22| favellare in gergo overo in cifera, con ciò sia che questi 502 30| straluna gli occhi e l'un ciglio lieva a mezzo la fronte 503 22| disse:~Che li pesi ~fan così cigolar le sue bilancie,~che se 504 23| riso o per altro accidente cigolare come le carrucole fanno, 505 29| costumi da tavernieri e da Cinciglioni. Invitar coloro che sono 506 23| sempre essere quegli che cinguetti, ma correggere il difetto 507 7 | cortissima poco più giù che la cintura. Perciò che, come aviene 508 13| volere o contendere co' circostanti, se eglino similmente sono 509 17| ci è un'altra maniera di cirimoniose persone, le quali di ciò 510 16| solo per questo, che l'un cittadino non ha così onorato l'altro 511 21| stava a casa nella via del Cocomero... no 'l conosceste voi? 512 20| madonna Aldruta, alzate la coda...»), né fingersi matto, 513 13| d'intorno al collo tante collane d'oro e tante anella in 514 28| non dèe farsi le calze di colori molto accesi, né molto vaghi, 515 25| servente o del cuoco che niuna colpa hanno di ciò, imperò che 516 16| non istia l'imporre et il comandare. Questa maniera di cirimonie 517 14| cirimonie: ma, poiché gli uomini cominciaron da principio a riverire 518 16| quali vorrebbon che altri cominciasse le lettere che si scrivono 519 24| di bocca a colui che gli cominciò e dicono essi; e sicuramente 520 4 | sia sommamente piacevole e commendabile, fuori solamente un atto 521 8 | fece, più sarebbe stato da commendare, ché già non conveniva chiamar 522 4 | bellissime maniere, molto lo commendarono et apprezzarono; se non 523 13| Giotto non meritasse quelle commendationi che alcun crede per aver 524 4 | avendo già il Conte preso commiato e dovendosi partir la matina 525 11| qual peccato assai sovente commise la nobile brigata del nostro 526 7 | usanze; come che forse meno commode o meno leggiadre che le 527 8 | camere, e sedersi ne' più comodi e più orrevoli luoghi, e 528 30| Non si vuol medesimamente comparir con la cuffia della notte 529 23| ciò, se tu procaccerai di compartire discretamente le cose che 530 18| consiglio e di tanto metter compenso alle bisogne altrui: nel 531 28| di meno il vendere et il comperare et il mercatantare ha luogo 532 23| maestro che insegni leggere e compitare a' fanciulli, né anco le 533 22| quelle accozzate insieme si compone quel favellare che ha nome « 534 25| costumi le sopra dette misure, componendone quasi visibile essempio 535 21| che le novelle si deono comporre et ordinare prima co' soprannomi 536 9 | come che forse ciò sia da comportare a coloro che per lungo spatio 537 23| isconciatura (ché bene mi comporteranno i forestieri questa parola, 538 28| delle cose che sono ben composte e ben divisate l'una con 539 6 | conceder loro questo atto del comunicare insieme; e ciò pare che 540 6 | Appetiscono adunque quello che può conceder loro questo atto del comunicare 541 5 | meno che fino al gomito, conciano in guisa le tovagliuole 542 22| fanciulla e l'amica che «la concubina di Titone»; e più dicevole 543 29| villani peccati, onde fu condannato nella persona, come che 544 28| amari, se altri non gli condisce di una cotale dolcezza, 545 30| soave sapore et acconcio fu condito per mano della Leggiadria 546 30| brigata sia, ché non si confà quello atto con quel luogo, 547 21| avenimento è tale che si confaccia a' loro costumi) che quello 548 21| molto conosciuta che si confacesse al tuo bisogno, sì dèi tu 549 16| gente minuta e mezzana si confanno quelle che i grandi usano 550 16| baroni d'alto affare, non si confarebbe per aventura né a' Lucchesi 551 28| d'un altro, e sopra tutto confarsi alla tua conditione, acciò 552 28| conoschi che si sarebbe più confatta al trombetto di Castruccio 553 28| Castruccio che ella non si confece a lui. E quantunque i re 554 18| sua vita col medico o col confessore e molto meno col giudice 555 12| toglieva un lattovaro e chi una confettione, e chi una cosa e chi altra, 556 16| apparenze. E sappi che io, non confidandomi della mia poca scienza, 557 16| lasciò dire, ma disse egli: -Confortati, Edipo, perciò che io non 558 18| che il non seguire i loro conforti non è altro che un volersi 559 23| dire arai, e guardera'ti di congiungere le cose difformi tra sé, 560 25| che in vedendo il buio si conosce quale è la luce et in udendo 561 20| del loro ingegno invano, conoscendosi a ciò poco destri, lasciano 562 9 | che siano ovunque vadano conoscenti et amici di ciascuno. Per 563 27| egli è più malagevole a conoscer quando altri erra in queste 564 20| alle maniere di molti, tu conoscerai agevolmente ciò che io ti 565 26| quelli che più acconci sono a conoscerle. E come che malagevolmente 566 14| antichi mostra che non le conoscessero, sì che non poterono porre 567 28| roba credo io che tu stesso conoschi che si sarebbe più confatta 568 21| avenuto alle persone che noi conosciamo (se l'avenimento è tale 569 21| intervenuto agli strani e non conosciuti da noi; e la ragione è questa: 570 12| quale, sì come tu puoi aver conosciuto, gli uomini non vogliono 571 17| corti loro, sforzandosi di consegnarle agli sventurati servidori 572 19| di festa e di riso e, per conseguente, di ricreatione, amiamo 573 25| presti che lo 'ntelletto, e conseguentemente meglio apprendiamo le cose 574 22| vogliono avere le sopra dette considerationi et alcune altre, le quali 575 22| della cucina; né alcuno considerato uomo direbbe che san Domenico 576 18| più savio di colui cui tu consigli, anzi un rimproverargli 577 18| sottili et intendenti e savii, consigliano e riprendono e disputano 578 22| alcuno. E certo io non ti consiglierei che tu lo volessi fare tuo 579 6 | con ciò sia che elle non consistano nelle maniere o ne' modi 580 3 | alle necessità naturali nel conspetto degli uomini; né, quelle 581 1 | come che l'esser liberale o constante o magnanimo sia per sé sanza 582 1 | similmente rade volte sono constretti a dimostrare il valore e 583 22| salvo se tu non fossi constretto da alcuna necessità, per 584 16| tanto, e tanto tempo si consuma, che 'l giudice in poco 585 28| ma il tempo le crea, e consumale altresì il tempo. Puossi 586 30| continuare occultamente consumano lo avere, così questi leggieri 587 7 | fosse aviso di essere in contado. E non solamente vogliono 588 13| ne' modi loro e così vanno contegnosi e con sì fatta prorogativa 589 28| dèe andarelento né sì contegnoso come femina o come sposa, 590 13| ciò significhi di volere o contendere co' circostanti, se eglino 591 28| Non si dèe adunque l'uomo contentare di fare le cose buone, ma 592 29| di robusto cielabro, che continenza di costumato uomo. E che 593 30| come le spese minute per lo continuare occultamente consumano lo 594 21| ma nel favellar disteso e continuato, il quale vuole essere ordinato 595 14| la tempera loro per lo continuo adoperarli che noi facciamo, 596 11| oneste cose. Né contra Diocontr'a' Santi, né dadovero né 597 30| talora di disprezzo, si contrafà cosa laida, sì come tu puoi 598 19| atti, come molti usano, contrafacendo gli scilinguati o zoppi 599 20| sconvenevoli, storcendo il viso e contrafacendosi, ché niuno dèe, per piacere 600 21| talvolta (se io non erro) si contrafacessero più che a donna o a gentiluomo 601 15| lusinghieri, i quali si contrafanno in forma d'amici, secondando 602 22| favellando con esso lui, né contrafarci a guisa di mastro Brufaldo, 603 18| Messer Vinciguerra», o «Ser Contraponi», o «Ser Tuttesalle», e 604 11| favellare delle cose molto contrarie al tempo et alle persone 605 26| che tu pure abbi qualche contrasegno dell'esser di lei, voglio 606 18| ogni parola e quistionano e contrastano, mostrano che male conoscano 607 25| all'appetito sviate e sanza contrasto seguendolo dovunque esso 608 11| a noi non istà bene di contristare gli animi delle persone 609 28| uguale prezzo se l'una averà convenevoli misure e l'altra le abbia 610 25| rispetto all'altro, acciò che convenevolmente fossero infra sé rispondenti. 611 27| opera e la persona, come si convenia di fare, perciò che la mente 612 22| guardando perché alquanto gli convenisse scostarsi per prenderlo 613 20| sì come per aventura non convennero gran fatto a messer Giovan 614 28| ama di esser piacevole in conversando con la gente il fuggire 615 16| usanze sia migliore, ma convienci ubidire non alla buona, 616 27| 27-~ ~Convienti adunque guardare etiandio 617 29| sanza che mostra che il convito non sia abondevole d'intromessi 618 5 | i piattelli o porgono la coppa, diligentemente si astenghino 619 16| Ma pur dice il giudice: -Copritevi!- E quegli, torcendosi due 620 16| faccende e di molto tedio. -Copritevi- dice il giudice impacciato, 621 23| più di quella, forse, il Corbaccio. Non voglio perciò che tu 622 23| chi t'ascolta tratti di corda. La voce non vuole esser 623 8 | avantaggiati dagli altri, e coricarsi ne' migliori letti e nelle 624 27| mostri di riprendergli e di correggerli; la qual cosa è di noia 625 25| pure è assai spesso vinta e corretta dall'usanza, ma vuolsi tosto 626 23| sentimento, ma lo trapassano e corrongli dinanzi a guisa di veltro 627 8 | delle monete, per quello che corrono. Niuna cosa è adunque da 628 29| peccato della loro terra corrotta di questo vitio, con ciò 629 25| maestra, potere di mutar le corrotte usanze e di sovenire e di 630 25| amaro sapore al gusto ancora corrotto; perciò che mentre noi viviamo 631 24| che si può attraversare al corso delle parole di colui che 632 8 | non di scandalo. Sì che cortesemente fece Currado Gianfigliazzi 633 17| soprabondano in parole et in atti cortesi per supplire al difetto 634 7 | tutti gli altri la portino cortissima poco più giù che la cintura. 635 18| così presto il: -Non fu così- e lo -Anzi sta come vi dico 636 8 | cosa è adunque da fare nel cospetto delle persone alle quali 637 19| Io vo' fare una beffa a costui-. Sì che quella medesima 638 7 | cioè il contradire nel costumar con le persone) non si dèe 639 11| teatri (come in quel tempo si costumava di fare), tirassero le lagrime 640 | cotesto 641 3 | gli racconta come ella covava la cenere sedendosi in su 642 18| ogniuno fugge il bue che cozza, e le persone schifano l' 643 28| nostro senno, ma il tempo le crea, e consumale altresì il 644 30| moltitudine loro la bella e buona creanza: per che non è da farsene 645 26| di ciascuna di loro paion create pure per uno stesso viso; 646 13| commendationi che alcun crede per aver egli rifiutato 647 4 | scientiato et oltre ad ogni credenza piacevole e ben parlante 648 11| disse... Certo voi no 'l credereste del cervello ch'ella ha!-. 649 29| pregio lo inebriarsi. Né crederò io mai che la temperanza 650 23| adunque di favellar pomposo: «Credesi per molti filosofanti...», 651 25| dovunque esso le torca, credono di ubidire alla natura, 652 13| bugiardi non solamente non sono creduti, ma essi non sono ascoltati, 653 28| fece una roba di sciamito cremesì, e dinanzi al petto un motto 654 21| stata da Gazuolo o anco da Cremona. Anzi, apparai io già da 655 25| ragione, che insieme con l'età cresce in noi, e, cresciuta, ne 656 24| parole né con gli atti, crollando il capo o torcendo gli occhi, 657 29| che si dichino le antiche croniche sopra ciò, io ringratio 658 8 | così il vedere che altri si cruccia turba noi.~ 659 10| riguardargli. I quali così si crucciano, se voi non foste così presto 660 28| come lussuria, avaritia, crudeltà e gli altri, de' quali alcuni 661 29| cotali non portino altresì il cucchiaio legato al collo! Non si 662 22| puzzo dell'olio e della cucina; né alcuno considerato uomo 663 30| medesimamente comparir con la cuffia della notte in capo, né 664 7 | o rasa, o che portano le cuffie o certi berrettoni grandi 665 25| duolsi della servente o del cuoco che niuna colpa hanno di 666 5 | quelle parti del corpo che si cuoprono, né pure farne sembiante, 667 19| per istizza o per alcuna cupidità, e niuno è che si adiri 668 28| sii messo il farsetto di Cupido, ma, quale ella si sia, 669 6 | mostrano che la persona sia non curante d'altrui. Oltre a ciò, non 670 16| bassa conditione si deono curare di usar molto solenni cirimonie 671 22| dimenticaste- o -Voi non vi curaste di attenermi la promessa-, 672 23| se mai alcuno di loro si curerà di legger queste ciancie). 673 11| Dio né contr'a' Santi, né dadovero né motteggiando si dèe mai 674 | dai 675 16| gli di' «messere» o gli dài del «voi» per lo capo. E 676 23| tutto che ogniuno non sappia danzare et andar sappia ogniuno ( 677 20| forte grasso e naticuto danzi o salti spogliato in farsetto.~ 678 12| che io a pochi soffera di dare orecchie), niuno me ne parve 679 8 | preste le vivande e l'acqua data alle mani, essi chieggono 680 10| ingiuria mortale; e se voi non date loro così ogni titolo appunto, 681 3 | frutto nel quale tu arai dato di morso. E non guardare 682 30| rimanghino, perciò che la dea Pallade -secondamente che 683 30| della Avenentezza. Ora, che debbo io dire di quelli che escono 684 24| ciancia sono spiacevoli e debbonsi fuggire, così nel favellare 685 17| non possono imparare, come deboli a tanto peso, e vorrebbono 686 14| proferiamo alle volte a tale per deditissimi servidori, che noi ameremmo 687 3 | ferro spiace agli orecchi, e dèesene l'uomo astenere più che 688 10| tavola- et -Ieri non vi degnaste di venir per me a casa, 689 4 | da voi ricevuto; il quale degnato vi siete di entrare e di 690 23| manterrai il grado e la degnità che si conviene a gentiluomo 691 | Deh 692 18| sì che non penano guari a deliberarsi, come quelli che pochi partiti 693 24| che altri proferisca loro denari, quasi eglino non ne abbiano 694 | dentro 695 8 | con sì fatto braccio, e deonsi più tosto pesare con la 696 8 | delle persone alle quali noi desideriamo di piacere, che mostri più 697 24| dèe più tosto agevolare il desiderio altrui che impedirlo. Per 698 29| volte cagione che quegli desini con poca libertà, perciò 699 25| ragione medesima, se noi le dessimo orecchie? Ma i sensi amano 700 12| rassomigliano a pensiero di ben desta che a visione di addormentata 701 30| oimé!- come villano che si desti al pagliaio. E chi fa strepito 702 20| segno e testimonianza della destrezza dell'animo e de' costumi 703 20| conoscendosi a ciò poco destri, lasciano stare di pur voler 704 14| solevano avere i titoli determinati e distinti per privilegio 705 4 | consiglio presi io da prima a dettar questo presente trattato. 706 19| nel comune favellare e nel dettare si prenda assai spesso l' 707 20| distesi da troppo migliori dettatori e maestri che io non sono, 708 14| più liberalmente usare i detti titoli e le altre significationi 709 23| lo instrumento che egli dettò latino che ad uom che ragioni 710 3 | spiacevole -come io ho detto- agli occhi et all'udire 711 16| lo suo nome, o che tu gli di' «messere» o gli dài del « 712 6 | cosa per la quale altri dia segno di poco amare o di 713 9 | rifiutano. -Messer tale m'impose dianzi che io vi salutassi per 714 18| non tu sia quegli che si dibatta e che sudi e trafeli: che 715 28| drieto simili lettere che diceano: «E' SARÀ COME DIO VORRÀ»: 716 15| cirimonie sono, come noi dicemmo, bugie e lusinghe false, 717 3 | la medesima cagione non è dicevol costume, quando ad alcuno 718 22| concubina di Titone»; e più dicevole è a donna, et anco ad uomo 719 22| attenne, non istà bene che tu dichi: -Voi mi mancaste della 720 22| poco se così è come noi diciamo- più tosto che dire: -Voi 721 17| dèe alcuno far giudice a dicidere chi è più nobile o chi meno. 722 13| braccia si schermiscono e difendono che ogni terzo passo è necessario 723 13| sottilissima quistione si sarebbe diffinita con molto manco parole et 724 12| potersi raccontare e con molta dilettatione e frutto ascoltare, perciò 725 18| Per la qual cosa non è dilettevol costume lo essere così voglioso 726 2 | nostre maniere sieno allora dilettevoli, quando noi abbiamo risguardo 727 30| detto da certi letterati- si dilettò un tempo di sonare la cornamusa, 728 25| cui ogni cibo, quantunque dilicato e soave, pare agro o salso, 729 5 | sospetto, et averle con ogni diligenza lavate e nette, sanza avervi 730 9 | saluti?- e -Messer cotale mi dimandò come voi stavate- -Venga, 731 30| gli cale d'altro; e chi dimena il capo e chi straluna gli 732 6 | ancora di quelli che così si dimenano e scontorconsi e prostendonsi 733 6 | tamburino con le dita o dimenar le gambe; perciò che questi 734 28| et in camminando troppo dimenarsi disconviene. Né le mani 735 12| che gl'idioti) si deono dimenticare e da noi insieme col sonno 736 22| tornò a mente- che - Voi vi dimenticaste- o -Voi non vi curaste di 737 6 | apprezzar coloro co' quali si dimora. Laonde poco gentil costume 738 16| macerate e rammorbidite dimorando nelle bocche degli uomini, 739 10| fragili, che il vivere e dimorar con esso loro niuna altra 740 4 | Conte Ricciardo, egli si dimorò più giorni col Vescovo e 741 25| che ottimamente gli sapea, dimostrando come misurar si dovessero 742 6 | perciò che, così facendo, dimostrano che poco gli apprezzino 743 9 | rispondere per dolce modo e dimostrarsi con ogniuno quasi terrazzano 744 19| cattività e della viltà da lui dimostrata, ché, potendosi tenere nel 745 25| questa cagione si dice che Diodato, sommo maestro di proferir 746 16| arà in uso di dire nelle dipartenze: -Signore, io vi bascio 747 26| e per aventura che quel dipintore che ebbe ignude dinanzi 748 22| come logori vestimenti, diposte o tralasciate, sì come spaldo 749 30| saranno per aventura molti che diranno queste medesime che io ho 750 22| vago della luna» che tu non diresti il drudo, avegna che amendue 751 4 | tosto ripreso cuore, disse: -Direte al Vescovo che, se tali 752 20| grado; da' quali, sì come da diritti e legitimi giudici, non 753 21| conosceste altri!- Un bel vecchio diritto, che portava la zazzera... 754 25| secondo quello si dovessero dirizzare e regolare le statue che 755 23| ciò non mi guarderò io di dirti quello che potrebbe parer 756 3 | quali appartengono, così il dirugginare i denti, il sufolare, lo 757 3 | se alcuno ci amasse, si dis[inn]amori: sì come testimonia 758 22| accorte, nominino assai spesso disavedutamente quello che se altri nominasse 759 2 | è zotico e scostumato e disavenente. Adunque, con ciò sia che 760 3 | rubini ti dovessero esser discesi dal cielabro, che sono stomachevoli 761 3 | solo, se egli ha la voce discordata e difforme; dalla qual cosa 762 23| bisogna che l'uomo non solo si discosti in ragionando dal versificare, 763 20| la qual cosa gli uomini discreti non guardano in ciò alla 764 12| schifata e rifiutata, fu la Discretione, la quale, sì come tu puoi 765 4 | Vescovo, chiamato un suo discreto famigliare, gli impose che, 766 28| ansa, le quali cose sono disdicevoli a così fatte persone. Né 767 28| stimo io che alla tua età si disdichino alcuni odoruzzi semplici 768 23| versi, ma a chi favella si disdicono sempre. E bisogna che l' 769 28| aventura converrebbe, si disdirà in Vinegia, perciò che questi 770 14| servidori, che noi ameremmo di diservire più tosto che servire. Sarebbono 771 15| tante volte adoperiamo come disleali e malvagi uomini: sì che 772 19| talvolta ciò ad onta et a disonore e prendene sdegno, sanza 773 16| più oltre lo hanno anco a dispetto. Perciò che le lusinghe ( 774 28| altra cagione, convien che dispiaccia altrui, con ciò sia che 775 26| ti calesse di lei, sì ti dispiacerebbe ella in ciò, che ella non 776 26| noia al tuo appetito, ma dispiacerebbeti per sé quello sconcio e 777 20| ciò alla volontà, ma alla disposition loro, e, provato che essi 778 13| tutti gli altri o biasimi o disprezzi; e lo sprezzar la gloria 779 18| consigliano e riprendono e disputano et inritrosiscono a spada 780 18| alcuna volta aviene che altri disputi invitato dalla compagnia, 781 25| essendo già di anni pieno, distese certo suo trattato et in 782 14| avere i titoli determinati e distinti per privilegio del Papa 783 17| con ciò sia che questa distintione di nobiltà così appunto 784 16| secolo, così debbiamo noi non disubidire a quello del nostro. E queste 785 25| sapea, anzi ripugnava, e divengono quasi virtuosi e prudenti 786 25| quale ella insegna, et a divenire suo domestico et ad esser 787 22| antiche tanto che elle siano divenute rance e viete, e, come logori 788 25| quanto si dèe credere che noi diverremmo migliori per gli ammaestramenti 789 19| intentione che l'uno ha diversa dall'altro, con ciò sia 790 30| di fare col viso simili diversi atti sconci; costoro conviene 791 16| il tempo no'l sofferisce, divien noioso atto e dèesi fuggire 792 18| assai spesso il caro amico e diviensi tedioso alle persone, sì 793 14| agli altari e negli ufficii divini e verso Dio e verso le cose 794 27| volute più tosto accozzare e divisare sotto quella quasi insegna 795 28| sono ben composte e ben divisate l'una con l'altra e tutte 796 25| ammaestramenti del suo trattato divisavano: e, come il libro avea nominato, 797 26| sconcio e sconvenevol modo e diviso atto.~ 798 11| proposta che egli fece piena di doglia e di morte a compagnia di 799 22| puntura et alcun veneno di doglienza e di villania; sì che coloro 800 4 | con lieto viso gli venne dolcemente così dicendo: -Signor mio, 801 19| aventura, prenderebbe cruccio e dolore. E come che io nella mia 802 11| pestilentie, né di altra dolorosa materia si faccia mentione 803 11| da principio trovate le dolorose favole che si chiamarono 804 20| perché non il barba ... domani?!-: i quali, come tu puoi 805 22| considerato uomo direbbe che san Domenico fu «il drudo della teologia» 806 9 | se non fosse che l'una è domestica e l'altro salvatico. E sappi 807 28| lappole fra le erbe dolci e domestiche degli orti; e perciò sono 808 18| arrischi di avere la costoro domestichezza, perciò che ciascuno ama 809 4 | con alcuno de' suoi più domestichi, proposero che fosse da 810 9 | forestiero»; sì come i domestici uomini, per lo contrario, 811 23| Io non dissi bene- né -Domin, ch'io lo dica!-; né a scilinguare 812 29| non piace a colui a chi è donato, sanza che mostra che il 813 24| E non so io indovinare donde ciò proceda, che chi meno 814 | dopo 815 22| per le mani saranno non di doppio intendimento, ma semplici, 816 6 | ragionamenti, sanza che chi dorme, massimamente stando a disagio, 817 12| acuto ingegno. Al quale, dormendo egli, pareva di sedersi 818 6 | usare, cioè di volentieri dormirsi colà dove onesta brigata 819 12| scientiati sono, etiandio quando dormono, migliori e più savi che 820 1 | adietro coloro che erano dotati di quelle più nobili e più 821 8 | Roma un valoroso uomo e dotato di acutissimo ingegno e 822 25| mansueti et oltre a ciò quasi dotti e costumati, perciò che 823 26| altre volte ne intesi da un dotto e scientiato uomo, vuole 824 18| Tuttesalle», e talora «il Dottor Sottile». E se pure alcuna 825 16| scarsi, ma non però sì che, dovendo tagliare una calza, ne riesca 826 4 | il Conte preso commiato e dovendosi partir la matina vegnente, 827 8 | il grifo, e par loro di dovere essere attesi a mangiare, 828 3 | come questo pute!-; anzi doverebbon dire: -Non lo fiutate, perciò 829 5 | quel nobile Vescovo, ma doverebbono essere scacciati per tutto 830 17| le opere, gli uomini non dovergli poter sofferire. E nel vero 831 26| imaginando che tale e così unita dovesse essere la bellezza di Venere. 832 18| vuole esser vermiglio- e -Dovreste usare del tal lattovaro 833 25| sanza contrasto seguendolo dovunque esso le torca, credono di 834 13| cose, non ben bene loro dovute, usurpano. Per la qual cosa 835 13| essendo loro manifestamente dovuto il primo luogo et il più 836 28| egli sempre si vestì di drappi verdi. Debbiamo adunque 837 6 | questa cagione medesima il drizzarsi ove gli altri seggano e 838 19| usanza il fare arte così dubbiosa e sospettosa. E più tosto 839 25| memoria i fallaci sentieri e dubbiosi che chi si tenne pure per 840 1 | Per la qual cosa niuno può dubitare che a chiunque si dispone 841 28| molta gloria e trionfo, Duca di Lucca e di Pistoia e 842 19| a ciascuno naturalmente duole di errare e di essere ingannato. 843 25| soave, pare agro o salso, e duolsi della servente o del cuoco 844 16| fare il debito mio...-, e dura questa battaglia tanto, 845 8 | con esso loro non si può durare in guisa alcuna, perciò 846 25| forse alquanto naturalmente duri e rozzi, et ammollirgli 847 25| molti ne andrebbono con duro trotto, et egli insegna 848 29| Socrate, per ciò che egli durò a bere tutta una notte quanto 849 | ebbero 850 | ebbi 851 29| maestro quale è il vino e l'ebrezza. Il siniscalco da sé non 852 14| Illustrissimo signor tale» e «lo Eccellentissimo signor cotale», e similmente 853 1 | e gentili hanno forza di eccitare la benivolenza di coloro 854 14| con le opere e con gli effetti abbassata et avilita, è 855 2 | esso loro e quali siano da eleggersi. Diciamo adunque che ciascun 856 29| abbandonarsi sopra la mensa, né lo empiersi di vivanda amendue i lati 857 11| difetto di scelerato uomo et empio, ma egli è ancora vitio 858 22| quel favellare che ha nome «enigma» et in più chiaro volgare 859 4 | quale degnato vi siete di entrare e di soggiornar nella sua 860 8 | chiamar messer Domenedio che entrasse per lui mallevadore delle 861 4 | che intendente signore era- avveduto et avutone consiglio 862 29| apposti molti articoli di eresia et altri villani peccati, 863 22| biasimarlo o riprenderlo: -Noi errammo la via- e -Noi non ci ricordammo 864 11| maninconose, e più tosto tacersi. Errano parimente coloro che altro 865 24| alcuno parli molto sanza errar molto, ma perché ancora 866 22| più tosto che dire: -Voi errate!- o -E' non è vero!- o - 867 22| anzi si dèe far comune l'error proprio dello amico, e prenderne 868 28| mostrarti i peccati, ma gli errori, degli uomini, non dèe esser 869 19| il quale amava cotanto Eschine che egli stesso avea di 870 21| vuole essere ordinato e bene espresso e rappresentante i modi, 871 | essa 872 13| avilirsi, né fuori di modo essaltarsi, ma più tosto è da sottrarre 873 18| quelli che pochi partiti da essaminare hanno alle mani; ma, come 874 4 | risguardato alle vostre maniere et essaminatole partitamente, niuna ne ha 875 25| le cose singolari e gli essempi che le generali et i sillogismi ( 876 25| componendone quasi visibile essempio e materiale statua, non 877 | essendosi 878 5 | nobili servidori, i quali si essercitano nel servigio della tavola, 879 | esserne 880 22| della tela» più tosto che l'estremità. E so io bene che, se alcun 881 6 | febre in quell'ora: segno evidente che quella brigata con cui 882 16| potuto sbrigarsi di ogni sua faccenda quella mattina. Adunque, 883 16| sono di grande sconcio alle faccende e di molto tedio. -Copritevi- 884 29| sputare e, se pure si fa, facciasi per acconcio modo. Io ho 885 | facemmo 886 12| loro con tanta affettione e facendone sì gran maraviglia che è 887 25| ritenuto nella memoria i fallaci sentieri e dubbiosi che 888 29| catolico secondo la loro falsa idolatria; ma certo perché 889 29| nella persona, come che falsamente, ché di vero fu buono e 890 25| quale per la sua chiara fama, sì come io credo, fu chiamato 891 22| quando e' disse:~Che li pesi ~fan così cigolar le sue bilancie,~ 892 26| ebbe ignude dinanzi a sé le fanciulle calabresi, niuna altra cosa 893 11| donna e la balia loro: -Il fanciullo mio mi fece ieri sera tanto 894 8 | non rifinano di garrire a' fanti loro e di sgridargli, e 895 13| debbiamo de' nostri beni, né farcene beffe, ché l'uno è rimproverare 896 16| torrebbe di quello di lui e farebbegli oltraggio et ingiuria, nominandolo 897 | faremo 898 3 | calcagna e tossiva et isputava farfalloni. Sconvenevol costume è anco, 899 4 | Conte, come che temessero di fargliene noia. Per la qual cosa, 900 25| vuolsi tosto incominciare a farsele incontro et a rintuzzarla 901 | farsene 902 7 | ciascuno si volge a mirarli e fassi loro cerchio, come a coloro 903 24| come il soverchio dire reca fastidio, così reca il soverchio 904 10| dimorare con sì fatte persone fastidiose, l'amicitia delle quali 905 4 | un atto difforme che voi fate con le labra e con la bocca, 906 19| alcun modo menare questa faticosa vita mortale del tutto sanza 907 25| nocivo, ma il bene, sempre faticoso e di amaro sapore al gusto 908 22| Beatrice, quando disse:~L'alto fato di Dio sarebbe rotto~Se 909 30| di quelli che muovono sì fattamente le mani come se essi ti 910 25| gli asini o forse i porci favellassero, io credo che non potrebbon 911 13| né meno come s'eglino non favellassino, ma soffiassino. E sappi 912 25| e di questi abbiamo noi favellato fin ad ora.~ 913 24| uomini, ma molte nationi favellatrici e seccatrici sì, che guai 914 23| di sopra, cioè se tu non favellerai di materiavile, né frivola, 915 22| di cose alte e nobili si favelli; e per questa cagione forse 916 6 | ove gli altri seggano e favellino e passeggiar per la camera 917 11| principio trovate le dolorose favole che si chiamarono tragedie, 918 30| orecchio? E di chi porta il fazzoletto in bocca? O di chi l'una 919 6 | che pare che li pigli la febre in quell'ora: segno evidente 920 28| che si disdirebbe ad ogni feminetta, anzi ad ogni meretrice, 921 13| tante anella in dito e tanti fermagli in capo e su per li vestimenti 922 18| avanzi et ad altri manchi. E fermamente sono alcuni che così vagheggiano 923 29| cotal pruova della nostra fermezza e per avezzarci a resistere 924 24| di molto bere alle loro feste e d'inebriarsi soglion cacciare 925 3 | degli uomini le cose laide o fetide o schife o stomachevoli, 926 5 | non amano di sentire il fiato altrui, quantunque cattivo 927 22| mani alzò con amendue le fiche,~disse il nostro Dante, 928 1 | come gli uomini temono le fiere salvatiche e di alcuni piccioli 929 25| altri animali ancora più fieri di questi si sottomettono 930 16| sentendo favellare una sua figliuola et alla voce riconoscendola ( 931 22| alle fattezze» che «alla figura» o «alla imagine»; e meglio 932 21| al tuo bisogno, sì dèi tu figurare il caso in altro paese et 933 19| scherzo, come che a madonna Filippa da Prato molto giovassino 934 19| Biondello poté sapere da messer Filippo Argenti nella loggia de' 935 23| filosofanti...», e tale è tutto il Filocolo e gli altri trattati del 936 23| pomposo: «Credesi per molti filosofanti...», e tale è tutto il Filocolo 937 22| sdegnoso e, quasi, a guisa di filosofo, mal gratioso, non ben sapeva 938 11| si può scusare il nostro Filostrato della proposta che egli 939 23| scoperto studio mettendole in filza, et, oltre a ciò, se tu 940 18| cosa vogliono dar sentenza finale, e porre a ciascuno la legge 941 18| cotali pillole-; e mai non finano di riprendere, né di correggere. 942 20| alzate la coda...»), né fingersi matto, né dolce di sale, 943 7 | vogliono i vestimenti essere di fini panni, ma si dèe l'uomo 944 24| del loro ragionamento, non finiscono per ciò, anzi, o ridicono 945 3 | degli uomini; né, quelle finite, rivestirsi nella loro presenza; 946 23| ben seguendo false~e:~Del fiorir queste inanzi tempo tempie;~ 947 16| e pompose, trapportate a Firenze, come i panni del grande 948 3 | meno il porgere altrui a fiutare alcuna cosa puzzolente, 949 3 | mangiare, per cagion di fiutarla; anzi non vorre' io che 950 12| liquore, il quale molti fiutarono, ma assaggiare non fu chi 951 3 | anzi non vorre' io che egli fiutasse pur quello che egli stesso 952 3 | doverebbon dire: -Non lo fiutate, perciò che pute-. E come 953 1 | amandoti io assai, come io fo, ho proposto meco medesimo 954 5 | scaldare pera d'intorno al focolare, o arrostito pane in su 955 30| a suo diletto sopra una fonte, si specchiò nell'acqua 956 6 | fa chi, tratte fuori le forbicine, si tutto a tagliarsi 957 19| parole, come fece messer Forese da Rabatta, delle fattezze 958 14| noi non è originale, ma forestiera e barbara, e da poco tempo 959 23| favellare che non abbi prima formato nell'animo quello che tu 960 25| marmo, con lunga fatica ne formò una statua così regolata 961 23| che noi non ci possiamo fornire né di spedita lingua né 962 1 | parte, sì come tu vedi, fornito, cioè questa vita mortale, 963 1 | loro; ma la giustitia, la fortezza e le altre virtù più nobili 964 29| avezzarci a resistere alle forti tentationi e a vincerle: 965 22| fede!-, salvo se tu non fossi constretto da alcuna necessità, 966 3 | prima fatto, se essi se ne fossino ricordati. Et ho io sentito 967 22| all'orlo dell'acqua d'un fosso~Stan li ranocchi pur col 968 | foste 969 6 | alcuni usano: cioè cantarsi fra' denti o sonare il tamburino 970 10| che sono tanto teneri e fragili, che il vivere e dimorar 971 29| pericoli della morte fa l'uomo franco e sicuro, così lo avezzarsi 972 22| così sarai inteso e non franteso, sì come noi Fiorentini 973 16| nobili, che non si pascono di frasche e di apparenze. E sappi 974 11| raccontino adunque le prediche di frate Nastagio alle giovani donne, 975 15| dice per utilità propria è fraude e peccato e disonesta cosa, 976 22| che se noi dicessimo «il freddo»; e «la carne soverchio 977 3 | stropicciar pietre aspre et il fregar ferro spiace agli orecchi, 978 5 | stomachevole a vedere; et anco il fregarle al pane che egli dèe mangiare, 979 29| istà medesimamente bene a fregarsi i denti con la tovagliuola 980 28| leggiadra, né molto molto fregiata, acciò che non si dica che 981 28| perciò che questi così fregiati e così impennati et armati 982 21| ascoltano e sono vogliosi e frettolosi di sentire quello avenimento, 983 29| loro ragioni sieno assai frivole. E troviamo che gli uomini 984 20| sillabe ne' vocaboli per frivoli modi e sciocchi; et altri 985 1 | aventura potrebbe a molti parer frivolo: cioè quello che io stimo 986 6 | messer tale?- (e tuttavia vi frugano col gomito).~ 987 24| nave spinta dalla prima fuga per calar vela non s'arresta, 988 22| a ciò ciascun gentiluomo fuggir di dire le parole meno che 989 11| e molti troverai che si fuggiranno di dove si parli di Dio 990 9 | farebbono gran senno a fuggirsi dalla gente.~ 991 22| aspere e ruvide, e così è fuggito il loro consortio come si 992 11| porlo in alcun luogo al fumo. Per la qual cosa in niuna 993 5 | tromba o soffiassero nel fuoco, non mangiare, ma trangugiare: 994 17| di usar cirimonie assai fuora del convenevole, lo fanno 995 | furon 996 11| nota che il parlar di Dio gabbando non solo è difetto di scelerato 997 4 | ancora è) chiamato messer Galateo, a petition del quale e 998 28| che tu porti le calze di Ganimede o che tu ti sii messo il 999 8 | dica, e mai non rifinano di garrire a' fanti loro e di sgridargli, 1000 21| madre di lui fosse stata da Gazuolo o anco da Cremona. Anzi,


-1--cieri | cifer-gazuo | gener-nuoco | nuove-risci | risco-trapa | trapp-zuffa

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