-1--cieri | cifer-gazuo | gener-nuoco | nuove-risci | risco-trapa | trapp-zuffa
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
2001 14| ciascuno, perciò che, se noi riscontriamo alcuno mai più da noi non
2002 30| metter guai, né tremare o riscuotersi (il che medesimamente sogliono
2003 6 | spesso questi cotali si risentono sudati e bavosi. E per questa
2004 1 | sottili ammaestramenti, riserbandogli a più convenevol tempo,
2005 23| favellare; ma ciò si dèe riservare a suo luogo, ché chi va
2006 4 | avendo egli attentamente risguardato alle vostre maniere et essaminatole
2007 22| onesta e non di meno si sente risonare nella voce istessa alcuna
2008 28| una cotale quasi luce che risplende dalla convenevolezza delle
2009 16| terra con molta gravità, risponde: -Priego Vostra Signoria
2010 16| grande stropiccio di piedi, rispondendo adagio, dice: -Signor mio,
2011 25| convenevolmente fossero infra sé rispondenti. Il qual suo volume egli
2012 10| visitargli, a riverirgli et a risponder loro, come un altro farebbe
2013 12| cui parea che lo spetiale rispondesse: -Figliuolo, questi è messer
2014 8 | modo si può fare, e sempre rispondono con mal viso, che che loro
2015 21| Colui disse...- e -Colui rispose...-, perciò che tutti siamo «
2016 17| cattività e della villana e ristretta natura loro, avisando, se
2017 16| natura- sarebbono miseri e ristretti. Né perché i gentiluomini
2018 29| invitare i forestieri, né ritenergli a mangiar col suo signore,
2019 25| smarrirono hanno meglio ritenuto nella memoria i fallaci
2020 24| mosso a correre et altri lo ritiene. Né quando altri favella
2021 25| tosto oggimai arà suo fine, ritornando, diciamo che i modi piacevoli
2022 26| ciascuna il suo, lei si pose a ritrarre, imaginando che tale e così
2023 7 | si dèe l'uomo sforzare di ritrarsi più che può al costume degli
2024 9 | Come sia adunque utile la ritrosia a prender gli animi delle
2025 9 | dimostra; ché tanto è a dire «a ritroso» quanto «a rovescio». Come
2026 22| egli -si come uomo alquanto ritroso- imprese a dire cosa malagevole
2027 16| colui, fatte prima alquante riverenze, con grande stropiccio di
2028 14| cominciaron da principio a riverire l'un l'altro con artificiosi
2029 10| salutargli, a visitargli, a riverirgli et a risponder loro, come
2030 16| quella medesima solennità in riverirsi insieme per nonnulla; come
2031 3 | uomini; né, quelle finite, rivestirsi nella loro presenza; né
2032 7 | più, che tutta la gente si rivolge a guatar pur lui; così interviene
2033 24| mostrando loro alcuna novità e rivolgendo la loro attentione altrove:
2034 6 | prostendonsi e sbadigliano, rivolgendosi ora in su l'un lato et ora
2035 3 | volte) cosa stomachevole, il rivolgersi a' compagni e mostrarla
2036 12| maravigliarsi grandemente. Per che, rivolto allo spetiale, gli addimandava: -
2037 29| ciò fu più tosto virtù di robusto cielabro, che continenza
2038 23| voce non vuole esser né roca né aspera, e non si dèe
2039 23| senno; chi è o scilinguato o roco non voglia sempre essere
2040 20| radere- -E' sarebbe meglio rodere!-; -Va chiama il barbieri- -
2041 22| lascia pur grattar dove è la rogna,~che sono imbrattate della
2042 12| Flaminio Tomarozzo, gentiluomo romano, e non mica idiota né materiale,
2043 1 | per le solitudini o ne' romitorii, ma nelle città e tra gli
2044 8 | io mi tenga che io non ti rompa cotesto mostaccio!-; modi
2045 24| gli rifiuta. Similmente il rompere altrui le parole in bocca
2046 12| meritasse che per lui si rompesse silentio, fuori solamente
2047 13| sono rinculati a guisa di ronzino che aombri. Perché con costoro
2048 16| bene che i buoni uomini di Rovigo o i cittadini d'Asolo tenessero
2049 1 | alla spiacevolezza et alla rozzezza de' costumi (sì come a quel
2050 12| romore, andava ogni cosa a ruba, e chi toglieva un lattovaro
2051 3 | guatarvi entro, come se perle o rubini ti dovessero esser discesi
2052 24| agrume e lo aloe della loro rustica natura et aspera, che sì
2053 16| deono abominare, come alcuni rustici e zotichi fanno, i quali
2054 9 | Non si vuole essere né rustico né strano, ma piacevole
2055 22| riputati persone aspere e ruvide, e così è fuggito il loro
2056 19| interviene in questo, come nel ruzzare o scherzare, che l'uno batte
2057 16| una calza, ne riesca un sacco né un mantello. E se tu
2058 14| le avessero, a guisa di sacerdoti, sacrate, fu alcuno che,
2059 14| avessero, a guisa di sacerdoti, sacrate, fu alcuno che, non avendo
2060 7 | andava per la loro città in saio, quasi gli fosse aviso di
2061 17| sventurati servidori per salario. E sicuramente coloro che
2062 20| fingersi matto, né dolce di sale, ma, a suo tempo, dire alcuna
2063 29| cavadenti che noi veggiamo salir su per le panche, egli mostra
2064 25| dilicato e soave, pare agro o salso, e duolsi della servente
2065 25| correre e di girare e di saltare insegna egli similmente
2066 20| grasso e naticuto danzi o salti spogliato in farsetto.~
2067 16| che cieco era), non badò a salutar Teseo, ma, come padre, si
2068 10| così presto e sollecito a salutargli, a visitargli, a riverirgli
2069 9 | m'impose dianzi che io vi salutassi per sua parte- -Che ho io
2070 1 | tenere la diritta via con la salute dell'anima tua e con laude
2071 9 | Che ho io a fare de' suoi saluti?- e -Messer cotale mi dimandò
2072 28| vivande, quantunque sane e salutifere, non piacerebbono agl'invitati
2073 1 | gli uomini temono le fiere salvatiche e di alcuni piccioli animali,
2074 9 | una è domestica e l'altro salvatico. E sappi che colui è piacevole
2075 22| da alcuna necessità, per salvezza del tuo onore, a così dire;
2076 | sane
2077 16| e' tuoi figliuoli siate sani, bene sta; anch'io son sano»,
2078 11| di Dio si convien parlare santamente, ma in ogni ragionamento
2079 11| dette, sarebbono e buone e sante. Non si raccontino adunque
2080 22| non è vero!- o -Voi non la sapete!-; però che cortese et amabile
2081 22| filosofo, mal gratioso, non ben sapeva conversare co' laici». Ma,
2082 12| è? e per qual cagione sì saporitamente l'acqua della guastadetta
2083 28| sciolti da ogni legge, non saprei io tuttavia lodare il re
2084 13| Signoria mi perdoni se io no'l saprò così dire: io parlerò da
2085 25| quali caleva di me avessero saputo piegare i miei costumi,
2086 25| molte volte -anzi sempre- sarebbon per natura salvatichi, et
2087 | sarei
2088 | saremmo
2089 16| delle cirimonie come il sarto fa de' panni, che più tosto
2090 24| favella che lo intoppare ne' sassi a chi va. Tutti questi modi
2091 18| vagheggiano questa loro saviezza che il non seguire i loro
2092 18| sottili et intendenti e savii, consigliano e riprendono
2093 22| stucca» che se noi dicessimo sazia; e «sciorinare i panni»
2094 3 | truovasi anco tale che, sbadigliando, urla o ragghia come asino;
2095 6 | scontorconsi e prostendonsi e sbadigliano, rivolgendosi ora in su
2096 3 | viene a dire in latino «sbadigliante» quanto 'neghittoso' e '
2097 16| in poco più arebbe potuto sbrigarsi di ogni sua faccenda quella
2098 5 | Vescovo, ma doverebbono essere scacciati per tutto là dove costumati
2099 28| vogliono tenere spenzolate, né scagliare le braccia, né gittarle,
2100 5 | se talora averai posto a scaldare pera d'intorno al focolare,
2101 30| spogliare, e spetialmente scalzare, in publico, cioè là dove
2102 21| ponga i nomi e poi non gli scambi. Et oltre a ciò, si dèe
2103 20| niun sentimento; e tale scambiar le sillabe ne' vocaboli
2104 11| per acconcio modo e dolce scambiargli quella materia e mettergli
2105 22| nostro~Prender Dio, per scamparne,~Umana carne al tuo virginal
2106 8 | riverisce, sanza che se ne scandaleza la brigata e guastasene
2107 8 | luogo d'allegrezza e non di scandalo. Sì che cortesemente fece
2108 18| figliuoli et i discepoli si scantonano tanto volentieri quanto
2109 8 | come tu nettasti ben questa scarpetta!- et anco: -Non venisti
2110 6 | traggono una lettera della scarsella e la leggono; peggio ancora
2111 12| il quale, riguardando le scatole et il vasellamento dello
2112 13| de' quali sono piene di scede e di vanagloria, la quale
2113 16| e nelle cose che niuna sceleratezza hanno in sé, ma più tosto
2114 14| come io dissi, ma etiandio sceleratezze e tradimenti; ma, perciò
2115 28| essere lussurioso), alcuni scelerati (come lo essere micidiale):
2116 11| gabbando non solo è difetto di scelerato uomo et empio, ma egli è
2117 23| anco si può con istudio scemare il vitio della natura. Non
2118 18| ognora con esso noi alla schermaglia; e chiamanci per soprannome «
2119 13| mani e con le braccia si schermiscono e difendono che ogni terzo
2120 19| dispregio pare che si faccia schernendo che ingiuriando, con ciò
2121 19| fanno per sollazzo e gli scherni per istratio, come che nel
2122 19| vocabolo per l'altro: ma chi schernisce sente contento della vergogna
2123 11| non ne hanno diletto, anzi scherniscono i ragionamenti et il ragionatore
2124 19| fa alcuna stima e dello schernito niuna o picciolissima. Et
2125 19| questo, come nel ruzzare o scherzare, che l'uno batte per ciancia
2126 11| quando elle hanno voglia di scherzarsi, come quel buono uomo che
2127 20| perciò che pare che l'asino scherzi, o che alcuno forte grasso
2128 8 | avesse fatto ancora meno schiamazzo che non fece, più sarebbe
2129 16| servidore- o ancora: -Vostro schiavo in catena-, non dèi esser
2130 13| meritasse, certa cosa è che chi schifa quello che ciascun altro
2131 9 | loro. Per che, sforzinsi di schifar questo vitio coloro che
2132 5 | sono spiacevoli e vuolsi schifargli, perciò che posson noiare
2133 2 | trovare quali modi siano da schifarsi nel vivere con esso loro
2134 12| altro, come tu vedesti, schifata e rifiutata, fu la Discretione,
2135 28| e per la sua proprietà è schifato dalle persone, chi più e
2136 3 | le cose laide o fetide o schife o stomachevoli, ma il nominarle
2137 26| contrafatte e difformi sono schifi: e questo è spetial nostro
2138 22| alcun forestiero per mia sciagura s'abbattesse a questo trattato,
2139 16| fosse in ciò soprabondante e scialacquatore, sarebbe biasimato, sì come
2140 28| grandigia si fece una roba di sciamito cremesì, e dinanzi al petto
2141 25| uomini non basti aver la scientia e la regola, ma convenga
2142 30| molto ho usato con persone scientiate, come tu sai) che un valente
2143 23| Domin, ch'io lo dica!-; né a scilinguare o balbotire lungo spatio
2144 19| usano, contrafacendo gli scilinguati o zoppi o qualche gobbo.
2145 23| a nostro senno; chi è o scilinguato o roco non voglia sempre
2146 30| voglion fare cotali risa sciocche, né anco grasse o difformi,
2147 28| E quantunque i re siano sciolti da ogni legge, non saprei
2148 16| sì fatte ciancie, sì come scioperata o forse avendole apprese
2149 22| noi dicessimo sazia; e «sciorinare i panni» e non ispandere;
2150 22| cortese et amabile usanza è lo scolpare altrui, etiandio in quello
2151 3 | sforza di favellare: le quali sconce maniere si voglion fuggire
2152 25| proferire gran fatto più sconcia, né più sconvenevole, sentenza
2153 11| là dove si parli di Dio sconciamente. E non solo di Dio si convien
2154 24| pare un volersi dimorare sconosciuto. Per la qual cosa, come
2155 6 | quelli che così si dimenano e scontorconsi e prostendonsi e sbadigliano,
2156 25| fatto più sconcia, né più sconvenevole, sentenza di questa. Noi
2157 23| ammassandole a caso, né con troppo scoperto studio mettendole in filza,
2158 14| in segno di riverenza, e scoprendosi la testa e nominandosi con
2159 30| corpo che si ricuoprono si scoprissero con vergogna di lui e di
2160 25| e quasi oscure maniere, scorgere quale sia la luce de' piacevoli
2161 30| perciò che essi non si scorgono agevolmente, ma sottentrano
2162 24| trapportati da un certo impeto scorrono e, mancata la materia del
2163 14| il mio giudicio, poco si scostano dalle bugie e da' sogni,
2164 22| alquanto gli convenisse scostarsi per prenderlo di altro luogo,
2165 11| ma egli è ancora vitio di scostumata persona, et è cosa spiacevole
2166 29| avezzarsi a' pericoli della scostumatezza rende altrui temperato e
2167 12| loro libri più e più sogni scritti con alto intendimento e
2168 22| alcuna Cronica trovo così scritto di lui: «Questo Dante per
2169 30| quelli che escono dello scrittoio fra la gente con la penna
2170 4 | un Vescovo molto savio di scrittura e di senno naturale, il
2171 16| altri, anzi, e partendo e scrivendo, dèi salutare et accommiatare
2172 16| lettere de' latini uomini scriventi al Comune loro di Roma,
2173 8 | che loro sia portato da scrivere o da orinare o non hanno
2174 16| cominciasse le lettere che si scrivono agl'imperadori et ai re
2175 28| tirar sù le calze, e chi scuote le groppe e pavoneggiasi:
2176 5 | piattello o con altro argomento scuoterne la cenere. Non offerirai
2177 19| vergogna, anzi la aggravò, scusandosi per motti della cattività
2178 16| volle di ciò con Teseo scusarsi, pregandolo gli perdonasse.
2179 19| et a disonore e prendene sdegno, sanza che la beffa è inganno,
2180 22| alquanto presuntuoso e schifo e sdegnoso e, quasi, a guisa di filosofo,
2181 18| ortica; ma egli è troppo gran seccaggine il sentirgli. E sì come
2182 24| molte nationi favellatrici e seccatrici sì, che guai a quella orecchia
2183 | seco
2184 16| bene altre nationi et altri secoli ebbero in ciò altri costumi,
2185 23| prima volta, non dèi dire la seconda ancora più piano, né anco
2186 30| perciò che la dea Pallade -secondamente che già mi fu detto da certi
2187 15| contrafanno in forma d'amici, secondando le nostre voglie, quali
2188 2 | chi si diletta di troppo secondare il piacere altrui nella
2189 14| nostro, ma del secolo, di secondarla: ma vuolsi ciò fare discretamente.~
2190 7 | questi cotali fatti, ma da secondarle mezzanamente, acciò che
2191 29| Non istà bene grattarsi sedendo a tavola, e vuolsi in quel
2192 3 | come ella covava la cenere sedendosi in su le calcagna e tossiva
2193 17| riso; et il più gentile sedrà in su la seggiola et il
2194 6 | colà dove onesta brigata si segga e ragioni, perciò che, così
2195 6 | drizzarsi ove gli altri seggano e favellino e passeggiar
2196 17| più gentile sedrà in su la seggiola et il meno su la panchetta:
2197 5 | sanza avervi sù pure un segnuzzo di bruttura in alcuna parte.
2198 23| è a dire:~Imagini di ben seguendo false~e:~Del fiorir queste
2199 25| sviate e sanza contrasto seguendolo dovunque esso le torca,
2200 16| che ciascuno volentieri séguita i vestigii del suo signore,
2201 16| campare la persona (ché era seguitato da' suoi nimici), e dinanzi
2202 18| sia, chi va proferendo e seminando il suo consiglio mostra
2203 28| gittarle, sì che paia che l'uom semini le biade nel campo, né affissare
2204 16| tondo e di grossa pasta e semplice sì che agevole sia d'invescarlo
2205 25| fanno, che molte volte -anzi sempre- sarebbon per natura salvatichi,
2206 28| Pistoia e Conte di Palazzo e Senator di Roma e Signore e Maestro
2207 23| sé, come:~Tullio e Lino e Seneca morale,~o pure:~L'uno era
2208 18| Il tale vuol fare a suo senno- et -Il tale non mi ascolta-;
2209 12| addormentata mente o virtù sensitiva che dir debbiamo; ma gli
2210 25| mentre noi viviamo secondo il senso, sì siamo noi simili al
2211 12| generalmente. E come che io senta dire assai spesso che gli
2212 16| dinanzi a Teseo pervenuto, sentendo favellare una sua figliuola
2213 25| nella memoria i fallaci sentieri e dubbiosi che chi si tenne
2214 12| un isfinimento di cuore a sentirli; massimamente ché costoro
2215 16| perciò che colui è usato di sentirsi dire «signore» dagli altri,
2216 3 | al naso e dicendo: -Deh, sentite di gratia come questo pute!-;
2217 28| animi temperati e composti sentono della loro sconvenevolezza
2218 22| et innanzi dirai: -Io non seppi dire- che -Voi non m'intendete-
2219 21| narri: il che ottimamente seppono fare gli uomini e le donne
2220 11| fanciullo mio mi fece ieri sera tanto ridere!- Udite:...- -
2221 16| re «Vostra Maestà» e «La Serenità Vostra», così a bocca come
2222 23| maggior maestria dimostri il sermonare che il favellare; ma ciò
2223 27| non si sia questa misura servata, della quale noi al presente
2224 25| o salso, e duolsi della servente o del cuoco che niuna colpa
2225 16| la mano- o -Io son vostro servidore- o ancora: -Vostro schiavo
2226 29| apparecchiato e provveduto per li servigi della gola; e non so io
2227 8 | prima degli altri essere serviti et adagiati; a' quali niuna
2228 16| lettere: anzi, sì come egli servò l'uso del suo secolo, così
2229 13| loro, come chi bee non per sete, ma per gola del vino. Alcuni
2230 | sette
2231 22| spaldo et epa et uopo e sezzaio e primaio; et oltre a ciò,
2232 19| Similmente chi si ride d'alcuno sformato o malfatto o sparuto o picciolo,
2233 17| signori fare nelle corti loro, sforzandosi di consegnarle agli sventurati
2234 22| per la loro sciocchezza si sforzano di favellar del linguaggio
2235 9 | infra di loro. Per che, sforzinsi di schifar questo vitio
2236 8 | potete indugiare un poco sì- -Che fretta è questa stamane?-
2237 | siate
2238 1 | grandezza dell'animo e la sicurezza altresì a' loro possessori
2239 1 | e gli animosi uomini e sicuri similmente rade volte sono
2240 29| morte fa l'uomo franco e sicuro, così lo avezzarsi a' pericoli
2241 4 | ad udire. Questo vi manda significando il Vescovo e pregandovi
2242 25| chiamò Il Regolo, volendo significare che secondo quello si dovessero
2243 14| detti titoli e le altre significationi d'onore a titoli somiglianti,
2244 13| che pare che egli in ciò significhi di volere o contendere co'
2245 16| che le maniere di Napoli, signorili e pompose, trapportate a
2246 25| essempi che le generali et i sillogismi (la qual parola dèe voler
2247 6 | alcuna altra cosa a queste simigliante. Per che non si dèe dire
2248 11| etiandio i loro vitii medesimi. Simigliantemente si disdice il favellare
2249 29| ingordamente che perciò si generi singhiozzo o altro spiacevole atto,
2250 13| ma, sanza alcun dubbio, singular maestro, secondo quei tempi.
2251 29| il vino e l'ebrezza. Il siniscalco da sé non dèe invitare i
2252 13| là, che si disdirebbe al Sire di Castiglione: le maniere
2253 25| aventura, coloro che si smarrirono hanno meglio ritenuto nella
2254 22| così fare-; come che lo smemorato sia pur colui solo e non
2255 29| trovate delle nationi così sobrie che non isputavano già mai:
2256 6 | perciò che alcuni vogliono sodisfare all'ira, alcuni alla gola,
2257 22| e Della sua persona gli sodisfece, perciò che questa sentenza,
2258 17| uomini non dovergli poter sofferire. E nel vero così è, che
2259 16| meno, dove il tempo no'l sofferisce, divien noioso atto e dèesi
2260 29| convenga che egli ansi e soffi con noia di tutta la brigata.
2261 5 | essi sonassero la tromba o soffiassero nel fuoco, non mangiare,
2262 13| eglino non favellassino, ma soffiassino. E sappi che che tu troverai
2263 3 | usiamo. Non si vuole anco, soffiato che tu ti sarai il naso,
2264 11| lieto e più convenevole soggetto. Quantunque, secondo che
2265 4 | vi siete di entrare e di soggiornar nella sua picciola casa.
2266 13| che l'uomo ha veduto nel sogno pure è stato alcuna ombra
2267 3 | astenere più che può. E non sol questo; ma dèesi l'uomo
2268 22| del mondo» in luogo del sole, perciò che cotal vocabolo
2269 8 | Ubaldino Bandinelli. Costui solea dire che qualora egli andava
2270 16| deono curare di usar molto solenni cirimonie verso i grandi
2271 1 | dispone di vivere non per le solitudini o ne' romitorii, ma nelle
2272 8 | cavalcare, a giucare, a sollazzare. Alcuni altri sono sì bizzarri
2273 10| non foste così presto e sollecito a salutargli, a visitargli,
2274 20| cosa che gli uditori, quasi solleticati dalle pronte o leggiadre
2275 25| usanze e di sovenire e di sollevare la natura, ove che ella
2276 1 | solamente; dalla quale aiutati e sollevati, sono pervenuti ad altissimi
2277 5 | gote gonfiate, come se essi sonassero la tromba o soffiassero
2278 3 | avere addormentato animo e sonnacchioso; la qual cosa ci rende poco
2279 12| dimenticare e da noi insieme col sonno licentiare.~
2280 13| uomini e valorosi, o di soperchiarli, se eglino sono di minor
2281 17| numero. Alcuni altri sono che soprabondano in parole et in atti cortesi
2282 14| tradimenti; ma, perciò che queste sopraddette parole e questi titoli hanno
2283 6 | né appetire, alcuna delle sopradette cose, con ciò sia che elle
2284 18| schermaglia; e chiamanci per soprannome «Messer Vinciguerra», o «
2285 21| comporre et ordinare prima co' soprannomi e poi raccontare co' nomi;
2286 25| io credo, fu chiamato per sopranome «maestro Chiarissimo»; costui,
2287 3 | non di meno, se egli è soprapreso da alcun diletto o da alcun
2288 18| veramente quando gran pericolo soprastesse ad alcuno, etiandio a noi
2289 24| pare che colui che favella soprastia in un certo modo a coloro
2290 22| ischifare quella parola sospetta, dicon più tosto le castagne,
2291 19| fare arte così dubbiosa e sospettosa. E più tosto si vuol fuggire
2292 5 | dar cagione a' padroni di sospicare, perciò che quello che poteva
2293 13| una fatica incomparabile a sospingerli oltra, però che tratto tratto
2294 30| una con l'altra, né gittar sospiri e metter guai, né tremare
2295 24| non potere in modo alcuno sostener l'amaritudine della bugia;
2296 22| dove il tuo linguaggio lo sostenga, dirai più tosto la pancia
2297 9 | straniera e barbara: non sostengono di esser visitati et accompagnati
2298 25| quanto la loro conditione sostiene, non per natura, ma per
2299 30| scorgono agevolmente, ma sottentrano nell'usanza che altri non
2300 20| aspettava, sanza alcuna sottigliezza o vaghezza: -Dove è il signore? -
2301 13| tanto stentano che ogni sottilissima quistione si sarebbe diffinita
2302 10| che impacciarsi fra tanti sottilissimi vetri: così temono essi
2303 10| leggiermente, a guisa d'un sottilissimo velo, si squarcia, non è
2304 25| ancora più fieri di questi si sottomettono alla altrui ragione et ubidisconla
2305 13| essaltarsi, ma più tosto è da sottrarre alcuna cosa de' suoi meriti
2306 11| piacevole: il qual peccato assai sovente commise la nobile brigata
2307 20| ciò, solo che tu non sii soverchiamente abbagliato di te stesso,
2308 30| medesime che io ho dette essere soverchie.~
2309 23| né vile, né frivola, né sozza, né abominevole. E se tu
2310 26| per lo contrario, delle sozze cose e contrafatte e difformi
2311 28| quale ha più fretta di spacciare la sua mercatantia e di
2312 18| disputano et inritrosiscono a spada tratta, et a niuna sentenza
2313 16| è venuto a trar fuori le spade solo per questo, che l'un
2314 17| siano state trapportate di Spagna in Italia, ma il nostro
2315 28| penne che i Napoletani e gli Spagniuoli usano di portare in capo
2316 22| e spesso aviene che lo Spagniuolo parlerà italiano con lo
2317 22| leggiadria con esso lui spagnuolo: e non di meno assai più
2318 22| diposte o tralasciate, sì come spaldo et epa et uopo e sezzaio
2319 24| per entro la sua istoria spargendo alcuna bugiuzza, non si
2320 19| alcuno sformato o malfatto o sparuto o picciolo, o di sciocchezza
2321 28| come cavallo che abbia lo spavento, e pare che tirino le gambe
2322 30| diletto sopra una fonte, si specchiò nell'acqua e, avedutasi
2323 | specialmente
2324 9 | tempo sono avezzi nelle speculationi delle arti che si chiamano,
2325 23| ci possiamo fornire né di spedita lingua né di buona voce
2326 17| che la conversatione si spendesse tutta in ciò, sì come quelli
2327 28| mani si vogliono tenere spenzolate, né scagliare le braccia,
2328 1 | io, come colui che gli ho sperimentati, temo che tu, caminando
2329 30| non se ne avede. E come le spese minute per lo continuare
2330 27| quello che spiace a' sensi spiaccia etiandio allo 'ntelletto,
2331 24| contadini l'uno pollo tòrre la spica di becco all'altro, così
2332 25| o freno che la possa né spingere né ritenere: e certo, se
2333 24| restar di dire, e, come nave spinta dalla prima fuga per calar
2334 3 | amori: sì come testimonia lo spirito del Labirinto (chi che egli
2335 22| Et un di quelli spirti disse: Vieni~Dirieto a noi,
2336 13| possa gran fatto andare più splendidamente vestito che il povero, perciò
2337 30| 30-~ ~Non si dèe alcuno spogliare, e spetialmente scalzare,
2338 20| e naticuto danzi o salti spogliato in farsetto.~
2339 28| contegnoso come femina o come sposa, et in camminando troppo
2340 19| appetisca quello che egli sprezza del tutto: sì che dello
2341 13| biasimi o disprezzi; e lo sprezzar la gloria e l'onore, che
2342 25| dire che la natura non ha sprone o freno che la possa né
2343 3 | discretamente usandoli, spruzzano nel viso a' circonstanti;
2344 30| su la tavola? E di chi si sputa in su le dita? E di altre
2345 30| la bocca, et alcuni altri sputano addosso e nel viso a coloro
2346 10| un sottilissimo velo, si squarcia, non è usare, ma servire,
2347 16| loro ufficii e de' loro squittini, starebbe egli bene che
2348 8 | più tosto pesare con la stadera del mugnaio che con la bilancia
2349 28| tirino le gambe fuori d'uno staio; altri percuote il piede
2350 | Stan
2351 | stando
2352 12| vicino, nella quale poco stante, qual che si fosse la cagione,
2353 | starebbe
2354 3 | di quelli che, tossendo e starnutendo, fanno sì fatto lo strepito
2355 5 | sputare, da tossire e, più, da starnutire, perciò che in simili atti
2356 28| assettata alla persona e starti bene, acciò che non paia
2357 1 | altro di poca stima, sono stati, e tuttavia sono, apprezzati
2358 25| dirizzare e regolare le statue che per lo innanzi si farebbono
2359 12| venire un uomo grande di statura, antico e con venerabile
2360 | stava
2361 9 | cotale mi dimandò come voi stavate- -Venga, e sì mi cerchi il
2362 19| castello di Laterina, vedendosi steccare intorno e chiudersi, incontinente
2363 29| levandosi da tavola portar lo stecco a guisa d'uccello che faccia
2364 20| dispone sopra le villanie si stenda etiandio a' motti, e di
2365 16| della mia poca scienza, stendendo questo presente trattato,
2366 13| e tanto penano e tanto stentano che ogni sottilissima quistione
2367 13| che egli è un morire a stento il sentirgli, massimamente
2368 | stesse
2369 | stiano
2370 28| odoruzzi semplici di acque stillate. I tuoi panni convien che
2371 13| delle più care di quelle stimano avere abondanza e dovitia.
2372 16| mostrano aperto segno di stimare che colui cui essi carezzano
2373 | sto
2374 18| diceste la tal parola- e -Stoglietevi dal così fare e dal così
2375 14| non avendo questa nuova e stolta usanza ancora nome, la chiamò «
2376 20| atti vili né sconvenevoli, storcendo il viso e contrafacendosi,
2377 14| tra loro, inchinandosi e storcendosi e piegandosi in segno di
2378 30| fece bene, perciò che non è stormento da femine, anzi disconviene
2379 26| ornata posta a lavar suoi stovigli nel rignagnolo della via
2380 23| alle nozze e non per le strade!). Tu ti guarderai adunque
2381 30| chi dimena il capo e chi straluna gli occhi e l'un ciglio
2382 9 | di gente, come detto è, straniera e barbara: non sostengono
2383 28| la gola e le mani cotanto strebbiate e cotanto stropicciate che
2384 18| ma solo con gli amici più stretti e verso le persone il governo
2385 28| cotanto strebbiate e cotanto stropicciate che si disdirebbe ad ogni
2386 16| alquante riverenze, con grande stropiccio di piedi, rispondendo adagio,
2387 22| la carne soverchio grassa stucca» che se noi dicessimo sazia;
2388 9 | questo vitio coloro che studiano di essere cari alle persone,
2389 11| oneste persone non istà bene studiar di piacere altrui, se non
2390 28| fare le cose buone, ma dèe studiare di farle anco leggiadre:
2391 29| porta legato al collo lo stuzzicadenti erra sanza fallo, ché, oltra
2392 30| mostrar la lingua, né troppo stuzzicarsi la barba, come molti hanno
2393 24| trarre la pietra et egli t'è subitamente tenuto da colui che t'è
2394 28| sanza che l'uomo s'affanna e suda et ansa, le quali cose sono
2395 6 | questi cotali si risentono sudati e bavosi. E per questa cagione
2396 18| quegli che si dibatta e che sudi e trafeli: che sono sconci
2397 5 | vergognano di rasciugare il sudore che, per lo affrettarsi
2398 1 | tua tenera età non sarebbe sufficiente a ricevere più prencipali
2399 3 | dirugginare i denti, il sufolare, lo stridere e lo stropicciar
2400 17| poco di polita buccia niuno sugo hanno et a toccarli sono
2401 17| più abondano di cirimonie superflue, e non per altro: le quali
2402 16| tutto il rimanente in ciò è superfluità et una cotal bugia lecita;
2403 17| parole et in atti cortesi per supplire al difetto della loro cattività
2404 13| le parole de' quali niuna sustanza hanno in sé, né più né meno
2405 17| sforzandosi di consegnarle agli sventurati servidori per salario. E
2406 25| anzi, drieto all'appetito sviate e sanza contrasto seguendolo
2407 23| parlerai sì lento, come svogliato, né sì ingordamente, come
2408 13| baccalari. Puossi ancora mentire tacendo, cioè con gli atti e con
2409 14| mperadore (i quai titoli tacer non si potevano sanza oltraggio
2410 21| dir quelle cose, le quali taciute, la novella sarebbe non
2411 16| panni, che più tosto gli taglia vantaggiati che scarsi,
2412 16| non però sì che, dovendo tagliare una calza, ne riesca un
2413 7 | cittadini siano con la barba, tagliarlati tu: perciò che questo è
2414 6 | forbicine, si dà tutto a tagliarsi le unghie, quasi che egli
2415 22| dire il comune lor nome: «Taide è la puttana», e come il
2416 7 | guarnaccia lunga fino in sul tallone, ove tutti gli altri la
2417 6 | cantarsi fra' denti o sonare il tamburino con le dita o dimenar le
2418 22| il basso vocabolo delle taverne in così nobile ragionamento.
2419 29| vino, che sono costumi da tavernieri e da Cinciglioni. Invitar
2420 10| Non ebbi il mio luogo a tavola- et -Ieri non vi degnaste
2421 11| acciò che, raccontate ne' teatri (come in quel tempo si costumava
2422 7 | certi berrettoni grandi alla tedesca; ché ciascuno si volge a
2423 22| egli favella, né, perché il Tedesco non sappia latino, debbiam
2424 20| ne prendono, anzi ne sono tediati, o, se pur ridono, si ridono
2425 16| perciò spiacevole cosa e tediosa agli animi nobili, che non
2426 13| mai non ne vengono a capo. Tediosi medesimamente sono e mentono
2427 22| similmente «il vivagno della tela» più tosto che l'estremità.
2428 11| Non si dèe anco pigliar tema molto sottile né troppo
2429 29| parea forse pericoloso e temeano non per aventura avenisse
2430 4 | aveduto il Conte, come che temessero di fargliene noia. Per la
2431 1 | che gli ho sperimentati, temo che tu, caminando per essa,
2432 14| guasta, come il ferro, la tempera loro per lo continuo adoperarli
2433 29| Né crederò io mai che la temperanza si debba apprendere da sì
2434 2 | sapere che a te convien temperare et ordinare i tuoi modi
2435 28| sconvenevoli sì, che gli animi temperati e composti sentono della
2436 23| fiorir queste inanzi tempo tempie;~i quali modi alle volte
2437 24| questi somiglianti) che tendono ad impedir la voglia e l'
2438 5 | trascurati famigliari fanno, tenendosele in seno, o di dirieto nascoste
2439 29| già mai: ben possiamo noi tenercene per brieve spatio! Debbiamo
2440 10| spiace sommamente: questa tenerezza adunque e questi vezzosi
2441 10| 10-~ ~L'esser tenero e vezzoso anco si disdice
2442 8 | animo pieno di umiltà, e tenesse questi modi non per malitia,
2443 16| Rovigo o i cittadini d'Asolo tenessero quella medesima solennità
2444 8 | bestia, io non so a che io mi tenga che io non ti rompa cotesto
2445 17| fanno arte e mercatantia, e tengonne libro e ragione: alla tal
2446 25| sentieri e dubbiosi che chi si tenne pure per la diritta. E se
2447 29| avezzarci a resistere alle forti tentationi e a vincerle: ciò non ostante
2448 22| Domenico fu «il drudo della teologia» e non racconterebbe che
2449 9 | dimostrarsi con ogniuno quasi terrazzano e conoscente. Il che male
2450 17| in Italia, ma il nostro terreno le ha male ricevute e poco
2451 16| gentiluomo. E questa è la terza maniera di cirimonie, la
2452 13| schermiscono e difendono che ogni terzo passo è necessario ingaggiar
2453 14| riverenza, e scoprendosi la testa e nominandosi con titoli
2454 3 | si dis[inn]amori: sì come testimonia lo spirito del Labirinto (
2455 11| che le parole non siano testimonio contra la vita e le opere
2456 22| alcun fallo ha pure in quel testo di Dante, egli non l'ha
2457 25| pura, più agevolmente si tigne d'ogni colore, et anco perché
2458 1 | sono e le mosche, niuno timore hanno, e non di meno, per
2459 13| costume di fare, i quali sì timorosamente mostrano di dire le loro
2460 29| arebbe bevuto o tenuto un tino! E se niuna noia non gli
2461 13| mentono, a niun cattivo fine tirando né di proprio loro utile,
2462 28| si china ad ogni passo a tirar sù le calze, e chi scuote
2463 11| tempo si costumava di fare), tirassero le lagrime agli occhi di
2464 28| lo spavento, e pare che tirino le gambe fuori d'uno staio;
2465 10| non date loro così ogni titolo appunto, le querele asprissime
2466 22| amica che «la concubina di Titone»; e più dicevole è a donna,
2467 17| buccia niuno sugo hanno et a toccarli sono vizzi e mucidi, e perciò
2468 12| ogni cosa a ruba, e chi toglieva un lattovaro e chi una confettione,
2469 12| il buon messer Flaminio Tomarozzo, gentiluomo romano, e non
2470 16| arrogante et, oltre a ciò, tondo e di grossa pasta e semplice
2471 7 | tutta la tua città averà tonduti i capelli, non si vuol portar
2472 25| seguendolo dovunque esso le torca, credono di ubidire alla
2473 30| china fino al mento, e tale torce la bocca, et alcuni altri
2474 24| atti, crollando il capo o torcendo gli occhi, sì come molti
2475 16| Copritevi!- E quegli, torcendosi due o tre volte per ciascun
2476 30| alcuni che hanno per vezzo di torcer tratto tratto la bocca o
2477 8 | divisato, a tutte l'altre torcono il grifo, e par loro di
2478 18| vittoria in sì fatti casi torna in danno, con ciò sia che
2479 13| anzi sì attraversano e tornano indietro, e sì con le mani
2480 4 | parve di dover verso Verona tornarsi, pregandonelo il Conte et
2481 22| Voi non poteste- o -Non vi tornò a mente- che - Voi vi dimenticaste-
2482 24| de' contadini l'uno pollo tòrre la spica di becco all'altro,
2483 16| se gli dicesse «tu», gli torrebbe di quello di lui e farebbegli
2484 28| grosse fuor di modo, o forse torte, non dèe farsi le calze
2485 22| vocaboli come abbiamo noi Toscani. E se pure alcuno vorrà
2486 22| difforme, che egli non parlerà toscano o d'altro linguaggio, pure
2487 3 | Sono ancora di quelli che, tossendo e starnutendo, fanno sì
2488 5 | quell'ora da sputare, da tossire e, più, da starnutire, perciò
2489 3 | sedendosi in su le calcagna e tossiva et isputava farfalloni.
2490 20| prontezza e leggiadria e tostàno movimento d'animo. Per la
2491 14| etiandio sceleratezze e tradimenti; ma, perciò che queste sopraddette
2492 18| si dibatta e che sudi e trafeli: che sono sconci modi e
2493 11| favole che si chiamarono tragedie, acciò che, raccontate ne'
2494 6 | coloro che ad ora ad ora si traggono una lettera della scarsella
2495 22| logori vestimenti, diposte o tralasciate, sì come spaldo et epa et
2496 18| vincere che l'uomo se la trangugi, ma conviene lasciarne a
2497 5 | fuoco, non mangiare, ma trangugiare: i quali, imbrattandosi
2498 23| prendono il sentimento, ma lo trapassano e corrongli dinanzi a guisa
2499 6 | procacci d'altro sollazzo per trapassare il tempo. Non si deono anco
2500 14| tempo in qua, onde che sia, trapassata in Italia: la quale, misera,
2501 22| fu da un canto all'altro trapassato.~Ancora vogliono esser le
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