-1--cieri | cifer-gazuo | gener-nuoco | nuove-risci | risco-trapa | trapp-zuffa
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
1001 9 | persone, perciò che egli genera non piacere né benivolenza,
1002 21| Grimaldi, se tale sarà la generale openione che la tua contrada
1003 7 | Costoro adunque co' loro modi generano sospetto negli animi delle
1004 29| ingordamente che perciò si generi singhiozzo o altro spiacevole
1005 21| esser di messer Erminio in Genova. E se nella terra ove tu
1006 4 | scientiati. E perciò che gentilissimo cavaliere parea loro e di
1007 29| fece una sottil misura per geometria, che nulla errò, sì che
1008 16| passo il secolo a vivere di ghiande. Sono da osservare etiandio
1009 17| tal maniera di persone un ghigno, et alla cotale un riso;
1010 22| sì come è a dire Con lui giacque e Della sua persona gli
1011 | giammai
1012 4 | fu messer Giovanni Matteo Giberti, il quale fra gli altri
1013 4 | Ricciardo, egli si dimorò più giorni col Vescovo e con la famiglia
1014 30| Avenne che, sonando ella un giorno a suo diletto sopra una
1015 1 | delle maniere e delle parole giovano non meno a' possessori di
1016 19| madonna Filippa da Prato molto giovassino le piacevoli risposte da
1017 25| stare e di correre e di girare e di saltare insegna egli
1018 28| romore delle carra; tale gitta l'uno de' piedi in fuori,
1019 30| mani l'una con l'altra, né gittar sospiri e metter guai, né
1020 28| scagliare le braccia, né gittarle, sì che paia che l'uom semini
1021 30| col viso, se ne vergognò e gittò via quella cornamusa; e
1022 7 | portino cortissima poco più giù che la cintura. Perciò che,
1023 8 | mangiare, a cavalcare, a giucare, a sollazzare. Alcuni altri
1024 2 | pare più tosto buffone o giucolare, o per aventura lusinghiero,
1025 9 | farsi ben volere, lo puoi giudicare tu stesso agevolmente, poscia
1026 13| brigata alle mani qualora si giugne ad alcun uscio, perciò che
1027 29| prender non solamente in giuoco, ma etiandio in pregio lo
1028 8 | imperiare et essercitare sua giurisdittione; la qual cosa niuno suol
1029 1 | favellare con esso loro; ma la giustitia, la fortezza e le altre
1030 | gliene
1031 13| dagli altri stimato, è un gloriarsi et onorarsi sopra tutti
1032 22| racconterebbe che i Santi gloriosi avessero dette così vili
1033 19| scilinguati o zoppi o qualche gobbo. Similmente chi si ride
1034 14| istratio, sì come il bere et il godere si nominano per beffa «trionfare».
1035 23| che così sono vogliosi e golosi di dire che non prendono
1036 28| sono vili (come lo essere goloso e lo inebriarsi), alcuni
1037 30| la bocca o gli occhi o di gonfiar le gote e di soffiare o
1038 5 | vivande? E con ambedue le gote gonfiate, come se essi sonassero
1039 29| bocca sì che le guance ne gonfino; e non si vuol fare atto
1040 18| stretti e verso le persone il governo e regimento delle quali
1041 1 | sono pervenuti ad altissimi gradi, lasciandosi lunghissimo
1042 2 | imaginatione cose male da lei gradite, e similmente ciò che lo '
1043 19| innanzi procedessi nella grammatica, pur mi voglio ricordare
1044 28| Bavero, per leggiadria e grandigia si fece una roba di sciamito
1045 3 | alcuni soglion fare con grandissima instantia, pure accostandocela
1046 16| forze della usanza sono grandissime, come io dissi, e voglionsi
1047 17| e di questi troverai tu grandissimo numero. Alcuni altri sono
1048 20| fece ugner le mani con la grascia di San Giovan Boccadoro-
1049 22| e «la carne soverchio grassa stucca» che se noi dicessimo
1050 30| cotali risa sciocche, né anco grasse o difformi, né rider per
1051 20| scherzi, o che alcuno forte grasso e naticuto danzi o salti
1052 4 | Vostra Signoria infinite gratie dell'onore che egli ha da
1053 1 | cagion della loro piacevole e gratiosa maniera solamente; dalla
1054 22| è a dire: ~E lascia pur grattar dove è la rogna,~che sono
1055 5 | deono per alcuna conditione grattare il capo né altrove dinanzi
1056 29| 29-~ ~Non istà bene grattarsi sedendo a tavola, e vuolsi
1057 20| alcuna grave villania sia gravemente punito; e forse che si conveniva
1058 16| fino in terra con molta gravità, risponde: -Priego Vostra
1059 29| usanza stata nelle parti di Grecia, e come che essi lodino
1060 16| dire che un solenne uomo greco, gran versificatore, soleva
1061 21| proferendo sarà messer Erminio Grimaldi, se tale sarà la generale
1062 28| le calze, e chi scuote le groppe e pavoneggiasi: le quai
1063 13| secondo il mio poco sapere, grossamente, e son certo che la Signoria
1064 28| avesse o troppo sottili o grosse fuor di modo, o forse torte,
1065 26| occhi per aventura molto grossi e rilevati, e 'l naso picciolo
1066 22| trovare altro vocabolo, non guardando perché alquanto gli convenisse
1067 20| gli uomini discreti non guardano in ciò alla volontà, ma
1068 29| e vuolsi in quel tempo guardar l'uomo più che e' può di
1069 29| spatio! Debbiamo etiandio guardarci di prendere il cibo sì ingordamente
1070 23| cose che tu a dire arai, e guardera'ti di congiungere le cose
1071 23| non per le strade!). Tu ti guarderai adunque di favellar pomposo: «
1072 24| loro, perciò che, se tu guardi bene, niuna cosa muove l'
1073 24| gli uomini costumati si guardino, e spetialmente poco sapendo,
1074 11| piangendo, della loro infirmità guarissero. Ma, come ciò sia, a noi
1075 7 | nelle tue contrade abbia la guarnaccia lunga fino in sul tallone,
1076 14| perduto il loro vigore, e guasta, come il ferro, la tempera
1077 30| leggieri peccati di nascosto guastano col numero e con la moltitudine
1078 22| debbiam noi per questo guastar la nostra loquela in favellando
1079 24| fatto, non istà bene di guastargliele, né di dire che tu lo sai,
1080 8 | scandaleza la brigata e guastasene la conversatione, e maggiormente
1081 24| che quando improviso gli è guasto la sua voglia et il suo
1082 8 | mi chiamasti stamane!- -Guata qui, come tu nettasti ben
1083 7 | tutta la gente si rivolge a guatar pur lui; così interviene
1084 3 | aprire il moccichino e guatarvi entro, come se perle o rubini
1085 21| contrada arà di lui, quale a Guglielmo Borsieri fu detto esser
1086 25| rinvolta, con la quale si gusta, e non quella del cibo:
1087 22| passasse, e tal vivanda~Fosse gustata sanza alcuno scotto~Di pentimento...,~
1088 2 | similmente ciò che lo 'ntelletto have a schifo, spiace e non si
1089 27| prendene piacere e diletto: ma holle volute più tosto accozzare
1090 12| gentiluomo romano, e non mica idiota né materiale, ma scientiato
1091 29| catolico secondo la loro falsa idolatria; ma certo perché egli beesse
1092 18| suo poco sapere e la sua ignoranza. Per la qual cosa non si
1093 26| quel dipintore che ebbe ignude dinanzi a sé le fanciulle
1094 14| altri, diciamo loro «lo Illustrissimo signor tale» e «lo Eccellentissimo
1095 26| lei si pose a ritrarre, imaginando che tale e così unita dovesse
1096 23| linguaggio; come è a dire:~Imagini di ben seguendo false~e:~
1097 23| acciò ch tu non dimostri d'imbizzarrire perciò che ti sia convenuto
1098 5 | ma trangugiare: i quali, imbrattandosi le mani poco meno che fino
1099 5 | la tovagliuola ne rimanga imbrattata, perciò che ella è stomachevole
1100 22| dove è la rogna,~che sono imbrattate della feccia del volgar
1101 10| loro niuna altra cosa è che impacciarsi fra tanti sottilissimi vetri:
1102 8 | questa stamane?- e tengono impacciata tutta la brigata, sì come
1103 13| ancora si richiede tenere impacciati gli orecchi e la mente di
1104 16| Copritevi- dice il giudice impacciato, al quale manca il tempo;
1105 25| udendo il silentio sì si impara che sia il suono, sì potrai
1106 17| le cose gravi non possono imparare, come deboli a tanto peso,
1107 24| somiglianti) che tendono ad impedir la voglia e l'appetito altrui
1108 24| il desiderio altrui che impedirlo. Per la qual cosa, se alcuno
1109 17| uomini, perciò che per loro s'impedisce altrui il vivere a suo senno,
1110 28| questi così fregiati e così impennati et armati non istanno bene
1111 16| lettere che si scrivono agl'imperadori et ai re a questo modo,
1112 8 | sia cosa che ciò fare è un imperiare et essercitare sua giurisdittione;
1113 24| trapportati da un certo impeto scorrono e, mancata la materia
1114 23| inghiottiraile appiccate et impiastricciate insieme l'una con l'altra;
1115 16| quelli che male possono impiegar in cose vane il pensiero.
1116 22| amendue questi vocaboli importino «lo amante», e più convenevol
1117 18| parere de' più o de' più importuni e loro lasciare il campo,
1118 16| liberamente, ma ci sono imposte dalla legge, cioè dall'usanza
1119 4 | usata verso di lui, mi ha imposto che io vi faccia un dono
1120 18| questo commettono coloro che imprendono a correggere i difetti degli
1121 22| come uomo alquanto ritroso- imprese a dire cosa malagevole ad
1122 28| hanno i capelli e la barba inanellata col ferro caldo, e 'l viso
1123 14| padroni» e «signori» tra loro, inchinandosi e storcendosi e piegandosi
1124 25| la natura, ove che ella inchini o caggia alcuna volta. Ma
1125 29| in questo luogo più per incidenza che perché l'ordine che
1126 1 | contrario i zotichi e rozzi incitano altrui ad odio et a disprezzo
1127 22| quello che tu intendi d'incolparlo, anzi si dèe far comune
1128 1 | più convenevol tempo, io incomincerò da quello che per aventura
1129 1 | Con ciò sia cosa che tu incominci pur ora quel viaggio del
1130 13| ultimo grado; et è una fatica incomparabile a sospingerli oltra, però
1131 8 | di meno a lui non parea d'incontrar mai persona che da più fosse,
1132 3 | grado, ma diamo ancora alcun indicio cattivo di noi medesimi,
1133 13| sì attraversano e tornano indietro, e sì con le mani e con
1134 13| miseria: la qual cosa dispiace indifferentemente a ciascuno. Non dèe adunque
1135 2 | quali tu usi, et a quello indirizzargli; e ciò si vuol fare mezzanamente,
1136 24| modestia lo nieghi. E non so io indovinare donde ciò proceda, che chi
1137 22| innanzi che si dice il farsi indrieto, allora apparirebbe la disonestà
1138 25| la noia hanno in odio et indugianla, e perciò schifano anco
1139 8 | che eglino sempre sono l'indugio, lo sconcio et il disagio
1140 16| et alla nostra, e con gli infaccendati mozzarle del tutto o almeno
1141 11| ché, se pure alcuno è che infermi per vaghezza di lagrimare,
1142 16| ammalato anco noi e di questa infermità e di molte altre. Per la
1143 25| noi simili al poverello infermo, cui ogni cibo, quantunque
1144 16| purché colui non sia d'infima conditione, di niente gli
1145 13| loro alcuni che si mostrano infimi e vili; et essendo loro
1146 4 | rende a Vostra Signoria infinite gratie dell'onore che egli
1147 11| eglino, piangendo, della loro infirmità guarissero. Ma, come ciò
1148 13| terzo passo è necessario ingaggiar battaglia con esso loro
1149 15| non per piacerci, ma per ingannarci. E quantunque sì fatto vitio
1150 20| motti che inganni, e lo ingannare, sì come sottil cosa et
1151 20| altra cosa sono i motti che inganni, e lo ingannare, sì come
1152 4 | Vescovo e pregandovi che voi v'ingegniate del tutto di rimanervene
1153 23| né anco le masticherai né inghiottiraile appiccate et impiastricciate
1154 19| si faccia schernendo che ingiuriando, con ciò sia che le ingiurie
1155 19| del tutto: sì che dello ingiuriato si fa alcuna stima e dello
1156 24| vòto. Et alcuni altri tanta ingordigia hanno di favellare che non
1157 18| e non si vuol essere sì ingordo della dolcezza del vincere
1158 19| mai persona, quantunque inimica, perché maggior segno di
1159 10| querele asprissime e le inimicitie mortali nascono di presente: -
1160 9 | il che suol fare l'uno inimico all'altro, e non gli amici
1161 3 | alcuno ci amasse, si dis[inn]amori: sì come testimonia
1162 30| in su le dita? E di altre innumerabili sciocchezze? le quali né
1163 18| riprendono e disputano et inritrosiscono a spada tratta, et a niuna
1164 22| di me e direbbe che io t'insegnassi di favellare in gergo overo
1165 23| non a guisa di maestro che insegni leggere e compitare a' fanciulli,
1166 3 | soglion fare con grandissima instantia, pure accostandocela al
1167 23| che legga in volgare lo instrumento che egli dettò latino che
1168 14| parole, né con quel rigore intenderle. E che ciò sia vero lo dimostra
1169 22| seppi dire- che -Voi non m'intendete- e -Pensiamo un poco se così
1170 22| etiandio in quello che tu intendi d'incolparlo, anzi si dèe
1171 30| potrebbon tutte raccorre, né io intendo di mettermi alla pruova:
1172 19| fosse il proponimento e la intentione che l'uno ha diversa dall'
1173 21| un avenimento nel quale intervenghino molti, non dèi dire: -Colui
1174 21| costumi) che quello che è intervenuto agli strani e non conosciuti
1175 22| corpo, perciò che così sarai inteso e non franteso, sì come
1176 30| ne avessi, affinché chi intigne teco nel medesimo piattello
1177 24| sconcio a chi favella che lo intoppare ne' sassi a chi va. Tutti
1178 23| comune e non aviluppate et intralciate in qua et in là, come molti
1179 29| convito non sia abondevole d'intromessi o non sia ben divisato,
1180 18| appresso. Ma il più della gente invaghisce sì di se stessa, che ella
1181 20| le forze del loro ingegno invano, conoscendosi a ciò poco
1182 16| semplice sì che agevole sia d'invescarlo e prenderlo. E le cirimonie
1183 2 | al nostro diletto, se noi investigheremo quali sono quelle cose che
1184 29| caglia di colui cui essi invitano, sono etiandio molte volte
1185 29| tavernieri e da Cinciglioni. Invitar coloro che sono a tavola
1186 29| si dèe fare; e, se altri invitarà te, potrai agevolmente non
1187 28| salutifere, non piacerebbono agl'invitati se elle o niun sapore avessero
1188 18| aviene che altri disputi invitato dalla compagnia, si vuol
1189 29| si ponga a tavola per suo invito: ma sono alle volte i famigliari
1190 24| coloro che altri, e non egli, invitò. E vuolsi stare attento,
1191 18| lo -Anzi sta come vi dico io-, né il metter sù de' pegni,
1192 24| arai aperto la bocca per isbadigliare et alcuno te la tura con
1193 19| uccellare ciascuno, non per ischerno, né per disprezzo, ma per
1194 22| nostre donne, anzi, per ischifare quella parola sospetta,
1195 23| ragionamenti parto e non isconciatura (ché bene mi comporteranno
1196 14| e non di meno, per non iscostarci dal costume degli altri,
1197 12| gran maraviglia che è un isfinimento di cuore a sentirli; massimamente
1198 22| sciorinare i panni» e non ispandere; et i moncherini e non le
1199 3 | si fosse), il quale, per ispegnere l'amore onde messer Giovanni
1200 1 | tanto queste in numero et in ispessezza avanzano quelle: e potre'
1201 16| più tosto accennarle che isprimerle (il che i cortigiani di
1202 22| udire, che perché egli la isprimesse male. Niun puote, adunque,
1203 3 | le calcagna e tossiva et isputava farfalloni. Sconvenevol
1204 29| nationi così sobrie che non isputavano già mai: ben possiamo noi
1205 16| E le cirimonie vane et isquisite e soprabondanti sono adulationi
1206 14| e nominandosi con titoli isquisiti, e basciandosi le mani come
1207 11| molto sottile né troppo isquisito, perciò che con fatica s'
1208 28| impennati et armati non istanno bene in quella veneranda
1209 22| che così pare che le cose istesse si rechino in mezzo e che
1210 16| signoria, quasi a lui non istia l'imporre et il comandare.
1211 8 | superbia non è altro che il non istimare altrui, e (come io dissi
1212 29| me pare il contrario et istimo che le loro ragioni sieno
1213 19| ingiurie si fanno o per istizza o per alcuna cupidità, e
1214 11| né a tavola si raccontino istorie maninconose, né di piaghe
1215 23| orecchie: et anco si può con istudio scemare il vitio della natura.
1216 | ivi
1217 3 | testimonia lo spirito del Labirinto (chi che egli si fosse),
1218 4 | difforme che voi fate con le labra e con la bocca, masticando
1219 11| costumava di fare), tirassero le lagrime agli occhi di coloro che
1220 23| uno era Padovano e l'altro laico,~e se tu non parlerai sì
1221 3 | presenza degli uomini le cose laide o fetide o schife o stomachevoli,
1222 28| e lo inebriarsi), alcuni laidi (come lo essere lussurioso),
1223 28| anzi paiono quasi ortica o lappole fra le erbe dolci e domestiche
1224 20| motti hanno incontinente larga e certa testimonianza della
1225 14| possente signore, ne ha largamente gli uomini del nostro tempo
1226 16| ciò un poco di convenevole larghezza verso coloro che sono da
1227 1 | opera più di rado; né il largo et il magnanimo è astretto
1228 16| Priego Vostra Signoria che mi lasci fare il debito mio...-,
1229 18| riprendere, né di correggere. E lasciamo stare che a talora si affaticano
1230 1 | pervenuti ad altissimi gradi, lasciandosi lunghissimo spatio adietro
1231 18| la trangugi, ma conviene lasciarne a ciascuno la parte sua;
1232 12| spesso che gli antichi savi lasciarono ne' loro libri più e più
1233 7 | degli altri cittadini, e lasciarsi volgere alle usanze; come
1234 24| di fare sì che egli sia lasciato et abbandonato dagli uditori,
1235 16| buono e savio re non lo lasciò dire, ma disse egli: -Confortati,
1236 19| potendosi tenere nel castello di Laterina, vedendosi steccare intorno
1237 29| empiersi di vivanda amendue i lati della bocca sì che le guance
1238 16| principio delle lettere de' latini uomini scriventi al Comune
1239 1 | sé sanza alcun fallo più laudabil cosa e maggiore che non
1240 1 | salute dell'anima tua e con laude et onore della tua orrevole
1241 29| quest'altro- non mi pare laudevol costume, tutto che il più
1242 20| savio ammaestramento che Lauretta ne diede, cioè che i motti
1243 3 | per la quale egli se le lava rappresenti nella imagination
1244 23| popolo minuto e come la lavandaia e la trecca, ma come i gentiluomini;
1245 30| perciò che allora si convien lavarsele in palese, quantunque tu
1246 30| vedesse. Né pettinarsi né lavarsi le mani si vuole tra le
1247 5 | averle con ogni diligenza lavate e nette, sanza avervi sù
1248 3 | pure, quindi tornando, si laverà egli per mio consiglio le
1249 21| come si chiama?- o -Quel lavorio- né -Aiutatemelo a dire-
1250 23| rassomiglia più a notaio che legga in volgare lo instrumento
1251 23| alcuno di loro si curerà di legger queste ciancie). E se tu
1252 23| guisa di maestro che insegni leggere e compitare a' fanciulli,
1253 20| quali, se sono avvenenti e leggiadri, fanno segno e testimonianza
1254 13| pure una ancora più di loro leggiera, e ciò sono le bugie: però
1255 16| biasimato, sì come vano e leggiere, e forse peggio gli averrebbe
1256 17| convenevole, lo fanno per leggierezza e per vanità, come uomini
1257 6 | lettera della scarsella e la leggono; peggio ancora fa chi, tratte
1258 20| quali, sì come da diritti e legitimi giudici, non si dèe l'uomo
1259 16| abondevole di uomini di gran legnaggio e di baroni d'alto affare,
1260 22| di Dio sarebbe rotto~Se Lethé si passasse, e tal vivanda~
1261 6 | ora ad ora si traggono una lettera della scarsella e la leggono;
1262 30| già mi fu detto da certi letterati- si dilettò un tempo di sonare
1263 8 | e coricarsi ne' migliori letti e nelle più belle camere,
1264 29| sta bene in palese; né in levandosi da tavola portar lo stecco
1265 28| Sono alcuni che in andando levano il piè tanto alto come cavallo
1266 5 | broda tutti abbandonati non levar mai alto il viso e mai non
1267 12| che si fosse la cagione, levatosi il popolo a romore, andava
1268 9 | secondo che io ho udito dire, liberali, agli altri sanza alcun
1269 4 | di tanta sua cortesia e liberalità verso di me ringratiatelo
1270 16| volere né dal nostro arbitrio liberamente, ma ci sono imposte dalla
1271 6 | alcuni alla gola, altri alla libidine et altri alla avaritia et
1272 12| savi lasciarono ne' loro libri più e più sogni scritti
1273 12| da noi insieme col sonno licentiare.~
1274 24| non istà bene ad alcuno licenziar coloro che altri, e non
1275 24| volentieri veduti nelle liete et amichevoli brigate. Adunque
1276 30| gli occhi e l'un ciglio lieva a mezzo la fronte e l'altro
1277 23| difformi tra sé, come:~Tullio e Lino e Seneca morale,~o pure:~
1278 3 | molte volte dire a' savi litterati che tanto viene a dire in
1279 13| che che egli biasimo o loda si meritasse, certa cosa
1280 28| non saprei io tuttavia lodare il re Manfredi in ciò, che
1281 30| che tu ti rida, che è un lodarti da te stesso: egli tocca
1282 27| gente, che ama di esser lodata, ma ella dispiace etiandio
1283 29| vino quella notte nessuna lode meritò, perciò che più ne
1284 29| Grecia, e come che essi lodino molto un buon uomo di quel
1285 28| Essendo Castruccio in Roma con Lodovico il Bavero in molta gloria
1286 19| messer Filippo Argenti nella loggia de' Caviccioli. Medesimamente
1287 22| divenute rance e viete, e, come logori vestimenti, diposte o tralasciate,
1288 21| E li parenti miei furon Lombardi~E Mantovan per patria ambidui;~
1289 22| acconciamente favellerà un Lombardo nella sua lingua, quale
1290 22| questo guastar la nostra loquela in favellando con esso lui,
1291 26| operare sarebbe di vile e di lorda femina; né perciò ti verrebbe
1292 21| andava alla messa in San Lorenzo... come, no? Anzi, non conosceste
1293 28| gloria e trionfo, Duca di Lucca e di Pistoia e Conte di
1294 16| confarebbe per aventura né a' Lucchesi né a' Fiorentini, i quali
1295 22| Né dèe dire alcuno «la lucerna del mondo» in luogo del
1296 22| veggia per mezzul perdere o lulla?~Certo io credo che nessun
1297 22| acconciamente dirai «il vago della luna» che tu non diresti il drudo,
1298 1 | altissimi gradi, lasciandosi lunghissimo spatio adietro coloro che
1299 16| gentiluomini Vinitiani si lusinghino fuor di modo l'un l'altro
1300 28| e più i più sozzi, come lussuria, avaritia, crudeltà e gli
1301 28| alcuni laidi (come lo essere lussurioso), alcuni scelerati (come
1302 16| nell'acqua, si sono quasi macerate e rammorbidite dimorando
1303 21| che niente rilevava se la madre di lui fosse stata da Gazuolo
1304 16| noi a' nostri re «Vostra Maestà» e «La Serenità Vostra»,
1305 23| che per aventura maggior maestria dimostri il sermonare che
1306 16| alle altre loro cattività e magagne hanno questo difetto ancora:
1307 28| molto meno le armi e le maglie; sì che quello che in Verona
1308 1 | astretto di operare ad ogni ora magnificamente, anzi non è chi possa ciò
1309 13| o de' suoi passati molto magnificare, né ad ogni proposito annoverargli,
1310 4 | onorandogli in casa sua con magnificenza non soprabondante, ma mezzana,
1311 16| suo et è amato e tenuto magnifico. E vammi per la memoria
1312 21| Gianfigliazzi: una cotal magretta, che andava alla messa in
1313 26| a conoscerle. E come che malagevolmente isprimere appunto si possa
1314 16| tutto faceva, ma le altrui malatie hanno ammalato anco noi
1315 11| maninconose, né di piaghe né di malattie né di morti o di pestilentie,
1316 18| che se ne acquista odio e malavoglienza; et, oltre a ciò, sono spiacevoli
1317 18| schifano l'amicitia de' maldicenti, facendo ragione che quello
1318 18| molto meno col giudice del maleficio, così non si truova chi
1319 19| ride d'alcuno sformato o malfatto o sparuto o picciolo, o
1320 8 | tenesse questi modi non per malitia, ma per trascuraggine e
1321 8 | Domenedio che entrasse per lui mallevadore delle sue minaccie, sì come
1322 16| ché egli sarebbe avuto per malvagio e per lusinghiero e (come
1323 16| dissi di sopra della loro malvagità, sono etiandio spiacevoli
1324 1 | mestiero di più arredi, i quali mancando, esse nulla o poco adoperano;
1325 22| bene che tu dichi: -Voi mi mancaste della vostra fede!-, salvo
1326 24| certo impeto scorrono e, mancata la materia del loro ragionamento,
1327 18| a lui avanzi et ad altri manchi. E fermamente sono alcuni
1328 13| sarebbe diffinita con molto manco parole et in più brieve
1329 28| io tuttavia lodare il re Manfredi in ciò, che egli sempre
1330 3 | egli stesso dèe bersi o mangiarsi, poscia che dal naso possono
1331 29| tavola e dire: -Voi non mangiate stamane?- o -Voi non avete
1332 12| una cosa e chi altra, e mangiavalasi di presente; sì che in poco
1333 23| ricordare, come cosa troppo manifesta: e cioè che tu non dèi giammai
1334 9 | Non istà bene di essere maninconoso né astratto là dove tu dimori;
1335 16| Signore, io vi bascio la mano- o -Io son vostro servidore-
1336 25| il loro maestro gli rende mansueti et oltre a ciò quasi dotti
1337 16| ne riesca un sacco né un mantello. E se tu userai in ciò un
1338 23| ascoltato dalle persone, e manterrai il grado e la degnità che
1339 21| parenti miei furon Lombardi~E Mantovan per patria ambidui;~perciò
1340 12| pareva a messer Flaminio di maravigliarsi grandemente. Per che, rivolto
1341 13| milantandosi e dicendo di avere le maraviglie e di essere gran baccalari.
1342 16| fra loro né prencipi né marchesi né barone alcuno. Sì che
1343 25| provedutosi di un fine marmo, con lunga fatica ne formò
1344 28| odore di poltroniero, né del maschio venga odore di femina o
1345 4 | le labra e con la bocca, masticando alla mensa con un nuovo
1346 23| a' fanciulli, né anco le masticherai né inghiottiraile appiccate
1347 22| né contrafarci a guisa di mastro Brufaldo, sì come soglion
1348 20| convengono alle persone materiali e di grosso intelletto,
1349 4 | commiato e dovendosi partir la matina vegnente, il Vescovo, chiamato
1350 4 | nome fu messer Giovanni Matteo Giberti, il quale fra gli
1351 20| la coda...»), né fingersi matto, né dolce di sale, ma, a
1352 25| pur fanciulli e negli anni maturi e nella ultima vecchiezza,
1353 | mediante
1354 11| assai leggier cosa fia di medicarlo con la mostarda forte, o
1355 18| di fare la sua vita col medico o col confessore e molto
1356 25| così regolata in ogni suo membro et in ciascuna sua parte
1357 19| non possiamo in alcun modo menare questa faticosa vita mortale
1358 15| cosa, come che mai non si menta onestamente; e questo peccato
1359 22| poteste- o -Non vi tornò a mente- che - Voi vi dimenticaste-
1360 13| baccalari. Puossi ancora mentire tacendo, cioè con gli atti
1361 28| vendere et il comperare et il mercatantare ha luogo in ciascuna terra,
1362 11| ragionamenti, sì che ella merita bene di esserne agramente
1363 9 | sono adunque costoro meritamente poco cari alle persone.
1364 5 | Veramente questi così fatti non meritarebbono di essere ricevuti, non
1365 19| quali dispettosi modi sono meritatamente odiati. Et a questi sono
1366 8 | egli grave castigo avesse meritato, avendo più tosto voluto
1367 21| magretta, che andava alla messa in San Lorenzo... come,
1368 16| come i panni del grande messi indosso al picciolo sarebbono
1369 11| coloro che avevano di ciò mestiere; e così eglino, piangendo,
1370 23| con troppo scoperto studio mettendole in filza, et, oltre a ciò,
1371 11| scambiargli quella materia e mettergli per le mani più lieto e
1372 25| convenga oltre a ciò, per metterle ad effetto, aver etiandio
1373 30| raccorre, né io intendo di mettermi alla pruova: anzi, saranno
1374 22| quel verso:~Già veggia per mezzul perdere o lulla?~Certo io
1375 12| gentiluomo romano, e non mica idiota né materiale, ma
1376 28| scelerati (come lo essere micidiale): e similmente gli altri,
1377 | mie
1378 16| d'altri, ma con le opere mie-: la qual sentenza si dèe
1379 13| in molte città -e delle migliori- non si permette per le leggi
1380 13| vanagloria di se stessi, milantandosi e dicendo di avere le maraviglie
1381 27| panni che sono d'un altro millesimo non s'accordano con la persona
1382 8 | lui mallevadore delle sue minaccie, sì come egli fece. Ma,
1383 24| il suo piacere, etiandio minimo: sì come quando tu arai
1384 30| dissi da principio; e quanto minori sono, tanto più è di mestiero
1385 30| ne avede. E come le spese minute per lo continuare occultamente
1386 23| come la feccia del popolo minuto e come la lavandaia e la
1387 25| il suono, sì potrai tu, mirando le mie poco aggradevoli
1388 28| per non invitare altrui a mirare il suo difetto. Niuna tua
1389 7 | ché ciascuno si volge a mirarli e fassi loro cerchio, come
1390 14| trapassata in Italia: la quale, misera, con le opere e con gli
1391 16| alla loro natura- sarebbono miseri e ristretti. Né perché i
1392 13| rimproverar loro la loro viltà e miseria: la qual cosa dispiace indifferentemente
1393 25| e le pietre e le mura si misurano con esso il regolo. Ma,
1394 25| sapea, dimostrando come misurar si dovessero le membra umane,
1395 8 | gli uomini non si deono misurare in questi affari con sì
1396 28| altri costumi di lui belli e misurati, quel valoroso Vescovo,
1397 19| mi voglio ricordare che Mitione, il quale amava cotanto
1398 28| veneranda città pacifica e moderata, anzi paiono quasi ortica
1399 16| non alla buona, ma alla moderna usanza, sì come noi siamo
1400 16| quai l'uso et il costume moderno suole e ricevere e salutare
1401 22| usare le parole gentili e modeste e dolci, sì che niuno amaro
1402 24| dire, come che alcuno per modestia lo nieghi. E non so io indovinare
1403 16| noioso atto e dèesi fuggire o modificare. Né quelle medesime cirimonie
1404 21| conosceste voi? Che ebbe per moglie quella de' Gianfigliazzi:
1405 8 | Currado Gianfigliazzi di non moltiplicare in novelle con Chichibio
1406 30| guastano col numero e con la moltitudine loro la bella e buona creanza:
1407 11| il più dolce figliuolo di Momo mio!- -La donna mia è cotale...- -
1408 22| panni» e non ispandere; et i moncherini e non le braccia mozze;
1409 26| lo esser suo sarebbe di monda e di nobile donna e l'operare
1410 12| assaggiare per cosa del mondo-. Questi così fatti sogni
1411 8 | vagliono, ma, come si fa delle monete, per quello che corrono.
1412 4 | famigliare, gli impose che, montato a cavallo col Conte, per
1413 28| rilievi nulla, al prezzo si monterebbe assai e troverestine molto
1414 29| che ci sono venute d'oltra monti, non è fino a qui pervenuta
1415 23| Tullio e Lino e Seneca morale,~o pure:~L'uno era Padovano
1416 20| che i motti come la pecora morde deono così mordere l'uditore,
1417 20| pecora morde deono così mordere l'uditore, e non come il
1418 25| fu già nelle parti della Morea un buono uomo scultore,
1419 13| proposta, che egli è un morire a stento il sentirgli, massimamente
1420 3 | nel quale tu arai dato di morso. E non guardare perché le
1421 10| asprissime e le inimicitie mortali nascono di presente: -Voi
1422 11| piaghe né di malattie né di morti o di pestilentie, né di
1423 9 | differenza sarebbe dalla mortine al pungitopo, se non fosse
1424 24| altrimenti che quando l'uomo è mosso a correre et altri lo ritiene.
1425 8 | io non ti rompa cotesto mostaccio!-; modi tutti sconvenevoli
1426 11| fia di medicarlo con la mostarda forte, o porlo in alcun
1427 28| altri spiacevole, come io ti mostrai anco di sopra. Ma perché
1428 27| come io ti dissi di sopra, mostrandoti che l'uomo si dèe vestire
1429 30| membra, ché non istà bene né mostrar la lingua, né troppo stuzzicarsi
1430 3 | rivolgersi a' compagni e mostrarla loro. E molto meno il porgere
1431 18| il piacere altrui: e, per mostrarsi sottili et intendenti e
1432 28| Ma perché io non presi a mostrarti i peccati, ma gli errori,
1433 29| che nulla errò, sì che ben mostrava che 'l vino non gli avea
1434 11| a' Santi, né dadovero né motteggiando si dèe mai dire alcuna cosa,
1435 20| ridono non del motto, ma del motteggiatore. E perciò che niuna altra
1436 20| perciò che questi sono movimenti dello 'ntelletto, i quali,
1437 20| prontezza e leggiadria e tostàno movimento d'animo. Per la qual cosa
1438 16| e con gli infaccendati mozzarle del tutto o almeno accorciarle
1439 22| moncherini e non le braccia mozze; et all'orlo dell'acqua
1440 14| privilegio del Papa o dello 'mperadore (i quai titoli tacer non
1441 17| a toccarli sono vizzi e mucidi, e perciò amerebbono che
1442 22| di questa voce e non la muffa. ~Le mani alzò con amendue
1443 8 | pesare con la stadera del mugnaio che con la bilancia dell'
1444 30| trovansi anco di quelli che muovono sì fattamente le mani come
1445 25| le travi e le pietre e le mura si misurano con esso il
1446 22| Stan li ranocchi pur col muso fuori~e non con la bocca:
1447 14| pertanto a noi non è lecito di mutarla: anzi, siamo astretti, poiché
1448 16| podestà di farlo non le abbia mutate. Laonde bisogna che noi
1449 24| così sono questi così fatti mutoli mal volentieri veduti nelle
1450 3 | tosto quel romore) che fa il mutolo quando egli si sforza di
1451 16| alcuno. Sì che le maniere di Napoli, signorili e pompose, trapportate
1452 28| del quale io t'ho di sopra narrato), che, come difforme e male
1453 21| fare quelle cose che tu narri: il che ottimamente seppono
1454 10| e le inimicitie mortali nascono di presente: -Voi mi diceste «
1455 16| soprabondanti sono adulationi poco nascose, anzi palesi e conosciute
1456 5 | tenendosele in seno, o di dirieto nascoste sotto a' panni; ma le deono
1457 30| questi leggieri peccati di nascosto guastano col numero e con
1458 11| adunque le prediche di frate Nastagio alle giovani donne, quando
1459 14| nostro trattato, poiché ci è nata occasione di dirne alcuna
1460 20| che alcuno forte grasso e naticuto danzi o salti spogliato
1461 16| Napoletani -e forse alla loro natura- sarebbono miseri e ristretti.
1462 25| ragione non sia negli uomini natural cosa, anzi ha ella, sì come
1463 4 | di scrittura e di senno naturale, il cui nome fu messer Giovanni
1464 3 | apparecchiarsi alle necessità naturali nel conspetto degli uomini;
1465 24| restar di dire, e, come nave spinta dalla prima fuga
1466 16| naturalmente non furono necessarie, anzi si poteva ottimamente
1467 3 | latino «sbadigliante» quanto 'neghittoso' e 'trascurato'. Vuolsi
1468 | nessun
1469 5 | intorno al collo, et anco di nettarsi con esse il naso, quando
1470 8 | stamane!- -Guata qui, come tu nettasti ben questa scarpetta!- et
1471 29| d'uccello che faccia suo nido, o sopra l'orecchia come
1472 24| che alcuno per modestia lo nieghi. E non so io indovinare
1473 16| ché era seguitato da' suoi nimici), e dinanzi a Teseo pervenuto,
1474 18| contrario ad altri è opera di nimistà e non d'amicitia. Per la
1475 15| è lecito porger diletto nocendo: e se le cirimonie sono,
1476 28| se stessi in niuna cosa nocivi, non di meno sciocchi et
1477 3 | con alcuno atto suol forte noiar le persone. E perciò sconcio
1478 3 | si voglion fuggire come noiose all'udire et al vedere.
1479 16| sono etiandio spiacevoli e noiosi.~
1480 4 | tempo di là un nobile uomo, nomato Conte Ricciardo, egli si
1481 21| Ricordatemi come egli ha nome-; perciò che questo è appunto
1482 16| farebbegli oltraggio et ingiuria, nominandolo con quella parola con la
1483 14| e scoprendosi la testa e nominandosi con titoli isquisiti, e
1484 14| il bere et il godere si nominano per beffa «trionfare». La
1485 3 | schife o stomachevoli, ma il nominarle anco si disdice; e non pure
1486 22| disavedutamente quello che se altri nominasse loro in pruova elle arrossirebbono,
1487 22| pure alcune, poco accorte, nominino assai spesso disavedutamente
1488 16| quello del nostro. E queste nomino io cirimonie debite, con
1489 18| sentenza s'accordano, se none alla loro medesima. Il proferire
1490 | nonnulla
1491 14| forestiero, sì come quelli che il nostrale non abbiamo, però che i
1492 22| vocaboli siano per lo più così nostrani che alcuna altra natione
1493 11| ogni intendente persona. E nota che il parlar di Dio gabbando
1494 19| tale che niuna vergogna notabile né alcun grave danno gliene
1495 23| quali si rassomiglia più a notaio che legga in volgare lo
1496 24| uditori, mostrando loro alcuna novità e rivolgendo la loro attentione
1497 23| ogniuno (ma conviensi alle nozze e non per le strade!). Tu
1498 27| essere il sentire che lo 'ntendere. Ma, non di meno, può bene
1499 | nullo
1500 1 | come i peccati gravi più nuocono, così questo leggieri più
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