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Ioannes Paulus PP. II Ut unum sint IntraText CT - Lettura del testo |
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Apprezzare i beni presenti tra gli altri cristiani
47. Il dialogo non si articola esclusivamente attorno alla dottrina, ma coinvolge tutta la persona: esso è anche un dialogo d'amore. Il Concilio ha affermato: "È necessario che i cattolici con gioia riconoscano e stimino i valori veramente cristiani, promananti dal comune patrimonio, che si trovano presso i fratelli da noi separati. Riconoscere le ricchezze di Cristo e le opere virtuose nella vita degli altri, i quali rendono testimonianza a Cristo, talora sino all'effusione del sangue, è cosa giusta e salutare: perché Dio è sempre stupendo e sorprendente nelle sue opere"79.
Tale comune testimonianza della santità, come fedeltà all'unico Signore, è un potenziale ecumenico straordinariamente ricco di grazia. Il Concilio Vaticano II ha sottolineato che i beni presenti negli altri cristiani possono contribuire all'edificazione dei cattolici: "Né si deve dimenticare che quanto dalla grazia dello Spirito Santo viene fatto nei fratelli separati, può contribuire alla nostra edificazione. Tutto ciò che è veramente cristiano mai è contrario ai veri benefici della fede, anzi può sempre far sì che lo stesso mistero di Cristo e della Chiesa sia raggiunto più perfettamente"80. Il dialogo ecumenico, come vero dialogo di salvezza, non mancherà di stimolare questo processo, già in se stesso ben avviato, a progredire verso la vera e piena comunione.
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79 Conc. Ecum. Vat. II, Decr. sull'ecumenismo Unitatis redintegratio, 4. 80 Ibid. |
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