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Giovanni Della Casa
Galateo ovvero de' costumi

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


-1--cieri | cifer-gazuo | gener-nuoco | nuove-risci | risco-trapa | trapp-zuffa

                                             grassetto = Testo principale
     Capitolo                                grigio = Testo di commento
2001 14| ciascuno, perciò che, se noi riscontriamo alcuno mai più da noi non 2002 30| metter guai, né tremare o riscuotersi (il che medesimamente sogliono 2003 6 | spesso questi cotali si risentono sudati e bavosi. E per questa 2004 1 | sottili ammaestramenti, riserbandogli a più convenevol tempo, 2005 23| favellare; ma ciò si dèe riservare a suo luogo, ché chi va 2006 4 | avendo egli attentamente risguardato alle vostre maniere et essaminatole 2007 22| onesta e non di meno si sente risonare nella voce istessa alcuna 2008 28| una cotale quasi luce che risplende dalla convenevolezza delle 2009 16| terra con molta gravità, risponde: -Priego Vostra Signoria 2010 16| grande stropiccio di piedi, rispondendo adagio, dice: -Signor mio, 2011 25| convenevolmente fossero infra sé rispondenti. Il qual suo volume egli 2012 10| visitargli, a riverirgli et a risponder loro, come un altro farebbe 2013 12| cui parea che lo spetiale rispondesse: -Figliuolo, questi è messer 2014 8 | modo si può fare, e sempre rispondono con mal viso, che che loro 2015 21| Colui disse...- e -Colui rispose...-, perciò che tutti siamo « 2016 17| cattività e della villana e ristretta natura loro, avisando, se 2017 16| natura- sarebbono miseri e ristretti. Né perché i gentiluomini 2018 29| invitare i forestieri, né ritenergli a mangiar col suo signore, 2019 25| smarrirono hanno meglio ritenuto nella memoria i fallaci 2020 24| mosso a correre et altri lo ritiene. Né quando altri favella 2021 25| tosto oggimai arà suo fine, ritornando, diciamo che i modi piacevoli 2022 26| ciascuna il suo, lei si pose a ritrarre, imaginando che tale e così 2023 7 | si dèe l'uomo sforzare di ritrarsi più che può al costume degli 2024 9 | Come sia adunque utile la ritrosia a prender gli animi delle 2025 9 | dimostra; ché tanto è a dire «a ritroso» quanto «a rovescio». Come 2026 22| egli -si come uomo alquanto ritroso- imprese a dire cosa malagevole 2027 16| colui, fatte prima alquante riverenze, con grande stropiccio di 2028 14| cominciaron da principio a riverire l'un l'altro con artificiosi 2029 10| salutargli, a visitargli, a riverirgli et a risponder loro, come 2030 16| quella medesima solennità in riverirsi insieme per nonnulla; come 2031 3 | uomini; né, quelle finite, rivestirsi nella loro presenza; né 2032 7 | più, che tutta la gente si rivolge a guatar pur lui; così interviene 2033 24| mostrando loro alcuna novità e rivolgendo la loro attentione altrove: 2034 6 | prostendonsi e sbadigliano, rivolgendosi ora in su l'un lato et ora 2035 3 | volte) cosa stomachevole, il rivolgersi a' compagni e mostrarla 2036 12| maravigliarsi grandemente. Per che, rivolto allo spetiale, gli addimandava: - 2037 29| ciò fu più tosto virtù di robusto cielabro, che continenza 2038 23| voce non vuole esser né rocaaspera, e non si dèe 2039 23| senno; chi è o scilinguato o roco non voglia sempre essere 2040 20| radere- -E' sarebbe meglio rodere!-; -Va chiama il barbieri- - 2041 22| lascia pur grattar dove è la rogna,~che sono imbrattate della 2042 12| Flaminio Tomarozzo, gentiluomo romano, e non mica idiota né materiale, 2043 1 | per le solitudini o ne' romitorii, ma nelle città e tra gli 2044 8 | io mi tenga che io non ti rompa cotesto mostaccio!-; modi 2045 24| gli rifiuta. Similmente il rompere altrui le parole in bocca 2046 12| meritasse che per lui si rompesse silentio, fuori solamente 2047 13| sono rinculati a guisa di ronzino che aombri. Perché con costoro 2048 16| bene che i buoni uomini di Rovigo o i cittadini d'Asolo tenessero 2049 1 | alla spiacevolezza et alla rozzezza de' costumi (sì come a quel 2050 12| romore, andava ogni cosa a ruba, e chi toglieva un lattovaro 2051 3 | guatarvi entro, come se perle o rubini ti dovessero esser discesi 2052 24| agrume e lo aloe della loro rustica natura et aspera, che sì 2053 16| deono abominare, come alcuni rustici e zotichi fanno, i quali 2054 9 | Non si vuole essererusticostrano, ma piacevole 2055 22| riputati persone aspere e ruvide, e così è fuggito il loro 2056 19| interviene in questo, come nel ruzzare o scherzare, che l'uno batte 2057 16| una calza, ne riesca un sacco né un mantello. E se tu 2058 14| le avessero, a guisa di sacerdoti, sacrate, fu alcuno che, 2059 14| avessero, a guisa di sacerdoti, sacrate, fu alcuno che, non avendo 2060 7 | andava per la loro città in saio, quasi gli fosse aviso di 2061 17| sventurati servidori per salario. E sicuramente coloro che 2062 20| fingersi matto, né dolce di sale, ma, a suo tempo, dire alcuna 2063 29| cavadenti che noi veggiamo salir su per le panche, egli mostra 2064 25| dilicato e soave, pare agro o salso, e duolsi della servente 2065 25| correre e di girare e di saltare insegna egli similmente 2066 20| grasso e naticuto danzi o salti spogliato in farsetto.~ 2067 16| che cieco era), non badò a salutar Teseo, ma, come padre, si 2068 10| così presto e sollecito a salutargli, a visitargli, a riverirgli 2069 9 | m'impose dianzi che io vi salutassi per sua parte- -Che ho io 2070 1 | tenere la diritta via con la salute dell'anima tua e con laude 2071 9 | Che ho io a fare de' suoi saluti?- e -Messer cotale mi dimandò 2072 28| vivande, quantunque sane e salutifere, non piacerebbono agl'invitati 2073 1 | gli uomini temono le fiere salvatiche e di alcuni piccioli animali, 2074 9 | una è domestica e l'altro salvatico. E sappi che colui è piacevole 2075 22| da alcuna necessità, per salvezza del tuo onore, a così dire; 2076 | sane 2077 16| e' tuoi figliuoli siate sani, bene sta; anch'io son sano», 2078 11| di Dio si convien parlare santamente, ma in ogni ragionamento 2079 11| dette, sarebbono e buone e sante. Non si raccontino adunque 2080 22| non è vero!- o -Voi non la sapete!-; però che cortese et amabile 2081 22| filosofo, mal gratioso, non ben sapeva conversare co' laici». Ma, 2082 12| è? e per qual cagionesaporitamente l'acqua della guastadetta 2083 28| sciolti da ogni legge, non saprei io tuttavia lodare il re 2084 13| Signoria mi perdoni se io no'l saprò così dire: io parlerò da 2085 25| quali caleva di me avessero saputo piegare i miei costumi, 2086 25| molte volte -anzi sempre- sarebbon per natura salvatichi, et 2087 | sarei 2088 | saremmo 2089 16| delle cirimonie come il sarto fa de' panni, che più tosto 2090 24| favella che lo intoppare ne' sassi a chi va. Tutti questi modi 2091 18| vagheggiano questa loro saviezza che il non seguire i loro 2092 18| sottili et intendenti e savii, consigliano e riprendono 2093 22| stucca» che se noi dicessimo sazia; e «sciorinare i panni» 2094 3 | truovasi anco tale che, sbadigliando, urla o ragghia come asino; 2095 6 | scontorconsi e prostendonsi e sbadigliano, rivolgendosi ora in su 2096 3 | viene a dire in latino «sbadigliante» quanto 'neghittoso' e ' 2097 16| in poco più arebbe potuto sbrigarsi di ogni sua faccenda quella 2098 5 | Vescovo, ma doverebbono essere scacciati per tutto dove costumati 2099 28| vogliono tenere spenzolate, né scagliare le braccia, né gittarle, 2100 5 | se talora averai posto a scaldare pera d'intorno al focolare, 2101 30| spogliare, e spetialmente scalzare, in publico, cioè dove 2102 21| ponga i nomi e poi non gli scambi. Et oltre a ciò, si dèe 2103 20| niun sentimento; e tale scambiar le sillabe ne' vocaboli 2104 11| per acconcio modo e dolce scambiargli quella materia e mettergli 2105 22| nostro~Prender Dio, per scamparne,~Umana carne al tuo virginal 2106 8 | riverisce, sanza che se ne scandaleza la brigata e guastasene 2107 8 | luogo d'allegrezza e non di scandalo. Sì che cortesemente fece 2108 18| figliuoli et i discepoli si scantonano tanto volentieri quanto 2109 8 | come tu nettasti ben questa scarpetta!- et anco: -Non venisti 2110 6 | traggono una lettera della scarsella e la leggono; peggio ancora 2111 12| il quale, riguardando le scatole et il vasellamento dello 2112 13| de' quali sono piene di scede e di vanagloria, la quale 2113 16| e nelle cose che niuna sceleratezza hanno in sé, ma più tosto 2114 14| come io dissi, ma etiandio sceleratezze e tradimenti; ma, perciò 2115 28| essere lussurioso), alcuni scelerati (come lo essere micidiale): 2116 11| gabbando non solo è difetto di scelerato uomo et empio, ma egli è 2117 23| anco si può con istudio scemare il vitio della natura. Non 2118 18| ognora con esso noi alla schermaglia; e chiamanci per soprannome « 2119 13| mani e con le braccia si schermiscono e difendono che ogni terzo 2120 19| dispregio pare che si faccia schernendo che ingiuriando, con ciò 2121 19| fanno per sollazzo e gli scherni per istratio, come che nel 2122 19| vocabolo per l'altro: ma chi schernisce sente contento della vergogna 2123 11| non ne hanno diletto, anzi scherniscono i ragionamenti et il ragionatore 2124 19| fa alcuna stima e dello schernito niuna o picciolissima. Et 2125 19| questo, come nel ruzzare o scherzare, che l'uno batte per ciancia 2126 11| quando elle hanno voglia di scherzarsi, come quel buono uomo che 2127 20| perciò che pare che l'asino scherzi, o che alcuno forte grasso 2128 8 | avesse fatto ancora meno schiamazzo che non fece, più sarebbe 2129 16| servidore- o ancora: -Vostro schiavo in catena-, non dèi esser 2130 13| meritasse, certa cosa è che chi schifa quello che ciascun altro 2131 9 | loro. Per che, sforzinsi di schifar questo vitio coloro che 2132 5 | sono spiacevoli e vuolsi schifargli, perciò che posson noiare 2133 2 | trovare quali modi siano da schifarsi nel vivere con esso loro 2134 12| altro, come tu vedesti, schifata e rifiutata, fu la Discretione, 2135 28| e per la sua proprietà è schifato dalle persone, chi più e 2136 3 | le cose laide o fetide o schife o stomachevoli, ma il nominarle 2137 26| contrafatte e difformi sono schifi: e questo è spetial nostro 2138 22| alcun forestiero per mia sciagura s'abbattesse a questo trattato, 2139 16| fosse in ciò soprabondante e scialacquatore, sarebbe biasimato, sì come 2140 28| grandigia si fece una roba di sciamito cremesì, e dinanzi al petto 2141 25| uomini non basti aver la scientia e la regola, ma convenga 2142 30| molto ho usato con persone scientiate, come tu sai) che un valente 2143 23| Domin, ch'io lo dica!-; né a scilinguare o balbotire lungo spatio 2144 19| usano, contrafacendo gli scilinguati o zoppi o qualche gobbo. 2145 23| a nostro senno; chi è o scilinguato o roco non voglia sempre 2146 30| voglion fare cotali risa sciocche, né anco grasse o difformi, 2147 28| E quantunque i re siano sciolti da ogni legge, non saprei 2148 16| sì fatte ciancie, sì come scioperata o forse avendole apprese 2149 22| noi dicessimo sazia; e «sciorinare i panni» e non ispandere; 2150 22| cortese et amabile usanza è lo scolpare altrui, etiandio in quello 2151 3 | sforza di favellare: le quali sconce maniere si voglion fuggire 2152 25| proferire gran fatto più sconcia, né più sconvenevole, sentenza 2153 11| dove si parli di Dio sconciamente. E non solo di Dio si convien 2154 24| pare un volersi dimorare sconosciuto. Per la qual cosa, come 2155 6 | quelli che così si dimenano e scontorconsi e prostendonsi e sbadigliano, 2156 25| fatto più sconcia, né più sconvenevole, sentenza di questa. Noi 2157 23| ammassandole a caso, né con troppo scoperto studio mettendole in filza, 2158 14| in segno di riverenza, e scoprendosi la testa e nominandosi con 2159 30| corpo che si ricuoprono si scoprissero con vergogna di lui e di 2160 25| e quasi oscure maniere, scorgere quale sia la luce de' piacevoli 2161 30| perciò che essi non si scorgono agevolmente, ma sottentrano 2162 24| trapportati da un certo impeto scorrono e, mancata la materia del 2163 14| il mio giudicio, poco si scostano dalle bugie e da' sogni, 2164 22| alquanto gli convenisse scostarsi per prenderlo di altro luogo, 2165 11| ma egli è ancora vitio di scostumata persona, et è cosa spiacevole 2166 29| avezzarsi a' pericoli della scostumatezza rende altrui temperato e 2167 12| loro libri più e più sogni scritti con alto intendimento e 2168 22| alcuna Cronica trovo così scritto di lui: «Questo Dante per 2169 30| quelli che escono dello scrittoio fra la gente con la penna 2170 4 | un Vescovo molto savio di scrittura e di senno naturale, il 2171 16| altri, anzi, e partendo e scrivendo, dèi salutare et accommiatare 2172 16| lettere de' latini uomini scriventi al Comune loro di Roma, 2173 8 | che loro sia portato da scrivere o da orinare o non hanno 2174 16| cominciasse le lettere che si scrivono agl'imperadori et ai re 2175 28| tirar le calze, e chi scuote le groppe e pavoneggiasi: 2176 5 | piattello o con altro argomento scuoterne la cenere. Non offerirai 2177 19| vergogna, anzi la aggravò, scusandosi per motti della cattività 2178 16| volle di ciò con Teseo scusarsi, pregandolo gli perdonasse. 2179 19| et a disonore e prendene sdegno, sanza che la beffa è inganno, 2180 22| alquanto presuntuoso e schifo e sdegnoso e, quasi, a guisa di filosofo, 2181 18| ortica; ma egli è troppo gran seccaggine il sentirgli. E sì come 2182 24| molte nationi favellatrici e seccatrici sì, che guai a quella orecchia 2183 | seco 2184 16| bene altre nationi et altri secoli ebbero in ciò altri costumi, 2185 23| prima volta, non dèi dire la seconda ancora più piano, né anco 2186 30| perciò che la dea Pallade -secondamente che già mi fu detto da certi 2187 15| contrafanno in forma d'amici, secondando le nostre voglie, quali 2188 2 | chi si diletta di troppo secondare il piacere altrui nella 2189 14| nostro, ma del secolo, di secondarla: ma vuolsi ciò fare discretamente.~ 2190 7 | questi cotali fatti, ma da secondarle mezzanamente, acciò che 2191 29| Non istà bene grattarsi sedendo a tavola, e vuolsi in quel 2192 3 | come ella covava la cenere sedendosi in su le calcagna e tossiva 2193 17| riso; et il più gentile sedrà in su la seggiola et il 2194 6 | colà dove onesta brigata si segga e ragioni, perciò che, così 2195 6 | drizzarsi ove gli altri seggano e favellino e passeggiar 2196 17| più gentile sedrà in su la seggiola et il meno su la panchetta: 2197 5 | sanza avervi pure un segnuzzo di bruttura in alcuna parte. 2198 23| è a dire:~Imagini di ben seguendo false~e:~Del fiorir queste 2199 25| sviate e sanza contrasto seguendolo dovunque esso le torca, 2200 16| che ciascuno volentieri séguita i vestigii del suo signore, 2201 16| campare la persona (ché era seguitato da' suoi nimici), e dinanzi 2202 18| sia, chi va proferendo e seminando il suo consiglio mostra 2203 28| gittarle, sì che paia che l'uom semini le biade nel campo, né affissare 2204 16| tondo e di grossa pasta e semplice sì che agevole sia d'invescarlo 2205 25| fanno, che molte volte -anzi sempre- sarebbon per natura salvatichi, 2206 28| Pistoia e Conte di Palazzo e Senator di Roma e Signore e Maestro 2207 23| sé, come:~Tullio e Lino e Seneca morale,~o pure:~L'uno era 2208 18| Il tale vuol fare a suo senno- et -Il tale non mi ascolta-; 2209 12| addormentata mente o virtù sensitiva che dir debbiamo; ma gli 2210 25| mentre noi viviamo secondo il senso, sì siamo noi simili al 2211 12| generalmente. E come che io senta dire assai spesso che gli 2212 16| dinanzi a Teseo pervenuto, sentendo favellare una sua figliuola 2213 25| nella memoria i fallaci sentieri e dubbiosi che chi si tenne 2214 12| un isfinimento di cuore a sentirli; massimamente ché costoro 2215 16| perciò che colui è usato di sentirsi dire «signore» dagli altri, 2216 3 | al naso e dicendo: -Deh, sentite di gratia come questo pute!-; 2217 28| animi temperati e composti sentono della loro sconvenevolezza 2218 22| et innanzi dirai: -Io non seppi dire- che -Voi non m'intendete- 2219 21| narri: il che ottimamente seppono fare gli uomini e le donne 2220 11| fanciullo mio mi fece ieri sera tanto ridere!- Udite:...- - 2221 16| re «Vostra Maestà» e «La Serenità Vostra», così a bocca come 2222 23| maggior maestria dimostri il sermonare che il favellare; ma ciò 2223 27| non si sia questa misura servata, della quale noi al presente 2224 25| o salso, e duolsi della servente o del cuoco che niuna colpa 2225 16| la mano- o -Io son vostro servidore- o ancora: -Vostro schiavo 2226 29| apparecchiato e provveduto per li servigi della gola; e non so io 2227 8 | prima degli altri essere serviti et adagiati; a' quali niuna 2228 16| lettere: anzi, sì come egli servò l'uso del suo secolo, così 2229 13| loro, come chi bee non per sete, ma per gola del vino. Alcuni 2230 | sette 2231 22| spaldo et epa et uopo e sezzaio e primaio; et oltre a ciò, 2232 19| Similmente chi si ride d'alcuno sformato o malfatto o sparuto o picciolo, 2233 17| signori fare nelle corti loro, sforzandosi di consegnarle agli sventurati 2234 22| per la loro sciocchezza si sforzano di favellar del linguaggio 2235 9 | infra di loro. Per che, sforzinsi di schifar questo vitio 2236 8 | potete indugiare un poco sì- -Che fretta è questa stamane?- 2237 | siate 2238 1 | grandezza dell'animo e la sicurezza altresì a' loro possessori 2239 1 | e gli animosi uomini e sicuri similmente rade volte sono 2240 29| morte fa l'uomo franco e sicuro, così lo avezzarsi a' pericoli 2241 4 | ad udire. Questo vi manda significando il Vescovo e pregandovi 2242 25| chiamò Il Regolo, volendo significare che secondo quello si dovessero 2243 14| detti titoli e le altre significationi d'onore a titoli somiglianti, 2244 13| che pare che egli in ciò significhi di volere o contendere co' 2245 16| che le maniere di Napoli, signorili e pompose, trapportate a 2246 25| essempi che le generali et i sillogismi (la qual parola dèe voler 2247 6 | alcuna altra cosa a queste simigliante. Per che non si dèe dire 2248 11| etiandio i loro vitii medesimi. Simigliantemente si disdice il favellare 2249 29| ingordamente che perciò si generi singhiozzo o altro spiacevole atto, 2250 13| ma, sanza alcun dubbio, singular maestro, secondo quei tempi. 2251 29| il vino e l'ebrezza. Il siniscalco da sé non dèe invitare i 2252 13| , che si disdirebbe al Sire di Castiglione: le maniere 2253 25| aventura, coloro che si smarrirono hanno meglio ritenuto nella 2254 22| così fare-; come che lo smemorato sia pur colui solo e non 2255 29| trovate delle nationi così sobrie che non isputavano già mai: 2256 6 | perciò che alcuni vogliono sodisfare all'ira, alcuni alla gola, 2257 22| e Della sua persona gli sodisfece, perciò che questa sentenza, 2258 17| uomini non dovergli poter sofferire. E nel vero così è, che 2259 16| meno, dove il tempo no'l sofferisce, divien noioso atto e dèesi 2260 29| convenga che egli ansi e soffi con noia di tutta la brigata. 2261 5 | essi sonassero la tromba o soffiassero nel fuoco, non mangiare, 2262 13| eglino non favellassino, ma soffiassino. E sappi che che tu troverai 2263 3 | usiamo. Non si vuole anco, soffiato che tu ti sarai il naso, 2264 11| lieto e più convenevole soggetto. Quantunque, secondo che 2265 4 | vi siete di entrare e di soggiornar nella sua picciola casa. 2266 13| che l'uomo ha veduto nel sogno pure è stato alcuna ombra 2267 3 | astenere più che può. E non sol questo; ma dèesi l'uomo 2268 22| del mondo» in luogo del sole, perciò che cotal vocabolo 2269 8 | Ubaldino Bandinelli. Costui solea dire che qualora egli andava 2270 16| deono curare di usar molto solenni cirimonie verso i grandi 2271 1 | dispone di vivere non per le solitudini o ne' romitorii, ma nelle 2272 8 | cavalcare, a giucare, a sollazzare. Alcuni altri sono sì bizzarri 2273 10| non foste così presto e sollecito a salutargli, a visitargli, 2274 20| cosa che gli uditori, quasi solleticati dalle pronte o leggiadre 2275 25| usanze e di sovenire e di sollevare la natura, ove che ella 2276 1 | solamente; dalla quale aiutati e sollevati, sono pervenuti ad altissimi 2277 5 | gote gonfiate, come se essi sonassero la tromba o soffiassero 2278 3 | avere addormentato animo e sonnacchioso; la qual cosa ci rende poco 2279 12| dimenticare e da noi insieme col sonno licentiare.~ 2280 13| uomini e valorosi, o di soperchiarli, se eglino sono di minor 2281 17| numero. Alcuni altri sono che soprabondano in parole et in atti cortesi 2282 14| tradimenti; ma, perciò che queste sopraddette parole e questi titoli hanno 2283 6 | né appetire, alcuna delle sopradette cose, con ciò sia che elle 2284 18| schermaglia; e chiamanci per soprannome «Messer Vinciguerra», o « 2285 21| comporre et ordinare prima co' soprannomi e poi raccontare co' nomi; 2286 25| io credo, fu chiamato per sopranome «maestro Chiarissimo»; costui, 2287 3 | non di meno, se egli è soprapreso da alcun diletto o da alcun 2288 18| veramente quando gran pericolo soprastesse ad alcuno, etiandio a noi 2289 24| pare che colui che favella soprastia in un certo modo a coloro 2290 22| ischifare quella parola sospetta, dicon più tosto le castagne, 2291 19| fare arte così dubbiosa e sospettosa. E più tosto si vuol fuggire 2292 5 | dar cagione a' padroni di sospicare, perciò che quello che poteva 2293 13| una fatica incomparabile a sospingerli oltra, però che tratto tratto 2294 30| una con l'altra, né gittar sospiri e metter guai, né tremare 2295 24| non potere in modo alcuno sostener l'amaritudine della bugia; 2296 22| dove il tuo linguaggio lo sostenga, dirai più tosto la pancia 2297 9 | straniera e barbara: non sostengono di esser visitati et accompagnati 2298 25| quanto la loro conditione sostiene, non per natura, ma per 2299 30| scorgono agevolmente, ma sottentrano nell'usanza che altri non 2300 20| aspettava, sanza alcuna sottigliezza o vaghezza: -Dove è il signore? - 2301 13| tanto stentano che ogni sottilissima quistione si sarebbe diffinita 2302 10| che impacciarsi fra tanti sottilissimi vetri: così temono essi 2303 10| leggiermente, a guisa d'un sottilissimo velo, si squarcia, non è 2304 25| ancora più fieri di questi si sottomettono alla altrui ragione et ubidisconla 2305 13| essaltarsi, ma più tosto è da sottrarre alcuna cosa de' suoi meriti 2306 11| piacevole: il qual peccato assai sovente commise la nobile brigata 2307 20| ciò, solo che tu non sii soverchiamente abbagliato di te stesso, 2308 30| medesime che io ho dette essere soverchie.~ 2309 23| né vile, né frivola, né sozza, né abominevole. E se tu 2310 26| per lo contrario, delle sozze cose e contrafatte e difformi 2311 28| quale ha più fretta di spacciare la sua mercatantia e di 2312 18| disputano et inritrosiscono a spada tratta, et a niuna sentenza 2313 16| è venuto a trar fuori le spade solo per questo, che l'un 2314 17| siano state trapportate di Spagna in Italia, ma il nostro 2315 28| penne che i Napoletani e gli Spagniuoli usano di portare in capo 2316 22| e spesso aviene che lo Spagniuolo parlerà italiano con lo 2317 22| leggiadria con esso lui spagnuolo: e non di meno assai più 2318 22| diposte o tralasciate, sì come spaldo et epa et uopo e sezzaio 2319 24| per entro la sua istoria spargendo alcuna bugiuzza, non si 2320 19| alcuno sformato o malfatto o sparuto o picciolo, o di sciocchezza 2321 28| come cavallo che abbia lo spavento, e pare che tirino le gambe 2322 30| diletto sopra una fonte, si specchiò nell'acqua e, avedutasi 2323 | specialmente 2324 9 | tempo sono avezzi nelle speculationi delle arti che si chiamano, 2325 23| ci possiamo fornire né di spedita lingua né di buona voce 2326 17| che la conversatione si spendesse tutta in ciò, sì come quelli 2327 28| mani si vogliono tenere spenzolate, né scagliare le braccia, 2328 1 | io, come colui che gli ho sperimentati, temo che tu, caminando 2329 30| non se ne avede. E come le spese minute per lo continuare 2330 27| quello che spiace a' sensi spiaccia etiandio allo 'ntelletto, 2331 24| contadini l'uno pollo tòrre la spica di becco all'altro, così 2332 25| o freno che la possa né spingereritenere: e certo, se 2333 24| restar di dire, e, come nave spinta dalla prima fuga per calar 2334 3 | amori: sì come testimonia lo spirito del Labirinto (chi che egli 2335 22| Et un di quelli spirti disse: Vieni~Dirieto a noi, 2336 13| possa gran fatto andare più splendidamente vestito che il povero, perciò 2337 30| 30-~ ~Non si dèe alcuno spogliare, e spetialmente scalzare, 2338 20| e naticuto danzi o salti spogliato in farsetto.~ 2339 28| contegnoso come femina o come sposa, et in camminando troppo 2340 19| appetisca quello che egli sprezza del tutto: sì che dello 2341 13| biasimi o disprezzi; e lo sprezzar la gloria e l'onore, che 2342 25| dire che la natura non ha sprone o freno che la possa né 2343 3 | discretamente usandoli, spruzzano nel viso a' circonstanti; 2344 30| su la tavola? E di chi si sputa in su le dita? E di altre 2345 30| la bocca, et alcuni altri sputano addosso e nel viso a coloro 2346 10| un sottilissimo velo, si squarcia, non è usare, ma servire, 2347 16| loro ufficii e de' loro squittini, starebbe egli bene che 2348 8 | più tosto pesare con la stadera del mugnaio che con la bilancia 2349 28| tirino le gambe fuori d'uno staio; altri percuote il piede 2350 | Stan 2351 | stando 2352 12| vicino, nella quale poco stante, qual che si fosse la cagione, 2353 | starebbe 2354 3 | di quelli che, tossendo e starnutendo, fanno sì fatto lo strepito 2355 5 | sputare, da tossire e, più, da starnutire, perciò che in simili atti 2356 28| assettata alla persona e starti bene, acciò che non paia 2357 1 | altro di poca stima, sono stati, e tuttavia sono, apprezzati 2358 25| dirizzare e regolare le statue che per lo innanzi si farebbono 2359 12| venire un uomo grande di statura, antico e con venerabile 2360 | stava 2361 9 | cotale mi dimandò come voi stavate- -Venga, e sì mi cerchi il 2362 19| castello di Laterina, vedendosi steccare intorno e chiudersi, incontinente 2363 29| levandosi da tavola portar lo stecco a guisa d'uccello che faccia 2364 20| dispone sopra le villanie si stenda etiandio a' motti, e di 2365 16| della mia poca scienza, stendendo questo presente trattato, 2366 13| e tanto penano e tanto stentano che ogni sottilissima quistione 2367 13| che egli è un morire a stento il sentirgli, massimamente 2368 | stesse 2369 | stiano 2370 28| odoruzzi semplici di acque stillate. I tuoi panni convien che 2371 13| delle più care di quelle stimano avere abondanza e dovitia. 2372 16| mostrano aperto segno di stimare che colui cui essi carezzano 2373 | sto 2374 18| diceste la tal parola- e -Stoglietevi dal così fare e dal così 2375 14| non avendo questa nuova e stolta usanza ancora nome, la chiamò « 2376 20| atti vilisconvenevoli, storcendo il viso e contrafacendosi, 2377 14| tra loro, inchinandosi e storcendosi e piegandosi in segno di 2378 30| fece bene, perciò che non è stormento da femine, anzi disconviene 2379 26| ornata posta a lavar suoi stovigli nel rignagnolo della via 2380 23| alle nozze e non per le strade!). Tu ti guarderai adunque 2381 30| chi dimena il capo e chi straluna gli occhi e l'un ciglio 2382 9 | di gente, come detto è, straniera e barbara: non sostengono 2383 28| la gola e le mani cotanto strebbiate e cotanto stropicciate che 2384 18| ma solo con gli amici più stretti e verso le persone il governo 2385 28| cotanto strebbiate e cotanto stropicciate che si disdirebbe ad ogni 2386 16| alquante riverenze, con grande stropiccio di piedi, rispondendo adagio, 2387 22| la carne soverchio grassa stucca» che se noi dicessimo sazia; 2388 9 | questo vitio coloro che studiano di essere cari alle persone, 2389 11| oneste persone non istà bene studiar di piacere altrui, se non 2390 28| fare le cose buone, ma dèe studiare di farle anco leggiadre: 2391 29| porta legato al collo lo stuzzicadenti erra sanza fallo, ché, oltra 2392 30| mostrar la lingua, né troppo stuzzicarsi la barba, come molti hanno 2393 24| trarre la pietra et egli t'è subitamente tenuto da colui che t'è 2394 28| sanza che l'uomo s'affanna e suda et ansa, le quali cose sono 2395 6 | questi cotali si risentono sudati e bavosi. E per questa cagione 2396 18| quegli che si dibatta e che sudi e trafeli: che sono sconci 2397 5 | vergognano di rasciugare il sudore che, per lo affrettarsi 2398 1 | tua tenera età non sarebbe sufficiente a ricevere più prencipali 2399 3 | dirugginare i denti, il sufolare, lo stridere e lo stropicciar 2400 17| poco di polita buccia niuno sugo hanno et a toccarli sono 2401 17| più abondano di cirimonie superflue, e non per altro: le quali 2402 16| tutto il rimanente in ciò è superfluità et una cotal bugia lecita; 2403 17| parole et in atti cortesi per supplire al difetto della loro cattività 2404 13| le parole de' quali niuna sustanza hanno in sé, né più né meno 2405 17| sforzandosi di consegnarle agli sventurati servidori per salario. E 2406 25| anzi, drieto all'appetito sviate e sanza contrasto seguendolo 2407 23| parlerai sì lento, come svogliato, né sì ingordamente, come 2408 13| baccalari. Puossi ancora mentire tacendo, cioè con gli atti e con 2409 14| mperadore (i quai titoli tacer non si potevano sanza oltraggio 2410 21| dir quelle cose, le quali taciute, la novella sarebbe non 2411 16| panni, che più tosto gli taglia vantaggiati che scarsi, 2412 16| non però sì che, dovendo tagliare una calza, ne riesca un 2413 7 | cittadini siano con la barba, tagliarlati tu: perciò che questo è 2414 6 | forbicine, si tutto a tagliarsi le unghie, quasi che egli 2415 22| dire il comune lor nome: «Taide è la puttana», e come il 2416 7 | guarnaccia lunga fino in sul tallone, ove tutti gli altri la 2417 6 | cantarsi fra' denti o sonare il tamburino con le dita o dimenar le 2418 22| il basso vocabolo delle taverne in così nobile ragionamento. 2419 29| vino, che sono costumi da tavernieri e da Cinciglioni. Invitar 2420 10| Non ebbi il mio luogo a tavola- et -Ieri non vi degnaste 2421 11| acciò che, raccontate ne' teatri (come in quel tempo si costumava 2422 7 | certi berrettoni grandi alla tedesca; ché ciascuno si volge a 2423 22| egli favella, né, perché il Tedesco non sappia latino, debbiam 2424 20| ne prendono, anzi ne sono tediati, o, se pur ridono, si ridono 2425 16| perciò spiacevole cosa e tediosa agli animi nobili, che non 2426 13| mai non ne vengono a capo. Tediosi medesimamente sono e mentono 2427 22| similmente «il vivagno della tela» più tosto che l'estremità. 2428 11| Non si dèe anco pigliar tema molto sottile né troppo 2429 29| parea forse pericoloso e temeano non per aventura avenisse 2430 4 | aveduto il Conte, come che temessero di fargliene noia. Per la 2431 1 | che gli ho sperimentati, temo che tu, caminando per essa, 2432 14| guasta, come il ferro, la tempera loro per lo continuo adoperarli 2433 29| Né crederò io mai che la temperanza si debba apprendere da sì 2434 2 | sapere che a te convien temperare et ordinare i tuoi modi 2435 28| sconvenevoli sì, che gli animi temperati e composti sentono della 2436 23| fiorir queste inanzi tempo tempie;~i quali modi alle volte 2437 24| questi somiglianti) che tendono ad impedir la voglia e l' 2438 5 | trascurati famigliari fanno, tenendosele in seno, o di dirieto nascoste 2439 29| già mai: ben possiamo noi tenercene per brieve spatio! Debbiamo 2440 10| spiace sommamente: questa tenerezza adunque e questi vezzosi 2441 10| 10-~ ~L'esser tenero e vezzoso anco si disdice 2442 8 | animo pieno di umiltà, e tenesse questi modi non per malitia, 2443 16| Rovigo o i cittadini d'Asolo tenessero quella medesima solennità 2444 8 | bestia, io non so a che io mi tenga che io non ti rompa cotesto 2445 17| fanno arte e mercatantia, e tengonne libro e ragione: alla tal 2446 25| sentieri e dubbiosi che chi si tenne pure per la diritta. E se 2447 29| avezzarci a resistere alle forti tentationi e a vincerle: ciò non ostante 2448 22| Domenico fu «il drudo della teologia» e non racconterebbe che 2449 9 | dimostrarsi con ogniuno quasi terrazzano e conoscente. Il che male 2450 17| in Italia, ma il nostro terreno le ha male ricevute e poco 2451 16| gentiluomo. E questa è la terza maniera di cirimonie, la 2452 13| schermiscono e difendono che ogni terzo passo è necessario ingaggiar 2453 14| riverenza, e scoprendosi la testa e nominandosi con titoli 2454 3 | si dis[inn]amori: sì come testimonia lo spirito del Labirinto ( 2455 11| che le parole non siano testimonio contra la vita e le opere 2456 22| alcun fallo ha pure in quel testo di Dante, egli non l'ha 2457 25| pura, più agevolmente si tigne d'ogni colore, et anco perché 2458 1 | sono e le mosche, niuno timore hanno, e non di meno, per 2459 13| costume di fare, i quali sì timorosamente mostrano di dire le loro 2460 29| arebbe bevuto o tenuto un tino! E se niuna noia non gli 2461 13| mentono, a niun cattivo fine tirando né di proprio loro utile, 2462 28| si china ad ogni passo a tirar le calze, e chi scuote 2463 11| tempo si costumava di fare), tirassero le lagrime agli occhi di 2464 28| lo spavento, e pare che tirino le gambe fuori d'uno staio; 2465 10| non date loro così ogni titolo appunto, le querele asprissime 2466 22| amica che «la concubina di Titone»; e più dicevole è a donna, 2467 17| buccia niuno sugo hanno et a toccarli sono vizzi e mucidi, e perciò 2468 12| ogni cosa a ruba, e chi toglieva un lattovaro e chi una confettione, 2469 12| il buon messer Flaminio Tomarozzo, gentiluomo romano, e non 2470 16| arrogante et, oltre a ciò, tondo e di grossa pasta e semplice 2471 7 | tutta la tua città averà tonduti i capelli, non si vuol portar 2472 25| seguendolo dovunque esso le torca, credono di ubidire alla 2473 30| china fino al mento, e tale torce la bocca, et alcuni altri 2474 24| atti, crollando il capo o torcendo gli occhi, sì come molti 2475 16| Copritevi!- E quegli, torcendosi due o tre volte per ciascun 2476 30| alcuni che hanno per vezzo di torcer tratto tratto la bocca o 2477 8 | divisato, a tutte l'altre torcono il grifo, e par loro di 2478 18| vittoria in sì fatti casi torna in danno, con ciò sia che 2479 13| anzi sì attraversano e tornano indietro, e sì con le mani 2480 4 | parve di dover verso Verona tornarsi, pregandonelo il Conte et 2481 22| Voi non poteste- o -Non vi tornò a mente- che - Voi vi dimenticaste- 2482 24| de' contadini l'uno pollo tòrre la spica di becco all'altro, 2483 16| se gli dicesse «tu», gli torrebbe di quello di lui e farebbegli 2484 28| grosse fuor di modo, o forse torte, non dèe farsi le calze 2485 22| vocaboli come abbiamo noi Toscani. E se pure alcuno vorrà 2486 22| difforme, che egli non parlerà toscano o d'altro linguaggio, pure 2487 3 | Sono ancora di quelli che, tossendo e starnutendo, fanno sì 2488 5 | quell'ora da sputare, da tossire e, più, da starnutire, perciò 2489 3 | sedendosi in su le calcagna e tossiva et isputava farfalloni. 2490 20| prontezza e leggiadria e tostàno movimento d'animo. Per la 2491 14| etiandio sceleratezze e tradimenti; ma, perciò che queste sopraddette 2492 18| si dibatta e che sudi e trafeli: che sono sconci modi e 2493 11| favole che si chiamarono tragedie, acciò che, raccontate ne' 2494 6 | coloro che ad ora ad ora si traggono una lettera della scarsella 2495 22| logori vestimenti, diposte o tralasciate, sì come spaldo et epa et 2496 18| vincere che l'uomo se la trangugi, ma conviene lasciarne a 2497 5 | fuoco, non mangiare, ma trangugiare: i quali, imbrattandosi 2498 23| prendono il sentimento, ma lo trapassano e corrongli dinanzi a guisa 2499 6 | procacci d'altro sollazzo per trapassare il tempo. Non si deono anco 2500 14| tempo in qua, onde che sia, trapassata in Italia: la quale, misera, 2501 22| fu da un canto all'altro trapassato.~Ancora vogliono esser le


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