-1--cieri | cifer-gazuo | gener-nuoco | nuove-risci | risco-trapa | trapp-zuffa
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
1501 22| che il tener le risa delle nuove sciocchezze che loro escono
1502 30| nell'acqua e, avedutasi de' nuovi atti che sonando le conveniva
1503 4 | masticando alla mensa con un nuovo strepito molto spiacevole
1504 29| agevolmente non accettar lo 'nvito e dire che tu ti arrendi
1505 14| trattato, poiché ci è nata occasione di dirne alcuna cosa. Secondo
1506 30| mestiero che altri v'affisi l'occhio, perciò che essi non si
1507 3 | vien veduto per via (come occorre alle volte) cosa stomachevole,
1508 16| ingiuria; e molte volte è occorso che egli si è venuto a trar
1509 30| minute per lo continuare occultamente consumano lo avere, così
1510 10| fuor di misura et, in ciò occupati, poco di spatio avanza loro
1511 3 | colà dove siano persone ociose e sanza pensiero, tutti
1512 23| piano che chi ascolta non oda; e se tu non sarai stato
1513 14| quali noi nominiamo, come tu odi, con vocabolo forestiero,
1514 11| sue, perciò che gli uomini odiano in altrui etiandio i loro
1515 19| modi sono meritatamente odiati. Et a questi sono assai
1516 8 | converrebbe ch'egli fosse odiato dalle persone, imperò che
1517 7 | altro cattivo vezzo ci rende odiosi al più delle persone. Non
1518 24| certo modo a coloro che odono, come maestro a' discepoli;
1519 28| età si disdichino alcuni odoruzzi semplici di acque stillate.
1520 5 | scuoterne la cenere. Non offerirai il tuo moccichino (come
1521 14| cotal privilegio), così oggidì si deono più liberalmente
1522 18| esso noi, per non essere ognora con esso noi alla schermaglia;
1523 22| rappresenta altrui il puzzo dell'olio e della cucina; né alcuno
1524 28| Non si vuole né putire né olire, acciò che il gentile non
1525 | ond'
1526 22| parole meno che oneste: e la onestà de' vocaboli consiste o
1527 15| come che mai non si menta onestamente; e questo peccato commettono
1528 4 | andavano e venivano a lui, onorandogli in casa sua con magnificenza
1529 13| stimato, è un gloriarsi et onorarsi sopra tutti gli altri, con
1530 14| è cresciuta solamente et onorata nelle parole vane e ne'
1531 16| quando si accorgono di essere onorati artatamente, lo prendono
1532 16| un cittadino non ha così onorato l'altro per via, come si
1533 14| Dico vana, in quanto noi onoriamo in vista coloro i quali
1534 16| Edipo, perciò che io non onoro la vita mia con le parole
1535 13| quanto può, tacere, o, se la oportunità ci sforza a pur dir di noi
1536 18| altri. Et alcuni, che si oppongono ad ogni parola e quistionano
1537 8 | che con la bilancia dell'orafo; et è convenevol cosa lo
1538 20| e forse che si conveniva ordinar similmente non leggieri
1539 1 | quantunque niuna pena abbiano ordinata le leggi alla spiacevolezza
1540 23| Le parole vogliono essere ordinate secondo che richiede l'uso
1541 21| continuato, il quale vuole essere ordinato e bene espresso e rappresentante
1542 29| per incidenza che perché l'ordine che noi pigliammo da principio
1543 30| gente con la penna nell'orecchio? E di chi porta il fazzoletto
1544 14| alcun dubbio a noi non è originale, ma forestiera e barbara,
1545 22| scegliere quelle che sono originali di tua terra, che non siano
1546 8 | portato da scrivere o da orinare o non hanno fatto essercitio,
1547 22| le braccia mozze; et all'orlo dell'acqua d'un fosso~Stan
1548 28| guisa di femina, acciò che l'ornamento non sia uno e la persona
1549 28| Per che non si dèe l'uomo ornare a guisa di femina, acciò
1550 26| vedessi una nobile donna et ornata posta a lavar suoi stovigli
1551 1 | laude et onore della tua orrevole e nobile famiglia. E perciò
1552 8 | sedersi ne' più comodi e più orrevoli luoghi, e prima degli altri
1553 28| dolci e domestiche degli orti; e perciò sono poco ricevuti
1554 18| alle persone, sì che non osano di usare con esso noi, per
1555 25| poco aggradevoli e quasi oscure maniere, scorgere quale
1556 16| comunicando con le persone osserviamo. E non ostante che l'Ammiraglio,
1557 22| La qual cosa volendo l'ottimo poeta nostro schifare, sì
1558 22| insegnassi di favellare in gergo overo in cifera, con ciò sia che
1559 | ovunque
1560 28| in quella veneranda città pacifica e moderata, anzi paiono
1561 7 | solevano i cittadini di Padova prendersi ad onta quando
1562 23| morale,~o pure:~L'uno era Padovano e l'altro laico,~e se tu
1563 16| salutar Teseo, ma, come padre, si diede a carezzare la
1564 28| cosa che sì come in altri paesi sono altre misure, e non
1565 26| naso picciolo e le guance paffute, e la bocca piatta e 'l
1566 16| per debito è ricevuto per pagamento e poco grado se ne sente
1567 30| villano che si desti al pagliaio. E chi fa strepito con la
1568 3 | perché le sopra dette cose ti paiano di picciolo momento, perciò
1569 26| fattezze di ciascuna di loro paion create pure per uno stesso
1570 28| affrettarsi, ché ciò conviene a palafreniere e non a gentiluomo, sanza
1571 28| avenenti. Ché, se il tuo palafreno porta per aventura la bocca
1572 8 | egli andava o veniva da palagio, come che le vie fossero
1573 28| e di Pistoia e Conte di Palazzo e Senator di Roma e Signore
1574 16| adulationi poco nascose, anzi palesi e conosciute da ciascuno,
1575 30| rimanghino, perciò che la dea Pallade -secondamente che già mi
1576 29| veggiamo salir su per le panche, egli mostra anco che altri
1577 17| seggiola et il meno su la panchetta: le quai cirimonie credo
1578 22| sostenga, dirai più tosto la pancia che il ventre o il corpo,
1579 14| distinti per privilegio del Papa o dello 'mperadore (i quai
1580 18| quale essi ci privano, e parci esser col maestro. Per la
1581 21| fece il nostro Dante:~E li parenti miei furon Lombardi~E Mantovan
1582 7 | aventura non erano, o non gli parevano a lui. E se tutta la tua
1583 16| egli se lo reca ad onta e pargli che il servidore voglia
1584 10| modi da tener con un mio pari-. Costoro veramente recano
1585 8 | di prelati e di signori e parimenti di poveri uomini e di molta
1586 21| costumi di coloro de' quali si parla, sì che all'uditore sia
1587 13| prorogativa parlano, anzi parlamentano, ponendosi a sedere pro
1588 4 | credenza piacevole e ben parlante e di gratioso aspetto, e
1589 11| intendente persona. E nota che il parlar di Dio gabbando non solo
1590 24| persuadono di essere buoni parlatori, perciò che è loro aviso
1591 23| altro laico,~e se tu non parlerai sì lento, come svogliato,
1592 13| no'l saprò così dire: io parlerò da persona materiale come
1593 18| fare- e -Voi diceste la tal parola- e -Stoglietevi dal così
1594 16| costui forse divenuto mio parrocchiano, che io li debba così basciar
1595 9 | io vi salutassi per sua parte- -Che ho io a fare de' suoi
1596 16| schifo degli altri, anzi, e partendo e scrivendo, dèi salutare
1597 22| affatichi, sì bene i propri e particolari vocaboli come abbiamo noi
1598 4 | preso commiato e dovendosi partir la matina vegnente, il Vescovo,
1599 4 | maniere et essaminatole partitamente, niuna ne ha tra loro trovata
1600 18| deliberarsi, come quelli che pochi partiti da essaminare hanno alle
1601 13| Perché con costoro cattivo partito ha la brigata alle mani
1602 1 | quel peccato che loro è paruto leggieri, e certo egli non
1603 16| animi nobili, che non si pascono di frasche e di apparenze.
1604 13| cosa del mondo non voglion passare avanti, anzi sì attraversano
1605 24| favellare, non si vuole passargli inanzi né prestargli le
1606 22| sarebbe rotto~Se Lethé si passasse, e tal vivanda~Fosse gustata
1607 13| prodezze sue o de' suoi passati molto magnificare, né ad
1608 22| Io vidi un che da sette passatoi~fu da un canto all'altro
1609 6 | altri seggano e favellino e passeggiar per la camera pare noiosa
1610 10| che non è chi gli possa patir di vedere, perciò che troppo
1611 21| Lombardi~E Mantovan per patria ambidui;~perciò che niente
1612 1 | dove questa, sanza altro patrimonio, è ricca e possente, sì
1613 13| a sedere pro tribunali e pavoneggiandosi, che egli è una pena mortale
1614 28| e chi scuote le groppe e pavoneggiasi: le quai cose spiacciono
1615 11| 11-~ ~Nel favellare si pecca in molti e varii modi, e
1616 22| Ricorditi che fece il peccar nostro~Prender Dio, per
1617 20| cioè che i motti come la pecora morde deono così mordere
1618 25| quantunque verso di sé peggior del suo. Poiché io non posso
1619 18| io-, né il metter sù de' pegni, anzi si dèe sforzare di
1620 26| 'l mento in fuori, e la pelle bruna, pare che quel viso
1621 30| scrittoio fra la gente con la penna nell'orecchio? E di chi
1622 28| ripararsi acconciamente. Le penne che i Napoletani e gli Spagniuoli
1623 21| qual cosa colui che, in pensando, fu messer Avaritia, in
1624 9 | stessi, qualora vogliono pensarsi, farebbono gran senno a
1625 26| Né voglio io che tu ti pensi che ciò avenga de' visi
1626 22| Voi non m'intendete- e -Pensiamo un poco se così è come noi
1627 22| gustata sanza alcuno scotto~Di pentimento...,~ché, per aviso mio,
1628 12| poco d'ora né ampolla né pentola né bossolo né alberello
1629 10| temono essi ogni leggier percossa, e così conviene trattargli
1630 3 | perciò che anco le leggieri percosse, se elle sono molte, sogliono
1631 28| fuori d'uno staio; altri percuote il piede in terra sì forte
1632 5 | anzi tu lo dèi leggiermente percuotere nel piattello o con altro
1633 22| verso:~Già veggia per mezzul perdere o lulla?~Certo io credo
1634 16| scusarsi, pregandolo gli perdonasse. Il buono e savio re non
1635 13| Signor, Vostra Signoria mi perdoni se io no'l saprò così dire:
1636 14| parole e questi titoli hanno perduto il loro vigore, e guasta,
1637 25| scultore e maestro seppe fare perfettamente, cioè di raccozzare in questo
1638 18| o veramente quando gran pericolo soprastesse ad alcuno, etiandio
1639 29| riprenderla parea forse pericoloso e temeano non per aventura
1640 3 | guatarvi entro, come se perle o rubini ti dovessero esser
1641 13| e delle migliori- non si permette per le leggi che il ricco
1642 24| spetialmente quelli che si persuadono di essere buoni parlatori,
1643 | pertanto
1644 22| Però ne dite ond'è presso pertugio;~. . .~Et un di quelli
1645 29| monti, non è fino a qui pervenuta a noi questa pessima, di
1646 1 | aiutati e sollevati, sono pervenuti ad altissimi gradi, lasciandosi
1647 16| nimici), e dinanzi a Teseo pervenuto, sentendo favellare una
1648 8 | braccio, e deonsi più tosto pesare con la stadera del mugnaio
1649 22| quando e' disse:~Che li pesi ~fan così cigolar le sue
1650 29| qui pervenuta a noi questa pessima, di prender non solamente
1651 11| malattie né di morti o di pestilentie, né di altra dolorosa materia
1652 29| Dio che, con molte altre pestilenze che ci sono venute d'oltra
1653 4 | chiamato messer Galateo, a petition del quale e per suo consiglio
1654 30| e di chi le vedesse. Né pettinarsi né lavarsi le mani si vuole
1655 28| sciamito cremesì, e dinanzi al petto un motto a lettere d'oro: «
1656 5 | guisa le tovagliuole che le pezze degli agiamenti sono più
1657 26| visi di molte e fatto di pezzi. E trovasene di quelle,
1658 15| facciamo lor bene, e non per piacerci, ma per ingannarci. E quantunque
1659 28| quantunque sane e salutifere, non piacerebbono agl'invitati se elle o niun
1660 29| che gli sia grandemente piaciuta la vivanda o 'l vino, che
1661 16| chiamarono, se io non erro, piaggiare, del qual peccato niuno
1662 11| istorie maninconose, né di piaghe né di malattie né di morti
1663 11| festa e sollazzo, e non per piagnere: ché, se pure alcuno è che
1664 11| mestiere; e così eglino, piangendo, della loro infirmità guarissero.
1665 16| comuni e non disputare né piatire con esso loro. E quantunque
1666 26| guance paffute, e la bocca piatta e 'l mento in fuori, e la
1667 5 | E quelli che arrecano i piattelli o porgono la coppa, diligentemente
1668 19| dello schernito niuna o picciolissima. Et è lo scherno un prendere
1669 28| che in andando levano il piè tanto alto come cavallo
1670 28| staio; altri percuote il piede in terra sì forte che poco
1671 25| caleva di me avessero saputo piegare i miei costumi, forse alquanto
1672 24| il braccio per trarre la pietra et egli t'è subitamente
1673 16| portava, favellando col re Pietro d'Aragona gli dicesse molte
1674 29| perché l'ordine che noi pigliammo da principio lo richiegga).~
1675 11| insieme. Non si dèe anco pigliar tema molto sottile né troppo
1676 24| fuggire. E se alcuno sarà pigro nel favellare, non si vuole
1677 18| lattovaro e delle cotali pillole-; e mai non finano di riprendere,
1678 30| uomo, il quale fu nominato Pindaro, soleva dire che tutto quello
1679 28| trionfo, Duca di Lucca e di Pistoia e Conte di Palazzo e Senator
1680 | poche
1681 16| fino che il Comune o chi ha podestà di farlo non le abbia mutate.
1682 25| rozzi, et ammollirgli e polirgli, io sarei per aventura tale
1683 17| e che sotto quel poco di polita buccia niuno sugo hanno
1684 5 | egli dèe mangiare, non pare polito costume. I nobili servidori,
1685 24| l'aie de' contadini l'uno pollo tòrre la spica di becco
1686 9 | Venga, e sì mi cerchi il polso!-: sono adunque costoro
1687 16| quale è usanza di nominare i poltroni et i contadini. E se bene
1688 28| gentile non renda odore di poltroniero, né del maschio venga odore
1689 28| di portare in capo e le pompe e i ricami male hanno luogo
1690 16| maniere di Napoli, signorili e pompose, trapportate a Firenze,
1691 23| guarderai adunque di favellar pomposo: «Credesi per molti filosofanti...»,
1692 13| parlano, anzi parlamentano, ponendosi a sedere pro tribunali e
1693 22| così fatti ammaestramenti ponesse mente, io non sento perciò
1694 24| la qual cosa, come que' popoli che hanno usanza di molto
1695 30| farsene beffe. Vuolsi anco por mente come l'uom muove il
1696 29| riprenda colui che 'l ti porge. Lo invitare a bere (la
1697 15| costumati, però che non è lecito porger diletto nocendo: e se le
1698 3 | caggino. Né per mio consiglio porgerai tu a bere altrui quel bicchier
1699 25| piacevoli sono quelli che porgon diletto, o almeno non recano
1700 5 | che arrecano i piattelli o porgono la coppa, diligentemente
1701 11| con la mostarda forte, o porlo in alcun luogo al fumo.
1702 20| madonna Orretta. E se tu porrai mente alle maniere di molti,
1703 28| sedere, negli atti, nel portamento e nel vestire e nelle parole
1704 7 | raccorciata o rasa, o che portano le cuffie o certi berrettoni
1705 28| gli Spagniuoli usano di portare in capo e le pompe e i ricami
1706 28| acciò che non si dica che tu porti le calze di Ganimede o che
1707 18| invidia che noi per lo più portiamo al bene et all'onore l'un
1708 29| rifiutar quello che ti è porto, ché pare che tu sprezzi
1709 28| parole e nel silentio e nel posare e nell'operare. Per che
1710 26| ciascuna il suo, lei si pose a ritrarre, imaginando che
1711 | posson
1712 12| guastadetta che io dissi: per che, postalasi a bocca, tutto quel liquore
1713 21| perciò che quelli sono posti secondo le qualità delle
1714 | poté
1715 19| da lui dimostrata, ché, potendosi tenere nel castello di Laterina,
1716 22| il Boccaccio disse, «la potenza delle meretrici e de' ragazzi»;
1717 | poterono
1718 | potersi
1719 22| dirai più tosto: -Voi non poteste- o -Non vi tornò a mente-
1720 | potete
1721 | potevano
1722 | potrà
1723 1 | ispessezza avanzano quelle: e potre' ti, se egli stesse bene
1724 5 | tu lo proferi nol sa, e potrebbelsi avere a schifo. Quando si
1725 19| segua: altrimenti mal si potrebbono conoscere le beffe dalle
1726 | potremo
1727 | potuto
1728 25| sì siamo noi simili al poverello infermo, cui ogni cibo,
1729 13| splendidamente vestito che il povero, perciò che a' poveri pare
1730 19| che a madonna Filippa da Prato molto giovassino le piacevoli
1731 3 | molto sbadigliare, oltra le predette cose, ancora perciò che
1732 11| si raccontino adunque le prediche di frate Nastagio alle giovani
1733 4 | parte, e caramente vi manda pregando che vi piaccia di riceverlo
1734 16| ciò con Teseo scusarsi, pregandolo gli perdonasse. Il buono
1735 4 | dover verso Verona tornarsi, pregandonelo il Conte et accommiatandolo,
1736 4 | significando il Vescovo e pregandovi che voi v'ingegniate del
1737 29| in giuoco, ma etiandio in pregio lo inebriarsi. Né crederò
1738 8 | di nobili cortigiani e di prelati e di signori e parimenti
1739 1 | sufficiente a ricevere più prencipali e più sottili ammaestramenti,
1740 16| sanza aver fra loro né prencipi né marchesi né barone alcuno.
1741 19| vergogna altrui e chi beffa prende dello altrui errore non
1742 19| maraviglia, non di meno prendea talora sollazzo di beffarlo,
1743 19| medesimo, per aventura, prenderebbe cruccio e dolore. E come
1744 29| potrebbe il signor della casa prenderlosi ad onta; non di meno in
1745 22| error proprio dello amico, e prenderne prima una parte per sé,
1746 7 | solevano i cittadini di Padova prendersi ad onta quando alcun gentiluomo
1747 4 | di rimanervene e che voi prendiate in luogo di caro dono la
1748 30| allacciarsi anco le calze in presanza della gente. Sono alcuni
1749 26| che pare che ella le abbia prese in prestanza da questa e
1750 29| maggior di grado colui che presenta, sì che il presentato ne
1751 29| posto mente e vergognasi. Il presentare alcuna cosa del piattello
1752 29| che presenta, sì che il presentato ne riceva onore, perciò
1753 | presso
1754 26| che ella le abbia prese in prestanza da questa e da quell'altra:
1755 25| non per tanto non dèi tu prestare meno di fede a questi ammaestramenti,
1756 24| vuole passargli inanzi né prestargli le parole, come che tu ne
1757 8 | per ire a tavola e sono preste le vivande e l'acqua data
1758 18| tutto che paia che a ciò si prestino in quel punto volentieri
1759 13| eglino similmente sono o presumono di essere gentili et agiati
1760 22| per suo sapere fu alquanto presuntuoso e schifo e sdegnoso e, quasi,
1761 16| molta gravità, risponde: -Priego Vostra Signoria che mi lasci
1762 22| epa et uopo e sezzaio e primaio; et oltre a ciò, se le parole
1763 16| si fanno per vanità. Le prime non istà bene in alcun modo
1764 20| alcuni che non mordono; de' primi voglio che ti basti il savio
1765 11| in molti e varii modi, e primieramente nella materia che si propone,
1766 1 | castiga con aspra disciplina, privandoci per questa cagione del consortio
1767 18| libertà, della quale essi ci privano, e parci esser col maestro.
1768 14| uomini del nostro tempo privilegiati. Questa usanza adunque,
1769 14| oltraggio et ingiuria del privilegiato, né per lo contrario attribuire
1770 23| et, oltre a ciò, se tu procaccerai di compartire discretamente
1771 6 | brigata per nulla e però si procacci d'altro sollazzo per trapassare
1772 19| più cagioni pare che chi procaccia di esser ben voluto et avuto
1773 22| in questa parola stessa, procacciò di trovare altro vocabolo,
1774 24| io indovinare donde ciò proceda, che chi meno sa più ragioni:
1775 16| maniera di cirimonie, la qual procede pure dalla nostra volontà
1776 13| quale viene da superbia, procedente da vanità; sì che queste
1777 17| l'usar con le persone non procedesse più adentro di quella prima
1778 19| fanciullezza poco innanzi procedessi nella grammatica, pur mi
1779 25| tale divenuto quale io ora procuro di render te, il quale mi
1780 12| qualunque s'è la loro maggior prodezza, fatta etiandio quando vegghiarono!
1781 13| vantarsi; né i suoi fatti o le prodezze sue o de' suoi passati molto
1782 5 | perciò che quegli a cui tu lo proferi nol sa, e potrebbelsi avere
1783 14| cotale», e similmente ci proferiamo alle volte a tale per deditissimi
1784 25| Diodato, sommo maestro di proferir le comedie, volle essere
1785 23| temperato uomo dèe fare, e se tu proferirai le lettere e le sillabe
1786 24| recano ad onta che altri proferisca loro denari, quasi eglino
1787 16| questo erra il servidore che proferisce il suo servigio al padrone,
1788 8 | acutissimo ingegno e di profonda scienza, il quale ebbe nome
1789 22| curaste di attenermi la promessa-, perciò che queste sì fatte
1790 22| altrui, anzi, se alcuno ti promise alcuna cosa e non te la
1791 20| ma sono i motti spetiale prontezza e leggiadria e tostàno movimento
1792 20| gli uomini di acuto e di pronto avedimento, e spetialmente
1793 11| primieramente nella materia che si propone, la quale non vuole essere
1794 4 | de' suoi più domestichi, proposero che fosse da farne aveduto
1795 13| magnificare, né ad ogni proposito annoverargli, come molti
1796 20| leggiadre o sottili risposte o proposte, etiandio volendo, non possono
1797 | propri
1798 14| le cose sacre si chiamano propriamente cirimonie: ma, poiché gli
1799 28| in se stesso e per la sua proprietà è schifato dalle persone,
1800 13| contegnosi e con sì fatta prorogativa parlano, anzi parlamentano,
1801 29| alle volte i famigliari sì prosontuosi che quello che tocca al
1802 30| alcuni), né prostendersi e prostendendosi gridare per dolcezza: -Oimé,
1803 30| sogliono fare alcuni), né prostendersi e prostendendosi gridare
1804 6 | dimenano e scontorconsi e prostendonsi e sbadigliano, rivolgendosi
1805 20| alla disposition loro, e, provato che essi hanno una e due
1806 25| chiaramente la sua eccellenza, provedutosi di un fine marmo, con lunga
1807 19| pare che l'uomo, secondo il proverbio del comun popolo, si rechi
1808 29| sia molto apparecchiato e provveduto per li servigi della gola;
1809 25| divengono quasi virtuosi e prudenti quanto la loro conditione
1810 26| nel rignagnolo della via publica, come che per altro non
1811 30| spetialmente scalzare, in publico, cioè là dove onesta brigata
1812 7 | abbiano preso a vincere la pugna incontro a tutta la contrada
1813 20| e di rado e leggiermente pungere altrui. Et oltre a tutto
1814 9 | sarebbe dalla mortine al pungitopo, se non fosse che l'una
1815 20| villania sia gravemente punito; e forse che si conveniva
1816 22| fatte parole hanno alcuna puntura et alcun veneno di doglienza
1817 6 | quando favella, non dèe punzecchiare altrui col gomito, come
1818 22| la isprimesse male. Niun puote, adunque, ben favellare
1819 25| che la tenera età, sì come pura, più agevolmente si tigne
1820 | purché
1821 18| a talora si affaticano a purgare l'altrui campo, che il loro
1822 5 | ricevuti, non pure nella purissima casa di quel nobile Vescovo,
1823 3 | sentite di gratia come questo pute!-; anzi doverebbon dire: -
1824 3 | Non lo fiutate, perciò che pute-. E come questi e simili
1825 28| prezzo. Non si vuole né putire né olire, acciò che il gentile
1826 22| comune lor nome: «Taide è la puttana», e come il Boccaccio disse, «
1827 22| vocabolo rappresenta altrui il puzzo dell'olio e della cucina;
1828 3 | altrui a fiutare alcuna cosa puzzolente, come alcuni soglion fare
1829 21| quelli sono posti secondo le qualità delle persone e questi secondo
1830 | qualunque
1831 | quante
1832 | quanti
1833 22| dire «il ribrezzo della quartana» che se noi dicessimo «il
1834 | que'
1835 10| ogni titolo appunto, le querele asprissime e le inimicitie
1836 | quest'
1837 18| oppongono ad ogni parola e quistionano e contrastano, mostrano
1838 19| come fece messer Forese da Rabatta, delle fattezze di maestro
1839 16| Laonde bisogna che noi raccogliamo diligentemente gli atti
1840 25| suo trattato et in quello raccolse tutti gli ammaestramenti
1841 21| che tu pigli a dire bene raccolta nella mente, e le parole
1842 11| chiamarono tragedie, acciò che, raccontate ne' teatri (come in quel
1843 22| drudo della teologia» e non racconterebbe che i Santi gloriosi avessero
1844 7 | lunghe, o che la barba hanno raccorciata o rasa, o che portano le
1845 30| quali né si potrebbon tutte raccorre, né io intendo di mettermi
1846 25| fare perfettamente, cioè di raccozzare in questo volume quasi le
1847 1 | uomini e sicuri similmente rade volte sono constretti a
1848 20| Ad Arno!-; -Io mi voglio radere- -E' sarebbe meglio rodere!-; -
1849 22| potenza delle meretrici e de' ragazzi»; ché, se così avesse nominato
1850 3 | che, sbadigliando, urla o ragghia come asino; e tale con la
1851 22| modo et a quel medesimo ragguaglio il farsi innanzi che si
1852 23| non solo si discosti in ragionando dal versificare, ma etiandio
1853 30| viso a coloro co' quali ragionano; trovansi anco di quelli
1854 20| meno non fia nostra cura di ragionare al presente, con ciò sia
1855 11| scherniscono i ragionamenti et il ragionatore insieme. Non si dèe anco
1856 22| singolari, de' quali io ti ragionava, et in luogo di quelli usare
1857 9 | et accompagnati e non si rallegrano de' motti né delle piacevolezze,
1858 1 | ricevono da loro, più spesso si ramaricano di questi che di quelli
1859 23| significatione aranno, sanza alcuna rammemoratione di cosa brutta, né laida,
1860 11| anzi, se altri in sì fatte rammemorationi fosse caduto, si dèe per
1861 16| si sono quasi macerate e rammorbidite dimorando nelle bocche degli
1862 22| che elle siano divenute rance e viete, e, come logori
1863 22| acqua d'un fosso~Stan li ranocchi pur col muso fuori~e non
1864 21| ordinato e bene espresso e rappresentante i modi, le usanze, gli atti
1865 3 | la quale egli se le lava rappresenti nella imagination di coloro
1866 22| alla imagine»; e meglio rappresentò Dante la cosa detta, quando
1867 7 | barba hanno raccorciata o rasa, o che portano le cuffie
1868 5 | spesso non si vergognano di rasciugare il sudore che, per lo affrettarsi
1869 12| rimanea che vòto non fosse e rasciutto. Una guastadetta v'era assai
1870 23| il favellar de' quali si rassomiglia più a notaio che legga in
1871 12| ascoltare, perciò che più si rassomigliano a pensiero di ben desta
1872 16| carezzare la fanciulla; e, ravvedutosi poi, volle di ciò con Teseo
1873 6 | dimestichezza. Dèe l'uomo recarsi sopra di sé e non appoggiarsi
1874 27| presente favelliamo, né recato in uno et accordato insieme
1875 19| proverbio del comun popolo, si rechi la cattività a scherzo,
1876 22| pare che le cose istesse si rechino in mezzo e che elle si mostrino
1877 21| convenuto, a guisa di coloro che recitan le comedie. Et a voler ciò
1878 12| tratto tratto si pongono a recitare i sogni loro con tanta affettione
1879 21| madonna Orretta! E se tu reciterai un avenimento nel quale
1880 18| le persone il governo e regimento delle quali a noi appartiene,
1881 25| basti aver la scientia e la regola, ma convenga oltre a ciò,
1882 25| si dovessero dirizzare e regolare le statue che per lo innanzi
1883 25| ne formò una statua così regolata in ogni suo membro et in
1884 12| migliori e più savi che i rei e che gl'idioti) si deono
1885 16| convenga dirittamente solo alle reliquie de' santi corpi e delle
1886 28| acciò che il gentile non renda odore di poltroniero, né
1887 20| sopra modo agli uomini e rendeci loro cari et amabili, ma,
1888 25| quale io ora procuro di render te, il quale mi dèi essere
1889 28| sì come disordinate cose, rendono l'uomo nell'usar con gli
1890 29| fermezza e per avezzarci a resistere alle forti tentationi e
1891 22| solo e non tu. E quello che Restagnone disse a' suoi compagni non
1892 16| 16-~ ~Restami a dire di quelle che si
1893 24| ancora molti che non sanno restar di dire, e, come nave spinta
1894 26| una sola; alla quale fatto restituire da ciascuna il suo, lei
1895 22| che essi sogliono chiamare retorica. E negli altri bisogna che
1896 21| apparai io già da un gran retorico forestiero uno assai utile
1897 22| singolare è il dire «il ribrezzo della quartana» che se noi
1898 7 | aviene a chi ha il viso forte ricagnato, che altro non è a dire
1899 28| portare in capo e le pompe e i ricami male hanno luogo tra le
1900 1 | sanza altro patrimonio, è ricca e possente, sì come quella
1901 7 | coloro che hanno le robe ricche e nobili, ma in maniera
1902 13| nobiltà né di suoi onori né di ricchezza e molto meno di senno vantarsi;
1903 4 | suo è, eglino troppo più ricchi sarebbono che essi non sono.
1904 12| sedersi nella casa di un ricchissimo spetiale suo vicino, nella
1905 13| permette per le leggi che il ricco possa gran fatto andare
1906 16| farne molte, né amare o ricercare che molte ne siano fatte
1907 16| che da loro pare che essi ricerchino et aspettino più tosto ubidienza
1908 19| batte per ciancia e l'altro riceve la battitura per villania,
1909 4 | pregando che vi piaccia di riceverlo con lieto animo; et il dono
1910 1 | continua noia che eglino ricevono da loro, più spesso si ramaricano
1911 18| mi ascolta-; come se il richiedere che altri ubidisca il tuo
1912 29| pigliammo da principio lo richiegga).~
1913 10| da principio, gli uomini richieggono che nelle maniere di coloro
1914 18| proferire il tuo consiglio non richiesto niuna altra cosa è che un
1915 16| quali chi andasse drieto, si ricondurrebbe passo passo il secolo a
1916 16| sua figliuola et alla voce riconoscendola (perciò che cieco era),
1917 21| egli così abbia fatto, e riconosciamolo come presente, dove degli
1918 4 | casa. Et oltre a ciò, in riconoscimento di tanta cortesia da voi
1919 22| più acconciamente diremo «riconosciuto alle fattezze» che «alla
1920 25| rifiutiamo di assaggiarla e ricopriamo la nostra viltà col dire
1921 29| ciò volessino scusare e ricoprire il peccato della loro terra
1922 3 | accidioso, facilmente se ne ricorda; e perciò, quando altri
1923 22| errammo la via- e -Noi non ci ricordammo ieri di così fare-; come
1924 3 | non pure il farle et il ricordarle dispiace, ma etiandio il
1925 22| ingannato, dirai: -Voi non vi ricordaste di così fare-; e se egli
1926 21| la zazzera... non ve ne ricordate voi?-; perciò che, se fosse
1927 3 | fatto, se essi se ne fossino ricordati. Et ho io sentito molte
1928 16| volontà e non dalla usanza. Ricordiamoci adunque che le cirimonie,
1929 22| di altro luogo, e disse: ~Ricorditi che fece il peccar nostro~
1930 11| materia si faccia mentione o ricordo: anzi, se altri in sì fatte
1931 22| fare-; e se egli non se ne ricordò, dirai più tosto: -Voi non
1932 19| riso e, per conseguente, di ricreatione, amiamo coloro che sono
1933 30| medesimi motti voglio che tu ti rida, che è un lodarti da te
1934 19| gobbo. Similmente chi si ride d'alcuno sformato o malfatto
1935 19| fattezze di maestro Giotto ridendosi, o con atti, come molti
1936 30| anco grasse o difformi, né rider per usanza e non per bisogno,
1937 24| finiscono per ciò, anzi, o ridicono le cose già dette, o favellano
1938 23| vostro- e non ti arai a ridire, né a dire - Io non dissi
1939 3 | quasi colui abbia loro ridotto a memoria quello che eglino
1940 3 | dispiace, ma etiandio il ridurle nella imaginatione altrui
1941 16| dovendo tagliare una calza, ne riesca un sacco né un mantello.
1942 12| sogni io abbia mai sentito riferire (come che io a pochi soffera
1943 8 | loro si dica, e mai non rifinano di garrire a' fanti loro
1944 24| uomini che ciascuno gli rifiuta. Similmente il rompere altrui
1945 29| si convenga, non dèi tu rifiutar quello che ti è porto, ché
1946 13| alcun crede per aver egli rifiutato di essere chiamato maestro,
1947 13| niuno di sano intelletto rifiuti le care cose, fuori che
1948 25| sì come teneri e vezzosi, rifiutiamo di assaggiarla e ricopriamo
1949 27| coloro che si vestono al rigattiere: ché mostra che il farsetto
1950 26| lavar suoi stovigli nel rignagnolo della via publica, come
1951 14| altre parole, né con quel rigore intenderle. E che ciò sia
1952 12| venerabile aspetto, il quale, riguardando le scatole et il vasellamento
1953 26| quali sono bellissimi a riguardare ciascuno per sé, ma tutti
1954 10| così conviene trattargli e riguardargli. I quali così si crucciano,
1955 3 | qual cosa pochi sono che si riguardino, anzi, pare che chi meno
1956 18| intorno a quelle cose che poco rilevano. Perciò che la vittoria
1957 26| aventura molto grossi e rilevati, e 'l naso picciolo e le
1958 21| ambidui;~perciò che niente rilevava se la madre di lui fosse
1959 28| ciò alla bontà di lui non rilievi nulla, al prezzo si monterebbe
1960 12| bossolo né alberello vi rimanea che vòto non fosse e rasciutto.
1961 16| abbiamo all'usanza, tutto il rimanente in ciò è superfluità et
1962 4 | v'ingegniate del tutto di rimanervene e che voi prendiate in luogo
1963 5 | sì che la tovagliuola ne rimanga imbrattata, perciò che ella
1964 30| conviene del tutto che se ne rimanghino, perciò che la dea Pallade -
1965 20| de' circonstanti, sì ti rimarrai tu di più motteggiare, perciò
1966 12| sì che gocciola non ve ne rimase; e dopo questo se ne uscì
1967 22| consortio come si fugge di rimescolarsi tra' pruni e tra' triboli.~
1968 13| costume è di dirne il vero rimessamente, come io ti dissi di sopra.
1969 19| che male fanno quelli che rimproverano i difetti della persona
1970 13| minor conditione, e quasi rimproverar loro la loro viltà e miseria:
1971 18| cui tu consigli, anzi un rimproverargli il suo poco sapere e la
1972 24| alcuna bugiuzza, non si vuole rimproverargliele né con le parole né con
1973 5 | mai alto il viso e mai non rimuover gli occhi, e molto meno
1974 19| nullo Lupo era uso di star rinchiuso; perché, dove non ha luogo
1975 3 | ragionamenti et i modi loro gli rincrescano. E certo, come che l'uomo
1976 6 | quella brigata con cui sono rincresce loro. Male fanno similmente
1977 1 | gli spiacevoli uomini et i rincrescevoli quanto i malvagi, o più.
1978 3 | pare che venga da un cotal rincrescimento e da tedio, e che colui
1979 22| alcuna disonestà, sì come rinculare (la qual parola, ciò non
1980 13| però che tratto tratto sono rinculati a guisa di ronzino che aombri.
1981 29| tu ti arrendi per vinto, ringratiandolo, o pure assaggiando il vino
1982 4 | e liberalità verso di me ringratiatelo sanza fine, assicurandolo
1983 29| antiche croniche sopra ciò, io ringratio Dio che, con molte altre
1984 25| a farsele incontro et a rintuzzarla prima che ella prenda soverchio
1985 23| balbotire lungo spatio per rinvenire una parola: -maestro Arrigo...
1986 25| in che egli ha la lingua rinvolta, con la quale si gusta,
1987 28| paese può l'uomo usare e ripararsi acconciamente. Le penne
1988 19| sanza sollazzo né sanza riposo: e perché le beffe ci sono
1989 29| pare che tu sprezzi e tu riprenda colui che 'l ti porge. Lo
1990 18| pillole-; e mai non finano di riprendere, né di correggere. E lasciamo
1991 29| vitio, con ciò sia che il riprenderla parea forse pericoloso e
1992 22| per sé, e poi biasimarlo o riprenderlo: -Noi errammo la via- e -
1993 18| intendenti e savii, consigliano e riprendono e disputano et inritrosiscono
1994 4 | caro dono la sua amorevole riprensione et avertimento; perciò che
1995 11| bene di esserne agramente ripresa da ogni intendente persona.
1996 20| appellare a se medesimo, né più riprovarsi. Né per far ridere altrui
1997 25| loro natura non sapea, anzi ripugnava, e divengono quasi virtuosi
1998 22| volte dire cotali motti sono riputati persone aspere e ruvide,
1999 3 | veduto far molte volte, risbadigliano incontinente, quasi colui
2000 29| che sono atti difformi; né risciacquarsi la bocca e sputare il vino
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