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Ugo Foscolo Notizia intorno a Didimo Chierico IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Paragrafo grigio = Testo di commento
1004 | senz’ 1005 12| sette e le confraternite; e seppi che rifiutò due patenti 1006 12| chiacchierava per tutta una sera, senza dire parola di politica, 1007 12| secreti: Non ch’io non fidi di serbargli inviolati: ma avviene che 1008 11| manoscritti raccomandatimi, serbava parecchi suoi scartafacci 1009 2| s’altri n’avesse copia la serbi. Il farsi ministri degli 1010 11| diceva, la creava all’opera seria o in mercato. Ed io in Calais 1011 7| opinioni, lo proferiva con serietà religiosa. A me disse una 1012 13| Didimo aveva altre volte servito da chierico nella parrocchia 1013 | sette 1014 8| impazzare: e stette più d’una settimana a lasciarsi vedere in piazza. 1015 6| detto ch’ei lasciandosi sfuggire tutte le sue opinioni, custodisse 1016 10| sopra un monte deserto; e Shakespeare, una selva incendiata che 1017 | siccome 1018 8| di che allegava Diodoro Siculo lib. iii n. 59, dove, oltre 1019 14| ne andasse quietissimo e sicuro di sé medesimo per la sua 1020 7| un quadretto un’immagine simbolica, diversa dalle solite de’ 1021 10| tuttavia s’egli intendeva una sinfonia e nominava il Petrarca, 1022 2| minimi Hypercalypseos, liber singularis e sa di satirico. I pochi 1023 12| la mia fede riescirebbe sinistra; e manifestandolo, m’avvilirei 1024 | sino 1025 9| nulla furono sono e saranno sinonimi. Bensì le arti non solo 1026 7| con esso: non solo non li smentiva co’ fatti; ma, come fossero 1027 8| perché si giovano della società come i cani, e della libertà 1028 1| d’ogni altro esiliati da Socrate, il quale, secondo Didimo, 1029 5| intricati; e lungo il viaggio si soffermava per l’appunto negli alberghi 1030 13| sorridevano, e le vecchie si soffermavano accanto a una porticciuola 1031 8| codarda; e non sai che o sofisticare, o angosciarti. – Quel giorno 1032 3| propria lingua, sono men soggette all’invidia, alla boria, 1033 7| sempre tacere, ma senza mai sogghignare; e l’unico vocabolo, opinioni, 1034 | solamente 1035 11| da difensore ufficioso a’ soldati colpevoli sottoposti a’ 1036 12| diceva Didimo, temprano sole tutte le altre forze guerriere 1037 7| simbolica, diversa dalle solite de’ pittori e de’ poeti, 1038 10| ed ombrosi, dove possano sollazzarsi le gondole degli innamorati 1039 13| e le donne passando gli sorridevano, e le vecchie si soffermavano 1040 8| volta incontrava de’ vecchi sospirava esclamando: Il peggio é 1041 14| medesimo per la sua strada, e sostandosi spesso, quasi avesse più 1042 9| al nostro intelletto la sostanza della Natura ed il nulla 1043 9| ch’io vivo. E però Didimo sosteneva che le arti possono più 1044 3| altro suo manoscritto da me sottomesso al loro giudizio. E nondimeno 1045 11| ufficioso a’ soldati colpevoli sottoposti a’ consigli di guerra, e 1046 8| correggere, la ti dice il vero sottovoce e palliandolo di recriminazioni 1047 16| lapide, lo facciano scolpire sovr’essa:~ ~ ~didymi clerici~ 1048 | sovra 1049 | specialmente 1050 5| prima si è: «Che con nuova specie d’ironia, non epigrammatica, 1051 10| quali l’Oceano rompea sulla spiaggia, esclamò: Così vien poetando 1052 5| al dì d’oggi, onde farsi spianare molti sensi intricati; e 1053 11| pagava loro da bere, e spiegava ad essi il Codice militare. 1054 12| saluto gli recitava alcuni squarci di traduzioni moderne de’ 1055 10| oramai torbidi, o fatti gore stagnanti: tuttavia s’egli intendeva 1056 4| intesi dal traduttore. Ma io stampandola, sono stato accuratamente 1057 5| correggere le cose una volta stampate (il che, secondo lui, era 1058 4| so. Innanzi di dar alle stampe questa di Didimo, ricorsi 1059 | stando 1060 1| o di matematici, i quali standosi muti s’intendevano fra di 1061 | stanno 1062 11| Didimo si riduceva in una stanza appartata a ripulire i suoi 1063 12| Accoglieva lietissimo nelle sue stanze: al passeggio voleva andar 1064 | stare 1065 | starebbero 1066 4| Ma io stampandola, sono stato accuratamente all’autografo: 1067 | stava 1068 5| Itinerario del parroco Lorenso Sterne, Didimo mi disse due cose ( 1069 | stette 1070 14| forse aveva più amore che stima per gli uomini; però non 1071 7| e andar sempre innanzi. Stimava fra le doti naturali all’ 1072 1| poeti che impazzavano a stordire chi non li udiva, e a dire 1073 5| candidamente ed affettuosamente storica, Yorick da’ fatti narrati 1074 10| pareva assai bella. Maggiore stranezza si era il panegirico ch’ 1075 7| Teneva irremovibilmente strani sistemi; e parevano nati 1076 11| trionfarono con accortissimi stratagemmi, tenendo ostaggi l’a, la 1077 10| degli innamorati co’ loro strumenti; e ve ne sono tante, che 1078 10| ei credeva degni d’essere studiati, aveva tratte parecchie 1079 5| ironia, non epigrammatica, né suasoria, ma candidamente ed affettuosamente 1080 11| ogni modo, e con infinito sudore, faceva sempre.~ ~ ~ 1081 | sul 1082 3| UpomnemŽtvn biblÞa p¤nte: e suona Didymi clerici libri memoriales 1083 10| iscrizione due versi greci che suonavano: A costui fu assai di cogliere 1084 8| rinfaccia con disperata superstizione, e la ti atterra sotto il 1085 10| risposta gli regalò la sua tabacchiera fregiata d’un mosaico d’ 1086 12| secreto che m’ha confidato: tacendolo, la mia fede riescirebbe 1087 7| controversie, l’ho veduto sempre tacere, ma senza mai sogghignare; 1088 8| perché gli parevano più taciturni degli altri animali: li 1089 13| telescopio: e disprezzava con taciturnità sì sdegnosa da far giusto 1090 5| mi disse due cose (da lui taciute, né so perché, nell’epistola 1091 | tal 1092 | Taluni 1093 | talvolta 1094 | tante 1095 | tanti 1096 12| accostavasi a lui, si levava di tasca un libretto, e per primo 1097 10| riporvi le ossa di Torquato Tasso; purché nessun sacerdote 1098 11| ufficiali questionavano di tattica, e fumavano mandandosi scambievolmente 1099 11| se mai ne vedeva per le taverne, pagava loro da bere, e 1100 12| perpetuamente, desinava a tavola rotonda con persone di varie 1101 11| ed ei sedeva presso ad un tavolino, intorno al quale alcuni 1102 13| occhiali, diceva egli, che col telescopio: e disprezzava con taciturnità 1103 2| coscienza degli scrittori teme assai più dell’odio.~ ~ ~ 1104 13| giorni avvenire o che ne temesse. Chiamavasi molto obbligato 1105 3| mi governerò secondo i tempi, i consigli e i portamenti 1106 12| le quali, diceva Didimo, temprano sole tutte le altre forze 1107 14| prediletto, né poco. Ma l’aveva temprato in guisa da non potersi 1108 7| nuovo sistema amoroso; ma tenea quel quadretto coperto sempre 1109 11| accortissimi stratagemmi, tenendo ostaggi l’a, la b, la x 1110 7| sia la vera via; bensì di tenere per vera una sola, e andar 1111 12| la sola proprietà sulla terra ch’io degni di chiamar mia, 1112 6| veracissime cose che io so come testimonio oculare. Giova a ogni modo 1113 10| improvviso, pigliando sempre per testo de’ versi delle epistole 1114 11| ambasciatori, e quindi furono tirannicamente angariate con inesprimibili 1115 14| cuore di non deviare che di toccare la meta. Queste a ogni modo 1116 12| mi porto in pace la mia tonsura e questo mio abito nero: 1117 10| dicea Didimo, sono oramai torbidi, o fatti gore stagnanti: 1118 9| dopo lunghissimo viaggio si torna a occhi aperti e atterriti 1119 10| vien poetando l’Ariosto. Tornandosi meco verso le belle colonne 1120 12| andare innanzi, e vergogna il tornarmene addietro: e perché io tanto 1121 5| avevano conosciuto; poi si tornò a stare a dimora nel contado 1122 10| Paracleto e riporvi le ossa di Torquato Tasso; purché nessun sacerdote 1123 7| intersecata da molte viottole tortuosissime; e chi non si contenta di 1124 4| ogni cosa de’ modi troppo toscani; finalmente in Pavia nessuno 1125 12| recitava alcuni squarci di traduzioni moderne de’ poeti greci; 1126 10| lo derivò in tanti canali tranquilli ed ombrosi, dove possano 1127 9| strada; ed io spesso il trapasserei senza accorgermi ch’e’mi 1128 15| Annoni; e perché questi s’era trasferito da molto tempo in una chiesa 1129 13| passioni; e quel poco che ne traspariva, pareva calore di fiamma 1130 10| Omero aveva un busto e se lo trasportava di paese in paese; e v’avea 1131 7| seco e con gli altri. Non trattasi di sapere quale sia la vera 1132 10| d’essere studiati, aveva tratte parecchie pagine, e ricucitele 1133 9| mi vo ricordando a ogni tratto, porto meco una galleria 1134 9| ragione, diceva Didimo, si travaglia su le mere astrazioni; piglia 1135 2| penetrerebbero nessuna delle trecento trentatré allusioni racchiuse 1136 13| fosse alloramai intorno a’ trent’anni, aveva aspetto assai 1137 2| penetrerebbero nessuna delle trecento trentatré allusioni racchiuse in altrettanti 1138 11| intesi dire: Che la vera tribolazione degli autori veniva, a chi 1139 11| arabiche, le quali finalmente trionfarono con accortissimi stratagemmi, 1140 13| le forti disprezzano ma tristo e beato chi non s’adira!~ ~ ~ 1141 | troppi 1142 13| chi ammira e disprezza non trova mai luogo. E’ diceva: La 1143 5| gli Inglesi, i quali vi si trovano anche al dì d’oggi, onde 1144 1| andava pellegrinando per trovare un’università, dove, diceva 1145 12| volentieri ascoltato, né so dove trovasse materie; perché alle volte 1146 3| tradurre quest’operetta, purché trovassi scrittore italiano che avesse 1147 9| animate degli originali che trovo su la mia strada; ed io 1148 13| per queste ragioni Didimo tuttoché forestiero, non era guardato 1149 1| impazzavano a stordire chi non li udiva, e a dire il benvenuto a 1150 10| d’Orazio. Richiesto da un ufficiale perché non citasse mai le 1151 11| intorno al quale alcuni ufficiali questionavano di tattica, 1152 10| insegnasse grammatica potesse ufficiarvi, e nessun fiorentino accademico 1153 11| arringhe, e faceva da difensore ufficioso a’ soldati colpevoli sottoposti 1154 3| ho contrassegnato quest’ultima voce, perché è mezzo cassata 1155 7| poi la forza dell’animo, ultimo l’ingegno. Delle acquisite, 1156 9| incomprensibile dell’Universo. L’umana ragione, diceva Didimo, 1157 12| forze guerriere del genere umano. Era volentieri ascoltato, 1158 14| però non era orgoglioso né umile. Parea verecondo, perché 1159 8| pioveano dagli occhi, e fu l’unica volta che lo vidi piangere; 1160 13| fuori di patria, carteggiava unicamente con esso. Mostravasi gioviale 1161 7| senza mai sogghignare; e l’unico vocabolo, opinioni, lo proferiva 1162 1| pellegrinando per trovare un’università, dove, diceva egli, s’imparasse 1163 9| sistema incomprensibile dell’Universo. L’umana ragione, diceva 1164 3| titolo Didémou klhrikoè „UpomnemŽtvn biblÞa p¤nte: e suona Didymi 1165 12| e se taluno (com’oggi s’usa) professavasi cosmopolita, 1166 7| congiunte alla rarissima arte d’usarne. Lodava la ricchezza più 1167 15| giovine militare che ne usasse a suo beneplacito; e fece 1168 4| l’inglese: della versione uscita di poco in Milano, non so. 1169 12| sacerdote, né padre. Fuor dell’uso de’ preti, compiacevasi 1170 1| imparasse a comporre libri utili per chi non è dotto, ed 1171 | v’ 1172 7| disse una volta Che la gran valle della vita è intersecata 1173 9| agli occhi di chi le vede o vanissime o fredde; e ne’ poeti de’ 1174 3| nondimeno quasi tutti mi vanno dissuadendo dal pubblicarlo; 1175 12| tavola rotonda con persone di varie nazioni; e se taluno (com’ 1176 | ve 1177 8| me ne disse il perché: La vecchiaia sente con atterrita Coscienza 1178 13| passando gli sorridevano, e le vecchie si soffermavano accanto 1179 15| Didimo giovinetto. Quel buon vecchio sacerdote, regalandomi il 1180 9| rivivere agli occhi di chi le vede o vanissime o fredde; e 1181 11| consigli di guerra, e se mai ne vedeva per le taverne, pagava loro 1182 10| quale si poteva andare a vela in burrasca; e che il Petrarca 1183 7| quadretto coperto sempre d’un velo nero. Uno de’ cinque libri 1184 3| invidia, alla boria, ed alla venalità: ho contrassegnato quest’ 1185 8| prosontuosi, quanto della vendicativa invidia de’ dotti. Su di 1186 | venissero 1187 | veniva 1188 10| controversie con l’Ariosto, ma le ventilava da sé; e un giorno mostrandomi 1189 6| scriverò le scarse, ma veracissime cose che io so come testimonio 1190 3| miei lodarono lo spirito di veracità e d’indulgenza d’un altro 1191 14| orgoglioso né umile. Parea verecondo, perché non era né ricco 1192 10| fu assai di cogliere la verginità di tutte le Muse e lasciò 1193 12| rimorso l’andare innanzi, e vergogna il tornarmene addietro: 1194 14| desume quanto meritamente si vergognasse della sua giovanile intolleranza. 1195 9| giovarsi di quelle poche verità che sono certissime a’ sensi; 1196 2| racchiuse in altrettanti versetti scritturali, di cui l’opuscoletto 1197 12| ammogliarmi, o aspirare ad un vescovato. Gli chiesi a quale de’ 1198 8| Incolpava il berretto, la vesta da camera e le pantofole 1199 12| suoi costumi esteriori. Vestiva da prete; non però assunse 1200 12| compagnia degli uomini militari. Viaggiando perpetuamente, desinava 1201 5| irriverenza a’ lettori) che viaggiò in Fiandra a convivere con 1202 10| spiaggia, esclamò: Così vien poetando l’Ariosto. Tornandosi 1203 8| quando al mortale non rimane vigore, né tempo d’emendar la sua 1204 7| essa può dare; e la teneva vile, paragonandola alle cose 1205 15| lago di Pusiano, presso la villa Marliani, lo visitai nell’ 1206 7| vita è intersecata da molte viottole tortuosissime; e chi non 1207 10| Georgiche. Era devoto di Virgilio; nondimeno diceva: Che s’ 1208 16| didymi clerici~vitia virtus ossa~hic post annos †††~ 1209 15| presso la villa Marliani, lo visitai nell’estate dell’anno seguente; 1210 12| rispondeva proverbi o guardava in viso chi gli parlava. Non partecipava 1211 16| essa:~ ~ ~didymi clerici~vitia virtus ossa~hic post annos †††~ 1212 8| quali ei si procacciò la vittoria. Ogni qual volta incontrava 1213 15| so più dov’ e’ sia, né se viva.~ ~ ~ 1214 7| camminare sempre per una sola, vive e muore perplesso, né arriva 1215 8| esclamando: Il peggio é viver troppo! e un giorno, dopo 1216 9| mille nuove sensazioni ch’io vivo. E però Didimo sosteneva 1217 6| della mia vita. Secondo: de’ vizi e delle virtù capitali che 1218 9| e ne’ poeti de’ quali mi vo ricordando a ogni tratto, 1219 3| contrassegnato quest’ultima voce, perché è mezzo cassata 1220 | vogliono 1221 12| inviolati: ma avviene che a volere scampare dalla perdizione 1222 11| pianta; la maledizione di volerli poi ridurre in tre soli, 1223 | volesse 1224 | voleva 1225 10| peristilio, e adorò. Poi volgendosi a me, mi diede intenzione 1226 | x 1227 4| mutato verso la fine del capo XXXV un vocabolo; e un altro