GLOSSARIO
- DALLO «ZIBALDONE» DI GIOVANNI FALDELLA
Aggavignare, pigliare stretto
per le gavigne, sotto le ascelle. Es. Così lo prese aggavignato e
trasselo dal bagno, e miselo nel letto e vennelo riscaldando. Pecorone 27.
Appozzarsi, immergersi come
in una pozza. Es. Come la neve piglia l'umido, sguiscia e giù, giù a voltoloni;
s'appozza (in fondo al lago), M'intende? ci va come a un pozzo e fa che
l'acqua risalti fuori da qualche parte e meni ruina. Giuliani, Mor. e Poes.
411.
Bottatina, motto pungente,
satira, bottone. Es. Creda che sto conquisa anco assai e quel mi' suocero viene
colle bottatine, che non faccio nulla e che il pensiero non mi
macera la vita. Giuliani, Mor. e Poes. 119.
Canterino, aggettivo applicato alla
seta più frusciante. Il Nordau parlando delle case parigine del sobborgo S.
Germano, dice: se potessero parlare quali storie racconterebbero. Sarebbero storie
degli amori di galanti signori per le leggiadre e leggiere dame dagli abiti di
velluto e di seta canterina. Il vero paese dei miliardi. Pag. 28.
Carreggio. Ho udito molti
sconfortarsi di trovare il corrispondente del francese rutine [sic]; ma
quando pur non ci fosse la efficace parola dell'uso praticaccia, ecco
qui la voce carreggio, la qual pur conserva il traslato della
francese. È del Nelli nelle satire (Sett. Lib. Sat. ediz. 1583) «Che anch'ella
mangia il porro della coda, E del donnesco ardor segue il carreggio».
Fanfani, Diporti filolog. 174.
Dirizzone, incamminarsi in
una dirittura senza consiglio, direzione inconsulta. Es. La testa m'è andata
sempre a dirizzoni e a furiate: oggi il dirizzone di leggere senza
potere scrivere un ette; dimani quello di scrivere e addio lettura; domani
l'altro né libri né versi, e ciò a volte per tre o quattro mesi. Giusti, Ep. 2.
409.
Esitare, vendere, spacciare. Es. Il
governo ha proibito (l'Arnaldo del Niccolini) salvando la capra e i cavoli
secondo il solito, cioè appena saputo che tutte le copie erano esitate. Giusti,
Ep. I. 376.
Incapacciato, manca nel
Vocabolario, che però registra incapacciatura, freddura o altra
gravezza di testa. Nel seguente es. del Giusti pare a me che tale parola sia un
derivativo frequentativo dispregiativo del verbo incapare, incaparbire: - Se
vedono un'immagine di rivoluzione in un fiammifero, bisogna che ci [si] siano
incapacciati davvero. Giusti, Ep. I. 233.
Ingollare, trangugiare,
mandare in gola. E. Se potessi svegliarmi domani nel 20 settembre, piglierei a
patto di ingollarmi una pagina o due del Baccelli, come se fossero o
pillole o pasticcini. Giusti, Ep[istolario] I. 446.
Inorecchito, tutt'orecchi, manca nel
Voc. Es. Quegli che stava inorecchito, schizzò via come una
lepre, senza manco voltarsi. Giuliani, Mor[alità e poesia del vivente
linguaggio toscano] 346.
Intenebrato, annuvolato, rabbuscato in
viso. Es. Santa Fede! Figliuoli miei, state un po' buoni, non mi fate stare
tanto intenebrata! Giuliani 243.
Pinzo, agg. pieno zeppo.
Es. Era la chiesa piena e pinza per ogni verso di persone. Lasca, Cene 463.
Spedato, coi piedi
indolenziti. Es. Il paese è ameno, ben posto, fornito d'ogni bene, e tra le
altre cose di belle montagnole da far tornare le corbellerie anco a un mezzo
spedato. Giusti, Ep. I. 235.
Tallite dicesi delle erbe, quando
semenziscono. Es. Egli ed io avevamo una medesima cena, ma breve; certe
lattugacce tallite, che era come mangiare scope, e non sapevan se non
d'un certo lattificcio, che era amaro come uno assenzio. Fiorenzuola, Asino
d'oro IX. 190.
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